“Patto liste pulite”: Ciarambino lancia la sfida. De Luca si affida alla DDA

M5S e Ciarambino propone ai suoi competitor il “patto liste pulite”. De Luca sottoporrà le liste alla DDA di Napoli

Valeria Ciarambino candidata alla Presidenza della Regione Campania: «Perché Caldoro e De Luca non lo firmano il “Patto liste pulite”? E sulla decisione di Armando Cesaro di non ricandidarsi: «Non basta il passo di lato di un singolo, ma serve liberarsi di interi sistemi di potere».

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

NAPOLI – «Venerdì scorso abbiamo lanciato un invito ai candidati alla presidenza della Regione Campania a firmare il nostro “Patto liste pulite.  – scrive in una nota la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino. – Pretendiamo, a nome di tutti i cittadini della Campania, che tra i banchi del Consiglio regionale non si ripeta lo scenario che subiamo oggi, con indagati per reati anche gravi.

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Rinnoviamo la richiesta a Stefano Caldoro e a Vincenzo De Luca a fare pulizia nello loro liste di indagati per camorra, corruzione, voto di scambio e reati contro la pubblica amministrazione. – aggiunge la Ciarambino – E non ci basta un tratto di penna su un nome, né che ci si limiti a un passo di lato. Sappiamo bene che dietro ciascun nome si cela un sistema di potere che continuerà a procacciare voti e a cui bisognerà dare la giusta ricompensa in caso di elezione.

Ci aspettiamo una presa di posizione forte e immediata. – Conclude la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania Valeria CiarambinoA quattro giorni dal nostro appello, non abbiamo ricevuto alcun segnale né da Caldoro né da De Luca. Ad oggi il mio resta l’unico nome in calce a un patto che, sono certa, esprime la volontà di ogni singolo cittadino della Campania».

Vincenzo De Luca

Il problema delle liste pulite non è una cosa di oggi, si poneva nel 2015 quando tra gli impresentabili veniva indicato anche De Luca, e poi si è visto come è andato a finire, e se si ripropone oggi con l’invito della Ciarambino a sottoscrivere un patto tra i candidati, va detto che in effetti il problema lo “sceriffo” già se lo era posto, quando in uno dei suoi “rapporti televisivi” che facevano il punto sull’andamento dell’epidemia da Covid-19, proponeva di votare in agosto e prima che iniziasse l’anno scolastico, annunciando altresì in quella circostanza che avrebbe sottoposto i candidati delle sue liste all’attenzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Armando e Luigi Cesaro

Se per De Luca il problema è risolto nel momento in cui si rivolgerà alla DDA, è ancora da smussare le liste della  sua ampia coalizione che lo sosterrà che include Pd, Iv, Centro Democratico, Articolo1, oltre a una decina di civiche che pescano tra l’elettorato moderato, ridotte di numero rispetto alle 18 iniziali per evitare di indebolire troppo i PD, per Stefano Caldoro le cose sono diverse. Ha dovuto fare i conti con il veto della Lega sulla ricandidatura del Capogruppo regionale Armando Cesaro, per via dell’indagine della Magistratura che ha colpito i fratelli di suo padre Luigi Cesaro, senatore di Forza Italia. Armando Cesaro ha annunciato proprio oggi in una conferenza stampa di farsi da parte a tutela della sua persona e della sua famiglia.

Va da se che non c’è patto che tenga per tenere fuori la corruzione o la Camorra, corrotti e delinquenti non finiscono mai all’opposizione, e poi figuriamo se si lasciano “intimorire” dai patti, loro riescono sempre a trovare le teste di legno, quelle che non hanno macchie ma che sono già fradici dentro, corrotti dalla nascita o che sono desiderosi di farsi corrompere. Chi sono? Lo sapremo solo quando li arresteranno.

Napoli, 29 giugno 2020

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