Pubblica Amministrazione & contratti. Stop al Governo: Il lavoratori hanno ha già dato

Stop al Premier Renzi e alla Ministra Madia dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa: La si smetta di giocare con il contratto di lavoro. Il lavoro pubblico ha già dato.

Negli ultimi anni, a fronte del calo del numero di dipendenti e della spesa per il personale, e nonostante i redditi sono bloccati e non agganciati al costo reale della vita, la spesa pubblica aumenta, fino a sfuggire a ogni controllo rispetto al Pil.

marianna-madia-e-matteo-renzi
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da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

ROMA –  “Attendiamo una smentita da parte del Presidente Matteo Renzi e della Ministra Marianna Madia, – si legge in un comunicato stampa a firma di Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e  Benedetto Attili, Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, – rispondono alle indiscrezioni giornalistiche di oggi sulla possibilità di un ulteriore congelamento delle buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici.

Continuare a pensare – proseguono i tre responsabili nazionali sindacali – che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del Contratto nazionale è un errore madornale; una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il governo dei conti pubblici.

Ci vuole tanto a capire che se negli ultimi quattro anni, a fronte di un sensibile calo dei dipendenti e della spesa per personale e redditi da lavoro, la spesa pubblica aumenta, fino a sfuggire a ogni controllo rispetto al Pil, il punto non è lì? E’ troppo complicato comprendere che le scelte di “continuità” del Governo Renzi, rispetto a quelli precedenti, sulla pubblica amministrazione sono semplicemente sbagliate?” – si domandano e domandano i sindacalisti al Presidente Renzi e alla Ministra Madia. –

Madia-Camusso-Espresso
Madia-Camusso-Espresso

“E si può, senza rischiare l’incoerenza e l’approssimazione, – proseguono i Segretari Generali – annunciare da un lato una ‘epocale’ stagione di riforma della pubblica amministrazione e, dall’altro, prefigurare un ulteriore blocco della contrattazione per i prossimi due anni? É  chiaro al Governo che, così facendo, si sta scegliendo di colpire ancora una volta e apertamente le lavoratrici e i lavoratori pubblici e che la stagione riformatrice che Renzi e Madia stanno prefigurando, già con un qualche azzardo di troppo, diventerebbe “epocale” per lo scontro che questa misura aprirebbe con tutto il settore del lavoro pubblico?

Il Presidente del Consiglio e la Ministra chiariscano immediatamente che ciò su cui sembra si stia lavorando nell’ombra dei corridoi di Via XX Settembre non appartiene all’iniziativa del Governo e che non c’è nessuna ipotesi di ulteriore blocco della contrattazione. In assenza di ciò” – concludono Dettori, Faverin, Torlucccioe Attili “è del tutto evidente che la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici sarà fortissima e che la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva avverrà in un clima incandescente”.

A bocciare l’inziativa irresponsabile del Governo, che alla pari degli altri non riesce a risolvere messun problema se non pensando di aggredire incondizionatamente i salari e le pensioni dei più deboli è stata il Segretario nazionale della CGIL Susanna Camusso, che in una intervista all’Espresso ha bocciato Madia e Renzi e ha dichiarato: “La proposta del ministro della Pubblica Amministrazione contiene gli stessi errori di quella di Brunetta. E sbaglia il premier a definire il sindacato una forza del no: è l’esecutivo a non avere la volontà di affrontare i problemi veri“, ritenendo che quella del Governo è una “Riforma sbagliata e poco coraggioso“.

E la Camusso non ha tutti i torti inquanto a coraggio, poiché se questo Governo dopo i suoi ridontanti annunci, non solo non riesce ad inquadrare i problemi ma al contrario continua ad accanirsi sulla parte più debole della società considerandola il forziere privilegiato capace di risolvere i problemi di cassa, solo ed esclusivamente per mantenere sprechi e privilegi di una miriade di “papponi” che stanno succhiando fino in fondo ogni minima risorsa di questo Paese, allora siamo alla frutta, anzi stiamo sparecchiando, consolidando un altra verità nessuno più ci difende.

