Governo, Marina Sereni: Il coraggio di cambiare

La vice presidente della Camera Marina Sereni: D’ora in poi più chiaro chi spinge per il cambiamento e chi resiste.

Governo, Marina Sereni: La politica torna a scegliere e da’ un’idea di Paese.

Marina Sereni
Marina Sereni

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

ROMA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo da AreaDem l’intervento della Vice Presidente della Camera dei Deputati Marina Sereni, a commento degli ultimi provvedimenti che il Governo ha adottato su spinta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

#Lasvolta buona: anche i critici, anche i dubbiosi, anche gli avversari hanno dovuto riconoscere al Presidente del Consiglio grande abilità e coraggio. – Scrive Marina SereniIl documento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri contiene non una somma di misure ma un’idea strategica, una visione del Paese e una grande volontà di restituire alla politica la capacità di scegliere e di decidere.

Poche cifre chiare e pochi obiettivi leggibili: da maggio 10 miliardi per tagliare le tasse a circa 10 milioni ai lavoratori dipendenti (e assimilabili) che guadagnano fino a 1500 euro al mese, 3,5 miliardi per intervenire sugli edifici scolastici, 1,5 miliardi per il dissesto idro-geologico e la tutela del territorio, 68 miliardi di debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese sbloccati entro luglio, 2,6 miliardi per ridurre l’Irap facendo pagare un po’ più le rendite finanziarie.

“Per una volta -sottolinea la Sereni – non si è partiti dalle coperture, ma da ciò che si vuole fare, per una volta si sono stabilite delle priorità in termini di equità sociale e di stimolo alla crescita, per una volta si è offerto al Paese – all’opinione pubblica larga e non solo agli addetti ai lavori – un discorso di prospettiva. Tutto questo ora deve tradursi in atti e provvedimenti legislativi, certo, che dovranno avere l’approvazione del Parlamento. Dalla Commissione Europea intanto, già oggi, e’ arrivato un importante apprezzamento.

La svolta è dunque possibile – conclude la Vice Presidente della Camera Marina Sereni –  e d’ora in poi sarà sempre più chiaro chi spinge per il cambiamento e chi resiste”.

Sicuramente per il Governo è un è buon avvio, e sicuramente queste misure serviranno ad iniettare un poco di fiducia nel Paese e serviranno ad avviare i consumi e quindi la ripresa, tuttavia è indispensabile che in questa fase non si lasci indietro nessuno, soprattutto le fasce più deboli e gli anziani e quelle diversamente abili taglieggiate dalle varie ASL. E’ evidente che invertire la tentenza ormai divenuta spirale, di un Paese che ha dato fondo a tutti i suoi risparmi con la politica del rigore tout cour, non è facile, ma i segnali, anche quelli più semplici, servono a comprendere come si possa ottenere risultati seppur minimi ma tendenti ad imboccare la giusta direzione, e servono a trasmettere quella fiducia necessaria per rialzarsi e camminare.

Roma, 15 marzo 2014

5 commenti su “Governo, Marina Sereni: Il coraggio di cambiare”

  1. il 90% del gettito dell’ IRAP serve per finanziare il fondo sanitario nazionale. quindi abbassare l’irap equivale a meno fondi per la sanita pubblica a tutto vantaggio di quella privata.come volevasi dimostrare si persegue nell’ intento di privatizzare la sanita.
    Chissà se
    questa logorrea è tutta (1/1) farina del suo sacco oppure se è 1/2 del
    world wide web e 1/2 del M5S, ma firmata “Matteo Renzi (in Burocratico)
    o Renzi Matteo (in Volgare)”…

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  2. se escludono i pensionati dal beneficio è una palese discriminazione fiscale

    se non li escludono, qualcuno deve rifare i conti.

    quando si parla di conti pubblici un po piu di precisione non farebbe male.

    TUTTI UGUALI NELLA PRECARIETA’.

    Un popolo di di schiavi oppure, per i più fortunati, di SERVI del potere.

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  3. Il semplice portavoce del proprio pensiero unico, il ragionier Giuseppe Grillo, è turbato e anche un po’ in—-zzato, il problema che lo fa’ battere il testa è: e se poi non va’ tutto allo sfascio, con gli italiani in ginocchio e l’Italia fallita?
    Intanto il Nonduce, schierato con Forza Nuova, strizza l’occhio ai leghisti, disegnando macroregioni.

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  4. Ci vorrebbe un po di sano socialismo con tasse al 80% delle rendite finanziarie e se si azzardano a trasferire i soldi nei paradisi fiscali , tenuti prigionieri in casa dall’esercito , con un blindato davanti e senza possibilità di uscita fino a quando volontariamente o con la forza non si decidano ad avviare le procedure di rimpatrio.
    Perchè quello che trovo insopportabile è che mentre i poveri sfigati cittadini ” normali ” devono pagare tutto e subito , pena il plotone d’esecuzione del fisco , i signori magnati dall’alto dei loro master acquisiti all’unico scopo di fregare il prossimo e causare disoccupazione per via delle loro scellerate manovre finanziarie , la fanno sempre franca!

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  5. io sono per il doppio euro e l’allargamento della base imponibile trattando la tassazione delle rendite finanziarie come gli altri redditi..
    Renzi stà facendo quello che elettoralmente gli conviene di più, ovvero scontenta l’europa (ormai la nostra credibilità non può essere peggio di cosi) ma guadagna consenso elettorale da sfruttare subito.
    Da notare che la fascia di reddito individuata è prevalentemente quella dei dipendenti pubblici e con questo aumento, pagato da tutti, mi sembra che Renzi prenda 2 piccioni con una fava.

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