Salerno & Turismo: Tra crisi nazionale e prospettive locali

Il “Belpaese” con i 51 siti Unesco è primatista mondiale, eppure è al 6° posto nel mondo per numero di visitatori e ora si spera nell’EXPO.

In Campania tiene Salerno, la “divina” e il Cilento. Per Battipaglia e Eboli è sempre la stessa solfa sulle potenzialità di litoranea e fascia pinetata, ma mai nessuna soluzione. Si spera ora nei Distretti Turistici, come il Sele Coast.

Marina di Eboli
Marina di Eboli

di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

SALERNO –  Quante volte abbiamo sentito parlare sui media nazionali e locali delle bellezze italiche e di come siano invidiate nei cinque continenti del globo? Certo un refrain ciclico che ci inorgoglisce di amore patriottico ma che al contempo mostra anche delle contraddizioni gravi, sul fatto che nonostante siamo la nazione a detenere il record di siti UNESCO come patrimonio dell’umanità e per questo riconosciuto universalmente il Belpaese, veniamo superati nelle classifiche turistiche da nazione molto meno interessanti di noi che all’appeal storico ed artistico oltre che agroalimentare, sostituiscono capacità di marketing ben superiori alle nostrane. Le manchevolezze sono da addebitare agli enti pubblici in parte, alle Camere di Commercio che operano all’estero pure, ma in molti casi sono proprio gli operatori turistici che troppe volte si distinguono in negativo come delle vere e proprie truffe ai danni del viaggiatore straniero, (ed i tg nazionali lo evidenziano ogni stagione) fatte di prezzi esorbitanti e cattive maniere indegne di degli operatori di settore.

Gianluca Galletti
Gianluca Galletti

Secondo un rapporto pubblicato anni addietro dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), il rallentamento globale dell’economia ha provocato una battuta d’arresto che si è spalmata negli anni, alla crescita del turismo internazionale dal lontano 2008 ora si rischia di determinare una deflazione rispetto allo sviluppo dei primi anni del nuovo millennio e  registratisi grazie al web in particolar modo dall’industria del turismo via internet (last mnute and Last second), ma nel 2013 si è registrata una considerevole inversione di tendenza dell’aumento su scala mondiale del 5%, del comparto, purtroppo tranne stranamente in Italia, dunque un bell’impegno si profila da parte del governo e del suo referente di settore, il ministro Galletti a capo del dicastero “turistico“, di concerto con Franceschini  al vertice di quello “Beni culturali e ambientali“, visto che incendi, intombamenti di materiali tossici ed inquinamenti vari, non possono logicamente costituire un volano di crescita del settore. Se a questo aggiungiamo il maltempo flagellante la stagione estiva del 2014, (dove addirittura un italiano su due non si è spostato) il quadro nonostante molti sforzi promozionali è sconfortante; ma l’Enit, l’ente preposto al turismo nazionale sta lavorando per un rilancio immediato: partendo da un dato statistico ovvero che solo il 15% dei turisti che visitano l’Italia scende sotto Roma, un elemento statistico allarmante che obbliga  gli addetti a rimodulare sulle strategie  con le quali il nostro paese promuove il turismo nel globo. Per Cristiano Radaelli, Commissario Straordinario dell’Agenzia Italiana per il Turismo  che è a capo di un progetto della nuova ENIT, ha in animo di ricollocare la nostra plurimillenaria  cultura come alabardiere pubblicitario per rilanciare l’Italia del turismo, designandola come la nazione della cultura per antonomasia, non solo arti figurative o architettoniche di prammatica, ma anche l’enogastronomia e l’agroalimentare in toto che sono lo specchio culturale del nostro popolo, oltre a sottolineare le svariate bellezze paesaggistiche, che fanno dello stivale la patria della biodiversità e delle differenze climatiche, visto che in 301.000 km quadrati passiamo da  climi artici ad africani,  arricchiti da mari,monti, colline e laghi, che ci collocano come una singolarità assoluta  oltre che riconosciuta sul pianeta terra.

