Festa Nazionale del PD con Benigni show e… paragona Dante a Berlusconi

Roberto Benigni alla Festa Nazionale del PD di Campovolo con Tuttodante 2012 ed è poesia e attualità.

Benigni: “Berlusconi, come Dante, ci ha fatto vedere l’inferno. Dante per un poema su una donna l’ha pagata cara. Anche Berlusconi le donne le paga care”. E A Bersani: “Bersani reagisci… batti un colpo, alzati e cammina”. Su Grillo: è la sua maniera di essere affettuoso, parla così ma vuole fare l’alleanza”.

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REGGIO EMILIA – Benigni alla Festa Nazionale del Partito Democratico a Campovolo di Reggio Emilia, la Città del Tricolore, dedicata a tutti gli amministratori che resistono alle mafie. Questo il tema della Festa Democratica di Reggio Emilia che ha aperto i battenti il 25 agosto scorso e che proseguirà fino al 9 settembre.

‘Reggio Emilia – disse Bersani il giorno dell’inaugurazione – è la città del tricolore, simbolo della nobiltà della politica e cuore storico dei progressisti, terra dei costituzionalisti Nilde Iotti e don Giuseppe Dossetti. È anche la città dei ponti di Santiago Calatrava’. E proprio al tricolore e ai ponti di Mancasale è ispirato il manifesto della kermesse con lo slogan Dalla parte dell’Italini”.

E con Roberto Benigni, l’artista toscano più bischero che c’è, ma più amato dagli italiani, ormai divenuto il “menestrello” del “Sommo Poeta”, la Festa del PD assume tutto un’altro aspetto. Incanto, estasi, emozione, con TuttoDante 2012, lo spettacolo che Benigni dedica alla Divina Commedia e ai canti di Dante Alighieri ha spiegato e ha letto il poema italiano più invidiato e acclamato al mondo. Scavalcando il tempo, come solo lui sa fare, ha raggiunto l’attualità sostituendola e frammezzandola alla poesia, ha preso per mano la platea tra la Poesia e la realtà, ed è show.

Erano in oltre 5000 ad ascoltarlo e lui parla di Berlusconi: “Dopo tutto quello che ha fatto, vuole fare il presidente della Repubblica. Ci crede davvero! Ci sarebbero tutte le sue foto in tutti i locali pubblici. Ma sarebbe l’unico modo per vederlo in una caserma dei carabinieri…“. E giù sulle somiglianze tra Dante e Silvio: “Cosa hanno da spartire Dante e Berlusconi? – Piu’ di quanto si possa immaginare, dice Benigni – Dante e Berlusconi un pò si somigliano: tutti e due ci hanno fatto vedere l’inferno“. Questo è stato il “regalo” che il comico toscano ha voluto fare a Silvio Berlusconi nel suo imminente ritorno in campo, e giù di li offre alla platea le somiglianze tra i due: “Berlusconi ancora no, Berlusconi no, pieta’ – dice Benigni – Si é ripresentato, sembra uno di quei film horror, tipo lo Squalo 6. Quando si e’ ripresentato, Alfano si e’ messo a piangere… Alfano, figurati noi. – E offre un’altra sua similitudine tra i due – Dante, per sfuggire ai processi e’ stato vent’anni in esilio. Berlusconi e’ stato vent’anni a Palazzo Chigi. – e ancora – Dante ha avuto fede e anche Berlusconi ha avuto… Fede. A Dante il fatto di avere fede lo ha portato vicino alla Madonna. A Berlusconi il fatto di avere Fede lo ha portato vicino a Regina Coeli. Dante per un poema su una donna l’ha pagata cara. Anche Berlusconi le donne le paga care”.

Ma non ce n’è solo per Berlusconi, Benigni si “dedica” anche a Beppe Grillo e a Pierluigi Bersani: del primo dice annunciando di avere ricevuto un fax di saluti dallo stesso Grillo e lo commenta: “Saluto il popolo del Pd, maledetti piduisti…” – aggiungendo – “Sul fax c’è scritto cari Bersani ed elettori del Pd, vi volevo salutare e dire a tutti di andare a vaffa… ed altre cosine personali, è la sua maniera di essere affettuoso, Grillo vuole fare l’alleanza, parla così, a me ha detto “vecchia salma, piduista zombi, Grillo è fatto così – spiega Benigni – Ma quando si innervosisce può diventare anche volgare, al punto da fare cose che Bossi sembra Lord Byron” – Poi commentando le parole di Grillo sul segretario del PD – “Piduista a Bersani? Ne parleremo domani qui alla festa con Licio Gelli ospite d’onore”; del secondo il comico toscano lo ha fatto scuotendolo e ha invocato un gesto forte da parte del segretario: “Bersani reagisci… batti un colpo, alzati e cammina”. E non preoccupandosi di manifestargli simpatia ha aggiunto – “A Bersani farei una statua: ci deve fare vincere. Non ci può fermare nessuno, siete costretti a vincere e anche se vi alleate con Casini vi votiamo lo stesso, anche se ce la mettete tutta per non farvi votare”.

Benigni, finite le battute passa al discorso serio e recita: “Canto undecimo, nel quale tratta de’ tre cerchi disotto d’inferno, e distingue de le genti che dentro vi sono punite, e che quivi più che altrove; e solve una questione”. Eretici, sodomiti, considerazioni di Dante e Virgilio sull’usura. Disquisizioni su tiranni, ladri e predoni”. Ma di chi parla? Attualizzando le sue letture e tirando ad indovinare, forse si riferisce alla Prima Repubblica? Alla Seconda? O alla società includendole entrambe?

Reggio Emilia, 28 agosto 2012

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