Il Senato vota “SI” al taglio dei Parlamentari: I Deputati calano da 630 a 508

I deputati “calano” da 630 a 508 Senato, “si’ a taglio parlamentari” e primo “si” all’art 1 della Riforma Costituzionale. I Partiti incominciano a fare i conti.

L’Aula del Senato oggi, con 212 voti favorevoli, 11 contrari e 27 astenuti, ha dato il via libera alla riduzione del numero dei deputati. Hanno votato a favore Pdl, Pd, Udc, Idv, Coesione Nazionale e Api; la Lega si è astenuta.

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ROMA – Il Parlamento prosegue, se pure a piccoli passi, verso riforme costituzionali e al ridisegno delle riforme Istituzionali, soprattutto nella parte più importante la formazione del numero dei Parlamentari al Senato e alla Camera. L’Aula del Senato oggi ha dato il via libera alla riduzione del numero dei deputati. L’Assemblea ha approvato l’articolo 1 delle riforme costituzionali, con 212 favorevoli, 11 contrari e 27 astenuti, il testo prevede che il numero dei deputati scenda dagli attuali 630 a 508, dei quali 8 eletti nella circoscrizione estero.

Hanno votato a favore Pdl, Pd, Udc, Idv, Coesione Nazionale e Api; la Lega ha cavalcato la protesta e si e’ astenuta. Hanno votato contro l’articolo 1, In dissenso dai rispettivi gruppi parlamentari, l’esponente radicale Donatella Poretti, Luigi Li Gotti (Idv) e Mario Baldassarri (Api-Fli). La norma, che riscrive l’articolo 56 della Costituzione, stabilisce inoltre che “sono eleggibili a deputato tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i 21 anni di eta’” e non piu’ 25 come previsto oggi.

La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, secondo il testo approvato dall’aula del Senato, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione per 500 (e non piu’ 618 come è oggi) in modo tale da distribuire i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei resti più alti.

L’insolita maggioranza ha prodotto il primo atto politico che porterebbe ad una riforma della Costituzione che porterebbe alla riduzione dei Parlamentari. Un altro passo si dovrà pure fare riguardo al sistema, se affidare la competizione a collegi uninominali, o alle preferenze, o ad una solutione che contepli entrambe le opportunità per legare gli eletti al territorio e abbattere così la nomina simbolo di sudditanza alle segreterie dei Partiti. Ora i Partiti incominciano a fare i conti, e i conti li fanno anche i deputati e i senatori. Alcuni già pensano di “smammare” verso altre soluzioni, altri sentono persi e cercano pure loro casa. Incomincia la corsa. Sapremo a breve chi sono i centometristi.

Altra questione non secondaria è lo smarrimento che i Partiti vivono in questo momento snocciolando i sondaggi elettorali, che implacabilmente dicono che l‘astensionismo è sempre più crescente e il popolo di Grillo che sale , sale e sale sempre più, indicato da tutti come il secondo partito. Queste paure devono far riflettere i potentati e le caste e devono necessariamente costringerli a scegliere sul territorio i candidati più spendibili, per non morire. Aspetterero nuovi sviluppi e speriamo si abbiano, tenuto conto che nella prossima primavera si andrà al voto.

Roma, 21 giugno 2012

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