Ecco l’Alta Velocità RFI: Un disastro ecologico sotterraneo futuro

Ecco l’Alta Velocità-capacità Battipaglia-Romagnano: Un progetto calato dall’alto; Un disastro ecologico sotto terra.

I sindaci chiedono un ristoro. Per averlo dovranno andare al bar della stazione “promessa”. Il comune ha posto 34 quesiti: Interrogato il “morto” ma il morto non risponde. E l’impatto ambientale? Una barriera di cemento la tratta ferroviaria di Alta Velocità sotto terra che cambierà l’assetto l’idrogeologico della Piana di Eboli.

Mario Conte_Presentazione_Alta Velocità_Progetto_Battipaglia-Romagnano

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «Un dibattito partecipato da cittadini, imprese e sindaci del comprensorio quello di ieri pomeriggio con Rfi. – si legge in una nota ufficiale del Comune di Eboli con la quale si è preso atto di un progetto che altri non è che un Progetto caduto dall’alto, ovvero caduto direttamente dal PNRR a Rete Ferroviaria Italiana. 24 miliardi circa, più della metà delle risorse a fondo perduto destinate dall’Europa per colmare il gap tra Nord e Sud, gestiti come meglio si è creduto, avulso dalle realtà locali, che come al solito si aspetterebbero di più o quantomeno un minimo di quello che queste aree realmente avrebbero bisogno, piuttosto che accontentarsi di quello che un gruppo di signori, venuti da Roma guidati da un “coordinatore” (Zucchetti) di un dibattito senza nessun potere decisorio, che non produce nessun effetto, avendo RFI già redatto un progetto ad “usum delphini“, intorno al quale la Valle del Sele dovrà rassegnarsi e ad adattare ogni sua programmazione politica e territoriale futura. All’incontro, infatti, tenutosi presso l’Istituto Agrario Mattei Fortunato, hanno preso parte, oltre al primo cittadino di Eboli Mario Conte, i sindaci di gran parte del comprensorio e molti imprenditori, soprattutto agricoli, nonché privati cittadini. A coordinare il dibattito, per conto di Rfi, il professor Roberto Zucchetti.

Alta Velocità

Il Comune di Eboli ha consegnato ad Rfi una dettagliata relazione redatta dall’assessore Salvatore Marisei sulle attività della Piana del Sele che evidenzia la ricchezza di un territorio altamente produttivo che non può essere escluso dai benefici che l’alta velocità e capacità potrebbero portare. – prosegue la nota che cerca di evidenziare attraverso dei quesiti alcune richieste, purtroppo per Marisei, che resteranno inascoltate – A fronte della descrizione del contesto non solo economico, ma anche turistico, nel quale dovrebbe innestarsi il tracciato della linea 1A, il Comune di Eboli ha pertanto posto ben 34 quesiti puntuali la cui risposta, richiesta in forma scritta, dovrebbe chiarire non solo il reale impatto dell’opera sul territorio, ma anche le auspicabili ricadute positive.

Intanto il Progetto di Rete Ferroviaria Italiana avanza inesorabilmente, e con la scusa di renderlo quanto meno impattante con l’ambiente si inabissa ed emerge come un verme nei nostri territori, e creando di converso una barriera sotterranea costituita da un “tubo” di cemento laddove sfrecceranno i treni ad Alta Velocità-Capacità, la quale ostacolerà inevitabilmente il decorso delle vene acquifere sotterranee, quell’oro liquido che ha reso per secoli i nostri terreni fertili (Acquarita, Fontanelle, Pescara, Acqua dei Pioppi) toponimi che da soli indicano il “fiume di acqua sotterraneo” che dai monti di Eboli vere e proprie “gobbe d’Acqua“, alimenta e rende fertile il nostro agro. Ci sarà pure un motivo se i terreni che saranno lambiti a sud del tubo interrato di cemento di RFI si chiamano “Prato“? Dobbiamo raccontarlo noi al “messaggero” Zucchetti perché quelle terre senza nessuna irrigazione sono rigogliosissime? Se lo immagini da solo. Dove andrà a finire quella vena d’acqua sotterranea che rende ricco il nostro agro, nel momento in cui incontrerà una barriera di cemento alta almeno 20 metri e larga più di 20? Che succederà sottoterra da qui ai prossimi anni? Quale strada prenderanno quelle acque ostacolate da quella lunga barriera di cemento? Il Prato sarà sempre prato o come lo chiameremo? E che sarà di quel banco tufaceo a tratti frammentato da vene acquifere appoggiate su strati argillosi (acquarita)? Sarà un disastro ecologico? A chi lo dobbiamo raccontare?