Dario Franceschini
Dario Franceschini

Comunque, bene sottolinearlo, un passaggio fondamentale sarà il rinnovare drasticamente le modalità di presentazione dei luoghi storici ed artistici, ed in questo saranno di ausilio le nuove tecnologie dei software digitali e le piattaforme “social”, mezzo pratico ed economico visto che gli internauti sono i viaggiatori per eccellenza, insieme alle nuove compagnie low cost che permettono di pescare maggiore clientela interclassista. La cultura italiana ha un rapporto imprescindibile coi suoi territori, come la sua rinomata cucina, ordunque abbisogna di una promozionalità nuova ed accattivante che riunisca le arie nazionali di maggiore interesse culturale, ed enogastronomiche e l’Italia d ascoprire dei piccoli borghi ed eccellenze locali, conclude Radaelli, ” il nostro Paese deve ambire ad essere il primo paese europeo per turismo“. Tra i principali posti di origine dei turisti stranieri, saranno nel 2015 gli USA a registrare la dinamica più interessante nell’estate 2015, seguiti da Germania, Giappone e Francia. In crescita anche i turisti provenienti dalla Gran Bretagna, mentre tra gli altri mercati europei segnalati spiccano Austria, Svizzera, Belgio, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca, mentre stabile la Russia, penalizzata dall’embargo, invece tra i mercati extraeuropei vengono citati Turchia, Cina, Brasile, India, Emirati Arabi e Australia, invece per i nostri connazionali che faranno una vacanza oltre i confini nazionali le destinazioni preferite saranno, molto probabilmente quelle europee a breve o media distanza, localizzate prevalentemente in Sud ed Est Europa (Spagna  Grecia ma anche Croazia e Slovenia). In leggera crescita anche le due facce delle Americhe, mentre si registra una flessione per le mete asiatiche e soprattutto per la sponda africana del Mediterraneo e il Medio Oriente, data la situazione instabile e l’eco ancora presente nei nostri connazionali, del recentissimo attentato terroristico nel Maghreb.

Expo 2015 Milano Padiglione Italia 15
Expo 2015 Milano Padiglione Italia 15

Naturalmente nell’anno dell’ EXPO, dove il mondo intero  sarà ospite gradito in casa nostra par d’uopo l’occasione delle occasioni, per centrare definitivamente l’obbiettivo del rilancio strutturale del nostro cosiddetto “petrolio”, come dimostra il percorso del Padiglione Italia, la casa dell’Italia per Expo 2015,  nonostante il numero dei visitatori al momento non sia quello pronosticato, ma ad ogni buon conto una bella occasione per far conoscere agli stranieri e in special modo con un pizzico di orgoglio  ad i milioni di nostri connazionali che vivono all’estero il PadiglioneItalia.

Le molteplici inchieste sulla corruzione e gli arresti effettuati per il tramite della Procura di Milano, hanno danneggiato l’immagine della manifestazione, ma sono anche lo specchio di un Paese che vuol far chiarezza sugli episodi di corruttela,  infatti con la nomina di un magistrato integerrimo come Raffaele Cantone all’ANA, Autorità Nazionale Anticorruzione si vuol cambiare registro dando un segnale esterno di sincera moralizzazione del settore degli appalti pubblici. Allora la domanda sorge spontanea: perché sull’Expo, si riverberano da alcuni anni tante aspettative? facile a dirsi,oltre per lapalissiani i risvolti occupazionali e le ricadute economiche generalizzate, si aspettano di incassare miliardi di euro in nuovi investimenti di corporation straniere, vi sarebbe  in tal guisa un rilancio generale dell’economia nazionale a fare leva sul sistema Italia pubblico-privato e a sommare un valore aggiuntivo, il legato generazionale che si configura in quello più nobile di trasmettere ad i giovani una nuova consapevolezza su ciò che significa nascere ed  essere italiani.

Amedeo Lepore
Amedeo Lepore

Scendendo poi nella nostra regione e fatta tradizionale eccezione per le mete turistiche di fama mondiale, come Capri la Costiera Amalfitana e Sorrentina, la Reggia di Caserta e il centro storico di Napoli, (ricordando che la Campania tutta ha in titolo ben 6 siti UNESCO al momento) e qualche altra località, la situazione non si profila per nulla rosea, ed in questo contesto emergenziale che il nuovo governatore De Luca, nella persona del suo assessore alle attività produttive Lepore, dovrà porvi un immediato rimedio; del resto si dice  da sempre anche con un tono facilmente retorico che il Sud dello Stivale potrebbe vivere di solo turismo, il quale appare forse appare esagerato ma che sicuramente si staglierebbe come  la voce primaria dei bilanci delle regioni a meridione della capitale.  Ed ecco che per  la Confesercenti il 2014 è stato bilancio di crisi: “In Campania chiuse 782 imprese” trattandosi di aziende in special modo operanti nella ristorazione, dato sconcertante emerso ad un convegno di ASSOTURISMO tenutosi a Napoli nell’ottobre scorso, ma questi dati sono in chiaroscuro, difatti fortunatamente Salerno è la provincia con il maggior numero di imprese di alloggio e ristorazione rispetto alla popolazione residente, in valore assoluto invece  il primato è di Napoli, v’è poi un altro dato, meno confortante, quello che  il numero degli imprenditori stranieri che investono sul comparto, in Campania, è ben al di sotto della media nazionale.

