Rapporti Politica-Magistratura: Lettera a De Luca dall’ex Sindaco di Scafati

L’arresto del Sindaco di Eboli, Presidente De Luca, le impone di Chiarire quali devono essere i rapporti tra Politica e Giustizia.

L’ex Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, imputato nel Processo Sarastra più volte carcerato e in attesa di giudizio scrive una lettera aperta al Governatore della Campania De Luca e gli fa delle domande che attraversano il suo processo e alcune “convergenze” conducono a rapporti PD-Magistratura. 

Aliberti-De Luca

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SCAFATI – «Caro Presidente #DeLuca, – Scrive l’ex Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti una sua lettera aperta al Governatore della Campania Vincenzo De Luca che ci è pervenuta all’indomani dell’arresto del Sindaco di Eboli Massimo Cariello e che pubblichiamo – mi ascolti, anche se sarò un po’ lungo perché il tema dei rapporti politica #giustizia deve trovare una visione comune se è vero, come io credo che “La Legge vale per tutti

Le scrivo perché la notizia dell’#arresto del sindaco PD di Eboli, subito dopo aver indossato la fascia tricolore, mi ha scosso e mi ha fatto rivivere come un dejà vu, fatti, nomi e immagini di questi anni, quelli precedenti e contemporanei al processo #Sarastra che mi vede imputato. – prosegue Aliberti – Anni che hanno contribuito a trasformare una persona nel suo riflesso sbiadito, distrutto una famiglia in in un puzzle da rimettere insieme e una dignità integra in una dignità annientata.

Dicevo ho fatto un balzello indietro e come accade nei migliori rewind ecco che si è affacciato alla mente il pm #Monte, murro, colui che ha guidato le indagini a mio carico dal 2012 e che, in più di un’occasione è apparso tra i relatori di convegni e incontri organizzati dal PD. – prosegue ancora l’ex Sindaco di Scafati – E poi ho pensato al Procuratore Capo #Roberti, persona eccellente e di grande moralità, prima protagonista del processo Gambino e poi #europarlamentare del PD e ancora componente, con lei, dell’esecutivo della Regione Campania con delega alla legalità.

Un segnale forte, di quelli che sa dare Lei Presidente, per far capire il suo pugno fermo e il suo rigoroso e impeccabile rispetto delle regole…e poi, nella sequenza dei frame che si sono susseguiti nella mia testa è stata la volta del Procuratore Capo dott #Lembo, il cui figlio, pubblicamente amico di suo figlio On. #PieroDeLuca, lo abbiamo visto aspirante alla poltrona di sindaco a Campagna per il PD. – aggiunge Aliberti che elenca tutti quegli episodi che egli ritiene siano il forte legame che esiste tra la Procura di Salerno e il PD – E poi ancora il giudice #Sgroia, persona perbene, di un garbo unico che ho letto nelle intercettazioni di #Palamara (oggi cacciato dal CSM dalla Magistratura) chiedere, come forse è giusto che fosse, di diventare il Presidente di quel Tribunale del Riesame, proprio quello che per ben due volte aveva deciso, nonostante la contrarietà del GIP e della Cassazione che dovessi andare in carcere.

Le motivazioni le ricorda? Il mio potere condizionante di incantatore di serpenti sia attraverso i social, sia per il ruolo di Consigliere Regionale di mia moglie, purtroppo all’opposizione con un potere decisionale pari a zero, anche perché il Presidente incorruttibile era lei. – spiega Aliberti – E poi c’è questa vicenda, capitata all’indomani dell’insediamento del sindaco, (che ora sarà sostituito da #LucaSgroia, nominato, segnalato forse da suo figlio On.le, #vicesindaco, fratello proprio di quel Presidente del tribunale del riesame di Salerno che sancì la mia carcerazione) che riguarda la corruzione, l’abuso d’ufficio, il condizionamento sull’esito di concorsi pubblici. Dovrà essere lui il Sindaco f.f. di un sindaco arrestato.