Galleria Alta Velocità

I sindaci hanno infatti chiarito che non è pensabile un tracciato che incida fortemente sul territorio senza che lo stesso ne ricavi alcun vantaggio né economico né sociale. – si legge ancora nella nota che a fronte di quel progetto caduto dall’alto immagina di ricavarne un beneficio. Quanto costerebbe quel beneficio in termini ambientali? Ne varrebbe la pena? – I quesiti posti vanno dalle motivazioni che hanno indotto Rfi a scegliere un percorso, in parte parallelo a quello autostradale, piuttosto che lungo l’asse tirrenico già esistente che avrebbe comportato minori demolizioni e maggiori vantaggi ai collegamenti del comprensorio anche a servizio del turismo, fino alle modalità previste per gli espropri, gli indennizzi, le eventuali servitù, i tempi dei cantieri, la previsione di almeno una fermata di alta velocità nel territorio compreso tra la Piana del Sele ed il Cilento e, soprattutto la previsione di un hub merci che potrebbe essere a servizio dei produttori locali, attualmente tagliati fuori dal trasporto su ferro. – prosegue la nota che tende ad inserire qualche cosa utile per il territorio, immaginando un Hub dedicato alle merci e ai prodotti agricoli della Piana del Sele. E anche qui immaginiamo a fatica che le Mozzarelle, la rucola, i pomodori, i carciofi, l’insalata, le verdure in generale arrivino in orario per i mercati di Milano, Torino, Bologna o della Francia e la Germania ecc. – Dal dibattito è emersa la grande preoccupazione dei comuni attraversati dal tracciato indicato da Rfi e quella dei cittadini che si vedranno abbattere abitazioni ed anche alcuni opifici

«La voce del Comune di Eboli – ha concluso il sindaco Mario Conteda sola potrebbe non essere sufficiente, per questo abbiamo voluto un coordinamento con i sindaci del territorio che hanno prontamente aderito come testimonia la loro presenza qui stasera. Uniti potremo portare nelle sedi più alte della politica le nostre esigenze, le richieste del comprensorio, ed evitare che, ancora una volta, le nostre terre siano colpite soltanto da decisioni calate dall’alto. L’alta velocità e l’alta capacità possono essere un’occasione di sviluppo per la provincia sud di Salerno, ma solo se sapremo ottenere quanto a noi occorre: almeno una fermata, hub merci, interconnessioni con le linee e le strade esistenti, miglioramento generale della viabilità, metropolitana leggera. Mentre attendiamo le risposte di Rfi andremo avanti con il coordinamento e faremo altre riunioni operative con i sindaci e con tecnici che potranno supportarci nel proporre alternative e migliorie. Non lasceremo che ci esproprino del tutto del governo e del futuro dei nostri territori».

Insomma, sempra più un progetto volto ad accaparrarsi una cifra piuttosto consistente, che da sola vale il 10% del PNRR piuttosto che essere utile al mezzogiorno e alle regioni che attraversa, poi che percorso fa poco importa, quel che conta è spendere i soldi, poi chi se ne frega se le gallerie attraverseranno in profondità anche la Faglia meridionale, quella frattura della crosta terrestre lungo la dorsale appenninica salernitano/avellinese  causata dalla spinta del continente africano che ha procurato un bel po’ di terremoti, l’ultimo, quello dell’80 che ha raso al suolo interi paesi lasciando sotto le macerie oltre 5000 persone. E che dire poi di quei bontemponi stellati che promettono fermate dappertutto? Non diciamo niente, aspetteremo solo che tutto accade, e tutto accadrà e nessuno potrà fare nulla perché tutto è deciso. Quei soldi devono essere spesi. Vaffanculo

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Fotogallery

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Presentazione-Alta Velocità-Progetto-Battipaglia-Romagnano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Alta Velocità Eboli -presentazione progetto
Alta Velocità Eboli -presentazione progetto
Alta Velocità Eboli – progetto
Alta Velocità Eboli -presentazione progetto

Documento Comune di Eboli Dibattito Pubblico AV-AC Salerno Reggio 24mar2022 (1)

I 34 QUESITI

Premessa 

Il documento – prodotto da Comune di Eboli in occasione dell’incontro del dibattito pubblico ad Eboli il 24 marzo 2022 – presenta le principali caratteristiche socio-economiche della piana del Sele, un’area densamente popolata con un importante sistema industriale, rilevanti produzioni agroalimentari ed una vocazione turistica sostenuta da circa 30 km di costa ed attrattori culturali di primario rilievo, al fine di garantire l’accesso di cittadini e imprese all’Alta Velocità Ferroviaria Salerno – Reggio Calabria, Lotto 1A Battipaglia-Romagnano al Monte.

