La Siria fermi il massacro. L’Italia segua la crisi con attenzione

Bersani, fermare il massacro in Siria. L’Italia segua crisi con attenzione. Il PD con i siriani e la Democrazia.

Sit in al Pantheon organizzato dal Forum esteri per fermare le stragi in Siria. 9000 vittime da quando è iniziata la protesta. Riunire i ranghi e prepararsi al dialogo. I sei Punti del Piano di Kofi Annan.

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ROMA, 27 marzo – ”Il Pd e’ qui per dare voce al popolo siriano. Vogliamo dare voce a questa tragedia enorme che si sta svolgendo nel silenzio e anche nella disattenzione generale e vogliamo dire con nettezza che il massacro in Siria deve fermarsi, che la repressione di Bashar Al Assad deve avere termine, che l’opposizione siriana deve riunirsi e convergere, che il dittatore deve andarsene”. Queste le parole del Segretario del Pier Luigi Bersani, in piazza del Pantheon a Roma manifestando a favore dei diritti dell’opposizione siriana, alle prese con la dura repressione di Bashar Al Assad, nel corso di un sit in organizzato dal Forum Esteri del Partito democratico.

Bersani ha ricordato che “è in campo l’iniziativa di Kofi Annan per un percorso positivo, ci auguriamo – ha osservato – che possa procedere. Chiediamo al governo italiano e all’Europa di far sentire una sponda amichevole ai siriani che combattono per la democrazia. Vogliamo che l’Italia, l’opinione pubblica e i governi italiano ed europeo seguano con grande attenzione questa crisi. E siamo qui al Pantheon perchè il signore che l’ha costruito era governatore della Siria, il futuro imperatore Menenio Agrippa.

Pantheon-manifestazione-pro-Siriani-foto-Politicademente

Se riflettiamo a come oggi abbiamo abbassato lo sguardo… E’ una vergogna. Pensate a quale sguardo – ha sottolineato il leader del Pd – c’era allora sul Mediterraneo da parte di Roma. Oggi e’ una vergogna che la tragedia siriana sia aggravata anche dal fatto che non c’e’ un’informazione adeguata su quanto sta accadendo in quel paese”.

“Sulla crisi siriana, il governo italiano deve dire ‘parole chiare‘ – ha sottolineato  – che Italiani saremmo se chiudessimo le orecchie davanti all’urlo di sofferenza del popolo siriano? I Democratici sono intenzionati a rispettare quello che i cittadini decidono in libere elezioni. I diritti umani, la condizione della donna, meccanismi rappresentativi e plurali di espressione della democrazia del Mediterrraneo che comincia a ribellarsi. Da questi fenomeni – ha proseguito Bersani – viene univocamente una voce. E’ necessario prendere iniziative più decise sul piano diplomatico. E se abbiamo dato un’onoreficienza ad Assad gliela togliamo e prendiamo iniziative in Parlamento perchè venga revocata questa onoreficienza.

Bersani ha infine sottolineato che “l’impegno del PD per la democrazia in Siria e nel Mediterraneo del Sud. “Siamo l’unico partito ad avere un adeguato dipartimento degli esteri in grado di avere rapporti internazionali e di lavorare ogni giorno per la democrazia. C’è troppo cinismo, troppe politiche interessate a non perdere un riferimento in questa area”.

Sono oltre 9000 le vittime in Siria dall’inzio della rivolta, scoppiata circa un anno fa, contro il presidente Bashar al-Assad. Lo ha riferito l’inviato delle Nazioni Unite in Medioriente, Robert Serry, nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza, che ha quindi chiesto lo stop immediato delle violenze in modo da “evitare un’ulteriore escalation del conflitto”.

Pantheon-manifestazione-pro-siriani-foto-Politicademente

“L’avvio di un dialogo nazionale tra opposizione e regime, la fine delle uccisioni e delle violenze da parte del governo siriano” e “la collaborazione con l’inviato di Onu e Lega Araba, Kofi Annan”. Sono questi i principali punti della bozza di risoluzione messa a punto dai Paesi arabi nel primo giorno del summit di Baghdad, apertosi con la riunione preliminare dei ministri dell’Economia dei Paesi arabi mentre domani sarà il turno di quelli degli Esteri e giovedì dei capi di Stato e governo. Nella bozza di risoluzione, messa a punto mentre il presidente siriano ha fatto sapere di aver accettato il piano di pace stilato da Annan, si sollecitano “il governo siriano e tutte le fazioni di opposizione a trattare positivamente con l’inviato (Annan), dando inizio ad un serio dialogo nazionale”. Nel testo si invita l’opposizione siriana “a riunire i ranghi e prepararsi ad un serio dialogo per ottenere la democrazia che è chiesta dal popolo siriano”.

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Il Piano in 6 punti di Kofi Annan

Il piano di Kofi Annan oggi accettato dalla Siria consta di sei punti, già presentati dall’emissario dell’Onu e della Lega araba in Siria nella sua visita a Damasco, che prevedono quanto segue:

  1. impegno a collaborare con l’inviato speciale in un processo politico che prenda in considerazione le aspirazioni legittime del popolo siriano e nominare a tal fine un interlocutore quando invitati a farlo dall’emissario;
  2. impegno a fermare tutte le violenze e a implementare urgentemente un cessate-il-fuoco sotto la supervisione dell’Onu per proteggere i civili e stabilizzare il Paese. A tale fine il governo siriano dovrebbe immediatamente cessare i movimenti di truppe, il ricorso a armi pesanti e ritirare l’esercito dai centri abitati. Anche l’opposizione dovrà impegnarsi a soddisfare simili richieste.
  3. garantire la fornitura di assistenza umanitaria in tutte le zone colpite dalle violenze e a tale fine accettare una tregua umanitaria quotidiana di due ore.
  4. intensificare il ritmo del rilascio delle persone arrestate arbitrariamente, in particolare le categorie più vulnerabili e coinvolte in attività politiche pacifiche;
  5. garantire la libertà di movimento nel Paese per i giornalisti e una politica non discriminatoria per l’ottenimento dei visti;
  6. rispettare la libertà di associazione e il diritto a manifestare pacificamente.

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Roma, 28 marzo 2012

3 commenti su “La Siria fermi il massacro. L’Italia segua la crisi con attenzione”

  1. Ritengo che troppe volte i Satrapi orientali sono stati appoggiati dagli ingenui,mica tanto,Statisti d’Occidente.Ad oggi,I due gruppi precisano che gli attacchi sono stati portati avanti dagli uomini armati noti come ‘Shabiha’, miliziani filogovernativi che hanno avuto un ruolo attivo nella repressione del dissenso. I media di Stato hanno confermato i decessi a Homs, attribuiti però a “terroristi armati”.ci si muove anche perchè si è criminali come Assad padre e criminali come Assad omicidi plurimi e dittatori sanguinari del proprio popolo. Finchè SI crede che Israele è colpevole di tutti i mali che imperano nella società retrograda e primordiale MEDIORIENTALE, SI RESTERA’ sempre vittime di se stessi e dei dittatori. Neanche l’evidenza assoluta di 9000 morti sanguinantibasta per credere e continuate con la vostra cecità ad accusare “ALTRI”. BASTA, che la siria sana si sollevi e si liberi di Assad e si dia una democrazia moderna per vivere in pace con i propri vicini. Che il Golan serva a produrre del buon vino e non minacce per un nemico che è soltanto dentro LE TESTE MARCE DEI FANATICI,CHE SPERANO IN UN PARADISO,BASATO SULLA MORTE DEGLI ALTRI. di oscurantismo medioevale.

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