Il Sindaco di Eboli: Il Decreto “Salva Comuni” è inadeguato

Il Sindaco di Eboli ospite a Radio MPA, critica il Decreto Legge “salva comuni”: “un intervento inadeguato rispetto alle esigenze degli enti locali”.

Melchionda: “La maggior parte dei cittadini fa fatica ad arrivare alla fine del mese, senza che il governo centrale  faccia niente di davvero significativo per rilanciare lo sviluppo”.

Martino Melchionda

EBOLI – Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, il prossimo 11 ottobre 2012 alle ore 19:10, sarà ospite a radio Mpa e interverrà sulla difficile situazione economica che sta interessando gli Enti locali ed, in particolare, il Comune di Eboli. Intanto ha già scritto una lettera al Segretario Nazionale Pd Pierluigi Bersani, al Segretario Regionale Pd Enzo Amendola e al Segretario Provinciale Pd Nicola Landolfi.

Il Governo, difatti, nell’ambito del Consiglio dei Ministri dello scorso 4 ottobre, ha approvato il Decreto Legge cosiddetto “Salva Comuni”, che detta nuove regole finalizzate a riequilibrare la situazione finanziaria degli enti locali che presentano particolari difficoltà. In particolare, insieme all’introduzione di nuove norme in materia economica e finanziaria, verrà ulteriormente rafforzata l’azione di controllo esercitata dalla Corte dei Conti, allo scopo di valutare lo stato di salute delle finanze all’interno dei diversi comuni.

Il provvedimento prevede, inoltre, ulteriori misure di spending review per gli enti che chiedano di accedere al fondo di rotazione previsto per i comuni che si trovino in stato di grave sofferenza finanziaria, oltre alla possibilità, per riequilibrare l’assetto finanziario compromesso, di aumentare le aliquote e le tariffe dei tributi locali, anche oltre la misura massima ordinaria prevista dalla legge.

A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: L’approvazione di questo decreto legge, che – stando a quanto annunciato in pompa magna dal governo  – ha l’obiettivo di aiutare gli enti locali in difficoltà a riequilibrare la propria difficile situazione finanziaria, delude sensibilmente le aspettative in esso riposte.

Difatti, piuttosto che aumentare i trasferimenti ai comuni, o quantomeno renderli adeguati alle difficoltà economiche che essi stanno incontrando anche e soprattutto a causa dei continui tagli di risorse da parte dello stato centrale, questo decreto conferisce agli enti la possibilità di aumentare i tributi in misura estremamente significativa.

In buona sostanzaincalza Martino Melchiondaquesto vuol dire  rimandare il problema alle amministrazioni locali, intravedendo come unica soluzione possibile un ulteriore aumento della pressione fiscale a carico dei cittadini. Gli enti locali prosegue il sindaco – continuano ad essere quelli maggiormente colpiti dalle misure draconiane di riduzione della spesa pubblica decise da questo governo, che ha ridotto in misura ancora più drastica, rispetto ai già forti tagli del recente passato, i trasferimenti statali, mettendo a serio rischio la capacità di provvedere ai servizi essenziali per i cittadini.

Ad Eboli, in particolare, quest’anno vi è stata una riduzione delle risorse trasferite dallo Stato, pari a circa un milione e trecentomila euro, che si è aggiunta a quelle del biennio precedente, per un importo complessivo di circa tre milioni di euro in meno all’anno. Senza dimenticare, poi, che gli introiti derivanti dall’IMU, mascherata da imposta comunale, vanno in larghissima parte trasferiti al Governo.

La maggior parte dei cittadini fa fatica ad arrivare alla fine del mese, senza che il governo centrale  faccia niente di davvero significativo per rilanciare lo sviluppo.

Insomma, – conclude il Sindaco di Eboli – dopo i pesanti tagli imposti dal Governo, ci si aspettava, in verità,  che questo decreto introducesse un intervento concreto, un sostegno adeguato alle gravi e complesse difficoltà che, in questa delicata congiuntura storica, stringono gli enti locali in una morsa. Questo, purtroppo, non è accaduto. Ci si è limitati a mettere in campo strumenti che, in massima parte a spese dei cittadini, evitino un drammatico susseguirsi di dichiarazioni di dissesto da parte dei comuni, grandi e piccoli, ma senza avere il coraggio di aggredire le ragioni vere del problema.

Pertanto, ho scritto personalmente a Bersani, Landolfi ed Amendola.

Il mio auspicio è che, almeno questa volta, il Partito Democratico non lasci soli i Sindaci, non lasci dire certe cose ad altri, ma sia protagonista, nel Parlamento, e nel Paese, di una scelta diversa, a sostegno dei cittadini in carne ed ossa, e si discosti da un sostegno acritico al governo, perché di ciò l’Italia non ha bisogno.

Il rischio di una frattura democratica è serio, la distanza dei cittadini dalle istituzioni è enorme. Il Partito Democratico, invece delle primarie, si preoccupi di ciò, di far sopravvivere l’Italia democratica”.

Eboli, 10 ottobre 2012

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