 

Roma, 21 agosto 2014

3 commenti su “Pubblica Amministrazione & contratti. Stop al Governo: Il lavoratori hanno ha già dato”

  1. Forse si prospetta un autunno di fuoco per il Premier tra contratti riforme varie scioperi e tensioni internazionali,ma dice una cosa condivisibile,in specie per chi si coniuga in un nuovo evo: “No a lezioni da tecnici della prima Repubblica”.
    I primi passi positivi in mesi sei:
    Grazie a Renzi:
    -lo spread è basso e il debito ci costa meno
    -è iniziata la riforma del lavoro per avvicinarci all’Europa
    -è stato modificato il senato, che non costerà più se non per le trasferte dei sindaci/consiglieri
    -è iniziata l’abolizione delle provincie
    -il PD è diventato un partito di livello europeo
    -il pil nel terzo trimestre ha avuto una variazione simile a quello tedesco e migliorerà nei prossimi mesi
    -timidi segnali di ripresa della nostra occupazione.
    La frase è “non esiste + la sx e non esiste + la dx “?
    Per me è assolutamente falso basta pensare alla riforma della scuola Moratti di + di 10 anni fa’ . Sono stati dati soldi alla scuola privati e tolti molti soldi alla pubblica.

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  2. leggete il fantastico curriculum della Madia,e mi chiedo da elettore PD,dove è il nuovo dove la meritocrazia?..o i “nipoti dei nepotismi” si riscattano con “opere buone”,o si voteranno da soli:
    lle elezioni del 2008, Walter Veltroni usa le prerogative del Porcellum per candidare capolista alla Camera per il Pd nella XV circoscrizione del Lazio la sconosciuta ventisettenne Marianna Madia. Alla conferenza stampa di presentazione, agli attoniti giornalisti la signorina dichiara gigionescamente di «portare in dote la propria inesperienza». In realtà è una raccomandata di ferro, con un pedigree lungo come il catalogo del Don Giovanni.

    E’ pronipote di Titta Madia, deputato del Regno con Mussolini, e della Repubblica con Almirante. E’ figlia di un amico di Veltroni, giornalista Rai e attore. E’ fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano. E’ stagista al centro studi Ariel di Enrico Letta. La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista. E fa scandalo per il favoritismo, come dovrebbe.

    In Parlamento la Madia brilla come una delle 22 stelle del Pd che non partecipano, con assenze ingiustificate, al voto sullo scudo fiscale proposto da Vetroni e MadiaBerlusconi, che passa per 20 voti: dunque, è direttamente responsabile per la mancata caduta del governo, che aveva posto la fiducia sul decreto legge. Di nuovo fa scandalo, questa volta per l’assenteismo. La sua scusa: stava andando in Brasile per una visita medica, come una qualunque figlia di papà. Invece di essere cacciata a pedate, viene ripresentata col Porcellum anche alle elezioni del 2013. Ma poi arriva il grande Rottamatore, e la sua sorte dovrebbe essere segnata. Invece, entra nella segreteria del partito dopo l’elezione a segretario di Renzi, e ora viene addirittura catapultata da lui nel suo governo: ministra della Semplificazione, ovviamente, visto che più semplice la vita per lei non avrebbe potuto essere.

    Altro che rottamazione: l’era Renzi inizia all’insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana. La riciclata ora rispolvererà l’argomento che aveva già usato fin dalla sua prima discesa paracadutata in campo: «Non preoccupatevi di come sono arrivata qui, giudicatemi per cosa farò». Ottimo argomento, lo stesso usato dal riciclatore che dice: «Non preoccupatevi di come ho ottenuto i miei capitali, giudicatemi per come li investo». Se qualcuno ancora sperava di liberarsi dai rottami e dai riciclatori, è servito. L’Italia, nel frattempo, continui ad arrangiarsi.

    (Piergiorgio Odifreddi, “La Madia ministro? Vergogna!”, inervento pubblicato nel blog di Odifreddi su “Repubblica” e ripreso da “Micromega” il 22 febbraio 2014).

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  3. ATTENZIONE RENZI,A SINISTRA SEI SORPASSATO DA LANDINI,CHE AVENDO PRE-PENSIONATO VENDOLA COME LEADER NATURALE,PUNTA A FARE UNP ARTITO DEI DELUSI DALLA LEOPOLDA E DALLA ANNUNCITE RADICAL CHIC!
    BASTA SELFIE E TWEET,LA GENTE VUOLE CONCRETEZZA,E L’AREA DEL DISAGIO CHE OLTRE AGLI AMAREGGIATI ELETTORI DEL PARTITO DEMOCRATICO,VANNO FINO AI DELUSI DEL COMICO AL PESTO,SONO UN BACINO POTENZIALMENTE DALL’8 IN SU.
    FACCIAMO QUADRATO,O LA DESTRA TORNA IN GIOCO!
    TROPPA SICUREZZA E’ MORTALE!

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