Processo breve: la grande amnistia per salvare Berlusconi

Mercoledì scorso alla Camera dei Deputati è andato in onda la fine della democrazia. Ora la legge sul “processo breve” passerà al Senato. Si levi un grido di indignazione

Italia al bivio: o va verso una dittatura Parlamentare “democratica”: o segue la Costituzione fatta di “leggi uguali per tutti” e di “morale universale”.

Camera dei Deputati Votazione Processo Breve

ITALIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota politica di Sinistra Ecologia e Libertà, attraverso la quale il Partito di Vendola fa alcune riflessioni circa gli ultimi avvenimenti politici, che hanno portato il Parlamento ad occuparsi anziché delle difficoltà del Paese, dell’aumento dei prezzi, della perdita del potere di acquisto degli italiani, dell’inflazione, del blocco degli stipendi e delle pensioni, dell’aumento della disoccupazione, della riduzione dei servizi e dell’aumento dei ticket ecc. si è occupato di come evitare le condanne al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per i processi nei quali egli è imputato.

SEL interpreta il sentimento della maggior parte degli italiani, che però si contrappone ad un’altra parte, sia pure non maggioritaria, ma altrettanto numerosa di italiani che sono portati a difendere Berlusconi pur senza avere ragioni validi da contrapporre, facendo registrare nella società italiana un pauroso tracollo della moralità.

Quello che passa nel paese è un principio distorto, dell’esercizio della volontà popolare, conferita al parlamento, che porta il Governo a sostenere tesi innocentiste sol perché suffragate da una maggioranza numerica, introducendo il principio del giudizio dell’innocenza o della colpevolezza a colpi di maggioranza. Una condizione veramente pericolosa, di un principio democratico distorto, che comporta conseguentemente anche alla introduzione di una nuova morale:la morale della circostanza.

Siamo ad un bivio importantissimo e bisogna scegliere: o seguire la strada che persegue Berlusconi e la sua maggioranza personale, andando verso una dittatura parlamentare “democratica”; o scegliere l’altra strada, quella che ci hanno insegnato i nostri Padri Costituenti, fatta di leggi uguali per tutti e di una morale universale a cui fare riferimento.

Questa seconda strada porta a rafforzare le proprie idee di libertà, di giustizia, di uguaglianza, per niente negoziabili, ma che portano anche alla consapevolezza di affrontare una battaglia difficile contro nuovi barbari, incolti e in quanto servi mercenari e pagati, pericolosi. E le riflessioni che portano SEL a considerare il “Processo Breve” come una grande Amnistia per salvare Berlusconi, sono sicuramente la strada più corta verso l’impunità. E’ urgente si levi un grande grido di indignazione da parte di tutti gli uomini e donne liberi.

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IL  “PROCESSO  BREVE” : la grande amnistia per salvare Berlusconi

Da 17 anni il Parlamento italiano e la politica italiana sono bloccati su un solo tema: come tirare Berlusconi fuori dai suoi guai giudiziari.

Mercoledì sera alla Camera dei Deputati è andato in onda l’ultimo atto di questa infinita sceneggiata: l’approvazione del “processo breve“, col quale si abbreviano i tempi della prescrizione per i reati.

La destra aveva detto, a gran voce, che avrebbe presentato la riforma della Giustizia; poi l’urgenza del processo Mills, nel quale Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari, ha convinto gli “uomini del presidente” a presentare un’ennesima leggina “ad personam” per salvare il capo. Con la legge sul processo breve il reato di corruzione si prescriverebbe in 10 anni, per cui il reato attribuito a Berlusconi, commesso nel 1999, sarebbe già prescritto: il gioco è fatto!

Che poi questa legge abbia degli “effetti collaterali”, è un puro incidente di percorso. Che i processi relativi alla strage di Viareggio (dove morirono 32 persone) o quello relativo al terremoto dell’Aquila corrano il rischio di andare prescritti, è un aspetto secondario rispetto al raggiungimento dell’obiettivo principale: tirare l’unto del signore fuori dai suoi guai giudiziari.

Poteva esserci la preoccupazione che qualcuno dei deputati della maggioranza avesse un “rigurgito” di vergogna e si rifiutasse di votare l’ennesima legge “salvapremier”? Ci ha pensato il giornale di famiglia a richiamare tutti all’ordine, ricordando che Berlusconi da 18 anni garantisce l’elezione certa, cioè un posto di lavoro ben pagato ed uno status che per la maggior parte di questi signori non sarebbe stata raggiungibile attraverso altre vie.

Anche questi sono gli effetti di una “porcata” di legge elettorale, grazie alla quale i parlamentari non vengono eletti dall’elettorato, ma vengono scelti da “capo”.

Ora la legge sul “processo breve” passerà al Senato.

Sinistra Ecologia e LIBERTA è convinta che deve alzarsi forte il senso di indignazione del paese verso questo ulteriore atto di umiliazione del Parlamento e forte deve arrivare l’appello al Presidente della Repubblica affinché non firmi quella legge.

E’ ora di dire basta a questo vergognoso governo delle destre, è ora di dire con forza che debbono andare via e che l’Italia deve tornare a votare.

Sinistra Ecologia e Libertà

Eboli, 19 aprile 2011

1 commento su “Processo breve: la grande amnistia per salvare Berlusconi”

  1. L’Italia non si salva con i proclami sulle sconcezze di questo governo e del suo padrone che, per chi ha occhi per guardare, sono evidenti anche a chi vede solo il TG4.
    L’Italia, oggi conosciuta in tutto il mondo come il Paese del bunga bunga, si può salvare solo con una grande coalizione ( se volete chiamatelo pure calderone…non mi offendo!)che abbracci tutte le persone oneste di destra, sinistra, centro, alto e basso che non ne possono più di essere insultate, umiliate e offese nella loro intelligenza senza più un minimo di ritegno da una sola persona che riesce a risolvere sistematicamente tutti(…ma proprio tutti!) i Suoi problemi finanziari e giudiziari mettendo mano al portafogli, sostenuto in maniera indecente dal Suo popolo di lacchè e dalla lega che notoriamente dell’Italia se ne frega e lavora per un’alternativa ” locale”.
    Una coalizione che, ripeto,non vada tanto per il sottile in quanto a componenti, con l’unico “dichiaratissimo e chiaro scopo” di ripristinare le più elementari regole della democrazia che ci sono state sottratte anche grazie alla complicità di una sinistra distratta,inconcludente e pasticciona e che sono la causa principale del baratro in cui siamo finiti,per poter andare subito dopo ad elezioni “vere” che designino finalmente deputati e senatori “veri” eletti dal popolo e degni di questo nome.
    Al di la dei proclami mi chiedo, ad esempio: in una ipotesi del genere SEL metterebbe i soliti paletti, gli ostracismi e le chiacchiere inutili di cui è maestra o per una volta contribuirebbe seriamente alla soluzione del problema?
    Il punto vero è questo perchè altrimenti non ci resta che pregare e sperare nella divina provvidenza oppure di essere liberati un’altra volta dagli alleati.

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