Legambiente denuncia: La Fascia costiera è terra di nessuno

Continua la denuncia di Legambiente sulla mancanza di sicurezza lungo la fascia pinetata e nell’area che  protetta dunale Legambiente Silaris.

Vandalismo, Prostituzione, depravazione, delinquenza. La denuncia è stata  indirizzata alla Procura di Salerno, al Corpo Forestale dello Stato, al Comando dei vigili urbani del Comune di Eboli e al Sindaco.

EBOLI – Ancora episodi di vandalismo che si aggiungono a tutte le altre cose continuamente denunciate che si verificano sulla Fascia costiera ebolitana e inispecialmodo nella fascia pinetata. A questi episodi, continua imperterrita ed inascoltata la denuncia di Legambiente sulla mancanza di sicurezza lungo la fascia pinetata ed in particolare nell’area che  protetta dunale Legambiente Silaris.

La denuncia è stata presentata in settimana, è stata indirizzata alla Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Franco Roberti, al comandante del Corpo Forestale dello Stato, Marta Santoro, al Sindaco del Comune di Eboli Martino Melchionda, al Comando dei vigili urbani del Comune di Eboli, riguarda un avvenimento avvenuto a metà Agosto nell’area precedentemente citata.

“La Domenica è il giorno in cui un volontario della Legambiente che opera  sulla fascia costiera ebolitana, nel nostro caso nell’Area Protetta Dunale Silaris, si sente meno solo. – A raccontare dell’accaduto  è la Presidente della Sezione ebolitana dell’Associazione Ambientalista Leopolda MinchilloLa domenica è il giorno per eccellenza dei vacanzieri . . . chi nel pieno di un Agosto torrido non corre sulla spiaggia o a rifocillarsi nel fresco di una pineta?

Legambiente pineta campolongo

Così per noi volontari – prosegue la Minchillo –  è il giorno di festa, ciò non vuol dire che non si lavora, anzi, il nostro lavoro raddoppia proprio la domenica, quando c’è tanta gente alla quale spieghiamo perché esiste un’area protetta sulla fascia costiera del Comune di Eboli; che per noi è in primo luogo un sito dove preserviamo la flora e la fauna; che è un laboratorio all’aperto per le scuole,  luogo dove molte scolaresche vengono per documentare, conoscere, la duna, la macchia mediterranea;  che bisogna tenere pulito un posto che è di tutti; che non si possono accendere fuochi perché è pericoloso per la pineta; che ognuno deve differenziare e  portare con sé i suoi rifiuti; che i mozziconi non si devono assolutamente buttare in spiaggia e . . .tanto, altro,  ancora .

Tutto sommato – continua la Presidente di Legambiente Silaris – questo per noi non è affatto stancante perché preferiamo che quello spazio sia frequentato  dai bambini, dalle scolaresche, dai “vacanzieri” e lasciato il meno possibile nelle mani di chi vorrebbe far diventare la nostra  pineta una discarica abusiva o un grande mercato della prostituzione. Purtroppo però anche in pieno agosto, anche con la presenza di tanti vacanzieri continuiamo a subire atti vandalici. Proprio  “domenica” 21 Agosto u.s. ci siamo sentiti molto soli! Appena arrivati davanti all’ingresso della pineta abbiamo notato che nella bacheca installata dal Comune di Eboli , mancava la mappa di presentazione dell’area dunale, da noi  ideata e realizzata   per accompagnare  i visitatori nel percorso.

La Mappa, molto costosa,  era stata realizzata  con un contributo del Centro Servizi per il Volontariato di Salerno. – spiega la Minchillo – Un colpo al cuore per chi ama quel posto, che  è continuamente ferito da attacchi di persone che non solo non rispettano, ma denigrano ripetutamente il lavoro altrui, ma che molto probabilmente vorrebbero che noi abbandonassimo definitivamente quel sito, per potersi dedicare comodamente ai loro loschi impegni.

La sorpresa domenicale non era finita lì, – fa notare la responsabile di Legambienteanche il percorso “alla scoperta della macchia mediterranea”  all’interno della pineta, composto da cartelli in legno removibili, inaugurato tra l’altro da bambini e ragazzi che durante l’anno scolastico seguono i nostri laboratori e  frequentano l’area dunale, era interamente stato buttato a terra. Tutti i cartelli fortemente danneggiati e su uno addirittura abbiamo ritrovato (forse un messaggio in codice) escrementi umani.

