Cardiello (PdL) sulle infiltrazioni camorristiche in agricoltura interroga il Governo

Riceviamo e pubblichiamo

Gruppo Parlamentare “Il Popolo della Libertà” al Senato
UFFICIO LEGISLATIVO

INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA
Senatore Franco Cardiello

CARDIELLO – Al Ministro della giustizia e al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

Franco Cardiello

Premesso che:

secondo quanto riportato dal quotidiano “Corriere del Mezzogiorno” del 1 dicembre 2010 l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania avrebbe affermato che le «aziende agricole salernitane» sarebbero «controllate dalla camorra. Che sceglie i terreni abbandonati della Piana del Sele e della provincia di Salerno per vestire i panni degli imprenditori. E sfrutta il momento di crisi in cui versano le aziende per impossessarsi delle imprese dismesse e riciclare denaro»;

secondo il citato quotidiano anche per il Segretario Provinciale della Confederazione Italiana Agricoltura di Salerno, «è notorio l’aumento esponenziale dei terreni e lo sfruttamento di manodopera fittizia per ottenere indennità dall’Inps (..). Negli ultimi due anni c’è stata una notevole dismissione di aziende e un ridimensionamento delle imprese agricole. Soprattutto nel comparto ortofrutticolo»;

l’interrogante chiede ai Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, di sapere:

–          Se risulti che siano in corso indagini relative alla compravendita di aziende agricole nel salernitano;

–          Se ritengano di promuovere iniziative a sostegno delle piccole aziende agricole salernitane in difficoltà al fine di evitare che le organizzazioni criminali possano sfruttare l’attuale situazione di crisi del settore agroalimentare per i propri interessi criminosi.

Sen. Franco Cardiello
Roma, 2 dicembre 2010

1 commento su “Cardiello (PdL) sulle infiltrazioni camorristiche in agricoltura interroga il Governo”

  1. Purtroppo le infiltrazioni dei cartelli criminali nei gangli economici,e segnatamente alla fattispecie in esame, nell’attività agricola è inveterata da lustri.Una piaga europea d’altronde Ci sono troppo ‘irregolarità” nella gestione dei fondi europei. Quelli che la Corte dei Conti europea nell’esame del bilancio 2009 della Ue definisce ‘errori’, sono spesso indice di ‘frodi se non di corruzione’ e di ‘infiltrazioni mafiose, mentre Spagna, Grecia e Italia sono i paesi in cui si fanno piu’ indebiti pagamenti nel campo dei fondi di coesione. La denuncia arriva dalla Commissione controllo bilanci dell’Europarlamento,nel corso di una missione in Campania e Abruzzo effettuata due settimane ed e’ emerso che nella gestione dei fondi pubblici europei si verificano troppe infiltrazioni della criminalita’ organizzata’. La Commissione ha riscontrato, cosi’ come ha fatto la Corte dei Conti europea, una riduzione degli ‘errori’ nel settore dei fondi di coesione, passati da un anno all’altro da un’incidenza dell’11% a quella del 5%.Tutti sanno che dietro a questo fenomeno si possono celare frodi, corruzione e infiltrazione della criminalita’ organizzata’. ‘L’Olaf (il servizio antifrode europeo) ha evidenziato tanti casi .Hanno, forse, sottovalutato il problema o hanno, forse, dovuto soccombere di fronte alla forza della Lega Nord che, alla faccia dei nostri agricoltori, l’ha spuntata sulle quote latte? Le mani della camorra su questa fetta della nostra economia dovrebbe indurci tutti ad un maggiore senso di responsabilità, per lavorare insieme alla risoluzione dei problemi. Prima, però, si dovrà definitivamente far calare il sipario su quel ‘teatrino della politica’di cui la gente davvero non ne può più.Bene fanno i politici del territorio a tenere alta la soglia di vigilanza!

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