FdI: Ogniuno si assuma le sue responsabilità

Emergenza Covid-19. De Luca denuncia il Governo. FdI a De Luca: “Ora basta, bisogna assumersi le proprie responsabilità”. 

Michele_Schiano_di_Visconti_Alberico_Gambino

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

NAPOLI – Dopo l’allarme e la denuncia di ieri del Governatore Vincenzo De Luca rispetto alla mancata consegna di presidi di protezione per Medici, Personale infermieristico e ammalati e in più, ancor più grave, della consegna dei ventilatori meccanici che la Regione Campania aveva richiesto al Governo, arriva anche la denuncia dei consiglieri regionale di FdI Michele Schiano di Visconti e Alberico Gambino, attraverso la quale puntano il dito sul Governatore, lo richiamano al senso di responsabilità, affinché ogniuno, in questo momento difficile faccia la sua parte, per fronteggiare l’epidemia da Coronavirus.

Vincenzo De Luca

In Campania la situazione è seria”. – Scrivono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia in Campania, Michele Schiano di Visconti e Alberico GambinoIl presidente De Luca ha privilegiato la comunicazione alla soluzione dei problemi, ora arriva il momento delle cose concrete. Da giorni noi di Fratelli d’Italia – dicono stiamo sui temi, soprattutto per affrontare l’emergenza sanitaria. Più posti letto, potenziamento delle terapie intensive, mascherine e tamponi”.

Si chiuda la stagione della comunicazione e si passi a quella dei fatti.  – concludono  i consiglieri regionali di FdI Michele Schiano di Visconti e Alberico Gambino – In questa fase sarebbe auspicabile un Commissario per le scelte più urgenti ed un clima di collaborazione vero e responsabile”.

Intanto dopo le proteste di De Luca sono giunti in Campania i primi respiratori meccanici e i primi presidi di protezione per medici e personale sanitario. Ma val la pena ricordare anche quello che è successo negli ultimi 10 anni nel corso dei quali POLITICAdeMENTE ha raccontato con puntualità e anche con precise denunce, tutte le rapine alle quali è stato sottoposto il sistema Sanitario regionale della Campania. Rapine che hanno disegnato, per precise responsabilità politiche dell’allora Governatore della Campania Stefano Caldoro e tutti i suoi uomini, Cirielli, Squillante e via di seguito, un sistema sanitario ridotto ai minimi termini

Caldoro_Cirielli_Squillante_Spinelli

In quegli anni da Caldoro in giù la Sanità campana e soprattutto la Sanità a Sud di Salerno, è stata interessata da un’azione sistematica di smantellamento di tutte le strutture pubbliche, con: la chiusura dell’Ospedale di Agropoli; il depotenziamento del P.O. di Polla; l’attacco con il commissariamento agli Ospedali di Battipaglia, Eboli, Roccadaspide e Oliveto Citra; con il trasferimento e la chiusura di reparti da Eboli a Battipaglia; la riduzione delle prestazioni; la chiusura delle Sale operatorie; l’eliminazione delle attività di intervento ordinario riducendole solo all’emergenza-urgenza; Una operazione su vasta scala che taluni la individuarono come tentativi che miravano a ridimensionare l’offerta pubblica di prestazioni e servizi sanitari, per incoraggiare la sanità privata, e di pari passo vi furono anche manovre di compravendita e di concentramento  di strutture private, regolarmente denunciate da POLITICAdeMENTE.

Va ricordato anche come negli ultimi tre esercizi finanziari della Regione Campania, come denunciò apertamente l’allora Consigliera Regionale Anna Petrone, sebbene non fossero mai stati Approvati i bilanci della Sanità campana, veniva riportato il pareggio di bilancio nel Bilancio generale della Regione Campania, commettendo un falso in bilancio. Va ricordato anche che il commissariamento della Sanità è stato deciso proprio in quegli anni, Commissariamento durato fino a pochi mesi fa, inasprito negli anni del Governo Salvini-Di Maio. E il risultato di quel quinquennio Caldoro è costato un Distanziamento in termini di strutture e di servizi della Campania rispetto alle regioni del Nord, che al contrario venivano foraggiate senze nessun merito e senza limiti di finanziamento dalla “banda” nordista.

Napoli, 26 marzo 2020

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