Ombre sull’Appalto TARI a Eboli. I numeri non tornano. @Politicademente intervista Bardascino (Ceo SARIM)

Appalto Rifiuti nel mirino a Eboli. Ma i numeri non tornano: Aumenta la TARI per i cittadini onesti ma l’importo del Bando diminuisce. Sono più di 10mila gli evasori su 39mila abitanti (oltre 5000 utenze). Una anomalia atavica tollerata è nascosta. Il Bando non risponde alla Delibera approvata dal Consiglio Comunale. Bardascino (Ceo SARIM) si sfila dall’Appalto ma ricorre al TAR. 

POLITICAdeMENTE

EBOLI – Sono giorni che il dibattito politico gira intorno al l’immondizia. La “puzza” è talmente forte che nessuno può nascondere e fare a meno di parlarne, atteso anche le batoste che i cittadini ebolitani prendono a partire dalle tariffe “gonfiare” per chi paga per pareggiare i costi del servizio, a giudicare dagli aumenti significativi della TARI che sono stati deliberati dall’Amministrazione Comunale sia l’anno scorso che quest’anno. Un vero e proprio salasso. Circostanza che ha fatto allarmare i cittadini onesti e che ha fatto emergere dubbi e ombre sull’Appalto TARI. Ombre che fanno evidenziare come i numeri non tornano. Ed è così che @Politicademente per fare chiarezza, oltre a guardare nelle carte, ha voluto intervistare Mino Bardascino Ceo della SARIM, l’Azienda che sta svolgendo il servizio di raccolta dei Rifiuti a Eboli, ma che non ha partecipato al Bando Comunale della raccolta dei Rifiuti per il prossimo quinquennio, poiché, come ci ha raccontato nella intervista Bardascino, non solo non risponde alla delibera del Consiglio Comunale che raccoglieva le direttive dell’ARERA, ma non risponde neanche ai “numeri” che al contrario la stessa ARERA aveva indicato, prendendo atto dei maggiori costi che nel frattempo sono lievitati a seguito dei vari fattori nazionali e internazionali, ritenendo che gli stessi, rimodulati, potevano offrire un servizio efficiente e rispondente alle necessità del Comune di Eboli per un costo poco più di 10milioni di Euro. Di qui la domanda:

Come mai al contrario delle cifre indicate da ARERA e il PEF approvato in Consiglio Comunale si è provveduto ad indire ad un Bando di 6milioni e 100mila euro, addirittura inferiore a quello aggiudicato sei anni fa al costo di 7milioni e 500mila euro alla stessa SARIM?

Domanda che genera un’altra domanda ancora:

Perché mai l’amministrazione, sebbene ha indetto un bando inferiore a quello precedente ha aumentato le tariffe TARI ai cittadini? Forse per coprire quelle oltre 5000 utenze riscontrate che non pagano la TARI?

Va detto che la SARIM è un’Azienda Certificata, di successo a giudicare dai vari riconoscimenti ottenuti sul campo. Infatti i Comuni nei quali svolge i propri servizi sono una 20ntina e tra questi vi sono oltre che Eboli, Agropoli Capaccio-Paestum, Bellizzi, solo in provincia di Salerno e tanti, tanti altri, ivi compreso Roma. Nella Capitale si occupa di 5 Municipalità e si vede la differenza rispetto alle altre. Ha un Parco di circa 1000 macchine e migliaia di dipendenti, 72 più 10 stagionali solo a Eboli, tra l’altro seriamente preoccupati di un possibile cambio di “fortune”.

A sentire Mino Bardascino, CEO Sarim a POLITICAdeMENTE: “L’azienda per 5 anni ha garantito un servizio in perdita e il nuovo bando è insostenibile. Aumenta la Tari per i cittadini, ma l’appalto diminuisce. Un’anomalia che preoccupa, non solo me, ma anche i dipendenti“. Un incipit che fa comprendere come sia difficile e complicato il rapporto che si è creato tra l’azienda e l’amministrazione e per fare chiarezza, in attesa che il TAR si pronunci, POLITICAdeMENTE ha voluto incontrare Bardascino ed intervistarlo, per fare chiarezza e soprattutto capire quali siano realmente i fatti, sperando di rendere un buon servizio ed evitare si commettano ulteriori errori che poi ricadono in termini economici sui cittadini e ancora più grave sul servizio.

BUON ASCOLTO

Eboli, 20 agosto 2025

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