La FSI sulle Liste di Attesa e Attività Libero-Professionali

Per la FSI si può ridurre le Liste di Attesa con il coinvolgimento delle strutture private accreditate e un sistema di prenotazione unico.

Nonostante tutti gli sforzi fino ad ora compiuti si registra un fallimento. L’Alpi non assolve al suo compito, andrebbe sospeso immediatamente.

Liste attesa

SALERNO – Liste di attesa per le prestazioni sanitarie (visite specialistiche, indagini strumentali ecc.) sono sempre più lunghe ed a pagarne le spese, se si vuole una visita specialistica o un indagine strumentale in tempi meno biblici, e magari utili ad intervenire in maniera efficace su determinate patologie, e queste croniche lungaggini ricadono sempre sui cittadini che la “pagano” per intero ed in regime di Attività Libero Professionale, agli stessi medici che lo dovrebbero fare in regime ambulatoriale istituzionalmente al solo costo del ticket sanitario.

A sollevare il problema è il Segretario Provinciale della Federazione Sindacati indipendenti, Rolando Scotillo, che ripropone oggi il problema ma in prosieguo a quanto esposto al Commissario ASL Maurizio Bortoletti nel luglio scorso, quando, tra l’altro, aveva proposto di convocare un tavolo di confronto dedicato alle Liste di Attesa delle Prestazioni Sanitarie, facendo rilevare come ogni provvedimento fin qui adottato sia stato inutile rispetto ad una problematica che attende solo risposte rapide.

In quella circostanza si proponeva che le visite specialistiche, le prestazioni di diagnostica strumentale, e le prestazioni terapeutiche, siano erogate all’utenza che le richiede attraverso una rete di offerta delle prestazioni sanitarie integrata anche con il privato accreditato, attraverso un sistema di prenotazione unico, da ricercare attraverso accordi specifici e previo lo sviluppo organizzativo integrato.

Un accordo del genere, previo ogni sviluppo organizzativo, secondo l’FSI, potrebbe azzererere del tutto le Liste di Attesa. Una risoluzione del genere andrebbe incontro all’utenza, spesso inerme e disperata, ma certificherebbe definitivamente l’ipocrisia dell’ALPI, decretandone senza appello il  suo più totale fallimento.

Rolando Scotillo

“E’ semplicemente assurdo” – dichiara il Segretario Provinciale della FSI di Salerno Rolando Scotillosi sono create due percorsi per l’erogazione delle prestazioni sanitarie: il primo percorso è rappresentato dalla prenotazione, al solo costo del ticket sanitario previsto, per la via istituzionale (C.U.P.) e che può arrivare ad una attesa di oltre 160 giorni; il secondo percorso, invece, è rappresentato dalla prestazione in regime di attività Libero professionale che viene erogata quasi immediatamente ad un costo spesso esorbitante ed insostenibile per le tasche di molti utenti. Eppure la normativa è chiara: laddove i tempi di attesa per l’effettuazione di prestazioni in regime istituzionale superino i tempi massimi di attesa previsti in correlazione anche alle prestazioni libero-professionali si deve procedere, per tali prestazioni, alla provvisoria sospensione dell’A.L.P.I. fintanto che non siano ripristinati i tempi massimi d’attesa! “

Ma la FSI di Salerno non si ferma alla sola lamentela è propone al Commissario Maurizio Bortoletti di prevedere, tramite un accordo con il settore, un Centro Unico di Prenotazioni in sinergia con il Privato Accreditato a costo tendenzialmente “zero” per l’Azienda e che potrebbe azzerare immediatamente tutte le liste di attesa con soddisfazione dell’utenza riportando l’Attività Libero Professionale ad essere una ulteriore scelta volontaria dell’utente e non una costrizione dovuta ad un uso distorto delle risorse pubbliche.

Salerno, 1 settembre 2011

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