Il documento, dopo una breve presentazione dell’area, pone una serie di interrogativi ad RFI – ai quali si spera sia data una risposta esaustiva – che spaziano: 

 

  • dalle scelte del tracciato alle stazioni ferroviarie previste (HUB), 
  • dalle procedure di esproprio alle servitù che ne derivano, 
  • dall’impatto ambientale e paesaggistico alle compensazioni e ristori per le comunità interessate, 
  • dalle modalità di esecuzione dell’opera al suo raccordo con la rete ferroviaria esistente, 
  • dal collegamento dell’opera con le principali infrastrutture esistenti – stazione ferroviaria di Battipaglia, l’aeroporto Costa d’Amalfi, il porto di Salerno – e quelle programmate – Zona Economica Speciale del polo industriale di Eboli-Battipaglia e hub agroalimentare Piana del Sele. 

In allegato sono presenti alcuni documenti di sintesi della programmazione dell’Ente a sostegno del sistema produttivo e dei suoi fabbisogni e simulazioni realizzate con la metodologia dell’isocrona che, come noto, consente di rappresentare come, in un certo tempo, si possono raggiungere punti di interesse da un dato punto di partenza, utilizzando la via più breve e il mezzo di trasporto disponibile più celere.

Tali simulazioni rendono evidente l’opportunità di garantire un hub ferroviario, per merci e persone, nella Piana del Sele, per la sua centralità nella Provincia di Salerno, a sostegno del sistema produttivo, coerentemente agli obiettivi di servizio dell’infrastruttura dell’Alta Velocità – Alta Capacità Salerno – Reggio Calabria. 

Il Sindaco                    L’Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici

        Avv. Mario Conte                        dott. Salvatore Marisei

Il sistema insediativo della Piana del Sele 

I comuni di Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio, Eboli, Pontecagnano Faiano, Serre ricadono nel Sistema Territoriale Rurale 24 ‘Piana del Sele’ della Regione Campania, le cui caratteristiche demografiche e di superficie sono riportate in Tabella:

Comune Popolazione Superficie Densità
residenti km² abitanti/km²
Battipaglia 49.805 56,85 876
Eboli 37.908 137,57 276
Pontecagnano Faiano 25.797 37,19 694
Capaccio Paestum 22.276 113,03 197
Bellizzi 13.366 8,02 1.666
Altavilla Silentina 6.907 52,48 132
Albanella 6.287 40,23 156
Serre 3.749 67,03 56
TOTALE 166.095 512

L’ambito ha una superficie territoriale di 512 Kmq, pari al 3,7% del territorio regionale e al 10,4% di quello della provincia di Salerno. La popolazione residente alla data del 1° gennaio 2021 è di 166.095 unità (fonte ISTAT), con una densità demografica di 325 abitanti per Kmq (valore provinciale 222 ab/kmq), pari a oltre il 15% della popolazione residente nella provincia di Salerno. 

La popolazione si concentra nei comuni di Battipaglia (30%), Eboli (23%), Pontecagnano (15%) e Capaccio (13%). Indici di densità demografica particolarmente elevati si registrano nei comuni di Bellizzi (1.631 abitanti/kmq), Battipaglia (896 abitanti/kmq) e Pontecagnano (677 abitanti/kmq)

La centralità della piana del Sele nella provincia di Salerno e la buona accessibilità, grazie al sistema viario esistente, consente ad un bacino di oltre 800.000 mila persone di raggiungerne il cuore, tra Battipaglia-Eboli-Campagna, in auto in meno di 45 minuti (si veda ISOCRONA 0.45h in allegato), come riportato sinteticamente in Tabella:

POPOLAZIONE SERVITA / TEMPO DI PERCORRENZA N. ABITANTI

(ISTAT Anno 2021)

PRINCIPALI COMUNI SERVITI
Popolazione raggiungibile in 0.15h 218.116 Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio, Eboli, Pontecagnano Faiano, Serre, Campagna, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Olevano sul Tusciano, Oliveto Citra, 

Contursi Terme

Popolazione raggiungibile in 0.30h 208.555 Salerno, Giffoni Valle Piana, Pellezzano, Roccadaspide, San Cipriano Picentino, Polla, Giffoni Sei Casali, Buccino, San Gregorio Magno, Palomonte, Colliano, Sicignano degli Alburni, San Mango Piemonte, Ogliastro Cilento, Torchiara, Trentinara, Valva, Castiglione del G., Giungano, Cicerale, Pertosa
Popolazione raggiungibile in 0.45h

377.923

Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore, Pagani, Angri, Sarno, Nocera Superiore, Mercato San Severino, Agropoli, Baronissi, Fisciano, Castel San Giorgio, Sala Consilina, San Marzano sul Sarno, Siano, Sant’Egidio del MA, Vietri sul Mare, Caggiano, Acerno, Corbara, Auletta, Postiglione, Castelcivita, Calvanico, Laviano, Ricigliano, Prignano Cilento, Petina, Perito, Controne, Rutino, Salvitelle,
TOTALE 804.594

A questi comuni occorre aggiungere altri 100.000 abitanti che, in meno di 1h in auto, raggiungono la piana: da un lato, buona parte del Cilento costiero, da Castellabate sino a Casal Velino, e del Cilento interno, i cui numerosi comuni gravitano sulla città di Vallo della Lucania, centro di più grandi dimensioni, dall’altro, le comunità più periferiche dell’Alto Sele e, in parte, tutti i centri del Vallo di Diano che hanno facile accesso all’autostrada Salerno – Reggio Calabria. 

