PCI Eboli: “Quando la sicurezza è uno slogan”

L’Ordine Pubblico continua a  prevalere nella dialettica politica cittadina. Arriva la reprimenda del PCI

Per i comunisti ebolitani tanti gli slogan ma pochi fatti concreti, ed un’accusa ad una visione troppo agganciata alla semplice repressione da parte dell’amministrazione comunale senza però preoccuparsi della genesi dei fenomeni criminosi: Confidiamo nel nuovo anno in attesa delle scadenze perentorie proclamate a gran voce durante ogni assise comunale!

Annamaria Paesano

 

di Marco Naponiello  POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese

“La strada per l’Inferno è lastricata di buone intenzioni” Karl Marx

EBOLI –  Ebbene si amici lettori, non era difficile prevedere che la scia mediatica delle risse, degli arresti per spaccio di stupefacenti, dell’ infortunistica stradale e le rimanenti cose”, degli ultimi periodi, avrebbero avuto un’eco prolungato, facendo ed è quanto dire, che anche un sito come il nostro che non si occupa per vocazione editoriale della cronaca in senso stretto, finisse per trattare una simile tematica, adesso nostro malgrado siamo tenuti a farlo, ma sempre attraverso la consueta lente della politica: https://massimo.delmese.net/?s=eboli+ordine+pubblico+risse.

In verità il nervo scoperto della sicurezza è avvertito sul territorio in maniera equanime dal centro alle periferie, già da diverso tempo, rectius anni, acuendosi di molto negli ultimi mesi. Ora senza voler criminalizzare politicamente nessuno, come allo stesso tempo assolvere, sarebbe opportuno intorno una problematica così scottante, fermarsi a riflettere e programmare gli interventi con serenità: in primo luogo da parte di chi ha l’onere-onarante di amministrare dopo la recente vittoria ottobrina, come delle altre forze politiche e sociali, le quali hanno invece il dovere di interagire esaustivamente, dando il giusto contributo per un sano contraddittorio civico.

Eboli non è una città sicura e questo è sotto gli occhi di tutti. Intendiamo qui il termine sicurezza nel suo significato totale: un insieme di strumenti che permettano di lottare contro fenomeni come la delinquenza e tutte le  forme di minacce sociali, che vanno dalla sicurezza sul lavoro, alla sicurezza territoriale con il dissesto idrogeologico o ancora sulle strade, tristi capezzali per troppi. La sicurezza va al di là dei fenomeni di una criminalità diffusa. La discussione e le lotte da portare avanti sono molto più complesse e si articolano tra di loro, fino alla richiesta di una sicurezza garantita a tutti gli ebolitani“. Questo il prologo al curaro della sezione cittadina del PCI, la quale pretende,politicamente parlando, un discorso a “tutto tondo” sul tema della Sicurezza in città, comunicato che prosegue con una sinottica disamina:

Anche se ci volessimo limitare alla sola punta dell’iceberg, ovvero i fenomeni di delinquenza e di criminalità, gli avvenimenti che hanno riempito le pagine dei giornali locali mostrano bene l’importanza e la diffusione del problema, ma anche soprattutto il bisogno urgente di trovare soluzioni chiare ed efficaci. Accoltellamenti, sparatorie, risse, violenze domestiche, arresti per spaccio di stupefacenti. Questi gli eventi più ricorrenti che ci ritroviamo a leggere ogni giorno, sintomi di una città allo sbando, vittima di fenomeni sociali che andrebbero arginati e combattuti, ma di cui nessuno si interessa davvero. “

Maxirissa

La sezione “Mario Garuglieri” del Partito Comunista Italiano continua spedita, con l’evidenziare la genesi sociale della criminalità e considerando poco fattibile quanto improvvida, la scelta tout court repressiva, ma allarga volutamente il discorso verso delle soluzioni più ampie, come di converso quello implementare sul territorio le nuove tecnologie di sorveglianza e non soltanto:E non crediamo che sbraitare per avere un numero maggiore di forze dell’ordine o l’esercito sia la risoluzione del problema ma solo la soluzione immediata. Una risposta solo securitaria non è mai una risposta.  Ci sono cause sociali molto più profonde (disoccupazione, abbandono scolastico, mancanza di servizi sociali, scarsa sensibilizzazione verso alcune tematiche, ecc.) che richiedono soluzioni molteplici e strutturali.  Alcune soluzioni concrete vanno sicuramente trovate nelle tecnologie, proponendo nuove e più intelligenti maniere di prevenire il crimine. Non ci riferiamo solo alla video sorveglianza (magari funzionasse!) ma agli anticorpi di una città intelligente capace di mettere a sistema informazioni utili per poter contrastare in anticipo l’evento criminoso, anticipando e ottimizzando i controlli e i tempi di risposta.”

Terminano i comunisti ebolitani capeggiati da Annamaria Paesano, chiedendo  a gran voce misure concrete e durature al di là dei meri annunci La sicurezza non è uno slogan. Lo diciamo da tempo eppure continua ad esserlo, con misure rattoppo che non vanno al di là dell’emergenza del momento, che accendono gli animi e la discussione tra i malcontenti  e gli  slanci entusiastici ma la risposta istituzionale, organica, strutturata, sinergica, quale è? Confidiamo nel nuovo anno in attesa delle scadenze perentorie proclamate a gran voce durante ogni assise comunale.

E come dare torto ai seguaci 3.0 della “falce & martello” ebolitani, difatti tante, troppe volte, la politica nella nostra nazione, dai palazzi Romani via via scendendo verso le periferie provinciali, è stata il festival delle promesse, degli annunci, tant’è che qualche anno fa si coniò il neologismo “annuncite” per testimoniare tale inqualificabile costumanza. Pertanto: annunci, dichiarazioni, discorsi solenni et similia in tutti i campi dell’amministrazione pubblica, i quali raramente hanno sortito un benché flebile effetto; essi per giunta nella maggior parte dei casi, rimanendo in tema di fine anno, hanno fatto la fine delle “botte a muro”, ossia solo titoli cubitali sui giornali, ma per il resto nulla di concreto, di tangibile, ed il cittadino “suona i piattini”, aspettando  e rispettando. 

Ogni fine d’anno è tempo di auguri, di buoni auspici quanto di buoni propositi; giustappunto noi di POLITICAdeMENTE, dal suo animatore insieme allo staff completo, vogliamo porgere i migliori auguri a tutti i cittadini ebolitani e non solo, di una ripresa civile prima che economica, di un sussulto morale che anteceda il materiale, della nostra nazione, la quale ultimamente sembra aver perso un po’ il senno del buon senso, auspicando che l’esecutivo in carica, ma principalmente il senso di civiltà di ogni italiano alla pari di ogni ebolitano, possa dare seguito e vivificando così le speranze riposte.

Eboli, 01 Gennaio 2022

1 commento su “PCI Eboli: “Quando la sicurezza è uno slogan””

  1. Scommetto che i comunistoidi diranno :vanno capiti purtroppo sono senza lavoro. Ebbene cari comunistoidi le campagne sono prive di operai, manca chi va a spalare la merda dalle bufale, ergo il lavoro c è!!!!!

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