Blitz a Palazzo di Città: Compare uno striscione “Battipaglia dice NO”

Battipaglia dice NO. Blitz dei militanti del Comitato spontaneo contro il Compostaggio a Palazzo di Città.

Esposto uno striscione con la scritta “Battipaglia dice NO” sul balcone del Comune in segno di protesta e il comitato da domani alle 18.00, aspetta i cittadini nella sede alla scuola “De Amicis” per l’iniziativa “Sacchetto day”. Il Fonte del NO si è spaccato?

Striscione-Battipaglia dice NO
Striscione-Battipaglia dice NO

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – Alcuni militanti del comitato “Battipaglia dice NO“, durante l’ultimo consiglio comunale di ieri sera hanno effettuato un blitz a Palazzo di Città esponendo sul balcone del Municipio di Battipaglia uno striscione con la scritta “Battipaglia dice NO“.

La motivazione? Pare che la sindaca Cecilia Francese aveva promesso di incontrare il comitato mercoledì 27 dicembre scorso e successivamente di esporre lo striscione. I militanti, tutti o una parte di essi, pertanto si dicono stanchi delle promesse che ritengono disattese, e hanno esercitato il loro diritto alla “disobbedienza civile“.

Cecilia Francese-no compostaggio Battipaglia
Cecilia Francese-no compostaggio Battipaglia

«Se non lo fa la sindaca – dice Raffaele Petrone, uno dei leader del comitato – lo facciamo noi». Intanto nella giornata di domani, a partire dalle ore 18.00, davanti alla sede dell’ex Scuola Elementare “De Amicis” sarà la volta dell’iniziativa “Sacchetto day“, nel corso della quale saranno esposti dei sacchetti di immondizia da un albero all’altro sui quali saranno apposte varie scritte a tema. Tutti i giorni, dalle ore 18.00 fino alle 20.30, il comitato è presente nella sede della scuola “De Amicis” e lancia infine lo slogan “Battipaglia dice no, l’Amministrazione dice sì?

Ed è propria partendo da questo ultimo slogan, dall’assunto e dall’interrogativo, si comprende come il Fronte del NO alla trasformazione dello STIR in Impianto di Compostaggio si stia dividendo e per questo sorge spontanea una domanda: È l’Amministrazione Francese insieme a tutte le opposizioni che avevano deposto l’ascia di guerra e imbracciato la protesta che sta frenando oppure è una parte del Comitato spontaneo contro il Compostaggio, che con un improvviso allungo si è spinto troppo in avanti e sta lasciando indietro gli altri e compromettendo il fronte del NO?

Striscione Battipaglia dice NO
Striscione Battipaglia dice NO

Il problema vero non è quello di mettere uno striscione inneggiando ad una “disobbedienza civile” non bene identificata, ma è quello di mantenere compatto il fronte per dare autorevolezza alla protesta. Forse quella domanda non andava proprio fatta e semmai organizzare con il Consiglio comunale una protesta più vigorosa che andasse ben oltre un cartello.  Forse era più giusto apporre quel Cartello davanti ai cancelli dello STIR, e magari “disobbedendo civilmente” portare due sacchetti di immondizia sotto casa del Governatore Vincenzo De Luca e del suo Vice Fulvio Bonavitacola, ovviamente una manifestazione simbolica che avrebbe avuto un tutt’altro significato: quello di manifestare il proprio disappunto ai diretti interessati di questa decisione.

Gerardo Motta-foto-POLITICAdeMENTE
Gerardo Motta-foto-POLITICAdeMENTE

Ma ovviamente si è preferito il Balcone del Comune. Che significato dare a questa “manovra” se non una protesta giusta nel luogo sbagliato, atteso che gli inquilini del Palazzo avevano concorso e supportato quella bella manifestazione di popolo che altro non era che una “sollevazione” di popolo, quella si civile, verso una decisione politica furba, interessata, prepotente, arrogante e maldestra, della quale ancora oggi si avverte l’ingiustizia e per questo ben venga quello striscione, ma le guerre si vincono sul campo e quel campo non è il Comune, quel campo è ancora occupato da una decisione che noi non condividiamo e che nostro malgrado va avanti, mentre ci portano a sperdere con i tavoli tecnici, e ogni azione che non risponde ad una collegialità, in questo momento e con questi personaggi rappresenta solo una “deviazione” e l’indebolimento di un fronte e di tutte le proposte che si potrebbero avanzare. Una protesta giusta, politicamente sbagliata, in un momento sbagliato che al contrario vedeva la sollevazione di popolo che coincideva con l’azione politica di Maggioranza e Opposizione con un coinvolgimento attivo che andava dalla Francese a Gerardo Motta, passando anche tra i dissidenti