L’accessibilità è, altresì, garantita dalla linea ferrata: la stazione di Battipaglia è uno snodo di primaria importanza lungo la ferrovia Tirrenica Meridionale che va da Salerno a Reggio Calabria ed è punto d’origine della ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto per Metaponto e Taranto, che serve la piana del Sele con le fermate di Eboli, Campagna-Persano-Serre, Contursi Terme, Sicignano degli Alburni e Buccino.

Di recente è stato oggetto di ingenti finanziamenti: il fabbricato viaggiatori, interamente ristrutturato, ospita al suo interno una biglietteria, una sala d’attesa, la sala per la dirigenza del movimento, un ufficio della Polfer ed una tabaccheria. Il piazzale è composto da cinque binari passanti dedicati al servizio passeggeri, muniti di banchine, pensiline, ascensori e sottopassaggi. È presente uno scalo merci di notevoli dimensioni: a suo servizio infatti ci sono undici binari passanti ed uno tronco ed un fabbricato merci.

Il sistema turistico-culturale della Piana del Sele 

Il patrimonio culturale esistente in Campania, a sud di Salerno, ha come punta di diamante il Parco Archeologico di Paestum e, in un raggio di 30km, 3 Musei Archeologici Nazionali, testimonianza di antiche civiltà – dal periodo della ‘Magna Grecia all’Impero Romano ed altri attrattori di rilievo con un alto potenziale turistico:

  • Parco Archeologico di Paestum (Area Archeologica e Museo Archeologico Nazionale),
  • Museo Narrante di Hera Argiva a Capaccio – Paestum,
  • Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della Media Valle del Sele,
  • Area Archeologica delle Fornaci Romane in Eboli ,
  • Area Archeologica di Montedoro e Villa Romana del Paterno, sempre in Eboli 
  • Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano Faiano “Etruschi di frontiera” e Parco Archeologico Urbano dell’Antica Picentia,
  • Parco Archeologico Urbano dell’Antica Volcei’ e Museo Nazionale ‘M. Gigante’, a Buccino.

Si tratta di un comprensorio di pregio anche naturale, ricompreso in due Distretti Turistici (il “Distretto Cilento, Sele, Tanagro e Vallo di Diano” ed il “Distretto Sele Picentini”, entrambi riconosciuti dal MiBACT), al cui centro vi è la città di Eboli – antico Municipium romano – area territoriale afferente all’attrattore culturale di Paestum, già identificata dal PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 con il “Programma Cultura Crea”, di cui alla Direttiva n. 55/2016 del MiBACT, e, oltre che di valenza storica ed archeologica, ad elevata naturalità, interamente ricompreso nel Parco Regionale dei Monti Picentini.

Il patrimonio culturale ogni anno è visitato da centinaia di migliaia di turisti. Secondo lo studio più recente disponibile dell’ISTAT, “Anno 2017 – I MUSEI, LE AREE ARCHEOLOGICHE E I MONUMENTI IN ITALIA”, la sola Campania ha registrato 6.037.811 di visitatori ai suoi siti culturali, di cui 564.775 in Provincia di Salerno (Paestum da sola 432.465). 

Nella Top 30 dei siti più visitati in Italia nel 2017 vi sono la Reggia di Caserta (+23%), Ercolano (+17%), il Museo Archeologico di Napoli (+16%) e Paestum (+15%), che aumentano significativamente le presenze rispetto all’anno precedente. Tale tendenza è stata interrotta dall’epidemia COVID SARS 19, ma di recente ha iniziato a riprendere il suo trend naturale.

Sempre con riferimento al criterio dell’isocrona 1h, di seguito si presentano i dati dei flussi turistici che orbitano nel raggio di interesse della Piana del Sele:

Denominazione Istituto Provincia Comune Totale
Parco Archeologico di Elea – Velia Salerno Ascea 25.827

Museo Archeologico Nazionale di Volcej “Marcello Gigante” e Parco archeologico ‘Antica Volcej’

Salerno Buccino 5.717
Parco Archeologico di Paestum (Museo Archeologico Nazionale e area archeologica di Paestum) Salerno Capaccio 432.465
Museo Archeologico di Eboli e della Media Valle del Sele Salerno Eboli 4.054
Certosa di San Lorenzo a Padula Salerno Padula 89.315
Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano “Gli Etruschi di frontiera” e Parco archeologico ‘Picentia’ Salerno Pontecagnano Faiano 7.397
FONTE: dati MiBACT 2018 564.775

Il sistema produttivo della Piana del Sele 

L’economia della Piana del Sele è trainata dall’ortofrutta e dalla mozzarella di bufala.

