Il nuovo corso della Sanità: Chiudono 5 Ospedali nel salernitano

Il Commissario De Simone è il “Killer” della Sanità salernitana. I “mandanti”, Caldoro, De Mita e Cirielli.

Solo la Piana del Sele perde 242 posti letto mentre gli altri Ospedali li aumentano. Chi si è “venduta” la Sanità e gli Ospedali nella Piana del Sele

Francesco De Simone

SALERNO – Non si è nemmeno insediato il neo Commissario della Sanità salernitana Francesco De Simone, non ha fatto nemmeno in tempo a ricevere il passaggio delle consegne dal suo predecessore Ferdinando De Angelis, e già ci sono polemiche, rimproveri, reprimende nei suoi confronti da parte di uno degli artefici della politica provinciale ma anche uno degli artefici della distruzione degli Ospedali salernitani Edmondo Cirielli.

Stefano Caldoro

Cirielli ha rimproverato De Simone solo perché ha usato il vocabolo giusto: “chiusura”. De Simone nel momento in cui si è insediato ha voluto immediatamente e senza mezzi termini ricordare, che ci sarà la chiusura immediata di 5 Ospedali in Provincia di Salerno e come prevede il Piano entro 60 giorni si procederà senza deroghe alle chiusure e/o agli accorpamenti e/o alle riconversioni.

Questa, purtroppo per noi, è la verità che non piace al Presidente della Provincia Cirielli e che De Simone avrebbe dovuto tenere nascosta, è l’ammissione della “colpa”. Intanto, gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide, Agropoli, Scafati, e non si capisce la fine che faranno gli altri di Cava dei Tirreni, di Castiglione-Ravello, saranno smantellati, ridimensionati, accorpati, chiusi.

Cirielli si è adombrato che De Simone ha usato i termini giusti e lo ha rimproverato accusandolo di non aver letto il Piano Zuccatelli-Caldoro. Il Piano Zuccatelli o Piano Caldoro prevede che nei prossimi 60 giorni gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra devono essere chiusi, per dare corso a non si sa che cosa e non si sa come, e con quali soldi, all’Ospedalone Unico della Valle del Sele.

Ciriaco De Mita

Il Professor Francesco De Simone, passerà alla storia come il “becchino” degli Ospedali salernitani o meglio come il “killer“. Ma se c’è un Killer c’è anche un mandante o più mandanti. Ci vuole poca fantasia per individuarli in questa fase chi sono. I mandanti del killeraggio degli Ospedali salernitani sono: Stefano Caldoro, Ciriaco De Mita e Edmondo Cirielli che si vanta di aver suggerito l’Ospedalone, ma non vuole che si usi il termine “chiusura”. Il Presidente della Provincia si sta attrezzando per fare i miracoli: riuscirà a far passare nell’immaginario collettivo che gli Ospedali non si chiuderammo, ma saranno eliminati.

Il problema di Cirielli è quello di stabilire innanzi tutto un rapporto di “subordinazione” politica, nei confronti del Prof. De Simone, ma anche quello di aspettare che si completi il quadro lottizzatorio della Sanità provinciale, con la nomina di Marisa Annunziata e Sara Caropreso, le due sub-sub commissarie  (PdL) che Caldoro deve nominare in contrappeso a quella di De Simone in quota UDC.

Le due signore della sanità: una è la sorella del presidente dell’autorità portuale Andrea Annunziata; l’altra è la consulente dello stesso presidente della Provincia per il piano ospedaliero, incaricata di presentare alla Regione una serie di proposte in materia di rete di assistenza secondo le esigenze di Palazzo Sant’Agostino e del territorio, ma a giudicare dai risultati non rispondente alle esigenze dei cittadini. Entrambe dovranno “circondare” il professore De Simone, De Mita Permettendo.

Edmondo Cirielli

Una cosa è certa, non avremo più gli Ospedali, semmai si realizzerà un Ospedale Unico e sempre che si riusciranno a reperire i fondi per costruirlo. Un’altra cosa che pure è certa, è che avremo 241 posti in meno rispetto a quelli che gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto, Roccadaspide, avevano.

