Ecco il “regalo” sulle Pensioni: 5 e 8€. Grazie M5S: come siete buoni

POLITICA ECONOMICA. ECCO LA MAPPA DEGLI IMPORTI

Pensioni, a gennaio assegni più ricchi di 5, 7 e 10 euro ma poi arrivano i conguaglidi. 

Pensioni 2019: calcolo, requisiti, novità e approfondimenti. Per i pensionati veri non quelli d’oro, ricchi premi e cotillion con i tagli sulle pensioni da fame e decurtazione sulle rivalutazioni. E la scure si abbatte sui pensionati veri. La realtà: Un Governo peggio dell’altro; Un Governo vale l’altro. Aspettiamoci il peggio. 

Ecco le pensioni a 5 stelle
Ecco le pensioni a 5 stelle

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMA – Scatta dal 3 gennaio l’adeguamento degli assegni previdenziali pagati dall’Inps la variazione sulla base dell’inflazione programmata pari all’1,1%, ma con un meccanismo che utilizza il disposto della legge di bilancio appena approvata, ma ma seguendo la legge 388/2000, questo ovviamente è quanto ha comunicato l’INPS con la circolare 122/2018 pubblicata il 27 dicembre u.s., nella quale si precisa che «in previsione dell’entrata in vigore della legge di bilancio per l’anno 2019, gli incrementi per il 2019 descritti nella presente circolare potranno subire variazioni» e le eventuali modifiche saranno comunicate successivamente.

“Spero, promitto e juro” il Governo dell’infinito futuro.

Pensioni, da quota 100 a opzione donna: salgono a 12 le porte per l’uscita dal lavoro del 2019. Dunque i pensionati che incassano un importo superiore a tre volte l’importo minimo riceveranno un assegno di valore provvisorio che molto probabilmente poi sarà conguagliato non prima di marzo. Quindi si saprà in seguito quando è quanto usare le così dette “porte” e la decurtazione del loro assegno.

A fronte di un aumento dell’inflazione dell’1,1% nel 2016 e 2017, è stata confermata in via definitiva la variazione dell’1,1% della perequazione automatica delle pensioni già applicata in via provvisoria nel 2018. Di conseguenza, non ci sarà nessun conguaglio rispetto a quanto pagato quest’anno e per il 2019 si applichera un indice di rivalutazione (provvisorio) dell’1,1 per cento.
L’assegno minimo 
per lavoratori dipendenti e autonomi del 2018 ammonta a 507,42 euro, nel 2019 sarà aumentato a 513,01€ al mese, ovverro a 6.596,46 € annui.

L’assegno vitalizio, invece, passa da 289,24€ del 2018 a 292,43€ mensili del 2019 pari a 3.760,12€ annui.

La pensione sociale (prestazione assistenziale per la quale non erano richiesti requisiti assicurativi o contributivi corrisposta a coloro che hanno presentato domanda e maturato i requisiti entro il 31 dicembre 1995) salirà da 373,33€ a 377,44€ ovvero 4.906,72 euro annui, mentre l’assegno sociale, che ha sostituito la pensione sociale dal 1996, passa da 453 a 457,99€ mensili pari a 5.953,87€ annui.

Il massimale per chi è soggetto al sistema di calcolo contributivo cresce da 101.427 a 102.543€, mentre il minimale retributivo per l’accredito dei contributi sarà di 205,20€ a settimana e 10.670,40€ all’anno.

Insomma tutto è cambiato dopo il 4 marzo per non cambiare nulla, e prendiamo atto che la manovra finanziaria targata M5S-Lega è pressappoco uguale a quella degli ultimi Governi e per certi versi peggiore. Per i pensionati veri non quelli d’oro, ricchi premi e cotillion con i tagli sulle pensioni da fame e decurtazione sulle rivalutazioni. Prendiamo atto che la scure si è abbattuta sui pensionati veri., atteso che le super pensioni saranno colpite sulla carta solo per le rivalutazioni con cifre minimissime, risibili nel mentre quelli che hanno le pensioni d’oro faranno ricorsi miliardari e tutti i danni ricadrà no su tutti gli italiani come al solito. La realtà invece è un’altra e non è affatto dissimile a quella che al contrario i Pensionati veri, quelli che si sono fatti un mazzo così per meritarsi una Pensione che anno dopo anno si vedono erodere dall’inflazione, quella vera non dell’1.1 è dalle varie rapine che di volta in volta porta i Governanti, tutti, compreso i giallo-verdi, a fare cassa sui pensionati, nel mentre si fanno regalie varie a evasori, imbroglioni e speculatori, questi ultimi che non hanno perso i risparmi perché le banche sono fallite ma perché hanno puntato su titoli pericolosi. Insomma si conferma come il mondo in Italia va alla rovescia dal momento che un evasore pada solo il 5% e un lavoratore o un pensionato paga il 27%. Prendiamo atto che un Governo è peggio dell’altro; Un Governo vale l’altro; e noi tutti indifesi ci aspettiamo solo il peggio.

Pensioni (Fonte: Inps)

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L’adeguamento al costo della vita

Roma, 31 dicembre 2018

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