Le aziende agricole e di trasformazione danno lavoro a 9 mila persone circa che – riporta il quotidiano IL SOLE 24 ORE del 9 marzo 2018 – realizzano un fatturato annuo di 2,5 miliardi di euro (in crescita costante del 15% annuo), per il 30% all’estero

Le Organizzazioni di Produttori riconosciute dall’Ue sono 16, le aziende agricole circa 6000, 24.000 gli ettari di superficie coltivati (SAU), 4 i prodotti DOP/IGP riconosciuti, 200milioni di kg di ortofrutta commercializzata nel 2019, 13 le principali GDO nazionali ed europee servite. La produzione di cavolfiore in pieno campo rappresenta il 20% di quella nazionale, mentre per la IV Gamma il valore è pari al 73%.

Ed infatti nella piana la SAU occupata dalle serre per la IV gamma, dove si coltivano rucola, lattuga, radicchio, scarole, e verdurine a foglia (le più pregiate), è ormai pari a circa 4mila ettari. Qui sorge il secondo polo della quarta gamma d’Italia, nato proprio come gemmazione del primo che si estende tra Bergamo e Padova.

Il 27 novembre 2020 la rucola della piana del Sele ha avuto il riconoscimento IGP come 311° prodotto italiano a marchio europeo DOP-IGP-STG. Le aziende iscritte al Consorzio sono circa 130 su 430 esistenti nel perimetro dei comuni che rientrano nell’areale di produzione. Il prodotto interessa attualmente una superficie di circa 3600 ettari e vale 680 milioni di euro di fatturato all’anno, con una produzione media pari a 400 mila tonnellate, il 73% circa del totale nazionale e che dà da lavorare a 4 mila persone. 

L’intera produzione raggiunge i mercati nazionali ed esteri su gomma.

A tale produzione si aggiunge il valore della filiera bufalina e della produzione di mozzarella di bufala, DOP e non, che vede concentrare in questa area oltre il trenta per cento degli allevamenti campani, del latte e della mozzarella prodotta che nel loro insieme valgono 1,2 miliardi di euro. Un vero e proprio boom negli ultimi 25 anni, se si pensa che in Campania siamo passati da 115 mila a 494 mila tonnellate di mozzarella, con crescita annua del sei per cento.

In Italia vi sono 400.792 capi bufalini: quasi i tre quarti dei capi bufalini sono allevati in Campania. Nel 2017 nel nostro Paese la produzione di latte di bufala ha superato i due milioni di quintali, di cui circa l’85% in Campania. 

La filiera della mozzarella di bufala campana DOP è costituita da 1.274 allevamenti, per un totale di circa 270 mila capi bufalini, in massima parte concentrati nelle province di Caserta, con quasi 139 mila capi, e Salerno, con oltre 67 mila, quasi esclusivamente nella piana del Sele.

Secondo una recente indagine dello SVIMEZ di giugno 2019 – ‘Rapporto su impatto socio-economico della Mozzarella di Bufala Campana DOP Studio SVIMEZ  – svolta per conto del “Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana DOP”, il fatturato delle imprese della filiera bufalina è stato pari, nel 2017, a 577 milioni di euro, generando, direttamente e indirettamente, un volume di produzione stimabile attorno a 1 miliardo e 218 milioni di euro. Le unità di lavoro impiegate complessivamente nella filiera sono 11.200

In rapporto al totale della produzione di latte di vacca e di bufala nazionale, quella di bufala è pari a circa il 48% ed è prodotta in Campania. Tale produzione dà vita a 962 mila quintali di formaggi (che rappresentano il 7,6% della produzione nazionale), di cui ben 871 mila quintali sono a “pasta fresca” (pari al 16,3% del dato nazionale). I formaggi “freschi” in Campania rappresentano oltre il 90% del totale dei formaggi prodotti nella regione. 

Sempre secondo lo SVIMEZ, vi è una forte vocazione all’export dei produttori di mozzarella di bufala. In base ai dati del “Consorzio”, nel 2018, le vendite in Italia sono state pari al 66,60% e all’estero al 33,40%. In Italia la crescita dei consumi ha riguardato soprattutto il Nord Ovest, con il +4%, a discapito del Nord Est e del Sud, che registrano cali di consumi della mozzarella di bufala DOP del 2% ciascuna. All’estero, i mercati di sbocco principali sono: Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, con un recente forte incremento nei Paesi Bassi, ai quali si aggiunge un nuovo interesse da parte di mercati emergenti dell’Est, come Ungheria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Romania e, soprattutto, Polonia. 