La Piana del Sele e la provincia stessa sono state svendute al resto della Campania: Napoli con tutto lo schifo che produce e che ha prodotto aumenta in posti letto; l’Agro-nocerino-sarnese aumenta in posti letto; allo stesso modo quelli del Sud della Provincia come Sapri, Polla-S. Arsenio e Vallo della Lucania non subiscono tagli; la Piana del Sele invece con i suoi 4 Ospedali  passa da 569 a 328 posti letto.

Insomma, la Provincia di Salerno complessivamente perde 224 posti letto, solo i 4 Ospedali che dovranno confluire in uno ne perdono ben 242. Il piano Sanitario regionale con la complicità di Cirielli, De Mita, Caldoro, si fa a spese della Piana del Sele.

La Provincia di Salerno, quindi, complessivamente passa da 2936 Posti letto pubblici attuali a 2712 (224 in meno pari all’ 8,26 %), mentre i Privati passano da 1102 Posti letto attuali a 1047 (55 pari al 5,25 %).

Con questi dati, chi è che si è “venduta” la Sanità e gli Ospedali nella Piana del Sele? chi è che ci toglie gli Ospedali? Pur riconoscendo un ruolo importante dei Privati, perché si favorisce la Sanità Privata a discapito di quella pubblica? Chi ha suggerito all’ineffabile Zuccatelli le modifiche, che si sono apportate che hanno peggiorato il Piano che egli aveva precedentemente redatto?

La sanità, come la scuola e altri servizi strategici, non possono essere governate con il principio dei numeri senza tenere conto dei servizi, che talvolta sono indispensabili, pur essendo magari costosi. Ne va di mezzo la civiltà, ma ne vanno di mezzo anche le conquiste civili e sociali che negli ultimi 50 anni si sono raggiunte. Con la scusa degli sprechi oscuri ragionieri e furbi politici hanno “stuprato” un intero territorio.

8 commenti su “Il nuovo corso della Sanità: Chiudono 5 Ospedali nel salernitano”

  1. Vergogna ,non trovo una parola adatta a definire questo scempio.
    tutto questo frutto di mala politica,se diventa reale lo stato non deve chiederci le tasse per la sanità visto che ce la toglie.
    De Mita Caldoro Cirielli quando si ammaleranno andranno in cliniche private ,ecco perche si continua a finanziare il privato perche queste strutture sono fabbriche di soldi e di voti ,la politica di sempre e pagheranno i soliti poveri. Il ricco per essere ricco e stare bene ci devono stare i poveri altrimenti non è possibile essere zicco se non c’è differenza.

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  2. Parlate di Killer, ma vi sembra giusto che Michele Verrioli direttore sanitario dell’ospedale di Eboli guadagni 651 mila euro l’anno.
    Io le vedo cifre insostenibile dal punto di vista economico (è impensabile avere un equilibrio economico finanziario quando ci sono queste cifre da sborsare) e cifre immorali se le confrontiamo agli stipendi degli infermieri, portantini etc. che assicurano con la loro professionalità il servizio sanitario ebolitano.

