La Soprintendenza prescrive: Pietre da rimuovere nel Centro Antico di Eboli

La Soprintendenza ordina di rimuovere le Pietre Gialle nel Centro Antico di Eboli, Cardiello esulta. E chi paga, Pantalone? 

Tra prescrizioni discutibili e materiali estranei al contesto del Centro Storico, il capogruppo di Forza Italia a seguito della nota diramata dalla Soprintendenza di Salerno interviene ed esulta: “Piovono pietre ‘gialle’ cadono su Cariello e Ginetti! Adesso attendiamo l’inizio della rimozione delle pietre gialle volute dalla politica e mai autorizzate dalla Soprintendenza”.

Centro Storico Eboli-scorci
Centro Storico Eboli-scorci

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Nuovo terreno di scontro tra la parte di opposizione guidata da Damiano Cardiello, capogruppo di Forza Italia e l’amministrazione comunale in carica, guidata dal sindaco Massimo Cariello e gli interventi effettuati nel centro Antico dell’assessorato al centro storico a guida di Ennio Ginetti.

Questa volta l’ennesimo round si svolge, è il caso di dirlo, sul pavimento del centro storico, specificamente sulla querelle cromatica della pavimentazione con pietre di color giallo, che furono apposte a pavimentazione all’incirca un paio di anni addietro, e di cui riportammo anche le tumultuose vicende in un articolo: (https://massimo.delmese.net/?s=pietre+gialle+centro+storico); i rimpalli di responsabilità e le prese di posizione dei politici di entrambi gli schieramenti, dei residenti e infine quella “autorevole” della Sovrintendenza di Salerno.

Damiano Cardiello-Foto Politicademente
Damiano Cardiello-Foto Politicademente

Le opere di pavimentazione nel centro storico di Eboli, quali migliorie dei lavori di costruzione del Centro Polifunzionale SS Cosma e Damiano, sono state autorizzate dalla Soprintendenza di Salerno con nota n.1066 del 16/01/2017, con la seguente prescrizione) – Inizia la nota del capogruppo forzista, Damiano Cardiello, ricordando l’atto autorizzativo della Sovrintendenza – CHE GLI INTERVENTI SIANO EFFETTUATI SOLO CON TECNICHE E MATERIALI TRADIZIONALI UTILIZZANDO LE PIETRE CALCAREE INDICATE NELLA SCHEDA TECNICA ALLEGATA AL PROGETTO (PIETRA DI BERAT)”.

Accade, però, che qualche politico locale indica alla ditta operante di posare altre pietre di colore giallo che non ci azzeccano un bel niente con il valore storico e la bellezza del nostro cuore antico. – Rimarca il capogruppo evidenziando una palese difformità, tra l’autorizzato ed il realizzato – In pratica solo in Largo Potifredo viene usata la pietra di Berat come prescritto, mentre lungo le restanti tre tratte, ovvero Via Domenico Romano, Vico IV Rua, Largo porta Santa Sofia, la pavimentazione risultava difforme alla condizione posta.

“Intanto il cantiere chiude per fine lavori e la ditta saluta i residenti. A fine novembre, dopo aver incontrato i comitati civici, decidiamo di scrivere allo stessa #Soprintendenza e al  Ministero per i beni culturali per capire perché a Eboli le leggi non vengano rispettate. – Continua ancora la nota stampa del gruppo consiliare forzista – La tanto attesa risposta è arrivata ieri e,  come potrete leggere nel corpo principale dell’avvio del procedimento, non lascia spazio ad interpretazioni o ulteriori perdite di tempo: quelle pietre gialle vanno rimosse senza se e senza ma, pena il riesame dei titoli autorizzativi rilasciati.

Castello-Colonna-Eboli-sede ICATT
Castello-Colonna-Eboli-sede ICATT

Insomma non un fulmine a ciel sereno ma un atto dovuto nei confronti di dilettanti allo sbaraglio che adesso, per il tramite degli uffici, dovranno rimediare allo sfregio inflitto alla autenticità storica di quei tratti. – Conclude il comunicato con una sferzante critica all’operato dell’Amministrazione, auspicando un pronto ripristino dello stato dei manufatti nel cuore antico cittadino – Per la serie: il centro storico non è #casa vostra. Adesso attendiamo l’inizio della rimozione delle pietre gialle volute dalla politica e mai autorizzate dalla Soprintendenza“. 

