Il Disastro dei conti e lo spiraglio delle dimissioni di Melchionda

La preoccupapazione è quella di evitare la bancarotta del Comune.

S.E.L. vuole salvare Eboli dal disastro e  non appena si saranno adottati gli atti utili ad evitare il fallimento per Melchionda subito le dimissioni.

Consiglio-comunale-rosania

EBOLI – E’ ancora la Relazione della Corte dei Conti che tiene banco e mette sotto tiro l’Amministrazione Comunale, tecnicamente e politicamente bocciata. “Gravi irregolarità contabili; mancato rispetto del patto di stabilità anche per l’anno 2010; impossibilità per la società “Eboli patrimonio” di contrarre il mutuo “salva-comune”, ponendo a garanzia gli immobili comunali; sforamento del quinto parametro della deficitarietà strutturale, per cui il Comune di Eboli è ormai strutturalmente deficitario; massa imponente dei residui attivi e passivi, per cui il dato dell’avanzo di amministrazione è poco credibile; prassi censurabile di approvare gli strumenti di programmazione e di verifica finanziaria dopo i termini fissati dalla legge ecc. ecc. – Ed è così che il Circolo di Eboli di Sinistra Ecologia e Libertà apre la sua nota politica elencando alcuni dei rilievi della Corte dei Conti -.

Rilievi, – fortissimi secondo SEL – che la Corte dei Conti ha eccepito solo qualche settimana fa al Comune di Eboli. Quello che emerge è un Comune allo sbando, in cui i conti sono assolutamente fuori controllo, in cui la bancarotta (il dissesto finanziario!) è già alle porte! A questo ci hanno portato questi 7 anni di amministrazione Melchionda, fatta di arroccamento, di improvvisazione, di arroganza, di superficialità, di dilettantismo.

Per mesi – continua la nota di SEL – abbiamo chiesto a questa Maggioranza  – dinanzi all’evidente, progressivo precipitare della situazione finanziaria –  di venire in Consiglio comunale, in mare aperto, per discutere tutti insieme del “che fare” per evitare la deriva della bancarotta. Avevamo chiesto un tavolo aperto, politico e tecnico, su cui sviscerare tutti i problemi finanziari dell’ente, determinare una sorta di gestione del Consiglio, di questo stato drammatico della finanza locale, pur nel rispetto delle posizioni di Maggioranza e di opposizione che ognuno riveste in Consiglio comunale.

La nostra preoccupazione – prosegue –  partiva dalla preoccupazione di evitare la bancarotta del Comune, che si sarebbe tradotta, come prescritto dalla legge, in una serie di conseguenze, anche in termini tariffari e di eliminazione di servizi, devastanti per gli Ebolitani, già stremati da una crisi internazionale che qui in Italia, e nel Mezzogiorno in particolare,  si sta traducendo nella deprivazione di un’ intera generazione del “diritto al futuro” (la disoccupazione giovanile è arrivata, in particolare nel Sud-Italia, a percentuali che mettono a rischio la tenuta sociale stessa del nostro paese).

Se a questo quadro drammatico – fa rilevare SEL –  si fosse aggiunto un Comune in bancarotta, che – dopo aver aumentato del 30% la Tarsu, del 100% l’addizionale Enel, dell’ 800% l’addizionale Irpef; dopo aver tagliato il servizio di trasporto pubblico, il servizio dell’illuminazione pubblica, gli asili di quartiere; dopo aver azzerato la politica culturale e dello sport –  avesse dichiarato il dissesto, con il consequenziale innalzamento al massimo (o addirittura il taglio) anche dei servizi legati alla mensa scolastica, al trasporto scolastico, all’asilo nido… saremmo stati veramente ridotti ad una città del terzo mondo! La nostra preoccupazione e la nostra proposta partivano da queste considerazioni. La nostra idea era di riuscire a salvaguardare quel minimo di “stato sociale” ancora esistente nella nostra città nonostante 7 anni di “cura” Melchionda.
Ci hanno snobbato, ci hanno deriso ed ora eccoci al capolinea: il baratro è dinanzi a noi, dinanzi alla città di Eboli.

Sinistra Ecologia e LIBERTA – aggiunge – è fermamente convinta che quest’ Amministrazione ha fatto danni a sufficienza, su tutti i terreni ed in tutti i campi dell’azione amministrativa, e che, quindi, debba andare via ridando la parola agli Ebolitani che col voto scelgano una classe politica di governo più credibile, non legata ad interessi ed a “spartenze”, capace di prendere per mano la città di Eboli e risollevarla dallo stato di abbandono in cui è stata precipitata.

Ma saremmo degli irresponsabili – fanno notare – se ci augurassimo un vuoto amministrativo in questo momento così delicato, mettendo la città in mano ad un Commissario, preoccupato soltanto di mettere a posto le carte, ed insensibile allo stato di emergenza della città.

Per questo – rivolgendosi al Sindaco – chiediamo a Melchionda ed alla sua Maggioranza di prendere atto del fallimento, di assumere l’impegno con il Consiglio comunale e con la città di presentare le dimissioni subito dopo l’adozione degli atti necessari ad evitare (se ancora possibile!) il dissesto finanziario ed a riequilibrare i conti; di venire in Consiglio comunale con un quadro preciso dello stato delle finanze del Comune di Eboli; di porre all’attenzione del Consiglio comunale, di aprire una discussione senza pacchetti preconfezionati, di demandare al Consiglio comunale l’interlocuzione diretta con l’intero gruppo tecnico del Comune, di impegnarsi a recepire ciò che il Consiglio comunale riuscirà ad individuare dall’esito di questo lavoro tecnico-politico, e subito dopo protocollare le dimissioni.

Noi di S.E.L. vogliamo salvare Eboli dal disastro, Melchionda può andare a casa, ma non appena avremo adottato gli atti utili ad evitare la bancarotta.

Ancora una volta, – conclude la Nota di Sinistra Ecologia e Libertà – la Sinistra di questa città si fa forza di governo e si pone il problema della responsabilità verso la città. Chiediamo a questa Maggioranza, al Sindaco Melchionda di avere la forza e, almeno per una volta, il senso delle istituzioni per fare altrettanto. Se non ora, quando?

Noi di S.E.L. saremo presto nelle piazze a spiegare ai cittadini quello che sta avvenendo in questa città, e ciò che con grande senso del dovere verso Eboli stiamo proponendo”.

Eboli, 10 febbraio 2012

1 commento su “Il Disastro dei conti e lo spiraglio delle dimissioni di Melchionda”

  1. Melchionda non si dimetterà.
    Aspetta di arrivare al 2013 e avere un candidatura ( cioè eletto ) sperando che non cambi la legge elettorale.
    Nel frattempo si continua a galleggiare. PURTROPPO.

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