Il brogliaccio di Umberto Nobile nel rogo di Città della Scienza

Città Scienza, Colpito il simbolo di una città della conoscenza. Il presidente del Cnr Nicolais: la ricostruzione avvenga in tempi rapidi e certi. Dichiarazioni dei Sindaci di Salerno e di Eboli De Luca e Melchionda.

Nel rogo distrutti anche gli sci, il giubbotto, la tuta di volo del generale Umberto Nobile e il brogliaccio del dirigibile ‘Norge’ della spedizione del 1926.

Umberto-Nobile
Umberto-Nobile

NAPOLI – Un gigantesco incendio ha distrutto la Città della scienza di Napoli, dov’era tra l’altro in corso la mostra: “Fridtjof Nansen: esploratore, scienziato e benefattore dell’umanità (1861-1930)”, organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche. “L’incendio di Città della Scienza è una ferita profonda, per Napoli e per l’intera comunità nazionale. In poche ore sono andati distrutti anni di lavoro, di sacrifici, di passione. Ma non dobbiamo, né possiamo restare fermi” commenta il presidente del CNR, Luigi Nicolais.

“Tutti dobbiamo sentirci partecipi della sua ricostruzione, – aggiunge Nicolais – che dovrà avvenire in tempi rapidi e certi. Città della scienza è il simbolo del riscatto di un’area e di una comunità che non può essere ridotto in macerie: per questo è necessaria una mobilitazione straordinaria della comunità scientifica e delle istituzioni, pubbliche e private. Come Cnr siamo particolarmente coinvolti e provati. In questi giorni Città della Scienza ospitava un’importante mostra iconografica e documentale su Fridtjof Nansen, esploratore, scienziato, politico norvegese, andata completamente distrutta.
Brogliaccio-di-Umberto-Nobile
Brogliaccio-di-Umberto-Nobile

Sicuramente non ci rassegneremo né lasceremo morire un presidio di cultura, legalità e progresso come è stato e come tornerà ad essere Città della scienza”.

Lo scorso 22 febbraio alla Città della scienza era stata inaugurato la mostra: Fridtjof Nansen: esploratore, scienziato e benefattore dell’umanità (1861-1930). Evidenza ed attualità del suo pensiero e delle sue intuizioni scientifiche nel suo lavoro a Napoli e nelle ricerche del Cnr in Artico”, organizzata dall’Ente in collaborazione con Reale Ambasciata di Norvegia e associazione ‘Circolo Polare’ per celebrare i 150 anni dalla nascita dell’esploratore.

L’esposizione era approdata a Napoli arricchita di documenti e materiali didattici di grande interesse e purtroppo andati tutti distrutti, tra cui preziosi reperti da alcuni musei di Oslo: uno sci dell’esploratore, un microscopio d’epoca, le bottiglie Nansen e Niskin utilizzate per campionare l’acqua, monili inuit, guanti e un galleggiante-frenante. Divorati dalle fiamme anche un modellino della nave Fram proveniente dal museo dell’Antartide di Trieste, gli sci, il giubbotto e la tuta di volo del generale Umberto Nobile e il brogliaccio del dirigibile ‘Norge’ della spedizione del 1926.

Il brogliaccio di volo del Norge, il primo dirigibile a raggiungere il Polo Nord nel 1926, scritto da Umberto Nobile, è andato distrutto nel rogo di Città della Scienza.

Perduta per sempre la testimonianza di un evento paragonabile a quello di Neil Armstrong.

Nel 2008 il brogliaccio era stato a Eboli in occasione di una mostra che si tenne al PalaSele e che fu visitata da migliaia di persone. Si spera solo che Peppe Barra e Armando Voza, che furono i curatori della mostra, ne abbiano fatto una copia, o che una copia sia stata tratta a Marigliano, nel Museo dedicato ad Umberto Nobile. Solo così si potranno rileggere le parole emozionanti e drammatiche al tempo stesso di quegli uomini che avevano varcate le “Colonne d’Ercole” dell’epoca.

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

A tale proposito si registra anche un intervento del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, che in merito all’incendio che colpito la Città della Scienza di Napoli che a tale proposito dichiara:

“L’incendio della città della scienza mi addolora profondamente. Voglio esprimere la mia solidarietà alla città di Napoli, alle sue istituzioni, alla comunità scientifica. Viene distrutto un patrimonio straordinario della cultura e della ricerca, e anche un simbolo della rinascita della Campania e del Sud. Mi pare doveroso, oggi, dare vita ad un forte movimento per il recupero ed il rilancio della Città della Scienza. Ogni uomo di cultura, ogni istituzione, ogni persona legata al nostro territorio e alla costruzione di un futuro di sviluppo dovrà sentirsi impegnata a sostenere un progetto di rinascita”.

