Allarme amianto al Foro Boario di Eboli o procurato allarme?

Per l’Assessore all’ambiente le attività di censimento e di monitoraggio della presenza di Amianto sul territorio comunale sono costanti ed accurate.

Massarelli sulla “presunta” presenza di Amianto al Foro Boario: “avviato il procedimento amministrativo per verificare l’eventuale presenza di amianto e le condizioni dei manufatti”. E’ allarme o procurato allarme?

Foro Boario di Eboli
Foro Boario di Eboli

di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

EBOLI – A seguito di segnalazioni ed esposti giunti agli uffici comunali, – fanno sapere dal Comune di Eboli – e del successivo sopralluogo effettuato dal personale dell’ufficio Ambiente dell’Ente, unitamente alla Polizia Municipale, il Comune di Eboli ha predisposto l’avvio del procedimento nei confronti dell’Associazione Provinciale degli Allevatori, proprietaria della struttura del Foro Boario, per accertare la presunta presenza di fibre di amianto sui due capannoni e sulla tettoria dell’impianto, ubicato in via Serracapilli, ed il relativo stato di conservazione.

Difatti, – per il Comune – la normativa vigente prevede che, nel caso di segnalazione di presenza presunta o accertata di materiali contenenti amianto in elementi architettonici di edifici privati, occorre porre a carico del proprietario l’onere di definire la natura, lo stato e l’eventuale pericolosità degli elementi strutturali del proprio immobile.

Pertanto, – sempre secondo fonti comunali – il proprietario dovrà provvedere con la dovuta urgenza a porre in essere tali attività ed a predisporre i relativi documenti che dovranno essere tempestivamente inviati all’ASL competente ed al Comune di Eboli. Le autorità preposte, sulla scorta delle verifiche effettuate, indicheranno poi i provvedimenti da adottare.

Ilario Massarelli
Ilario Massarelli

A riguardo interviene l’assessore all’Ambiente del Comune di Eboli Ilario Massarelli: L’area corrispondente al mercato boario, – come tutte le aree potenzialmente interessate dalla presenza di amianto – è costantemente monitorata dagli uffici dell’Ente.

Il Settore Ambiente, sulla scorta di specifiche segnalazioni, e del successivo sopralluogo effettuato dal personale preposto, ha disposto l’avvio del  procedimento amministrativo, in forza del quale il proprietario dell’area dovrà tempestivamente comunicare all’Asl ed al Comune di Eboli l’eventuale presenza di amianto nei propri immobili.

La normativa, difatti, prevede la rimozione dei manufatti soltanto laddove vengano riscontrati segni di deterioramento;  il pericolo, dunque, si manifesta  quando vi è dispersione di fibre di amianto nell’aria.

Apprezziamo l’interessamento del consigliere Lazzaro Lenza, che di certo ben conosce le regole in materia di rimozione dei manufatti in amianto; pur tuttavia, sarebbe stato più opportuno evitare l’utilizzo di toni enfatici, che possono destare allarme ingiustificato fra i cittadini.

L’Amministrazione Comunale sta effettuando da diverso tempo il censimento delle aree interessate dalla presenza di amianto, accogliendo anche l’importante contributo delle associazioni ambientaliste e del gruppo  denominato “Togliamoci l’’amianto dalla testa”, che sta mettendo in campo una azione di sensibilizzazione e di informazione sul delicato argomento.

Stiamo anche lavorando a misure che possano snellire l’iter burocratico – penso ad esempio a piani di rimozione di una pluralità di piccoli manufatti in un’area definita – e a diminuire i costi di smaltimento.

Presto, inoltre,conclude l’assessore Massarelli – avrà anche inizio una specifica campagna informativa, volta a sensibilizzare i cittadini in merito all’importanza di segnalare agli uffici la presenza di amianto e ad avviare un virtuoso percorso di collaborazione con le istituzioni”.

E’ evidente che i pericoli legati all’Amianto sono seri e tutti ne sappiamo le conseguenze, e proprio in ragione di quell’approccio serio che si deve avere rispetto al “problema amianto“, alla individuazione di manufatti contenenti amianto, e agli interventi che si devono effettuare per la bonifica di manufatti e ambienti, è regolata da una legge rigida e che non da spazio ad interpretazioni alcune, se non all’attenta vigilanza degli organi istituzionali territoriali che a loro volta devono monitorare e semmai decidere la rimozione o interventi di manutenzione, perché ebbene che si sappia, non necessariamente si devono rimuovere se manutenti e monitorati. Il pericolo insorge quando ad alcuni di questi manufatti vengono effettuati interventi maldestri che causano la rottura e la dispersione nell’aria delle figre di asbesto.

Senza procurare nessun allarme, ma solo per offrire un contributo, basterebbe pensare che in tutti gli edifici realizzati intorno agli anni ’50, ’60, e gli inzi degli anni ’70, tutte le fecali e i relativi raccordi dai bagni alle fecali stesse, oltre che tutte le canne fumarie sia di camini che di riscaldamenti centralizzati, oltre che di pluviali incorporate, sono stati realizzati con tubi di cemento e amianto, ma questo non significa che si devono smantellare tutti i palazzi e rimuovere quelle realizzazioni in amianto, se non se ne ravvisa il bisogno. Nel caso contrario si potrebbe avere proprio quell’effetto che non si desidera e andandovi ad intervenire si potrebbe in quel caso provocare il pericolo.

Alla luce di questa breve ma necessaria precisazione, è evidente si facciano i dovuti accertamenti che si possono affidare al più distratto dei tecnici perché si dia una immediata risposta e verificare lo stato di conservazione di quelle coperture, ma sia dalla denuncia: che tra l’altro viene da un medico che pur non conoscendo le tecniche specifiche, è consapevole conoscendo scientificamente gli effetti di quelle cause, assume una rilevanza non indifferente; che dalla risposta dell’Assessore all’ambiente, non ci sono particolari elementi per poter comprendere se l’allarme amianto al Foro Boario di Eboli è concreto o se è al contrario un procurato allarme.

Entrambe le cose sono gravi. Non so quali delle due è la più grave. Su queste cose non si scherza. Occore maggiore serietà e maggiore sobrietà.

Eboli, 26  giugno 2013

Il presente articolo è proprietà intellettuale di POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese ed è vietata la riproduzione, tranne se con un Link di riferimento.

4 commenti su “Allarme amianto al Foro Boario di Eboli o procurato allarme?”

  1. QUESTO SI CHIAMA “MESSAGGIO SUBLIMINALE” LANCIATO A CHI DEVE CAPIRE.

    PARLARE DI “PROCURATO ALLARME” E QUINDI DI REATO SIGNIFICA SOLO UNA COSA “SMETTETELA ALTRIMENTI VI DENUNCIO!!”.

    O NO?

    Rispondi
    • per Armando-
      NO!
      caro Armando con queste cose non si scherza. E non può scherzare soprattutto chi riveste ruoli istituzionali, di maggioranza o di opposizione che sia, e soprattutto chi è consapevole per conoscenza diretta e scientifica di eventuali pericoli di questa problematica o di altre.

Lascia un commento