Secondo la pubblicazione del “Monitor dei Distretti”, elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo nel maggio 2018, il valore delle esportazioni di mozzarella di bufala campana nel 2017 è stato pari a 262 milioni di euro, con una crescita quasi del 9% rispetto ai 241 milioni dell’anno precedente.

Tali dati sono in linea con quanto riporta il Consorzio di Tutela per l’anno 2020: per la sola Mozzarella DOP sono state prodotte 50.677 tonnellate di Mozzarella di Bufala Campana (+1% sul 2019), per un fatturato di oltre 500.000,00 milioni di euro. L’export è stato il 37% ed ha riguardato principalmente i seguenti mercati: Francia (30,18%), Germania (26,51%), Spagna (8,86%), Regno Unito (6%) e Stati Uniti (4,55%). 

Il trasporto dei prodotti avviene esclusivamente su gomma.

Domande poste al DIBATTITO

Alla luce delle analisi esposte e dei documenti allegati, si pongono le seguenti domande in sede di Dibattito, confidando in una risposta esaustiva e documentata:

QUESITI DI CARATTERE GENERALE SULL’OPERA

  1. Nella relazione di progetto sono evidenziate le alternativa al tracciato proposto per l’intera opera sino a Reggio Calabria, ma non sono indicate le motivazioni delle scelte. E’ possibile avere documentazione a sostegno della scelta preferita?
  2. Che rassicurazioni ci sono, a fronte dell’impatto ambientale dell’opera (lotto 1A), che tuttavia non avrebbe alcuna utilità senza il completamento di tutta la NUOVA LINEA AV SALERNO – REGGIO CALABRIA, sulla effettiva realizzazione dei rimanenti lotti? E quali sono i tempi previsti per tale completamento e con quali risorse finanziarie?
  3. Quali sono le ragioni per la quali il lotto 0 non è stato avviato? Come si collegherà il lotto 0 al lotto 1A? 
  4. L’attuale stazione di Battipaglia verrà servita dal lotto 0?

QUESITI SULLA SEDE E L’IMPATTO DEL TRACCIATO DEL LOTTO 1A IN EBOLI

  1. Il tracciato, dal punto di inizio, occupa la sede dei binari esistenti di collegamento tra Eboli e Battipaglia. Questa scelta è coerente con la possibilità di collegamento tra le due cittadine con treni non ad alta velocità; 
  2. Il tracciato alterna tratti di trincea, gallerie e sopraelevazione, ma la scelta di un’unica galleria sotto le zone più densamente urbanizzate della città di Eboli (almeno dall’intersezione con l’attuale via La Carnale sino al superamento del soprappasso autostradale di Via Serracapilli) diminuirebbe almeno l’impatto paesaggistico dell’opera. Quali sono le ragioni della scelta operata? 
  3. Il tracciato prevede numerosi abbattimenti di fabbricati per civile abitazione e produttivi, sono state considerate le alternative e, in particolare, la possibilità di spostarlo più a SUD, dove la densità edilizia è minore?
  4. Le aree che saranno espropriate nei tratti soprastanti il tracciato in galleria saranno gravate da servitù? È possibile prevedere urbanizzazioni primarie su queste aree (ad esempio parcheggi, piazze o strade)? 
  5. Per le aree produttive espropriate è possibile prevederne una diversa allocazione in accordo con la pianificazione urbanistica dell’Ente, sul presupposto dell’esistenza di aree di proprietà del Comune che potremmo valutare di cedere a RFI? 
  6. Si prevedono interventi anche sulla viabilità esistente con dismissioni di strade esistenti e realizzazioni di nuove arterie. E’ possibile istituire un tavolo tecnico tra RFI ed il Comune per verificare le migliori alternative possibili, anche per operare un raccordo con la programmazione dell’Ente in materia di viabilità?
  7. Si prevedono compensazioni ambientali per ridurre l’impatto dell’opera? Di che tipo?
  8. Si prevedono ristori economici per i Comuni il cui territorio è interessato dal tracciato al fine di realizzare opere pubbliche di connessione con l’infrastruttura?

