La Provincia penalizza Salerno, volantinaggio contro Cirielli

Volantinaggio di Bonaiuto, Coscia e Savastano che accusa Cirielli di essere contro Salerno.

“La Provincia penalizza Salerno”, volantinaggio contro Cirielli.

Giovanni Coscia

SALERNO – L’iniziativa al quanto insolita ma ad effetto del gruppo Consiliare del Partito Democratico del Consiglio Provinciale, tende ad evidenziare le “ritorsioni” che l’Amministrazione Provinciale guidata da Edmondo Cirielli, esercita in termini economici sulla Città di Salerno.

L’inizia, vuole mettere in evidenza come il Presidente Cirielli non destina finanziamenti della Provincia su Salerno, rea di essere amministrata dal centrosinistra e dimenticandosi dei doveri istituzionali che non dovrebbero tenere conto del colore delle amministrazioni, ma promuovere iniziative valide. Il comportamento del centro-destra è deprecabile e dimostra un basso indice democratico.

E  così con lo slogan “La Provincia contro Salerno”: si da il via, oggi e domani, a Torrione e nell’intera zona orientale del capoluogo,  il volantinaggio per denunciare ai cittadini come la giunta di centro destra, guidata da Edmondo Cirielli, con i suoi provvedimenti sta colpendo il capoluogo.

I consiglieri provinciali del Pd, Alfonso Buonaiuto, Nino Savastano, Giovanni Coscia, cominciano con due volantini.

Nel primo si riporta il taglio, operato da Palazzo Sant’Agostino, di 900mila euro destinato allo svincolo di Sala Abbagnano.

L’altro volantino riporta i tagli, voluti sempre dalla Giunta di centro destra, al mondo della Cultura.

Salerno, 26 luglio 2010

1 commento su “La Provincia penalizza Salerno, volantinaggio contro Cirielli”

  1. Non ho motivi e cifre per ritenere una Provincia avvera al capoluogo, ma di certo la situazione del quadro territoriale è imbarazzante, dati forniti dall’Istat relativi al tasso di disoccupazione, 73mila posti di lavoro in meno nella nostra regione, devono far riflettere anche sulla situazione salernitana. Abbiamo voluto discuterne con il direttore della Direzione, provinciale del lavoro di Salerno, Rossano Festa. “La crisi riguarda l’intero paese e non solo – afferma l’ingegnere Festa – ma per questo delicato motivo credo proprio che sia il caso di cominciare dal principio. Mi riferisco, ovviamente, ad un situazione etica che deve ripartire da zero. Questo deve essere il tema portate degli enti e delle amministrazioni, altrimenti avremo ancora grossi problemi. Abbiamo tantissime risorse nella nostra provincia, in particolare il turismo, perchè non sfruttarle nel modo migliore. E’ necessario ripartire con fiducia e attenzione per recuperare quello che abbiamo perso per strada. Credo che in un paio di anni tutto potrà tornare alla normalità ma ci sarà bisogno dell’aiuto di tutte le componenti”. Secondo il rapporto dell’Istituto di statistica nel quarto trimestre dello scorso anno il tasso di disoccupazione (nel meridione d’Italia) è salito al 13,9 per cento, più del doppio del Nord (6,1 per cento) e molto più alto della media nazionale (8,6 per cento). Alla stabilità registrata nelle regioni settentrionali ella crescita di quelle centrali si contrappone la sensibile riduzione del Mezzogiorno. In tale area la diminuzione dell’offerta interessa sia le donne (-1,3 per cento, pari a – 35.000 unita) sia gli uomini (-2,3 per cento, pari a – 107.000 unità).a fronte di erogazioni previdenziali a dir poco scandalose, visto il frangente poco roseo,difatti afronte di erogazioni previdenziali a dir poco scandalose, visto il frangente poco roseo,difatti Oltre undicimila baby pensionati tra Salerno e provincia, altri cinquemila invece percepiscono oltre i tremila euro mensili ma il 70% delle prestazioni previdenziali sono quelle minime. Una fotografia dai forti contrasti quella scattata dall’Istat sul sistema pensionistico. Sul portale web dell’istituto nazionale di statistica sono stati pubblicati i dati relativi a tutte le province italiane, con tavole di riepilogo indicanti il numero dei pensionati, le fascie d’età, gli importi annui e quelli medi, oltre alle fasce di importo mensile. Salerno e la sua provincia fanno emergere una situazione davvero paradossale. Su tutto il territorio provinciale, tra pensioni di anzianità lavorativa, pensioni di vecchiaia e pensioni per varie tipologie di invalidità, sono erogate 267.782 prestazioni previdenziali ad altrettanti cittadini per una spesa annua di tre miliardi e centosessantadue milioni di euro.Ciò significa che il nostro territorio è estremamente povero e che inoltre i contributi versati, nel caso delle pensioni minime, sono dovuti a problemi ulteriori, come il lavoro nero e il lavoro grigio, che non consentono al lavoratore di usufruire dei giusti versamenti previdenziali. In particolare – conclude Salzano – artigiani come barbieri, sarti, calzolai, dopo 40 o anche 50 anni di lavoro, sono costretti a vivere con 400 o 500 euro al mese!

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