Il Caldo? Tempesta magnetica solare in arrivo

Tempesta magnetica solare in arrivo? Ogni 11 anni il Sole cambia la sua polarità magnetica. Stiamo vivendo dal gennaio 2008 il 24 ciclo, che dovrebbe raggiungere il massimo quest’anno.

Il caldo di questi giorni: L’imminenza del raggiungimento del picco di macchie solari con connessi fenomeni magnetici e di bombardamenti particellari verso la Terra protetta dal campo magnetico terrestre.

tempesta-solare-del-28-ottobre-2003
tempesta-solare-del-28-ottobre-2003

di Ersamo Venosi (per POLITICAdeMENTE)
Astrofisico

ROMA – Tempesta magnetica solare in arrivo? Lo scorso anno, su questo blog parlammo delle macchie solari e delle tempeste di energia scaraventata verso il nostro pianeta.  La più violenta supertempesta solare,  si è  verificata  nel  1859 e si manifestò con una grande Aurora (strisce luminose rosso-verde – azzurro causate dallo “scontro” tra le particelle proveniente dal Sole e la atmosfera della Terra)  vista perfino ai Caraibi e, che  fece impazzire telegrafi  e  bussole.

Fenomeni di tale violenza, si verificano ogni 500 anni va dettò però, che anche tempeste solari meno intense, che di norma avvengono ogni mezzo secolo possono danneggiare  satelliti, procurare black out e interruzione delle comunicazioni su scala territoriale vastissima. Sulla superficie del Sole periodicamente compaiono aree più scure , che gli scienziati hanno chiamato macchie e poi identificate come zone con intensa attività magnetica. Il numero delle macchie varia ogni 11 anni.

Queste macchie compaiono a coppie con polarità magnetica opposta e concentrate lungo due linee a circa 30 gradi di latitudine sopra e sotto l’equatore del Sole. Ogni 11 anni quindi il Sole cambia la sua polarità magnetica. Stiamo vivendo dal gennaio 2008 il 24 ciclo, che dovrebbe raggiungere il massimo quest’anno. S’intende per tempesta solare, l’emissione dalla superficie del Sole di nubi di gas, brillamenti ed espulsione di massa coronale.

I flares o brillamenti sono aumenti di luminosità, di una zona del Sole con rilascio di una grandissima  quantità di energia. I flares rilasciano insieme alla  energia, particelle come elettroni, protoni e nuclei atomici interferendo con i segnali del GPS (Global  Positioning System), con la trasmissione e ricezione delle comunicazioni a onde corte.

Effetti-tempasta-solare
Effetti-tempasta-solare

Gli scienziati hanno realizzato una specie di metro di misura dei flares: i più potenti sono in classe X , poi classi M e C e ogni classe è suddivisa in nove livelli. Un flares può durare al massimo un’ora e si manifestano con maggiore frequenza durante il periodo di massima attività, che avviene all’undicesimo anno. Le espulsioni di massa coronale sono bolle di gas immensi e possono interferire con i dati, nei circuiti elettronici e bombardare con una dose extra di radiazioni i passeggeri, che viaggiano in aereo. Anche le comunicazioni radio degli aerei subirebbero delle interferenze Risulta evidente, che una società come la nostra fortemente informatizzata potrebbe subire rilevantissimi danni da un’eventuale supertempesta. Protoni ad alta energia raggiungono il suolo producendo neutroni , che sono in grado di oltrepassare le schermature di PC e  di satelliti. dopo la supertempesta magnetica del 1859 passata alla storia come “evento di Carrington”, se ne ebbe un’altra anche se d’intensità minore il 13 marzo 1989 nel Qebec,  in Canadà.  In circa un minuto e mezzo andò in tilt la rete elettrica, lasciando senza energia elettrica 6 milioni di persone per 9 ore e le Aurore illuminavano fino al Texas.

Appare chiaro , che le tempeste solari variano di intensità  , ma rappresentano fenomeni naturali invece quello , che muta è la nostra vulnerabilità a questi eventi che è tanto maggiore quanto più sviluppata è la società sul piano tecnologico. Il satellite SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) insieme al satellite ACE (Advance Composition Exolorer) controlla il primo direttamente il Sole mentre il secondo controlla l’interazione, tra vento solare e campo magnetico terrestre , che ci protegge, dai “cecchini cosmici” (raggi cosmici, tempeste solari etc). Sembra che siamo a non più di 3 o 4 mesi di distanza da una inversione di campo completo”, dice il fisico Todd Hoeksema della Stanford University. “Questo cambiamento avrà effetti a catena in tutto il Sistema Solare”. L’evento come abbiamo visto è normale perché accade ogni 11 anni. Circa un mese fa il satellite SOHO ha rilevato, un grande buco coronale ossia una vasta area più scura e più fredda del sole di estensione pari a un quarto della superficie del Sole.

Erasmo Venosi
Erasmo Venosi

Alcuni giorni fa il campo magnetico terrestre è stato interessato da un flusso, di vento solare determinando un disturbo del campo magnetico terrestre (tempesta geomagnetica). Analoghi episodi si erano verificati il 29 maggio e il 30 giugno. La tempesta geomagnetica ha generato aurore boreali negli stati del Nord degli Stati Uniti. Intanto, i dati della NASA, supportati da quelli degli osservatori, indicano che il campo magnetico del sole si sta preparando , per il massimo solare previsto per la fine di quest’anno. Nulla fa pensare, che il massimo solare possa coincidere con una supertempesta magnetica ma appare strano, che il crescere della vulnerabilità delle nostre società sempre più digitalizzate e affamate di energia elettrica sia accompagnato, da una sempre più minore consapevolezza del rischio connesso alle tempeste solari. La cosa è molto strana anche a voler considerare solo i costi, determinati da tempeste solari di lieve intensità. Il dipartimento della difesa degli USA ha stimato in 100 milioni di dollari annui l costo dei danni causati ai satelliti militari dalle attività solari. In 10  anni, tra 1996 e 2005 le compagnie, di assicurazioni hanno speso 2 miliardi di dollari  causa dei danni subiti dai satelliti commerciali a causa delle tempeste solari.

Il problema di linee di trasmissione e satelliti è legato ai tempi di previsione delle tempeste magnetiche solari. Alcuni ricercatori ritengono , che la nostra capacità di previsione attuale nel campo delle tempeste  solari sia paragonabile a quella degli anni cinquanta in campo meteorologico. L’ultima rilevante tempesta solare è avvenuta il 13 novembre del 1960 e provocò interruzioni radio in tutto il mondo oltre a perturbazioni geomagnetiche. Alcun stime di costi diretti e indiretti ci dimostrano che se non ci prepareremo opportunamente rispetto a una possibile supertempesta solare,  saranno pari a quelli di un grande terremoto o di uno tsumani.

La Nasa monitora il fenomeno in tempo reale e la evoluzione del fenomeno è possibile seguirla su questo link : http://sohowww.nascom.nasa.gov/data/synoptic/sunspots_earth/mdi_sunspots_1024.jpg.

Roma, 10 agosto 2013

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