Il PD va a “scuola” di politica all’Officina delle idee

La tre giorni di scuola politica nel Parco Nazionale del Cilento a Piaggine con l’Associazione “Generazionezero”, voluta da Landolfi.

Tre giorni di dibattito: Sulla sfida del Mezzogiorno; Democrazia, identità, reti sociali; Talenti  e meritocrazia; Nuovi diritti e legalità; I luoghi della politica.

Sergio D'Antoni

SALERNO – Presentazione ufficiale presso la sede provinciale del Partito Democratico, della prima edizione della Scuola di formazione politica  “L’officina delle idee”.

La manifestazione consiste in  una tre giorni di seminari che partiranno il 24 settembre e termineranno il 26 settembre, per tre giorni il Parco Nazionale del Cilento e Piaggine, saranno il luogo d’incontro e di studi, ma anche di riflessioni politiche, sui temi più scottanti che sono all’ordine del giorno e che sembra che alcuni uomini e alcuni partiti abbiano smarrito il senso della ragione.

La direzione scientifica della scuola e a cura di Toni Ricciardi.

L’officina delle idee, vedrà la partecipazione di esponenti nazionali del partito, intellettuali, docenti universitari, che dibatteranno sui seguenti temi: La sfida del Mezzogiorno; Democrazia, identità, reti sociali; Talenti  e meritocrazia; Nuovi diritti e legalità; I luoghi della politica.

Franco Vittoria

Alla presentazione sono intervenuti: Franco Vittoria, Dirigente Nazionale del Pd e presidente dell’Associazione “Generazionezero”, promotore dell’iniziativa; il segretario provinciale del Pd Salerno, Nicola Landolfi, e gli esponenti della segreteria provinciale del Partito.

Vittoria da una definizione dell’Associazione: “L’Officina delle idee” è un progetto di formazione politica. Intendiamo la formazione continua come un processo, come tale è una azione dinamica che utilizza più strumenti tra loro integrati. Il protagonista principale dell’azione è la rete dei partecipanti al processo stesso, rete costituita da : esperti, operatori e da tutti i soggetti coinvolti”.

Di seguito, il programma completo consultabile anche sul sito: www.generazioneonline.it

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Officina delle idee

Programma

VENERDI’ 24/09/2010

ore 16.00 – Iscrizione e accettazione partecipanti
ore 16.30Sessione inaugurale
Saluti: Angelo Cinello / Cesare Prisco
Presentazione dell’Officina delle idee: Franco Vittoria

ore 17.00 La sfida del Mezzogiorno
Intervengono: Rosa Calipari / Sergio D’Antoni / Luigi Mascilli Migliorini
Presiede: Tino Iannuzzi

ore 18.30Talenti e meritocrazia

Ne discutono: Stefano Graziano / Leonardo ImpegnoMassimiliano Manfredi / Francesco Verducci / Franco Vittoria

SABATO 25/09/2010

ore 09.30Crisi. Economia e Sud
Lectio con Nicola Rossi

ore 11.30Diritti. Storia ed evoluzione nella società
Intervengono: Gino Anzalone / Anna Petrone / Toni Ricciardi
Presiede: Gennaro Fiume

Marco Follini

ore 16.30Democrazia e nuove identità
Introduce: Nicola Landolfi
Intervengono:
Marco Follini / Michele Meta
Presiede: Fulvio Bonavitacola

ore 18.30
Globalizzazione. L’Europa e il lavoro che cambia
Intervengono: Sandro Gozi / Raffaele Sibilio
Presiede: Michele Vignola

DOMENICA 26/09/2010

ore 10.00Legalità e giustizia

Intervengono: Antonio Laudati / Andrea Orlando / Franco Vittoria

Vincenzo De Luca

ore 11.15 I luoghi della politica
Introduce
: Enzo Amendola
Intervengono: Vincenzo De Luca / Goffredo Bettini
Presiede: Tonino Cuomo

Salerno, 18 settembre 2010

3 commenti su “Il PD va a “scuola” di politica all’Officina delle idee”

  1. Che il PD abbia assolutà necessità di andare a scuola è fuori dubbio.
    Può fare altro dopo tante bastonate?
    Si sa che politicamente è misero.
    Urge una palingenesi.
    Il problema però deve essere risolto dalla direzione scientifica.
    Cioè: bisogna scegliere.
    Però non credo nelle officine: lì si trova al massimo qualche trapano per le scatole craniche.
    Credo che sia preferibile quacosa di meno violento o cruento.
    Una scuola serale, ad esempio.
    Che ne pensa il direttore scientifico?
    Chi è?

