A Battipaglia è caos “calmo”. Mentre emergono contraddizioni la Maggioranza si scompone ma tira a campare tra assetti tattici e stanca politica, e il PD? Chiarisce il chiarimento e “traduce” la sua linea politica. E Cecilia? Aspetta. Con le Regionali alle porte tutto è possibile.

POLITICAdeMENTE
BATTIPAGLIA – A seguito degli ultimi avvenimenti politico-amministrativi che hanno riguardato l’Amministrazione Francese ma che, con la costituzione del nuovo gruppo Consiliare “Battipaglia Futura” composto da quattro consiglieri di “Etica per il Buongoverno“, sebbene sia stato approvato il Rendiconto Finanziario, hanno coinvolto, tra diserzioni e fughe, la massima Assise Cittadina e conseguentemente la maggioranza consiliare, le varie opposizioni civiche, interne ed esterne al consiglio e soprattutto il gruppo consiliare del Partito Democratico di Battipaglia, accusato di essere la stampella della Sindaca Cecilia Francese. Quest’ultimo ha ritenuto opportuno dopo aver contestato ogni accusa, chiarire la sua posizione, prima attraverso i suoi vari esponenti politici e poi attraverso una apposita e breve Conferenza Stampa, invero surreale, convocata dalla Segretaria cittadina del Circolo Barra Anna Raviele, e “sbrigativamente” assistita dai reporter televisivi locali presenti, intenti più a videoregistrare i vari politici presenti e “sparare” la notizia, piuttosto che comprendere le ragioni di quella conferenza stampa, tra l’altro “debolmente” spiegate. Ecco perché questo articolo esce per scelta in “ritardo”, proprio per differenziarsi dalla notizia sic et simpliciter, e per offrire al lettore in uno: I fatti, il commento, la critica, l’opinione, l’analisi, gli scenari.
Con la Conferenza stampa di ieri il PD ha ritenuto opportuno fornire un chiarimento al chiarimento, e lo ha fatto spiegando, attraverso la Segretaria Anna Raviele e i Consiglieri comunali del PD, Luigi D’Acampora, Antonio Visconti e Mimmo Zottoli con la visione tra il pubblico di Vincenzo Cestaro, di un attento ex Sindaco Alfredo Liguori e un quanto mai attento ma silenzioso, contravvenendo al suo impeto guerriglieri e critico Raffaele Femiano, per sottolinerare cosa? che il Partito Democratico di Battipaglia “non è la stampella della Sindaca” – e ancora che “la maggioranza è in crisi” – e che deliberatamente – “si vuole tenere fuori dal consiglio la crisi politica dell’amministrazione comunale“, e soprattutto che – “Il PD non è aperto a nessun accordo con la Giunta Francese“, – e in ultimo che – “Ha rifiutato di concorrere su invito della Sindaca a partecipare ed accompagnare una crisi guidata“.

«Ci hanno accusato di essere la stampella della Francese. – ha dichiarato con particolare piglio la Segretaria del Circolo DEM Anna Raviele – Noi siamo rimasti fuori dall’Aula affinché risolvesse da sé i loro problemi proprio per non essere coinvolti e nonostante tutto ci hanno accusato che la nostra assenza era strategica e funzionale a non fare andare sotto l’amministrazione. Invece di attaccarci – ha aggiunto la Raviele accennando ad un suggerimento ma anche sottolineando come in un Consiglio esageratamente Civico il suo l’unico Partito – forse sarebbe opportuno aprire una crisi, il PD è l’unica forza politica che si occupa della città. Questo è il nostro impegno, gli altri, i nostri accusatori ci dicano dove sono e dove vogliono andare nascondendosi nel civismo. – ha concluso la Segretaria DEM rivelando anche alcuni passaggi che confermano non vi siano stati e non vi sono rapporti ambigui con la maggioranza – Siamo stati anche chiamati dalla Sindaca per discutere e per tentare di avviare accompagnare una crisi guidata».

Dal canto suo, facendo sponda alla segretario il Consigliere comunale e Presidente dell’ASI Salerno Antonio Visconti ha aggiunto: «Rappresento e rafforzo la tesi della segretaria Raviele. Siamo rimasti al nostro posto e abbiamo contrastato la amministrazione Civica. La Sindaca ha voluto ignorare vi fosse un problema interno, continuando a tenere la crisi politica al di fuori del consiglio comunale. Siamo l’unica forza politica che si riconosce in città. Si faccia chiarezza. – Conclude Visconti suggerendo alla Maggioranza consiliare – Se l’amministrazione ha i numeri vada avanti».