Particolarmente addolorato per l’accaduto il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Esprimo solidarietà e vicinanza ai napoletani per il tragico rogo che ha colpito un centro di cultura di grande importanza, una vera e propria perla della nostra regione. Sono andati distrutti testimonianze di grande rilevanza storico-scientifica, e tra di esse, abbiamo perduto importanti cimeli appartenuti al generale Nobile.

Martino Melchionda
Martino Melchionda

Si tratta di una grave ferita per la comunità. E’ andato in fumo un patrimonio di inestimabile valore, all’interno di un museo che rappresenta un luogo di importante formazione e divulgazione scientifica. La nostra comunità è particolarmente legata alla figura di Nobile, e numerosi concittadini e studiosi locali hanno approfondito i suoi studi con grande interesse e passione. L’evento addolora profondamente tutti. Ora occorre unire le forze e far partire un movimento di ricostruzione e recupero di un luogo che ricopre grande importanza dal punto di vista culturale e per la formazione dei giovani del nostro territorio”.

La testimonianza del Sindaco di Eboli riflette il legame che la Città di Eboli e i suoi cittadini hanno con il Generale Umberto Nobile, che tra l’altro era figlio degli ebolitani Vincenzo Nobile e Maria La Torraca. Il padre Vincenzo Niccolò Francesco Nobile delle Piane, discendente della famiglia nobiliare Delle Piane, fedele ai Borbone, aveva rifiutato l’omaggio ai Savoia ed era stata privata del titolo nobiliare assumendo il cognome Nobile a ricordo dell’antica condizione sociale; suo nonno Roberto Carlo Ferdinando Nobile delle Piane dei marchesi di Valceronia era stato ciambellano alla corte di re Francesco II delle Due Sicilie.

Il Generale Umberto Nobile si era laureato all’Università di Napoli nel 1908 in ingegneria industriale meccanica, con il massimo dei voti. Lo stesso anno conseguì il diploma in elettrotecnica e nel 1911 vinse un concorso e frequentò, un corso di costruzioni aeronautiche, presso il battaglione del genio militare, furono gli albori della nascita dell’Aeronautica militare italiana.

Napoli, 6 marzo 2013

3 commenti su “Il brogliaccio di Umberto Nobile nel rogo di Città della Scienza”

  1. Il dolore che provo per questa perdita immensa è indescrivibile. Solo chi ama la storia come la amo io può capire la sofferenza che si prova a perdere, per la stupidità dell’uomo, un tesoro come era il brogliaccio del Norge che nell’occasione della mostra tenutasi al Palasele ho avuto l’onore di tenerlo per un giorno con me. Toccare le pagine ingiallite di quel registro ove erano vergate a mano, la mano del generale Umberto Nobile, tutti i momenti del viaggio verso il polo e leggere a pagina dieci le due righe nel quale si annunciava l’arrivo al Polo è stata una cosa emozionante, paragonabile, come si è detto solo all’allunaggio. Per un periodo si era temuto che fosse andato disperso perché per diversi mesi, dopo l’esposizione in un museo dell’esplorazione alle Svalbard se ne erano perse le tracce. Poi è finalmente tornato a lauro (AV) per intercessione del biografo e mio carissimo amico il gen. Ovidio Ferrante morto solo qualche settimana fa. E’ tornato dai ghiacci dell’Artide per finire in cenere nella Napoli che Nobile così tanto amava. Ancora una volta la profezia della zingara si è avverata. Il destino del giovane Umberto, predisse, sarebbe stata legata al ghiaccio e al fuoco. E così è stato!!!

    Rispondi
  2. Carissimo Armando, voglio partecipare a QUESTO LUTTO, perchè per me, la distruzione del brogliaccio Nobile, e come la morte di un amico.
    Conosco bene la tua passione e quindi comprendo l’amarezza, che se mi consenti è altrettanto mia.
    Sai bene che mi sono recato sull’isola di Vadsøya nel Mare di Barents nella Norvegia settentrionale, dove è possibile vedere il pilone di attracco usato da Umberto Nobile e Roald Amundsen Posso testimoniare che su quella piccola isoletta e nel paese vicino, la storia di Umberto Nobile è molto conosciuta e sono certo che questa triste notizia è arrivata grazie a FB anche in quella lontana terra rendendo molto triste gli amici che norvegesi che li ho conosciuto.

    Rispondi
  3. Che maledetta città è diventata Napoli. Incapace di conservare quel poco di prezioso che le è rimasto!
    LA CITTA’ DELLA SCIENZA era una tappa obbligata per le comitive studentesche che tornavano meravigliate e affascinate dagli esperimenti scientifici vissuti in quei padiglioni.
    E così si è perduta anche una testimonianza della nostra storia con il rogo del brogliaccio di Umberto Nobile insieme ad altri oggetti a lui appartenuti.
    Speriamo ricostruiranno presto LA CTTA’,ma nessuno ci potrà mai restituire quel segno tangibile della nostra memoria

    Rispondi

Lascia un commento