Un concorso dove tra l’altro è stato assunto anche l’ex dipendente del compariello del #Presidente del consiglio di #Scafati (assunto dal consorzio delle farmacie senza alcun concorso e risultato vincitore al comune di #Cava, dove era dirigente quel #Sorrentino direttore generale anche del CFI, uno dei principali protagonisti nella indagine: a tal proposito Sindaco #Salvati, ma le FARMACIE COMUNALI non si vendono più? – continua nell sue riflessioni – Come può notare è un cronaca dei fatti che non lascia tanto spazio all’immaginazione. E’ tutto un alternarsi e #intersecarsi di nomi, sicuramente casuale, che si muovono tra il #Palazzo della Giustizia e le stanze della #politica: se la legge lo consente, a volte può entrare in gioco anche la inopportunità.

Tutto questo, Presidente DeLUCA, mi fa pensare al gioco degli #scacchi. Ogni mossa è pensata, è ponderata, ma alla fine lo scacco matto lo fanno tutti quelli che sono in gioco in una posizione di forza o di alta morale. Ma chi assiste alla partita, il sottoscritto nella fattispecie, resta garantista, nonostante il #giustizialismo senza tregua che ha subito con scritte violente di uomini del PD, il giorno del mio arresto, sulle pareti del Comune e della Chiesa madre: “Sei un camorrista“. – ricorda Aliberti – Nonostante le manette, il carcere. #Fuorni, Sulmona, di nuovo Fuorni e gli arresti domiciliari sulla neve a Roccaraso, e poi in Calabria e poi a Nocera fino al termine delle amministrative, lontano dagli affetti e dai miei figli, Rosaria oggi diciottenne e Nicola, quattordicenne continuo a fare la mia battaglia nelle aule giudiziarie, rispetto ad un processo indiziario in cui i testi dell’accusa sono la maggioranza dell’attuale consiglio comunale: mi creda, si perde la dignità.

Resto garantista anche se ho subito le peggiori umiliazioni, anche se sono stato trattato da #camorrista, senza un processo, una persona da guardare h24 perchè degna di essere osservata. E resto garantista anche dopo le perquisizioni, i #pantaloni abbassati davanti ai miei figli e la lettera scarlatta che ogni giorno, i miei avversari politici, quelli che oggi governano la città, cercano di imprimermi sul petto.

Si, io resto garantista e continuo a credere nella giustizia. Anzi il mio percorso continua perché adesso da uomo libero continuerò a difenderedermi nelle sedi opportune, guardando negli occhi i miei accusatori, perchè ho con me la forza della verità: per la mia famiglia e i pochi veri amici.

Non voglio credere alle affermazioni di qualche giorno fa dell’onorevole #Gasparri che addirittura ha detto “… che una parte della Procura di Salerno ha costruito la classe dirigente del PD in questa provincia”. Anzi io spero che il sindaco Eboli possa dimostrare la sua innocenza da uomo libero fin da domani perché non auguro a nessuno la violenza che mi ha segnato nell’animo.

Questo perché nonostante le batoste credo nella giustizia e negli uomini, nell’onestà individuale, nelle coscienze limpide e pulite. Ecco perché allora #LeFaccioUnaDomanda: se fosse capitato a Lei, presidente. Se dopo 500 giorni lontano da casa, dopo essere andato due volte in Cassazione, dopo la distruzione della sua famiglia, come avrebbe guardato questi rapporti oltre l’amicizia, che portano le stesse persone a ricoprire, di volta in volta, ruoli diversi, sotto lo stesso simbolo? Qual è la domanda che si farebbe? – conclude l’ex Sindaco Pasquale Aliberti – Le rispondo io. Meglio mangiare #FrittureDiPesce che la pasta e fagioli. Si, la pasta e fagioli. Il piatto che mi cucinava mia nonna CARMELA, le giuro, contadino ma buonissimo, imbattibile, quello che anche il dott. Montemurro conosce, perchè ha letto con molta attenzione il mio primo libro. Attendo sue»

Scafati, 10 ottobre 2020

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