Eboli:Con la Web strategy il PCI lascia le piazze per i social

Il Partito Comunista Italiano cambia le regole del gioco! Inaugura la “Web strategy”, “Lascia” le Piazze approda sui social. 

«Il Partito Comunista Italiano vuole ascoltare i concittadini e da qui prende vita, sulla nostra pagina FB, PCI Eboli Sez. “M. Garuglieri”, la Campagna web di partecipazione popolare “I Problemi li conosciamo. Le soluzioni troviamole Insieme». Avanza la democrazia virtuale? Trhampismo docet. 

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «È finita la politica autoreferenziale, quella politica che fa tutto da sola e tenta di convincere il cittadino della bontà delle proprie scelte. – Si legge in una nota dei Comunisti ebolitani della Sezione “Mario Garuglieri” – Il Partito Comunista Italiano vuole ascoltare i concittadini e da qui prende vita, sulla nostra pagina FB, PCI Eboli Sez. “M. Garuglieri”, la Campagna web di partecipazione popolare “I Problemi li conosciamo. Le soluzioni troviamole Insieme.

Un appuntamento settimanale, in cui chiediamo la partecipazione dei concittadini, per individuare temi sui quali siamo pronti ad un confronto con chi vorrà partecipare. – si aggiunge concludendo nella nota della Sezione del PCI ebolitano, mentre si cerca un centrosinistra che non c’è e un’alleanza difficile quanto improbabile con le altre sinistre e un Partito Democratico “carbonaro” che fatica a materializzarsi – Eboli è e deve tornare ad essere degli Ebolitani… di tutti gli Ebolitani

E così mentre fatica ad instaurarsi un rapporto politico tra le varie sensibilità che attraversano la sinistra ebolitana, si registra con l’inaugurazione della pagina facebook del PCI, la Web Strategy dei Comunisti ebolitani, quelli della Sezione “Mario Garuglieri”, i quali con un cambio di passo hanno deciso di avviare una nuova comunicazione con i cittadini e anche per rispondere ai tempi del Covid alle nuove forme di aggregazioni “da remoto”, come ora piace definire il dialogo a distanza.

Insomma, in soldoni, i comunisti hanno deciso di sostituire le Piazze con i vari social.

Speriamo che funzioni, auguriamocelo per loro, e auguriamoci anche che con questi nuovi mezzi di comunicazione si possa raggiungere veramente quegli obiettivi che ci si propone, avvicinando, quante più è possibile i “webnauti” alla nobile arte della politica, facendoli partecipare direttamente alle discussioni. Fin qui non fa una grinza. Tuttavia giova ricordare come queste nuove forme di comunicazione sono stati per molti i “grimaldelli” che hanno prima scassinato la democrazia e poi hanno voluto adattarla a pseudo libertà e pseudo democrazie virtuali. L’esempio italiano parte da Grillo con il M5S e arriva alla “Bestia” di Salvini, una “macchina” costata 9 milioni di euro che ha infettato web e social di tutte le immondizie delle quali siamo vittime.

E se in Italia il prodotto di queste nuove forme di democrazie “social” hanno fatto trionfare il populismo sovranista, il qualunquismo, il negazionismo che hanno visto in Grillo, in Salvini, nella Meloni e in tutte quelle definizioni “minor”, ma profondamente pericolose legate a lobby internazionali, i suoi esponenti più pericolosi, hanno prodotto a livello mondiale il “Trampismo” e tutte le sue derivazioni negli Horban nei Jhonson e via di seguito.

Quello di cui il paese ha bisogno è di cose reali e non virtuali, perché i temi che quotidianamente e atavicamente affrontiamo sono reali, come reali sono le sofferenze di chi ha perso il lavoro, di chi un lavoro non lo ha mai avuto e di chi il lavoro lo cerca e fa fatica a trovarlo, reali sono i bisogni di milioni di italiani che sono precipitati nella povertà e reali sono i bisogni delle persone anziane, reali sono le questioni legate alla Sanità, alle Scuole, ai trasporti, ai servizi e alla assistenza delle persone più deboli, e reali sono i temi legati all’ambiente e alla sua salvaguardia, reali sono le questioni legate ad una sempre maggiore richiesta di sicurezza.

Chi esce dal deserto ha bisogno non della immagine di un bicchiere d’acqua ma di acqua vera e questo deve far riflettere quanti rispetto a queste forme distorte e incontrollate arrivano addirittura a pensare di sostituirle alla realtà vera.

Eboli, 27 gennaio 2021

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