QUESITI SULLA SCELTA DEGLI HUB DELL’ALTA VELOCITA’ ED ALTA CAPACITA’ 

  1. Qual è la distanza ottimale tra due stazioni ad AV/AC?
  2. Quali sono i criteri di scelta per individuare la sede ottimale di un HUB (a servizio dei cittadini e/o delle imprese)?
  3. Quali sono gli HUB previsti per i lotti 0 e 1?
  4. Nel lotto 1A è previsto un HUB?
  5. Alla luce dei dati sulla popolazione (cittadini e visitatori/turisti) e sul sistema produttivo (imprese, fatturato e merci) che insistono nella Piana del Sele, come si ritiene che possano essere ‘serviti’ dall’opera?
  6. E’ stata calcolata, sotto il profilo dell’impatto ambientale, la riduzione di CO2 che si otterrebbe se merci e persone della Piana del Sele avessero un accesso diretto e vicino all’infrastruttura in luogo della percorrenza verso Nord o Sud su gomma verso la stazione più vicina prevista?
  7. L’attuale stazione di Battipaglia, su cui sono state investite ingenti risorse pubbliche, può assolvere a tale funzione? Diversamente, quale sarà il ruolo di questa stazione?
  8. Se per esigenze di tracciato (interconnessione del Lotto 1A con il Lotto 0) non fosse possibile prevedere la stazione di Battipaglia come HUB dell’Alta Velocita/Capacità, è stata verificata la possibilità di prevederne un altro nel primo punto idoneo sotto il profilo tecnico tra Eboli e Campagna?  
  9. La scelta di un HUB nella piana del Sele servirebbe un bacino di oltre 800.000 mila abitanti in un raggio di 45 minuti e circa 2 milioni in meno di un’ora (si vedano ISOCRONE allegate). RFI ha svolto una propria verifica in tale direzione? Se si, qual è l’esito? Se no, quale metodologia ha utilizzato per definire i potenziali HUB di accesso all’infrastruttura?  
  10. La scelta di un HUB nella piana del Sele è stata considerata anche alla luce della nuova arteria stradale che il CIPESS ha programmato, nell’ambito della spesa di 6,3 miliardi del FSC 2021-2027 per investimenti su strade, ferrovie e infrastrutture idriche complementari e addizionali al PNRR, con l’importo di 370 milioni di euro per il collegamento tra la A2 e la Variante SS18 ovvero la bretella Eboli – Agropoli? 
  11. La scelta di prevedere o non prevedere un HUB nella piana del Sele, in riferimento al traffico delle merci, ha tenuto in considerazione la previsione di una Zona Economica Speciale (ZES) nel polo industriale di Battipaglia e Eboli, anche a servizio del Porto commerciale di Salerno, che lascia presumere un importante sviluppo nei prossimi anni con nuovi insediamenti industriali ed aumento considerevole del traffico merci? 
  12. Nella ZES si prevede anche un polo logistico a sostegno delle imprese, RFI ne è a conoscenza? Si prevede una connessione dell’infrastruttura con quest’opera?
  13. La previsione della stazione AV/AC a Buonabitacolo (lotto 1B) indicata nella relazione (documento RC1EA1R05RGMD0000001C) tiene conto della scarsa entità della popolazione potenzialmente servita e del traffico merci? Per questa scelta è stata considerata anche la vicinanza con la città di Potenza interessata da un’altra linea RFI? In proposito si invita alla visione delle ISOCRONE allegate.
  14. La scelta di una stazione da allocarsi nella valle dell’Irno di cui si discute (si dice nei pressi del comune di Baronissi, ma non vi è nella relazione alcune indicazione in proposito) è stata operata? E se si, qual è il documento in cui è prevista? La previsione di una stazione a Buonabitacolo è influenzata dalla previsione di un’altra stazione nella valle dell’Irno?
  15. Un eventuale HUB nella Valle dell’Irno, come si evince dall’allegato ISOCRONA Baronissi 0,45h, servirebbe l’Agro-Nocerino-Sarnese, comprensorio molto densamente popolato, in buona parte già servito dall’HUB di Afragola. Questa considerazione è stata tenuta in debito conto da RFI?

QUESITI SULLA INTERCONNESSIONE DELL’OPERA CON LA RETE FERROVIARIA ESISTENTE O PROGRAMMATA E LE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE ESISTENTI E/O PROGRAMMATE