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  3. Tanto tuonò che piovve;I tagli alla Sanità rischiano di produrre solo coriandoli di salute pubblica, ed è questa la preoccupazione principale di chi oggi deve assistere alla sottrazione di ben 279 posti letto, precisamente 224 nelle aziende pubbliche e 55 nelle strutture private.
    Per non parlare poi degli accorpamenti che in taluni casi sembrano addirittura promiscui, visto che – tanto per fare un esempio – l’Ospedale Unico della Piana del Sele, che avrebbe dovuto unificare il Santa Maria della Speranza di Battipaglia e il Maria Santissima Addolorata di Eboli – potrebbe alfine ospitare anche i presidi sanitari di Oliveto Citra e Roccadaspide, con il serio rischio che si trasformi in un pentolone.
    Fortemente ridimensionati altri presidi, con il risultato che la protesta è diventata già rivolta a Ravello, dove il coordinatore locale di Cittadinanza Attiva Cretella si è incatenato davanti all’ingresso dell’Ospedale “Giordano” a difesa del diritto alla salute di un’intera comunità. L’impressione è che sia soltanto l’inizio di una lunga, torrida, estate all’insegna della protesta.La sanità privata insorge contro i mancati pagamenti alle strutture sanitarie da parte dell’Asl Salerno. In un incontro dell’Aiop provinciale, svoltosi a Giugno presso l’ospedale di Campolongo, i rappresentanti sindacali ed alcuni esponenti delle case di cura private del territorio hanno fatto il punto della situazione, chiedendo l’immediata corresponsione dei crediti avanzati nei confronti dell’Asl Salerno (crediti avanzati da circa dodici mesi).Parti sociali e vertici delle strutture hanno chiesto un tavolo urgente all’Asl di Salerno, per poter far fronte alla situazione. Il rischio è l’impossibilità di pagare le retribuzioni ai dipendenti, che già da luglio si vedranno corrispondere solo il 60% dei compensi.

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  4. OSIAMO. Proviamo ad organizzare una manifestazione provinciale a Salerno in piazza della Concordia….i veri responsabili, di questo sfacelo, sono i cittadini (noi). Secondo me è questa la strada maestra. I soliti noti in barba al diritto alla salute pensano di occupare caselle per accrescere il proprio potere. Succede sulla viabilità, sui rifiuti, infrastrutture (Porto aeroporto), turismo… non parliamo dell’occupazione: solo chiacchiere e potere. Questo momento politico è triste. Prevale chi non è per la politica del fare anzi si contrasta chi come De Luca è concreto. Si pensa solo a riempire caselle con sottoposti. Della nostra Provincia, della nostra Regione, della camorra, per lo sviluppo, non un’idea
    Spero che del Mese con il suo Blog accolga la mia proposta e lavoriamo per una data della manifestazione, potrebbe essere in ottobre…vuole solo essere una proposta per un NUOVO SUD UNITO militante