Drastico e perentorio anche Mimmo Zottoli, il quale ha voluto ricordare i ruoli istituzionali che sono usciti dalle urne: «Noi stiamo dove il popolo ci ha messo. Siamo all’opposizione. Intanto – Aggiunge malizioso Zottoli riferendosi al nuovo gruppo consiliare distaccatosi da Etica per il Buongoverno – invece di parlare di 4 consiglieri che lasciano la maggioranza si parla di altro. Non siamo la stampella di nessuno. La maggioranza è in crisi».
A fornire una lettura diversa degli ultimi accadimenti è il Consigliere Luigi D’Acampora il quale a sua volta sostiene: «Non credo che l’amministrazione sia in crisi. – da la sua spiegazione – Il fatto che si esca dal gruppo è di volta in volta si discute e si è favorevoli e contrari è un’altra cosa. – e eggiunge sottolineando come la diversità dei comportamenti è la cifra che passa dall’essere un Partito o un movimento civico – Ci criticano ma siamo un partito. Siamo all’opposizione, non siamo d’accordo ad un governo di salute pubblica. La strategia era già fatta. Ma nell’immediato non si vede il percorso di Battipaglia futura. Noi manteniamo il nostro ruolo di opposizione. – Conclude con fermezza D’Acampora – C’è confusione. Siamo proiettati già verso le prossime elezioni». E tutti infine, tutti, hanno sottolineato con fermezza che: «Il PD non è aperto a nessun accordo con l’amministIrazione».

Va detto al PD che se c’è bisogno di chiarire significa che non è molto comprensibile il “lessico” politico che si è usato, e forse non lo è proprio per le continue commistioni politiche e amministrative che, spesso, nel corso dei 9 anni di Amministrazione Francese, ci sono state seguendo quella “straordinaria” ma “equivoca” vicinanza, tipica di quelle Amministrazioni civiche che si sono “legate” alle istituzioni sovracomunali, come nella fattispecie è accaduto tra quella di Battipaglia con la Giunta Provinciale di Alfieri e con quella Regionale di De Luca, che hanno finito poi per alimentare quel Partito della così detta “Filiera Istituzionale“, meglio a rendere come qualunquismo o opportunismo Istituzionale.
A questo si aggiunge anche una cronica assenza dei Partiti Politici Tradizionali, circostanza che ha alimentato la nascita di una serie di Associazioni e Movimenti Civici che hanno occupato gli spazi dei Partiti Nazionali, specie quelli che si riconoscono nel Centrodestra, di qui i continui fermenti, le continue migrazioni, i continui movimentismi, tra l’altro funzionali per la loro natura “liquida” ad adattarsi e senza vincoli alle circostanze, sfiorando o finendo nel populismo. Sul civismo e sul movimentismo è stata imbattibile Cecilia Francese che da subito, costituì 16 anni orsono il suo Movimento che nel nome indicava due principi fondamentali, allora mancanti “l’etica” e il “Buongoverno“, dando corpo così, ad un progetto che univa trasversalmente tutti quelli che non si riconoscevano nei Partiti politici di allora e nel contempo li svuotava fino ad annullarli. Tuttavia questa formula ha contagiato solo i partiti del Centrodestra, e perché a guidarla era quella “Pasionaria” di destra che a sua volta è riuscita a cavalcare l’onda della “riscossa” di una destra che andava al governo e che lasciava all’opposizione il Maggiore Partito, il PD, che a sua volta puntualmente in ogni scadenza elettorale faceva di tutto per perdere perché si affidava a persone che nulla avevano a che vedere con il PD stesso.
È la crisi che oggi attraversa il “firmamento” civico-Popolare dell’Amministrazione Francese è la crisi che attraversa il civismo della Sindaca, che nel frattempo governando è cambiata, ma che nello stesso tempo, svanendo la possibilità di poter concorrere al terzo Mandato, le si sono spuntate le ali di quella corsa popolare che purtroppo non trova sbocco se non in un suo impegno diverso, attraverso altre candidature o altri ruoli, ma come è con chi?
Questa chiave di lettura viene suffragata dall’avvicinarsi delle elezioni regionali d’autunno. E i “cambiamenti” di oggi, le prese di distanza e i distingui, è probabile nascondino nuove collocazioni, nel senso che i civismi, in ogni caso specie quelli che al loro interno hanno persone che vogliono coltivare le loro passioni politiche e raggiungere le loro aspettative, avvertono la necessità di collegarsi ai Partiti. Al momento, però non è ancora tutto chiaro, perché il quadro politico regionale è confuso, le coalizioni ancora devono scegliere chi le guiderà. E se nel centrodestra almeno si va insieme, pur con tutti i veti pubblici e nascosti verso gli aspiranti Candidati a Governatore, nel Centrosinistra, ancora non si sa se sarà una grosse coalition con dentro anche Vincenzo De Luca oppure si dividerà da una parte De Luca, e dall’altra, il M5S-PD e Sinistre. Si capisce che le storie saranno diverse a secondo di come si deciderà così come diversi saranno i risultati, e questo influenzerà anche i vari gruppi, di nuova o di vecchia costituzione che siano, che girano intorno alla Francese. Ergo la crisi-non crisi dell’amministrazione Francese, si deciderà appena il quadro politico si componerà, e allora capiremo veramente se la maggioranza che sostiene la Sindaca si dissolverà. Intanto si tira a campare.

Battipaglia, 17 luglio 2025