  1. La NUOVA LINEA AV SALERNO – REGGIO CALABRIA come si riconnette con l’attuale linea ferroviaria ‘tirrenica meridionale’ Battipaglia – Reggio Calabria? Sono previsti nodi di interscambio? Se si, come opererà l’interscambio e quali sono le infrastrutture esistenti, programmate o da programmare?  
  2. Le comunità del Cilento interno che gravitano intorno alla città di Vallo della Lucania come accederanno all’infrastruttura?
  3. L’attuale linea Battipaglia – Potenza – Metaponto come sarà connessa all’opera?
  4. Considerato che la diramazione prevista in direzione Potenza nel lotto 1A della NUOVA LINEA AV SALERNO – REGGIO CALABRIA è programmata nei pressi del Comune di Romagnano al Monte, come verrà valorizzato il tracciato esistente tra Eboli e Buccino lungo la linea Battipaglia – Potenza – Metaponto?
  5. Si prevede una connessione con l’attuale linea Metropolitana di Salerno che collega la città capoluogo con l’aeroporto ‘Costa d’Amalfi’, che necessita di essere completata per servire la piana e l’alto e medio Sele? 
  6. Il comune di Eboli, in continuità con la programmazione della Regione Campania, ha avviato ulteriori studi per programmare un HUB agroalimentare nel proprio territorio nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria di San Nicola Varco, lungo la linea ‘tirrenica meridionale’ Battipaglia – Reggio Calabria. E’ possibile prevedere una connessione con la NUOVA LINEA AV SALERNO – REGGIO CALABRIA a servizio del traffico delle merci?
  7. Con particolare riferimento al traffico delle merci, RFI può realizzare uno studio di fattibilità per realizzare la tratta Eboli – Calitri (AV) – Melfi (PZ) che, utilizzando la rete esistente, con soli 35 km di nuovo tracciato, realizzerebbe un nuovo collegamento lungo il cosiddetto corridoio ‘Tirreno-Adriatico’ per riconnettere importanti insediamenti industriali? 

Allegati

  1. HUB AGROALIMENTARE PIANA DEL SELE
  2. ISOCRONE ACCESSIBILITA’ AUTOVETTURE
  1. ISOCRONA AFRAGOLA 0.45h 
  2. ISOCRONA AFRAGOLA 1h 
  3. ISOCRONA BARONISSI 0.45h 
  4. ISOCRONA BARONISSI 1h 
  5. ISOCRONA EBOLI 0.45h 
  6. ISOCRONA EBOLI 1h 
  7. ISOCRONA BUONABITACOLO 0.45h 
  8. ISOCRONA BUONABITACOLO 1h 
  9. ISOCRONA POTENZA 0.45h 
  10. ISOCRONA POTENZA 1h 

Eboli, 26 marzo 2022

7 commenti su “Ecco l’Alta Velocità RFI: Un disastro ecologico sotterraneo futuro”

  1. Ottimo articolo. Battiamoci e saliamo sulle barricate affinché l’AV non passi per la piana del Sele ma che si colleghi a Contursi sulla Napoli Bari. Questa è la vera battaglia. Voglio veder marisei, conte sindaco che incalzano il conte deputato affinché eserciti un’azione per evitare che il treno av passi per la piana vista la devastazione espressa in questo articolo

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  2. Follia pura ma cosa dite ma quali domande, ma chi sono i vostri consulenti chi vi suggerisce. Napoli Roma con AV 1h 8 min, con Intercity 2 ho min, con Regionale solo 2 45 min.Vi basta a comprendere perché i vecchi tracciati non vanno bene e perché serve un tracciato nuovo per l’AV? Sapete che l’AV passa per Afragola/Cassino/Frosinone e il vecchio tracciato per Aversa/Formia/Latina? Sapete caro Sindaco, Assessore e Onorevole che a Genova non ferma il Freccia Rossa, una città di oltre 560000 abitanti e che durante i giorni feriali avvicina gli 800000 abitanti?
    E voi Assessore e Sindaco conoscete i costi dei biglietti in AV? Dunque 3/5 volte il prezzo di un Regionale e 2 volte il prezzo di un Intercity e secondo voi a queste cifre mi accontento di arrivare a Potenza o o Taranto o Reggio di Calabria 30 minuti prima di un semplice regionale???
    Contrari a tutto compreso la bretella autostradale Campagna Agropoli ma pensano ad un hub a San Nicola Varco per le merci della fantomatica città del Sele.
    Siete orbi un ennesima o cas ione persa per stare zitti e trarre profitto per i trasporti di questa città. Che Dio salvi Eboli.

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  3. Fortunatamente le chiacchiere di questi incontri servono solo per farsi vedere e fare un po’ di passerella. Sarebbe davvero un guaio se qualcuno li prendesse sul serio. Certo però che sentire ancora certi discorsi è desolante.

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  4. L articolo ha trattato un argomento molto serio. Complimenti.
    Purtroppo questi non sanno di che parlano, hanno vinto la campagna elettorale con le solite promesse e continuano a farle perche la gente continuano a credere.
    Alta velocita, espropri, Terna, immondizia una citta in mano agli avvoltoi, incompetenti e avidi di potere.
    Non vedono il male che fanno perche non vedono oltre le loro tasche

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    • AMICO CHE CE NE FOTTE DI EBOLI!!! NOI DOBBIAMO GARANTIRE L’ELEZIONE A FEDERICO ALTRIMENTI SO CAZZI!!!

  5. Condivido quanto detto da Spirito questi non sanno nemmeno quanto costi il biglietto per Battipaglia.
    Ma sono del mestiere?
    Politici intendo?

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