Politica, programmi e rapporti. Intervista al Segretario del PD Luca Lascaleia

“Le linee quida del PUC, una vittoria del PD. Una nuova idea rispetto agli anni ’80. Non può più esserci una guerra tra pubblico e privato”

Lascaleia su Politica e alleanze: Il Sindaco si dichiarò subito civico. Non ho condiviso la scelta, ma l’ho rispettata. Col passaggio all’UDC non sarà più tecnico. Noi penseremo alla governabilità e a rafforzare l’alleanza con l’UDC e IDV.

Luca-Lascaleia

BATTIPAGLIA – Situazione politica, nuovo Puc e prospettive future, questi gli spazi politici su cui intende muoversi il Partito Democratico a Battipaglia, su uno scenario politico che vede nuovi fermenti ma anche nuovi assetti, tra i quali l’adesione del Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro all’UDC, condizione che lo porta a non essere più un civico, e cessa nel suo ruolo di tecnico per assumere una veste politica. Abbiamo ascoltato per questo il segretario cittadino del Pd Luca Lascaleia, che prende atto dei nuovi scenari, ma che su quelle nuove basi, intende muoversi per garantire la continuità nel suo ruolo di governo e a rafforzare l’alleanza con l’UDC e l’Italia dei Valori.

In consiglio passano le linee guida del Puc. Una vittoria anche del Pd.

«Con questa approvazione si è dato l’inizio alla realizzazione del nuovo Puc e al progetto per la ricostruzione di un’organizzazione della città per dare futuro ai cittadini di domani. Si tratta di recuperare vivibilità, il suolo, la capacità di far vivere anziani e giovani. La sfida sarà quella della collaborazione tra il pubblico e il privato. Dobbiamo mettere in campo una nuova idea rispetto agli anni Ottanta. Non può più esserci una guerra tra il pubblico e il privato».

Il Puc dovrà essere uno strumento urbanistico condiviso.

«Proprio per questo noi lanceremo una serie di incontri con i comitati di quartiere della città, incontreremo le categorie dei sindacati dei lavoratori e degli imprenditori. Raccoglieremo le loro idee per la costruzione del nuovo Puc. L’approvazione delle linee guida viene dalla discussione che è nata nel laboratorio politico sul Puc. Dispiace che proprio chi era chiamato a coordinare il laboratorio non ha partecipato al voto. Se si tratta di interessi di bottega noi non ci stiamo. Non credo che valga il concetto che solo perché si è opposizione non si debba votare favorevolmente. La partecipazione è essenziale, anche da parte dell’opposizione. Noi sfidiamo chi ha ruoli istituzionali a partecipare con le loro idee».

Il Pd si sta sempre più avvicinando all’Unione di Centro.

«Noi pensiamo che si debba costruire tra le forze democratiche e moderate un’alleanza di governo. Lo abbiamo detto anche da quando Santomauro è stato eletto. L’amministrazione è nata zoppa e c’è stata la necessità di aggregare forze politiche. E l’Udc è stata la prima forza politica ad aderire al progetto amministrativo del sindaco».

Si parla anche di un rafforzamento del Pd in consiglio comunale.

«E’ normale che in questa ottica il Pd tenti di rafforzare le proprie posizioni sia all’interno della città che in consiglio comunale.  Noi crediamo nella forza della politica che deve avere idee ma anche numeri. Per questo stiamo lavorando anche ad aprire ad altri consiglieri. Se questo avverrà sarà alla luce del sole, con chiarezza. Non si tratta di contromisure, ma la volontà di rafforzare il Pd come forza di governo».

Ma intanto il sindaco sta per passare con l’Udc. Non è una sconfitta della politica del Pd?

«Vorrei ribadire ancora una volta che Santomauro è stato candidato dal Pd che è stato il primo a produrre uno sforzo per realizzare le condizioni di governabilità. Il sindaco si dichiarò subito civico. Scelta che non ho condiviso ma che ho rispettato. Oggi, dopo due anni e mezzo aderisce all’Unione di Centro. Così si sveste della casacca di tecnico, di società civile e fa una scelta politica. Noi ribadiamo che il Pd è stato determinante per la realizzazione delle condizioni di governabilità dell’amministrazione. Abbiamo messo a disposizione tutta la nostra forza come partito».

Oggi a distanza di due anni e mezzo il Pd farebbe la stessa scelta?

«Santomauro è stato indicato candidato a sindaco in un momento in cui vi era bisogno di una persona che incarnasse un basso profilo politico. Bisognava costruire un candidato che avesse queste caratteristiche e che venisse dalla società civile. La politica doveva ricercare, e parlo dei partiti, un uomo della società civile per realizzare una proposta di governo. In questo senso la scelta di Santomauro è stata vincente. Per la prima volta, noi che non avevamo mai governato la città, siamo riusciti ad essere forza di governo. Abbiamo creato l’alternativa alle destre che per venti anni hanno governato la città».

Ma con l’adesione di Santomauro all’Udc questo progetto fallisce?

«E’ chiaro che se Santomauro aderisce all’Udc passa dalla figura di tecnico a politico. Noi avevamo il desiderio che aderisse al Pd. Prendiamo per buono però, che con questo atto il sindaco riconosce i partiti come essenziali per le forze di governo. Il Pd però non può restare alla finestra a guardare. Quando abbiamo candidato Santomauro abbiamo aperto la lista anche a chi non aveva il dna del Pd. Ora andiamo avanti. Il ruolo del Pd resterà quello di governare mantenendo i rapporti politici con l’Udc e l’Idv per creare un percorso politico futuro».

di Oreste Vassalluzzo
Caposervizio (Roma Cronaca Salerno)

Battipaglia, 30 aprile 2012

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