Nicola Pesce è candidato: “Scafati chiama? Io rispondo”

L’ex primo cittadino ufficializza la sua candidatura tra emozioni e tifo lasciando il PD sempre più solo.

Insieme al dottore Pesce, Il capogruppo Enrico Donnarumma (PD), Ignazio Tafuro  (SEL), Paolo Celiberti (*****) Raffaele De Luca (Adesso!Scafati), Francesco Carotenuto (Scafati Arancione) e l’ex assessore alla pubblica istruzione Luigi Caiazzo con la lista “Rinnovamento democratico”, Michelangelo Ambrunzo consigliere comunale PD.

Nicola-Pesce
Nicola-Pesce

di Giovanna Criscuolo

SCAFATI“Scafati chiama? Io rispondo”. Questo è lo slogan con il quale ha annunciato la sua discesa in campo l’ex Sindaco socialista di Scafati. Il dottore Nicola Pesce e’ ufficialmente candidato a Sindaco, lasciando il Partito Democratico sempre più solo. Sara’ un  tour de force senza eguali. Centrare l’obiettivo e sconfiggere Aliberti e’ diventata priorità assoluta e il 25 e 26 Maggio dovrà vedersela con potenti alleanze. Lasciando il Partito Democratico sempre più solo.

Insieme al dottore Pesce, Il capogruppo Enrico Donnarumma (PD), Ignazio Tafuro  (SEL), Paolo Celiberti (*****) Raffaele De Luca (Adesso!Scafati) Francesco Carotenuto (Scafati Arancione) e l’ex assessore alla pubblica istruzione Luigi Caiazzo con la lista “Rinnovamento democratico”, Michelangelo Ambrunzo consigliere comunale PD. Adesso il primo cittadino uscente avrà senza dubbio non poche gatte da pelare.

Lo si e’appurato nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri mattina nei locali del Garden Bar. La sala gremita e la gioia di veder materializzato un desiderio che avrebbe parametri e caratteristiche per trasformarsi in realtà, la consapevolezza del dottore Pesce di essere amato, hanno fatto da cornice dando atto all’ex primo cittadino di avere le carte in regola per giocarsela tutta.

“Noi siamo e rappresentiamo il centro sinistra Scafatese, non quello Salernitano voluto da gran parte del direttivo ma sopratutto dal segretario del PD SAlernitano Nicola Landolfi. Con questa stilettata il candidato Nicola Pesce darebbe definitivamente il due di picche “all’altro PD”.

Adesso, l’invito rivolto all’avvocato D’Alessandro parte da Nicola Pesce: “Mi piacerebbe che l’amico D’Alessandro faccia una serie di riflessioni e che egli stesso decida di abbandonare la sua candidatura facendo il passo indietro che facevo io la scorsa settimana”. Nicola Pesce non nasconde che tale dinamica porterebbe tutti alla vittoria finale, e il feudo Aliberti dovrà solo lasciare spazio a chi in questi 5 anni e’ stata “innocente vittima di un’amministrazione familistico/personale/ clientelare, facendo sopratutto riferimento alle scorse elezioni regionali che videro candidata la signora Monica Paolino Aliberti la quale riuscì a uscirne vittoriosa; insieme all’ex primo cittadino di Pagani Alberico Gambino arrestato per camorra, e con processo ancora in itinere furono tra i primi eletti in Campania. “Grazie” all’arresto di Gambino, la signora Aliberti (seconda eletta) riuscì ad entrare in consiglio regionale con “oneri e onori”.

“Dal canto mio, non avrei minimamente accarezzato la idea di presentare in consiglio regionale la madre dei miei figli, l’angelo del mio focolare” -Ha dichiarato Pesce-

Questo uno degli elementi fondamentali da tener presente. “Aliberti  ha sempre curato i suoi interessi in primis, poi quelli della sua famiglia e poi quelli dei Casalesi, (imprenditori provenienti dall’aversano, vincitori di gare d’appalto per il restyling della città)”.

Il dottore Pesce che quotidianamente svolge la professione di medico/cardiologo prestando il suo servizio presso uno degli ambulatori “ancora viventi” dell’ospedale Scarlato, indica proprio la chiusura dello stesso (da circa due  anni) una sconfitta mortificante e lacerante per Scafati e per tutto il bacino di utenza che lo circonda .

“Il nostro ospedale ha bisogno di emergenza, non ha bisogno di nessun polo d’eccelenza” – ha tuonato tra gli applausi fragorosi il  dottore. Le promesse di grandi risvolti, anteponendo sempre gli interessi della città con coraggio e determinazione, il recupero della legalità, e la crescente restituzione a Scafati e agli scafatesi di una dignità perduta rappresentano le principali motivazioni di Pesce.  “In nome dei miei figli e dei miei nipoti” – ha concluso-.

Non resta che attendere: gli schieramenti sono stati fatti, il 25 e 26 maggio sono vicini e in città è gia’scattato  il “totosindaco”.
La partita in ogni caso già si è delineata, si gioca tra Aliberti e Pesce.

Giovanna Criscuolo

Scafati, 21 aprile 201

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