De Luca manda tutti a casa e rinnova le società comunali

De Luca:”Qui non ci sono martiri, ma dirigenti che fanno metà del loro dovere, che sono super pagati e solo per questo dovrebbero andare scalzi a Pompei. Altro che martiri, si tratta di persone beneficiate”.

“Bisogna cambiare aria. Non è possibile che vi siano sempre le stesse persone come se avessero vinto un concorso”.

Vincenzo De Luca

SALERNO – Tutti a casa. Il Sindaco di Salerno Vincenzo de Luca, a sorpresa manda tutti a casa. Le società partecipate, quelle che le opposizioni ritenevano fossero il “fortino” del Sindaco, vengono demolite per mano dello stesso De Luca. E così parte il cambiamento.

Azzerate le cariche per dimissioni volontarie da parte dei presidenti, e così si sono dimessi: Ferdinando Argentino (Salerno energia); Nello Fiore (ASIS); Enzo Napoli (Salerno Mobilità); Vincenzo Cesareo (Centrale del Latte) Mariano Mucio (Salerno Sistemi); Antonio Colombo (Salerno Pulita); Salvatore Memoli (Salerno Solidale) a cui già gli è subentrata Mena Arcieri. Insieme ai Presidenti si rinnoveranno anche tutti i Consigli di Amministrazione.

Ad annunciare il nuovo corso è lo stesso De Luca, che dal suo abituale appuntamento settimanale su Lira TV, detta le nuove regole e fornisce le motivazioni di questa decisione: “Abbiamo una nuova fase di rinnovamento, nelle partecipate si è fatto comunque un buon lavoro” – e sottolinea – Ma non è vero che va tutto bene, dobbiamo rompere l’immagine di queste Società, che sembrano chiuse. Che danno l’impressione di essere ‘carrozzoni’, che sfuggono al controllo dell’opinione pubblica. Bisogna aprire porte e finestre. bisogna cambiare aria. Non è possibile che vi siano sempre le stesse persone”.

Riferendosi poi alle polemiche che hanno seguito la rimozione e poi la sostituzione di Memoli, De Luca ha ribadito – “Qui non ci sono martiri, ma dirigenti che fanno metà del loro dovere, che sono super pagati e solo per questo dovrebbero andare scalzi a Pompei. Altro che martiri, si tratta di persone beneficiate. Non si può immaginare che andare a dirigere una Società sia come aver vinto un concorso”. De Luca poi  sottoline quanto il lavoro, nel suo complesso, sia stato positivo, tanto che anche le opposizioni pur avendo sempre criticato non hanno potuto fare a meno di apprezzarlo, ha ribadito – “anche se alcune forze di opposizione ora affermano che abbiamo lavorato bene, io pretendo di più, sono rigoroso, possiamo e dobbiamo fare di più razionalizzando anche i costi”.

In effetti Vincenzo De Luca non ha tutti i torti. Queste Società vengono percepite dall’opinione pubblica come sacche “protette”, costituite da persone inamovibili, destinatari di privilegi inimmaginabili, tra l’altro, senza che questi abbiano nemmeno competenze specifiche e meriti particolari.

Uomini che spesso scodinzolano intorno ai potenti di turno  e che in segno di gratitudine, all’improvviso diventano dirigenti di aziende e vengono proiettati a posti di comandi e  per questo arrivano a  percepire fior di quattrini, che sfuggono al confronto delle tribolazioni quotidiane di migliaia e migliaia di cittadini che quotidianamente fanno i conti con salari e stipendi da fame. Questo poi, a fronte di che? Spesso a fronte di cattivi servizi o peggio ancora di servizi inesistenti.

Una rivoluzione? Sicuramente sarà percepita come tale, sempre che, queste Società spesso in perdita, abbiano l’imput di spinte rinnovatrici, compensate da politiche adeguate, possibili e percorribili. Insomma ci si aspetta che oltre il semplice ricambio, che sicuramente rappresenta una novità, si analizzino anche i risultati ottenuti, si faccia un poco di autocritica e si mandino via e per sempre gli incapaci, con dei poderosi calci nel sedere. E’ vera anche un’altra cosa, noi siamo italiani e spesso in noi prevalgono comportamenti che fanno affermare un vecchio adagio che recita: “L’Ascia del compare taglia il ferro”. Tranducendolo alla lettera significa che con i soldi degli altri tutto è possibile. Riuscirà De Luca a sovvertire questa realtà?