Battipaglia, 28 dicembre 2017

4 commenti su “Blitz a Palazzo di Città: Compare uno striscione “Battipaglia dice NO””

  1. Caro Massimo,
    la nostra non è una fuga in avanti: è uno stimolo. Da mesi sosteniamo – come te – che per rendere più forte il fronte del NO è indispensabile che l’amministrazione sia al nostro fianco; a fianco dei cittadini.
    Ma da mesi l’amministrazione attua una tattica attendista e dilatoria. Proclama la sua netta opposizione al progetto di ampliamento dello STIR ma nicchia ogni volta che le proponiamo o le chiediamo di “passare a fatti concreti”.
    Abbiamo chiesto da 5 mesi un consiglio congiunto con Eboli: ora si parla del 15 gennaio per celebrarlo.
    Abbiamo da 5 mesi chiesto di celebrare, simbolicamente, un Consiglio Comunale davanti allo STIR. Nessuna risposta.
    Abbiamo chiesto da 5 mesi di mandare i vigili in strada per rallentare il percorso dei camion allo STIR e in 5 mesi non si è avuto il tempo di organizzare due posti di blocco.
    Certo che avremmo voluto cominciare con la Regione o sotto casa di Bonavitacola, Massimo: ma noi vogliamo preliminarmente sapere se abbiamo nell’amministrazione un alleato vero o un alleato solo di comodo.
    Allora: noi abbiamo fatto “suonare la sveglia”. Vediamo cosa accade.
    Ti ringrazio.
    Cucco Petrone

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    • Carissimo Cucco,
      Questa che stiamo combattendo è una battaglia molto importante ed impegnativa, da una parte c’è: la società civile, cittadini singoli, associati, comitati spontanei o organizzati; dall’altra alcuni partiti un po’ per “dovere”, un po’ per convenienza, un po’ d’ufficio; dall’altra ancora l’Amministrazione comunale con al suo interno tutte le varietà di cui sopra; dall’altra parte ancora la Sindaca combattuta dalla sua voglia di esserci e quella di non straripare essendo Sindaca e quindi “Istituzione”; in ultimo ma solo nella elencazione “La SPECTRE” dell’immondizia di cui ne fanno parte i De Luca, i Bonavitacola, i muti, i sordi e i ciechi del PD, il Partito della Filiera Istituzionale, e tutta la varietà di vassalli, vassallini, valvassori e una varietà interminabile di nanetti politici che vuole proteggere alcune aree e mortificarne altre, facendo mel contempo gli.interessi di chi con la monnezza ci guadagna, fino a specularci.
      Questa ultima, variegata ma pptentissima componente non vuole altro che insinuarsi e aspetta passi falsi o “errori” che le vonsente di sviluppare a pieno la sua strategia. Alimentare la distanza dell’Amministrazione potrebbe essere un grande errore, tuttavia non può che notarsi, non dei tentennamenti ma delle pause dell’Amministrazione e quindi bisognerebbe che la Francese ne prendesse atto.
      La Francese deve prendere atto anche che non si può essere nelle piazze e nelle istituzioni portatrici di istanze a due velocità e pur comprendendo i suoi giusti timori, come rappresentante istituzionale, va detto che comunque è stata vicina alla protesta.
      Oggi più che ieri bisogna evitare dispersioni e puntare ad avere vicino sia la Sindaca con la sua Amministrazione che le Opposizioni Gerardo Motta in testa.
      La mia, caro Cucco, non è una difesa verso chicchessia è solo la consapevolezza che la battaglia non sia combattura da un esercito rabberciato e in dispersione.
      Di qui mi sembra superfluo sottolineare la mia posizione, chiara, precisa, decisa e inequivocabile e mai si allontanerà da voi, pur nella consapevolezza di essere l’unico schierato senza se e senza ma in questa brutta storia.
      Con affetto e stima