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  2. L’officina delle idee, vedrà la partecipazione di esponenti nazionali del partito, intellettuali, docenti universitari che dibatteranno sui seguenti temi:

    La sfida del Mezzogiorno.
    Democrazia, identità, reti sociali.
    Talenti e meritocrazia.
    Nuovi diritti e legalità.
    I luoghi della politica.

    A parte che neologismi come “officina” sono fastidiosi e appartengono al vuoto linguistico degli intellettualoidi che oggidì raggiungono per vie traverse i titolini accademici e li affiggono non in casa ma nelle piazze dove passeggia qualche ingenuo sprovveduto che apre la bocca e acchiappa.
    C’era una volta il tempo in cui si imparava la sintassi latina già in prima media: ma lasciamo stare.

    Procediamo.

    Ho letto i temi del dibattito: sempre le solite cantilene.
    Però bisogna pur passare il tempo e quindi qualche pomeriggio o serata dedicando se stessi alle chiacchiere.

    1) LA SFIDA DEL MEZZOGIORNO.
    Dal secolo XIX si discute del Mezzogiorno e se ne parla ancora nel 2011.
    E chi lo salverebbe?
    Il centro sinistra partigiano che l’ha stragovernato dal 1945 (censite i Comuni,
    le Province e le Regioni e poi ditemi i nomi dei loro padroni politici e mafiosi).

    2) DEMOCRAZIA e IDENTITA’ e RETI SOCIALI.
    Precisiamo che al popolo non è restato altro che segnare nell’urna la crocetta
    al politico e al mafioso o camorrista di turno (dal 1945 ad oggi).
    Democrazia Cristiana o illusione del popolo di essere sovrano?

    IDENTITA’: e qui le risate.
    Pazzesco: la sinistra si scopre identitaria, cioè baluardo della tradizione
    patria e della sua cultura dominatrice in ogni campo (da quello letterario a
    quello artistico). Cioè: il centro sinistra diventa “destra”.
    E lo diventa dopo essersi piegato come animale da soma agli americani e a
    quella cultura (prepotente, invadente e omologante) dal 1945 ad oggi.
    E dov’è l’identità?
    Nella Irpinia del dopo terremoto?
    E chi l’ha ridotta a uno scempio paesaggistico e architettonico?
    I Comuni, la Provincia, la Regione di destra o di centro sinistra?
    Censite, censite, ricercate nomi e cognomi di politici e camorristi.
    E poi: fatemi sapere.

    RETI SOCIALI: altro neologismo da montati (ma seriamente “montati”).
    Altro che “panna”.
    Mi si spieghi.
    Le reti che conosco sono quelle del ragno o dei pescatori di Posillipo.
    O quelle dei campi di calcio.

    3) TALENTI e MERITOCRAZIA: qui non c’è da ridere ma dirigersi dritti al
    manicomio per una cura intensiva.
    La DC e la sua fedele amica sinistra osa (dico: osa) parlare di
    meritocrazia?
    E come lo fa?
    Pensando ai pellegrinaggi in quel di Nusco?
    Mio Dio: quanti talenti occupano le scuole, gli uffici, le fabbriche ed altro
    del genere !!!

    4) NUOVI DIRITTI e LEGALITA’.
    Queste sono le classiche parole tanto per dire e trascorrere qualche
    pomeriggio o serata a chiacchierare e dopo: pasticcini e limoncelli.
    I diritti sarebbero quelli concessi ai
    meritevoli?
    O ai raccomandati dai politici del centrosinistra che hanno
    fatto i loro comodi fino a quando Berlusconi li ha spazzati via?

    5) I luoghi della politica?
    Quali sarebbero?
    Quei convegni dove chiacchiere vanno e chiacchiere vengono?

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