Ebbene, ha ragione Cardiello, quella della Spraintendeza è veramente un fulmine a ciel sereno, ma più che un “atto dovuto” sembrerebbe essere un “atto improprio” o meglio una stronzata, ma di quelle stratosferiche oltre che tardiva: inopportuna. Non tanto Cardiello ma la Soprintendenza conosce quale sia il valore del nostro Centro Antico e non storico, e che case, strade, Chiese, Monumenti e paesaggio hanno subito stratificazioni che nel corso dei secoli ne hanno modellato ed accompagnato e conservato l’abitato, il quale sebbene ha conservato la sua struttura medioevale ha subito nel secolo scorso la devastante azione dei bombardamenti dell’ultima Guerra Mondiale, e quella altrettanto devastante degli eventi sismici del novembre del 1980 di quelli precedenti e successivi e oggi quelle tracce storiche sono un lontano ricordo.

La Città medioevale infatti ha conservato solo il suo “disegno” ed è stata mascherata da una ricostruzione post-sisma, eseguita senza valore alcuno e nella completa assenza del controllo della Soprintendenza stessa. Basta pensare alla vicenda del crollo delle mura del Castello Colonna e allo stesso Castello mantenuto, si in vita grazie alla sua destinazione a Carcere, ma completamente deprivato di ogni suo valore artistico-storico-monumentale. Altro esempio? È sicuramente quello dell’ex Convento di San Francesco destinato a Museo, obbrobriosamente ricostruito “grazie” alla soprintendenza, che ha voluto si ricostrusse una struttura nuova utilizzando materiali estranei a quelli delle costruzioni circostanti, vieppiú accanto alla Chiesa dell’Assunta o meglio Chiesa di San Francesco, uno dei monumenti Gotici a Sud di Salerno di grande pregio e di buona conservazione. Mi si dica che cosa ci fa e se sta bene li e se sarebbe giusto demolirlo per ricostruirlo con tecniche e materiali utilizzati nel contesto e propri alle tradizioni costruttive del posto.

Va da se che nei secoli, e non solo a Eboli ma in qualsiasi posto d’Italia e del mondo, le abitazioni si costruivano utilizzando i materiali del posto e tra quei materiali la Pietra di Berat poco è nulla c’entra, da noi si usava la pietra di Eboli, e nel territorio ebolitano che si circoscrivere sul costone che va dalla località “pietraia” e fino alla località “Tavoliello” sorgeva o decine di cave di pietra calcarea dando vita ad una vera e propria scuola degli scalpellini ebolitani, e da quelle cave si lavoravano i portali, scale e i basamenti su sui poi si erigevano i fabbricati, realizzati in muratura e inframmezzati da “cordoli” in mattoni di argilla.

Pietra di BERAT paesaggio albanese
Pietra di BERAT paesaggio albanese

Dopo la Guerra la ricostruzione avvenne realizzando murature a sacco utilizzando le macerie degli stessi edifici bombardati e caduti al suolo. Nella ricostruzione poi a seguito del Sisma dell’80 sono stati utilizzati i così detti materiali “moderni” e le strutture in muratura sono state sostituite da strutture portanti in calcestruzzo cementizio armato o mista e a queste ultime poi sono state apposte a “sostegno” delle murature compromesse dal Sisma reti elettrosaldate cementate. Uno scempio. Uno scempio che non ha avuto nessun controllo che ha consentito una ricostruzione Finto-antica, lasciando quei pochi fabbricati di pregio (Conte, Varriale-La Francesca, Romano, ivi compreso qualche Chiesa e il Castello) abbandonati a se stessi senza che vi sia nessun intervento di salvaguardia, di protezione, di recupero. E dove era ed è la Soprintendenza?

Palazzo Varriale-La Francesca
Palazzo Varriale-La Francesca

Oggi si vuole far credere che per rispettare il contesto sarebbe stato utile utilizzare la pietra di Berat? Nel Medioevo e nei secoli successivi e dopo la Guerra le popolazioni povere e provate andavano a comprare le pietre in Albania quando le avevano sul posto? Forse la prima colonia di greci che approdó nella nostra Piana poi “Magna Graecia” per costruire i Templi a Paestum sono andati in Grecia a prendere i materiali anziché utilizzare il Travertino e consegnare a noi quei Templi straordinariamente belli?

In questa storia come in tantissime altre si comprende quali è quanti sono i limiti della salvaguardia. Limiti che se non vanno immediatamente rivisti e negoziati, come in qualsiasi altra storia di salvaguardia si finisce di incappare in vincoli assurdi e prescrizioni altrettanto assurde che ci devono fare immediatamente riflettere per “negoziare” nuovi approcci che devono tener conto della realtà e devono saper guidare i tempi facendo convivere il nuovo, il vecchio, l’antico e lo storico e il Sindaco Massimo Cariello deve appropriarsi immediatamente delle sue prerogative mettendo intorno ad un tavolo tutte le agenzie preposte ivi compreso la Soprintendenza, anche per evitare che i nostri paesaggi urbani siano tutti uguali, disegnati da persone che poi ci consegnano da Trieste a Siracusa la stessa pietra, lo stesso legno, lo stesso lampione, le stesse panchine e via di seguito banalizzando quelle differenze che hanno reso straordinario il nostro Paese.