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  5. Intervengo in questo Blog, su questo argomento perchè mi pare che il livello di strumentalizzazione politica e sciacallaggio sia giunto a livelli insostenbili. Vorrei ricordare a tutti che, attualmente, la Campania ha un buco nel comparto della sanità che è fatto da numeri a 9 zeri; buco che non è stato prodotto dalla gestione politica di Caldoro ma dal malgoverno della sinsitra di Bassolino. Su questo, mi pare, che non vi possano essere dubbi. Come credo che non vi possano essere dubbi sul fatto che la Regione Campania ha l’assoluta necessità (perchè richiesto da una legge dello stato) di organizzare un PIANO DI RIENTRO che gli consenta di accedere ai fondi FAS accontonati dalla nostra regione e attualmente nella disponibilità del governo. Premesso questo, che non mi sembra di poca importanza, passo a indicare i punti del piano Caldoro che lo stesso ADMIN non mi pare abbia compreso bene. Il piano non prevede la chiusura degli ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e di Roccadaspide, ma prevede una riduzione dei posti letto come correttamente è stato indicato da Admin stesso. La riduzione dei posti letto non vuol dire chiusura degli ospedali ma significa razionalizzare le risorse disponibili organizzando i presidi ospedalieri in una logica di un aumento della qualità dell’assistenza, abbattendo i doppioni e gli sprechi che attualmente sussitono nei nostri nosocomi. Sprechi legati anche alla logica generalistica in cui oggi gli attuali ospedali sono organizzati. Il piano Caldoro, è un piano di rientro e lascia ai decreti attuativi nella piena responsabilità dei manager sanitari appena nominati che avranno il compito, in tempi strettamente indicati dal Piano, di razionalizzare le risorse rese disponbili rispondendo ai fabbisogni di assistenza sanitaria e non alle logiche di colitivazione di orticelli politici personali. Orbene, per quanto attiene all’opsedale unico della Valle del Sele, questa struttura rientra tra i tre progetti che la regione campania intende portare a buon fine ma in tempi non proprio immediati. Nell’immediato invece, un medico competente (figura nuova nel panorama dell’amministrazione sanitaria) dovrà, di concerto con il manager dell’ASL, produrre un piano di fusione funzionale degli attuali ospedali della Valle del sele. In pratica, deciderà dove lasciare aperta la chirurgia generale, dove aprire la emodinamica, dove la ginecologia ecc. Nella consapevolezza che per operarsi di ernia o subire un altro intervento in elezione non è necessario che la sala operatoria si trovi sull’uscio della propria dimora. Cosa che in maniera demagogica e, come la storia ha poi dimostrato, insostenibile economicamente, la politica degli ultimi 50 anni ha tentato di mettere in atto.
    In questo piano sono contenuti molti altri elementi e novità che in questa sede non riesco (per motivi di tempo) ad illustrare, proverò solo ad elencarli.
    1) L’ospedale unico della valle del sele (funzionale e non per forza strututrale) avrà una gestione autonoma;
    2) L’emergenza territoriale viene ridisegnata tenendo in giusto conto le esigenze di rapidità di raggiungere strutture in grado di risolvere veramente i problemi;
    3) la Medicina del territorio viene coinvolta a pieno titolo per far fronte alle inevitabili aumenti di richieste (spesso inappropriate) che attualemente fanno riferimento agli ospedali e che più naturalmente dovrebbero essere di pertinenza territoriale (codici bianchi e verdi);
    4) Viene introdotta una nuova istituzione: l’ospedale di comunità
    5) Viene riconosciuto fondamentale il ruolo dei servizi residenziali e semiresidenziali per gli anziani e i disabili
    6) Si stabilisce finalmente una stretta interdipendenza tra assitenza sociale e sanitaria attraverso l’obbligo della organizzazione della PUA – porta unitaria di accesso.
    Insomma se proprio vogliamo contribuire a migliorare l’assistenza sanitaria nella nostra città, prima leggiamoci il piano, comprendiamolo bene e poi ne discutiamo. Ecco cosa voleva dire Cirielli a DESimone, che forse è stato un pò troppo incauto a dire delle cose che non corrispondono alla piena verità. In conclusione vorrei chiedere a tutti quanti se ritengono che la politica locale, debba schierarsi a favore o contro alla costruzione di una nuova struttura da realizzare “a sud, molto più a sud di Eboli” (parole pronunciate davanti a me e ad altri da Calabrò, nell’inconotro che abbiamo avuto qualche giorno fa) , del costo di almeno 200 milioni di euro e che non varà nulla a che fare più con la nostra città!! Io non appoggerò mai tale proposta, ma auspico che nel piano di razionalizzazione che tra qulache mese verrà messo in campo, alla nostra città venga riconosciuto un ruolo importatne e non mortificante per la storia del ns ospedale e per tutta la cittadinanza.

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  6. Egregio dr. Lenza, non conoscendoLa di persona, tramite questo blog, mi permetto suggerirLe due cose:
    1- la lettura approfondita dell’ultimo numero di Salerno Medica, per intenderci la monografia sul federalismo fiscale, in particolare applicato alla sanità;
    2-la lettura della lettera “aperta” ai Sindaci di Eboli e Battipaglia elaborata dalla neo-associazione 360 di Eboli in merito al Piano.
    Questo perchè non condivido la Sua analisi fatta in relazione al piano Caldoro(Zuccatelli) e, forse, potrebbe avere idee più chiare in merito. Ho avuto la strana impressione che per motivi di “bottega” viene “stressato” molto quanto c’è nel Piano e fra l’altro in modo confusionario e contraddittorio. Per motivi di spazio non entro nel merito di quanto da Lei asserito, ma mi farebbe piacere poterne discutere serenamente. Mi auguro che si possa trovare il luogo ed il tempo per poterlo fare. Auguri per il Suo “lavoro di Medico”. Antonio Lioi

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