Enzo Maraio
Enzo Maraio

Unica isola felice in questo contesto poco rassicurante sembra essere solo la città di Salerno che nel decennio 2005-2015 è divenuta secondo Trip Advisor, una delle città “da vedere” in Europa, considerata addirittura tra le più romantiche e consigliata per le lune di miele ai clienti continentali. Il merito va naturalmente alla giunta dell’ormai ex sindaco De Luca,ed al suo giovane assessore d’area, Enzo Maraio, ora trasmigrato anch’egli come il suo mentore in regione ( il quale giusto rammentarlo assunse l’incarico a 26 anni, cosa rara nella geronto-politica italiana) che in pochi felici anni ha trasformato il capoluogo nostro di provincia in una meta ambita ed apprezzata dai tour operator mondiali, giustappunto si è passati nel decennio menzionato dai 16 Bread & Breakfast ad oltre 160 in città, e da poche navi da crociera ad un 100 e passa annuali, vincendo una scommessa che sembrava risibile facendo della città di san Matteo non solo uno scalo merci di valenza mediterranea ma anche scalo crocieristico, impresa difficile da equilibrare per quel che era fino agli inizi degli anni novanta un anonimo centro abitato “vista mare” del meridione d’Italia. Ma il vero capolavoro del marketing d’area sono state le kermesse annuali di Luci di Artista, la quale “battezzata” nel lontano 2006 (presa a mutuo dall’omologa Torinese) ha ottenuto una esclalation esponenziale di visitatori, passando da 25.000 della prima edizione ad addirittura 2.500.000 della trascorsa, come evidente centuplicandone il risultato ed al contempo registrando significative ricadute economiche per le cittadine limitrofe al capoluogo, ove esercizi di ristorazione ed alberghieri hanno ben usufruito dell’indotto in essere della manifestazione. Dunque con questi trend positivi, la Camera di Commercio e l’ETP di Salerno  hanno rimarcato nel passato anno e con proiezioni felici per l’odierno, un innalzamento di presenze stimato attorno al 30% e oltre appunto per Salerno e provincia, con una permanenza media 6 giorni da parte dei visitatori (valore questo significativo), rilevandosi  superiore al dato generale del meridione che si attesta ai 4 giorni di stazionamento in loco, e con la realizzazione del prolungamento del molo Manfredi per una lunghezza di 180 metri e una larghezza di 35, in prosecuzione della banchina esistente recentemente consolidata, Salerno sarà porto di attracco di 105 navi da crociera (26 navi MSC, 24 navi Costa Crociere, 38 navi Royal Caribbean e 17 navi di altre compagnie, che con il potenziamento infrastrutturale, in primis l’Aeroporto Salerno-costa d’Amalfi, ne confermerà la  consolidata vocazione turistica.

Marina di Eboli
Marina di Eboli

Invece la litoranea della nostra Eboli ormai è diventata costante croce e delizia delle campagne elettorali, ma in specie di ogni vigilia della stagione estiva ormai dai lontani anni ’70, infatti essa è tornata prepotentemente al centro del dibattito politico con la recentissima tornata elettorale per le comunali, considerata da tutti i candidati il  tesoro incustodito della collettività (la tanto ripianta Campolongo o come si ama denominarla ora Marina di Eboli), certamente ha delle potenzialità inespresse e la vuota retorica della “Rimini del Sud” che poi non sarebbe un parallelo cosi azzardato, vista l’invidiabile ampiezza della fascia costiera che è di circa 8 km, tra le più ampie d’Italia e con una ricchezza supplementare data dall’ area pinetata, una ampia zona boschiva ubertosa che in tutto parte da Pontecagnano fino ai confini di Agropoli, per oltre venti km la maggiore pineta della Penisola. Ma ci sono obsoleti problemi preliminari da  superare, in cima alla lista quelli ambientali, con la sanificazione delle acque marine,che adesso con lo stanziamento di 6 milioni di € ad appannaggio dell’ASIS con annessa pulizia del litorale potrebbe concretizzarsi con la realizzazione del tanto agognato collettore fognario, o altre problematiche, come il ripascimento ed il rischi annesso di stagnificazione dello specchio d’acqua interessato,o ancora i vincoli ambientali UE, per intenderci le aree denominate SIC (siti di interesse comunitario Dir. 92/43/CEE) che non permettono di snaturare l’ambiente a discapito della fauna e della flora, e frutti ambiti  in tale habitat come il pinolo, ma che al contempo se ben utilizzate potrebbero diventare delle opportunità turistiche con visite guidate e camping in osmosi con la natura stessa, adiuvato il tutto dal potenziamento della strada Aversana per il deflusso del traffico in specie estivo. L’ultimo spinoso ostacolo strutturale (tralasciando quelli che potrebbero essere quelli burocratici o politici), consta di ordine pubblico, e mi riferisco alle frotte di peripatetiche che frequentano giornalmente ca va sans dire la strada prospiciente la litoranea e ivi esercitano tranquillamente la loro professione, squallido spettacolo per la vista degli astanti o i troppi stranieri e non solo extracomunitari, molti dei quali irregolari che spadroneggiano notte e giorno e sono fonte di ambasce per i residenti del posto, dove lamentano la consumazione perpetua di reati contro il patrimonio o anche più gravi e che qualche volta non è esagerato dirlo si sentono  persino ostaggio in casa loro.