Centro Storico Eboli-Damiano Cardiello
Centro Storico Eboli-Damiano Cardiello
Centro Storico Eboli4
Centro Storico Eboli4
Centro Storico Eboli2
Centro Storico Eboli2
Centro Storico Eboli1
Centro Storico Eboli1
Centro Storico Eboli
Centro Storico Eboli

Eboli 14 febbraio 2019

3 commenti su “La Soprintendenza prescrive: Pietre da rimuovere nel Centro Antico di Eboli”

  1. Eboli è stata sempre stuprata da tutte le amministrazioni, da prima di cassese in poi fino ad oggi.
    Ognuno che è stato e sta al comune ha sempre e solo fatto i propri interessi fregandosene pienamente delle conseguenze per il cittadino onesto.
    Ora,
    Anche se non sappiamo come sia eboli anticamente perche nn lo si vuole sapere, quale siano le pietre originarie, c è un progetto approvato? E perche non si deve rispettare? se non andavano bene quelle si fermavano i lavori o non si iniziavano e si procedeva a verificare la fattibilità.
    ora paghiamo sempre noi, di nuovo, per i lavori fatti e per il ripristino e la cosa mi sta sulle palle!
    spero che una volta che finisce questa amministrazione, quanto prima, se ne vadano tutti da eboli.

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  2. Condivido in pieno il post precedente, tutte le amministrazione dai Comunisti ai democristiani ai socialisti , proprio tutti hanno fatto schifezze rubando e sfregiando il centro storico fino ad oggi. Il danno maggiore credetemi è stato fatto dopo il sisma del 1980 , si sono improvvisati architetti, ingegneri , imprenditori edili e urbanisti . Tutti mhanno dato il loro contributo negativo sperperando soldi pubblici. Ma i primi responsabili sono i cittadini, non possono sottrarsi e dire io non capisco niente di queste cose, anche coloro che hanno fdatto queste cose orrende non ne capivano volutamente perche il loro interesse era rivolto al dio danaro. la legge 219 / 23 nov.1980 descrive nei minimi dettagli come intervenire sulla ricostruzione i vincoli e le regole tecniche guidavano tecnici e imprenditori nella ricostruzione senza fare danni. quindi i danni sono stati voluti e causati dall’ignoranza e dalla malafede.Delegare un individuo che non ha titoli ne conoscenze a guidare gli interventi e vigilare nel centro storico è il totALE fallimento dell’sattuale amministrazione. Ma i cittadini dove erano? Non si sono mai accorti che tempo prima i sassi originali di via attrizzi scomparivano dando posto aun moderno travertino giustifica dei lavori rifacimento dei sottoservizi. nelo 1990 il muro di Berlino veniova abbattuto subito dopo ad Eboli piazza san francesco se ne costruiva un altro per nostalgia . Ma di che si parla, i quartieri spagnoli sventrati dall’amministrazione melochionda, piazza putifredo non è una piazza ma una sorte di òlargo adibito a parcheggio e anche li sono scomparse pietre decorative degli edifici circostanti adesso abbelliti da tende circolari di gusto moderno e chik.gli stessi ristoranti che appropriandosi di spazio pubblico si inventano scenografie strane ,spazi bellici recintati a scopo privato , Messa in opera di serrante moderne in Porta dogana,dove lo stesso muro di sostegno si sta sventrando. Ma che c’è più rimasto di storico? Ultima cosa dovrebbero pagare tutti coloro che hanno amministrato dal 1981 ad oggi. questa non è utopia ,costoro si sono arricchiti quindi si sa dove prendere per farli pagare.

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  3. noto con piacere che l’argomento centro storico ha un nutrito numero di interessati..purtroppo solo chiacchiere e non fatti…..

    Sarà anche vero che è colpa delle amministrazioni precedenti ma non nel senso indicato dal precedente intervento.

    Per anni i cittadini con amministrazioni compiacenti comuniste hanno utilizzato le case del centro storico senza pagare un solo centesimo di ICI al comune (danno erariale);

    Chi paga? La gente per bene!

    Le case sono state ricostruite con legge 219 cioè con i soldi dello stato….ma chi le ha acquistate?? I dipendenti comunali e qualche imprenditore di piccolo taglio che ha subaffitato a tanti stranieri e poi si dice che è di destra e sta con salvini…

    Intanto il comune o meglio gli onesti cittadini che pagano le tasse hanno dovuto sostenere centinaia di interventi nel centro storico..non risolutivi…hanno dovuto pagare anche per quei delinquenti che hanno distrutto il centro storico…..utilizzandolo e ripagandolo con “munnezza” per tutte le strade…

    Io credo che la colpa è di quei cittadini onesti che continuano a pagare l’IMU ad un comune corrotto anche nell’anima….

    Ecco cosa penso!!!

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