Questa è l’ennesima prova – conclude le sue amare denunce  Leopolda Minchilloche sulla fascia costiera ebolitana continua ad esserci un problema di sicurezza …..il litorale è terra di nessuno! In questi giorni nell’intera area dunale è ripresa la “normale” attività da noi ripetutamente segnalata. . . !  Prostituzione maschile e femminile, con aumento di traffico e clienti (azienda in espansione, in periodo di crisi economica sul nostro litorale) con qualche cambiamento sulla figura del “lenone”.   Per noi e per la nostra cartellonistica i messaggi sono davvero chiari!”.

I messaggi sono veramente chiari. Più chiari di così si muore, così come sta morendo senza nessuna possibilità di ripresa tutta l’intera fascia costiera, abbandonata a se stessa e mal sorvegliata da chi dovrebbe farlo quotidianamente. Un messaggio chiaro per Legambiente che rappresenta un baluardo di vivibilità e di legalità in quell’area che invece è tutto il contrario di quell’isola felice.

Una Fascia costiera completamente e totalmente abbandonata a se stessa per eccesso di vincoli ed eccesso di protezione. Basti pensare ai vincoli SIC (Siti di interesse comunitari) per rendersi conto come si può morire cercando di proteggere qualcosa che invece dovrebbe vivere e essere vissuta. Invece mal indirizzando e mal osservando gli stretti vincoli si è finito per dare l’ultima spallata a 8 km di fascia pinetata, dove si fa di tutto, ogni genere di porcheria, e quelle porcherie, si consumano in ogni ora del giorno ben sapendo che non esistono controlli, e se ci sono, sono indirizzati male a giudicare dal risultato.

Legambiente da fastidio alla delinquenza che utilizza quell’area ritenendola “porto franco”, da fastidio alla prostituzione che schiera decine di ragazze di colore e provenienti dall’est Europa, prigioniere delle nuove delinquenze, da fastidio agli sporcaccioni e a quelli che vogliono fare qualsiasi cosa che non sia legale.

E cosa gravissima, questo accade nel più assordante silenzio di chi può e sotto l’incuria delle forze dell’ordine e di chi dovrebbe tutelare veramente l’ordine e il decoro pubblico.

Eboli, 21 settembre 2011

2 commenti su “Legambiente denuncia: La Fascia costiera è terra di nessuno”

  1. Approfitto con rispetto soprattutto di questo blog per dire la mia quello di un cittadino italiano e Ebolitano in primis.” visto che lo stato giustamente mi costringe a pagare le tasse in cambio di servizi”.Che spesso non ci sono.
    Io voglio protestare ma contro chi che cosa come forma sociale? Esiste una societa fatta di chi che cosa?
    Sono fondamentalmente di spirito libero ,ma debbo nascondermi quando dico la mia perche posso essere attaccato per niente ed essere distrutto, gia la mia vita è un calvario. Ma comunque debbo proteggermi per esprimere meglio.
    Oggi il sindaco a fine settembre dopo 5 anni di amministrazione si accorge che la pineta lungomare è insicura ,ma dove ha vissuto ,dove ha fatto il sindaco per capire che dal lidolago a focesele i 15 km circa di spiaggia sono terra di nessuno ,piene di extra comunitari abusivi schiavi del sistema e prostitute di sreie C perche non interessano a nessuno. luogo di spaccio terra di fronyiera dove anche in denuncie antiche i coltivatori braccianti agricoli non vivono piu tranquilli ,il piu delle case sono abbamndonate per dar posto ad alòberghi clandestini per extrac.
    Quando ero fanciullo fino agli anni settanta a campolongo andavo in bici con gli amici giravo in pineta senza pericoli di essere violentato ,rapinato o condagiato dall’immondizia o da siringhe.Ero libero di vivere la terra del luogo in cui sono nato senza timore o costrinzioni. No c’eranoassociazionio tipo legambiente che difendevano il territorio, c’era territorio natura e liberta. oggi mi ritrovo a difendere il mio territoriocon delle denuncie con delle letterte con degli email e mi ritreovo schernito aggredito perche do fastidio allo tronzo di turno ma nessuno tutela il cittdino che denuncia, nessuno si interessa di queste cose perche non portano soldi ma fanno solo nemici.
    l’unica cosa che mi consola e che faccio un mestiere che ho a che fare con tante persone e non mi stanchero mai di dire il mio pensiero le mie idee.Non esistono sindaci, regole fatte dall’uomo,o altro per difendere la natura il territorio ,noi uomini siamo parte integrante di esso quindi se distruggiamo esso dirtruggiamo noi.L’illusione dei prepotenti di sopravvivere è vana ,quindi non permettiamo che insistono.

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  2. E’ una vergogna. Soprattutto sul fatto che sono stati spesi milioni di euro (per tappare la bocca a qualcuno) per un progetto P.T.T.A. durato 4-5 anni e, a distanza di svariati anni, è come se non fosse mai iniziato. Vergognatevi!!!!!!!!!!!

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