Vincenzo Consalvo
Vincenzo Consalvo

Ora per ottimizzare il tutto un modo ci sarebbe e lo abbiamo già in casa:  il distretto turistico Sele Coast o conosciuto anche come il Sele-Picentini, che è stato tra i primi ad essere riconosciuto con  Decreto del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in applicazione dell’art. 3 comma 4 del D.L. 13 maggio 2011, per merito di un nostro meritevole concittadino, l’architetto Vincenzo Consalvo, presidente del distretto Sele-Picentini, che con  spirito un po’ di “frontiera” adiuvato da una equipe di validi professionisti, ha fortemente creduto nel progetto e continua a perorarlo in ogni dove, confrontandosi periodicamente con i 12 presidenti di distretto campani, per definire delle azioni strategiche in ambito turistico, ben congeniate e condivise da proporre al neo governatore campana De-Luca. Sintetizzando, il distretto turistico è un’unione di più imprese  a partenariato pubblico e privato (PPP) che interagiscono per perseguire un unico obiettivo comune: pubblicizzare il territorio e valorizzare i prodotti d’ogni genere insistenti sulla stessa circoscrizione che delimita il distretto, e dunque all’interno di queste unioni si possono trovare oltre i vari comuni, anche attività recettive come alberghi et similia , vari tra tour operator, agenzie di viaggi, APT ( azienda di promozione turistica della regione) ed altre forme imprenditoriali e pubbliche che operano nel settore e che decidono autonomamente di entrare nello stesso. Una zona felice quella incastonata nel distretto Sele Coast, il quale una volta risolte di concerto con la nuova giunta eburina tali questioni inerenti la zona di competenza del nostro comune, potrebbe ben oltremodo sfruttare la vicinanza al fiume Sele e ai templi dorici di Paestum, come ulteriore volano di crescita, allettando turisti nazionali ma in specie i tanti provenienti dall’ estero, bramosi delle nostre bellezze e specialità enogastronomiche, operando  come cosi si spera un definitivo cambio di passo alla nostra languida economia.

Salerno, 24 Luglio 2015

6 commenti su “Salerno & Turismo: Tra crisi nazionale e prospettive locali”

  1. I distretti turistici una bella risorsa,se le invidie particolari non li uccidono nella culla.
    un contesto integrato intelligente e moderno che la nuova giunta regionale farà bene a valorizzare.

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  2. In questi giorni disservizi a Pompeo Napoli e Roma, dimostrano che non siamo un paese x turisti, ma per tafazzi inconcludenti.

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  3. Povero Meridione, sei stato distrutto e derubato, prima dai Savoia, che si impossessarono dei nostri tesori e flagellarono, con i suoi Bersaglieri, il popolo Napoletano e i difensori della Santa Sede. Dal 1992/93, sei malcapitata nelle mani da una banda di Catto-Comunisti incapaci, ignoranti e sfruttatori.
    L’Italia, popolata di pecore e caproni, infarciti di Fascismo e Neo Comunismo, è nelle mani di personaggi squallidi, alla guisa del neo Presidente della Giunta Regionale, il Ducetto De Luca e del FeldMaresciallo Renzi che, con facile favella, pensa solo a potenziare il suo potere assoluto.
    A Salerno, dopo l’opera cementificatrice del suo Ducetto, il Turismo non ha spazio, per la mancanza di vie di fuga dal fortilizio di cemento armato che la racchiude. Il progetto Socialista, ideato da Compagni Ebolitani e,fortemente, avversato da DE Luca e De Mita, naufragò nel mare dell’invidia campanilistica dei vertici Catto-Comunisti.
    La strada da percorrere è irta e popolata da lupi famelici, pronti ad azzannare il popolo Meridionale.

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