Il 2014 è l’anno delle riforme

Con Matteo Renzi e il Partito Democratico il 2014 è l’anno delle riforme.

In Direzione Nazionale abbiamo delineato le priorità dei prossimi mesi, che necessitano di un forte rilancio dell’azione del Governo. Enrico Letta deve continuare a lavorare, e deve farlo bene, perché dalla buona riuscita delle riforme dipende anche il rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini.

enrico-letta-matteo-renzi.
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di Ettore Rosato
Direttore AreaDem
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMA – Il 2014 – Si legge nell’editoriale del Direttore di AreaDEM Ettore Rosato, che ci è stato inviato e che pubblichiamo – deve essere l’anno delle riforme, e in Direzione nazionale con Matteo Renzi abbiamo delineato le priorità dei prossimi mesi, che necessitano di un forte rilancio dell’azione del Governo. Enrico Letta deve continuare a lavorare, e deve farlo bene, perché dalla buona riuscita delle riforme dipende anche il rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini. Fallire ora sarebbe deleterio non solo per il Paese, ma anche per la qualità della nostra democrazia: i cittadini non lo capirebbero, i nostri elettori non ce lo perdonerebbero.

L’obiettivo che ci poniamo è quello ambizioso di legare la legge elettorale alle riforme costituzionali in un breve orizzonte temporale. Non c’è più tempo, è necessario avere rapidamente una legge elettorale che partendo dalla sentenza della Corte, garantisca governabilità e la possibilità di selezione dei parlamentari da parte degli elettori.

Ettore Rosato
Ettore Rosato

Preferiamo collegi piccoli e doppio turno, ma l’impostazione aperta con le tre proposte di Renzi offerta ad alleati e opposizioni è la strada giusta. Parallelamente bisogna riprendere il cammino complicato delle riforme, ad iniziare dal superamento del bicameralismo perfetto, dal taglio del numero dei parlamentari, dalla revisione del Titolo V, cose che ci siamo impegnati a fare in questa legislatura.

Questo il percorso tracciato in Direzione nella sua relazione da Matteo Renzi, che per quanto attiene la legge elettorale si concluderà lunedì sera in una nuova Direzione convocata per approvare il testo base, frutto dell’intesa con gli altri partiti di maggioranza e non solo, da chiudere in queste 72 ore e che la prossima settimana inizierà il suo iter in commissione e poi in aula.

Ci sono, poi, le riforme economiche: la crisi non è finita e mostra i suoi pesanti segni nella disoccupazione su cui dobbiamo dare risposte immediate ancora più stringenti. In questa direzione il lavoro iniziato dalla segreteria sul Jobs Act che va accompagnato da un più coraggioso taglio degli sprechi e delle duplicazioni nella pubblica amministrazione.

Noi siamo intenzionati a fare le cose sul serio, sosteniamo questo che è il nostro Governo, e la scelta di ridefinirne priorità, metodo di lavoro e squadra con “Impegno 2014” è la miglior garanzia che stiamo lavorando nell’unica direzione possibile.

Roma, 19 gennaio 2014

9 commenti su “Il 2014 è l’anno delle riforme”

  1. LE RAGIONI PER CUI HO INVISO RENZI:
    1 E’ IL CLASSICO FIGLIO D’ARTE,”ALLA POLITICA PRESTATO”
    2 DOVUNQUE HA GOVERNATO LO HA FATTO MALE
    3 PRESENZIALISTA EGOICO,UN QUALITA’ BERLUSCONIANA
    4 HA RIESUMATO UN CONDANNATO DECADUTO DA SENATORE
    5 LE RIFORME NON SI FANNO A TAVOLINO,X POCHI INTIMI
    6 FINIRA’ CHE X PIACERE A MOLTI,SCONTENTERA’ TUTTI
    7 SPACCHERA’ L’UNICO PARTITO CHE POTEVA FARE QUALCOSA
    8 LA SUA COMETA,FINIRA’ IN FARSA E “VOLERANNO PIATTI”

