Lenza (PdL) pone il problema della rappresentanza dei generi

Il contributo delle donne è determinante ma per favore non chiamiamole “quote rosa”.

La presenza femminile nei settori produttivi e professionali costituisce una straordinaria fonte di vitalità e di innovazione per tutto il Paese. Per il Consiglio Comunale è un’occasione irripetibile.

EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del Consigliere Comunale del Popolo della Libertà Lazzaro Lenza, il quale ha sollevato, rispondo non tanto ad una norma legislativa, ma piuttosto ad una necessità reale di introdurre negli organismi promanazioni dell’ente locale, la rappresentanza del genere ritenendo vi siano grani potenzialità e professionali a cui non sarebbe giusto rinunciarvi e non perché rappresentano le donne, ma perché in quanto donne siano anche capaci e professionalmente attrezzate per offrire la loro professionalità nella vita pubblica, così come in quella privata.

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Lazzaro Lenza

….. E per favore non chiamatele “quote rosa”

Venerdì prossimo approda al consiglio comunale una mia proposta di delibera volta a riconoscere l’obbligatorietà di nominare i membri degli organi di amministrazione delle partecipate del comune di Eboli, tenendo conto del principio dell’equilibrio di genere fornendo, in questo modo, un correttivo alla situazione di cronico squilibrio nella rappresentanza dei generi in queste postazioni del comune presso quegli enti.

L’equilibrio si intende raggiunto quando il genere meno rappresentato all’interno dell’organo amministrativo ottiene almeno un terzo dei rappresentanti. La presenza femminile nei settori produttivi e professionali ha costituito e costituisce una straordinaria fonte di vitalità e di innovazione per tutto il Paese, che ha dimostrato di essere capace di rinnovarsi e di competere sui mercati internazionali in via del tutto spontanea, nonostante l’inadeguatezza o l’assoluta mancanza di STRUMENTI NORMATIVI IDONEI AD ASSECONDARNE IL RINNOVAMENTO.

I dati sono molto significativi e dimostrano come la presenza delle donne in aziende e enti aumenta in maniera considerevole gli utili e l’efficacia delle società stesse. Ma nonostante questi dati così chiari, la presenza femminile nel tessuto economico e produttivo, soprattutto al Sud, resta ancora molto marginale, dimostrando ancora una volta che si predica bene e si razzola male e che evidentemente il pregiudizio verso il genere femminile è ancora assolutamente pesantemente presente.

Infatti, sebbene siano tutti d’accordo sulla necessità di avvalersi delle professionalità di entrambi i generi nel modo del lavoro, non si capisce come mai la presenza femminile è ancora così scarsamente rappresentata a livello direttivo. Se poi si prendono in considerazione gli enti pubblici si osserva che le donne sono un quinto degli amministratori e un decimo dei sindaci. Più o meno come in tutti gli organi elettivi ed esecutivi del paese.

La storia, anche recente, dimostra che senza un intervento normativo, la rappresentanza femminile resta marginale e le politiche sociali e di conciliazione pure. Quest’ultime invece trovano la loro massima spinta quando ad occuparsene sono proprio le donne.

E per favore, non chiamatele quote rosa nel tentativo di confinare questa proposta a mera concessione di una riserva di spazio come si usa fare per le specie in via di estinzione o peggio come per chi riconosciuto in difficoltà gli viene concesso un ruolo per una forma solidaristica sociale. Non è questo il caso. Qui ci troviamo di fronte ad una regola, una norma che tenta di rilanciare il sistema amministrativo delle società partecipate del nostro comune riconoscendo il valore aggiunto della presenza della professionalità di entrambi i generi, in un equilibrio variabile che non obbligatoriamente deve vedere il genere femminile come minoritario all’interno degli organi di amministrazione.

Auspico che venerdì prossimo, in consiglio comunale dal dibattito prima e dalla votazione dopo, emerga forte e unanime questa esigenza di sviluppo e rinnovamento per Eboli e che nessuno voglia tentare di “annacquare” o peggio neutralizzare la delibera con emendamenti che ne determinino la sua sostanziale inefficacia.

Lazzaro Lenza

Consigliere Comunale Popolo della Libertà

Eboli, 28 settembre 2011

E per favore, non chiamatele quote rosa nel tentativo di confinare questa proposta a mera concessione di una riserva di spazio come si usa fare per le specie in via di estinzione o peggio come per chi riconosciuto in difficoltà gli viene concesso un ruolo per una forma  solidaristica sociale. Non è questo il caso. Qui ci troviamo di fronte ad una regola, una norma che tenta di rilanciare il sistema amministrativo delle società partecipate del nostro comune riconoscendo il valore aggiunto della presenza della professionalità di entrambi i generi, in un equilibrio variabile che non obbligatoriamente deve vedere il genere femminile come minoritario all’interno degli organi di amministrazione.

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