  2. Carissimo Cucco,
    Questa che stiamo combattendo è una battaglia molto importante ed impegnativa, da una parte c’è: la società civile, cittadini singoli, associati, comitati spontanei o organizzati; dall’altra alcuni partiti un po’ per “dovere”, un po’ per convenienza, un po’ d’ufficio; dall’altra ancora l’Amministrazione comunale con al suo interno tutte le varietà di cui sopra; dall’altra parte ancora la Sindaca combattuta dalla sua voglia di esserci e quella di non straripare essendo Sindaca e quindi “Istituzione”; in ultimo ma solo nella elencazione “La SPECTRE” dell’immondizia di cui ne fanno parte i De Luca, i Bonavitacola, i muti, i sordi e i ciechi del PD, il Partito della Filiera Istituzionale, e tutta la varietà di vassalli, vassallini, valvassori e una varietà interminabile di nanetti politici che vuole proteggere alcune aree e mortificarne altre, facendo mel contempo gli.interessi di chi con la monnezza ci guadagna, fino a specularci.
    Questa ultima, variegata ma pptentissima componente non vuole altro che insinuarsi e aspetta passi falsi o “errori” che le vonsente di sviluppare a pieno la sua strategia. Alimentare la distanza dell’Amministrazione potrebbe essere un grande errore, tuttavia non può che notarsi, non dei tentennamenti ma delle pause dell’Amministrazione e quindi bisognerebbe che la Francese ne prendesse atto.
    La Francese deve prendere atto anche che non si può essere nelle piazze e nelle istituzioni portatrici di istanze a due velocità e pur comprendendo i suoi giusti timori, come rappresentante istituzionale, va detto che comunque è stata vicina alla protesta.
    Oggi più che ieri bisogna evitare dispersioni e puntare ad avere vicino sia la Sindaca con la sua Amministrazione che le Opposizioni Gerardo Motta in testa.
    La mia, caro Cucco, non è una difesa verso chicchessia è solo la consapevolezza che la battaglia non sia combattura da un esercito rabberciato e in dispersione.
    Di qui mi sembra superfluo sottolineare la mia posizione, chiara, precisa, decisa e inequivocabile e mai si allontanerà da voi, pur nella consapevolezza di essere l’unico schierato senza se e senza ma in questa brutta storia.
    Con affetto e stima

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  3. Egregio Dottor Del Mese,

    Leggo sempre con estremo interesse i suoi articoli, e considero lei un divulgatore attento dei fatti della politica nostrana. Quando non ho ben chiaro fatti e personaggi so che i suoi articoli mi illumineranno. Tuttavia stamattina sono rimasta esterrefatta nel leggere l’articolo sullo striscione del comitato Battipaglia dice no.
    Mi onoro di essere una attivista della prima ora del comitato,e credo fermamente nella nostra battaglia. Non capisco dove lei abbia visto una azione univoca ( fino ad adesso) tra noi l’amministrazione, l’opposizione ed i cosiddetti pattisti. Glielo chiedo non con spirito critico ma per capire se mi è sfuggito qualcosa.
    La comunanza di intenti dimostrata alla manifestazione del 23 novembre stride molto con il discorso politico dal palco al termine della stessa. I pattisti poi, se avessero avuto a cuore Battipaglia non avrebbero messo a rischio l’amministrazione della città in un momento simile.
    Da quello che mi ricordo io l’unico atto concreto di questa amministrazione ( anche se meramente simbolico) è il ricorso famoso al Capo dello Stato, ed anche quello è arrivato dopo un nostro flash mob al Comune.
    La sindaca ci ha fatto tante promesse, ma è affetta da una grave malattia, la rimandite, spera sempre che rimandando di volta in volta magari noi desistiamo. E ciò è dimostrato anche dal fatto che dal 23 dicembre ha nel suo ufficio un nostro striscione. Aveva preso già da qualche settimana l’impegno di metterlo ma non lo ha mai fatto.
    Sia chiaro, questa amministrazione a me personalmente non piace, ma nessuno di noi vuole farla cadere, soprattutto perché sarebbe un grave danno per la città in una fase di guerra. Perché siamo in guerra, questo è palese, e la prima linea non può tenere i fucili fermi senza sparare, aspettando, rimandando, evitando di prendere decisioni. Se davvero questa guerra si vuole vincere, bisogna combattere fino in fondo, senza risparmiarsi.
    Convengo con lei che è necessaria l’unità, ed è quello che chiediamo anche noi, ma ci servono fatti concreti ed efficaci, ma soprattutto immediati perché di tempo non ne abbiamo molto.

    Lidia D’Angelo

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