4 commenti su “De Luca manda tutti a casa e rinnova le società comunali”

  1. TI PREGO DI MODERARE IL CONTENUTO DEGLI INTERVENTI
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    Il Podestà di Salerno, dopo la sonora sconfitta subita nella corsa Regionale, vuole sfogare la sua delusione abbattendo il sistema Faraonico dello sfrenato clientelismo da lui steso creato, non avvedendosi, come gli accade sempre, che i suoi metodi sono sullo stile dei Dittatori di vecchia maniera. Osannato da tutti, come avveniva per Hitler, Mussolini e Stalin, quale grande Condottiero, finita la festa e gabbato lo Santo, cerca di salvare la propria faccia scagliandosi contro gli inermi suoi Sacerdoti che, con i loro Oracoli, gli avevano permesso di raggiungere l’immeritata Gloria dei veri Trionfatori. Uno dei suoi Sacerdoti, l’Architetto Vincenzo Napoli, da lui sempre invidiato, sin da quando nel 1992, costui, non divenne Senatore della Repubblica per uno 0.001 di voti, ora appare nella lista dell’Epurazione per il solo motivo di essere stato un Socialista Craxiano, di grande intelletto e di immensa capacità progettuale del futuro della cosa Pubblica. L’Architetto Vincenzo Napoli, sotto la Regia Politica di Carmelo Conte e di altri Socialisti (Meridionalisti Salernitani ed Ebolitani) fu uno dei principali estensori del “Progetto Salerno” che prevedeva uno sviluppo epocale di Salerno e di tutta la Provincia, con la realizzazione di grandi Opere Infrastrutturali, Sanitarie, Turistiche, Sportive ed Industriali. “Vincenzino il Betoniere”, salito sul Trono del Dittatore, grazie al cieco Manipulismo Salernitano, per invidia, egoismo ed ignoranza, concentrò tutti i Finanziamenti sulla Città di Salerno trasformandola in una “Gabbia di Cemento Armato”, oltre ad imbastire il “Cappio Atostradale” che soffoca la Città e tutto il circondario. Con la sua Megalomania distrusse il fulgido avvenire della Piana del Sele e di tutte le Città che su essa si affacciano (Eboli, Battipaglia, Pontecagnano, Altavilla, Albanella, Capaccio, Bellizzi, Montecorvino Rovella, Giffoni, Campagna, Serre e tutti i paesi limitrofi dell’entroterra del Sud Salernitano). In questa mirabile Opera Progettuale era tutto previsto per lo sviluppo anche del Cilento e del Vallo del Diano, sino alla Calabria ed alla Basilicata, senza soluzione di continuità. In questa sua opera di disfacimento generale, il Podestà di Salerno, fu spalleggiato, chi per ignoranza ed incapacità Politica e chi per invidia, da Rosanua, da Russomando, da Melchionda, da Andria e da tutti i Sindaci Comunisti e para Comunisti, saliti al potere, come era avvenuto per il Podestà di Salerno, grazie alla retata Nazifascista organizzata, contro i Socialisti della Provincia di Salerno, dai Golpisti Catto Comunisti ed eseguita dai Pubblici Giustizialisti Togati di Rosso. A colui che tutti fingono d’ignorare il Grande passato, per odio o per invidia, io dico: “Caro Carmelo Conte, caro sinceramente per i tuoi indiscussi meriti Politici del passato, perché non insorgi al mio grido, testimoniando quello che dice questa stanca MEMORIA? Perché nei tuoi libri (che non ho letto perché non hai avuto la modestia di mandarmeli in Omaggio anche senza dedica). non favelli dello scempio procuratoci da questi assetati di potere? Ascolta la voce di chi tanto ti ha stimato per la tua profonda Cultura Politica e grande Intelligenza nel progettare il futuro del Meridione. Unisciti a Stefano Caldoro, al Presidente della Provincia, a Rosania, a Cariello ed a tutti i Sindaci che anelano allo sviluppo delle loro Città e dell’intera Provincia di Salerno, per vedere realizzato compiutamente il nostro grande “Progetto Socialista”. Non ti curare del colore politico di alcuni di loro, sorpassa le Ideologie ed imponiti alla Guida, come prima, della Rivoluzione Culturale che lanciasti in tutto il Meridione”.

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  2. Gentile Modertore, non comprendo il rilievo che mi fa se quello che dico è solamente la verità. Forse si riferisce alle Toghe Rosse. da oggi in poi le chiameremo “Giubbe Rosse”, per evitarle preoccupazioni.
    Saluti
    Elio.

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  3. A presù, ma quando la smetti. alla tua età ancora fai il tifoso? Fai il fesso per non andare alla guerra? Ben presto ti sentiremo santificare altri.

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  4. Ci sono giudizi sommari che puzzano di populismo e qualunquismo. Io ho avuto modo di conoscere il Presidente della Centrale del Latte e bisogna riconoscergli che è stato capace di trasformare un vecchio carrozzone in un’Azienda modello. Per quanto ne sappia, non ha mai scodinzolato ed ho la certezza che sia un professionista capace e preparatissimo. Per gli altri non so.

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