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  2. Il Sacro Duo:
    Fassina ha ricordato che le leggi si fanno in Parlamento, con un dialogo iniziato dai capigruppo,NON CONDIVIDO IL METODO,ASPETTO DI LEGGERE IL MERITO,
    Di certo,due persone non assise nelle aule parlamentari non possono creare una architettura costituzionale da soli e pretendere una mera ratifica dalle stesse. Praticamente un gesto alieno alla costituzione, e il tutto in un assordante silenzio generale.
    Poi corsi e ricorsi storici :
    18 giugno 1997: incontro tra Berlusconi e D’Alema (trattativa su legge elettorale e riforma costituzionale, poi fallita)
    30 novembre 2007: incontro tra Berlusconi e Veltroni (trattativa su legge elettorale e riforme costituzionali, poi fallita)
    18 gennaio 2014: incontro tra Berlusconi e Renzi (trattativa su legge elettorale e riforme costituzionali)
    PS notate la sola variante (Berlusconi, legge elettorale, riforma costituzionale) sta nella diversità del segretario PD
    Condivido da sempre ciò che disse Massimo d’Azeglio dopo l’unità d’Italia: “Abbiamo fatto l’Italia e non è stato facile. Ora dobbiamo fare gli Italiani e temo sarà impossibile!

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  3. Troppi partiti no,ma neanche il bi-partitismo!Licio Gelli ne sarà felice.
    era nel piano di rinascita democratica della P2 una legge elettorale tale da favorire due soli contendenti che a parole si danno battaglia ma sottobanco si accordano per spartirsi tutto quanto?

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  4. penso che il pd perderà molti consensi a favore di m5s e sel,penso pure che l’incontro a 2 x correttezza doveva essere fatto a 3,è il m5s il primo partito d’italia,spero di sbagliarmi,ma abbiamo visto il concretizzarsi di quello che si dice da anni:
    fanno finta di combattere berlusconi da sempre,e poi si parla di liste bloccate,ancora? io ho votato civati,e ne sono convinto,la scissione è un rischio molto forte,tutto a vantaggio del satrapo di arcore!

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  5. Pil, Renzi accusa il colpo ma reagisce: “Possiamo farcela, dipende solo da noi”.
    Per fortuna c’è ancora qualcuno in Italia che ragiona con la sua testa e non si lascia influenzare dalle cordate di imprenditori che, con i loro giornali, cercano di piazzare i loro uomini al governo per continuare a fare esclusivamente i propri interessi. Se poi la barca va a fondo, loro sono pronti ad andarsene in yacht,dare la responsabilità della mancata crescita nei mesi gennaio febbraio marzo a chi ha governato dal 22 febbraio,i dati negativi sono dell’UE,Germania compresa,gli 80€ gli ha dati se non lo avesse fatto,neanche una “mancia”!
    Anche Renzi, come tutti gli esseri umani, commette degli errori, non sto certo qui a difenderlo. Però, a cominciare da chi fa informazione, fino alle chiacchiere da bar, deve finire questo atteggiamento di portare i personaggi prima all’esaltazione sull’altare e, poi, repentinamente, nella polvere. Lo dico per tutti i personaggi. Così, davvero, non si va da nessuna parte. Cerchiamo di avere tutti un briciolo di cervello; è per il nostro bene.

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  6. Renzi: “Bene Draghi, flessibilità per chi fa le riforme”
    Il premier intervistato da Tempi e Rtv 38: “Basta con capitalismo di relazione ormai trito e ritrito.
    Prima la diminuzione del cuneo fiscale poi gli altri. Per una volta tanto benefici alla classe medio-bassa prima che agli assistiti a vita a prescindere dall’accertamento delle effettive condizioni di bisogno.
    Attenzione al cambiamento. Lo svecchiamento ben venga, però senza dimenticare che non basta esser solo giovani, belli e onesti, bisogna anche aver un briciolo di esperienza e professionalità che nel caso della compagine governativa attuale non sempre è riscontrabile. Largo ai giovani, ma per farli crescere non per bruciarli.
    In sei mesi di governo, intervallati da un mese di campagna elettorale e congressi di qualche partito, mi sembra che abbia fatto molto di più dei governi precedenti e senza una maggioranza organica.
    e poi,il criticarle a priori equivale al parlare a vanvera, pari a valore zero.

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