Arrivano 31 licenziamenti all’Alcatel Lucent: proclamato lo stato di agitazione

La multinazionale francese ha avviato procedure per 245 esuberi in italia, di cui 31 dei 120 lavoratori presso il centro di ricerca e sviluppo Alcatel Lucent di Battipaglia.

Cassa integrazione per laureati in matematica, fisica, informatica, ingegneria: Un Colpo al cuore per il sito battipagliese, per l’economia e per una forza lavoro altamente qualificata.

Presidio Alcatel

BATTIPAGLIA – Sembrava un rischio scongiurato ed invece la soppressione dell’attività di ricerca e sviluppo dell’Alcatel Lucent nella sede di Battipaglia torna in auge dopo la decisione della multinazionale di aprire la procedura di Cassa integrazione straordinaria a zero ore per 31 dipendenti su un totale di 120.

È questa la risposta dell’Azienda al tavolo di trattative instaurato anche presso il Ministero dello Sviluppo Economico da parte dei sindacati.

In particolare l’Alcatel Lucent non rispetta quello che è stato l’accordo di programma che fu firmato tra l’azienda e le istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione, in occasione della vendita del ramo produttivo dello stabilimento battipagliese alla Btp Tecno dell’imprenditore Gianfederico Vivado. Due anni fa la firma in calce all’accordo che ora però la multinazionale francese non vuole rispettare. In quell’accordo si prevedeva la stabilizzazione lavorativa del gruppo di ricerca e sviluppo presente presso lo stabilimento battipagliese.

Si parlava anche di sviluppo dell’intero settore di progettazione che invece, alla luce degli ultimi provvedimenti, non sembra vedere la realizzazione. Alcatel Lucent ha avviato, nei mesi scorsi, la dismissione di diversi impianti in Italia, in particolare a Bari e Genova. La motivazione starebbe nella crisi aziendale conseguente alla pessima congiuntura internazionale.

A soli due anni dalla drammatica vertenza che trovò la soluzione nell’abbandono della parte produttiva di Alcatel, la multinazionale assesta un altro duro colpo agli assetti occupazionali. E’ per questo che i sindacati di categoria hanno indetto lo stato di agitazione di tutti i lavoratori impegnati. La forza lavoro da mettere in cassa integrazione è composta da laureati in matematica, fisica, informatica, ingegneria, è altamente qualificata ma potrebbe essere estromessa definitivamente dall’unica realtà lavorativa ad alto livello tecnologico presente sul territorio salernitano.

Alcatel nel giugno del 2010 aveva sottoscritto con il Governo, gli enti locali ed i sindacati un accordo quadro per il mantenimento delle attività produttive, l’assunzione di 10 unità nell’ambito della Ricerca e Sviluppo e il mantenimento dei livelli occupazionali del sito di Battipaglia. Ma oggi multinazionale di fatto rinnega quell’accordo mettendo in cassa integrazione straordinaria (anticamera del licenziamento) 31 lavoratori. Con la cassa integrazione straordinaria con la motivazione della crisi aziendale, infatti, non è detto che i lavoratori, finito il periodo di Cig, rientrino al lavoro.

Per martedì prossimo è prevista una giornata di sciopero di tutti gli impianti presenti in Italia in concomitanza con l’incontro già convocato al ministero dello sviluppo economico proprio per decidere i destini degli impianti di ricerca e sviluppo di Alcatel Lucent in Italia. Per quella riunione sono stati organizzati presidi a Roma con la partecipazione dei lavoratori organizzati con Bus turistici. Alla sede del ministero confluiranno centinaia di lavoratori provenienti dalle sedi Alcatel di Vimercate, Bari, Rieti e naturalmente Battipaglia. La multinazionale francese ha avviato 245 esuberi su tutti i siti italiani, di cui 31 lavoratori presso il centro di ricerca e sviluppo della zona industriale di Battipaglia. Sui 120 dipendenti presenti si tratta di un quarto della forza lavoro. Un colpo al cuore per il sito battipagliese. Un ennesimo smacco dopo la crisi che ha portato due anni fa alla vendita del settore produttivo di Alcatel Lucent.

Battipaglia, 15 giugno 2012

 

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