Santomauro candidato al Parlamento: “Civico….non civico…….” questo è il problema

“Civico…non civico…civico…non civico…..” per Etica il Sindaco ha smesso di sfogliare la margherita. Ha deciso finalmente. Non è più civico, ha un Partito…. e questo è il problema.

Operazione Santomauro nella “Terra di Mezzo”. E’ stato messo alle corde o c’é dell’altro? Intanto ha fregato sul filo del traguardo il suo collega Ebolitano Martino Melchionda che pare cerchi anche lui una nuova casa.

Martino-Melchionda-Giovanni-Santomauro

BATTIPAGLIA – L’adesione armi e “bagagli” (consiglieri) del Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, pone fine ad una querelle e sembra dia una schiarita a tutte le vicende che da ora in poi si verificheranno. Sebbene sia un modo irrituale, è comunque una decisione e va rispettata. Sebbene sia criticabile per le modalità e la risoluzione, in ogni caso pone fine, almeno per Santomauro ad un suo percorso politico, travestendolo con una “casacca” di Partito.

Il Sindaco ha scelto l’UDC, quel partito che a livello nazionale si agita per conquistare faticosamente un suo spazio al centro, e per farlo, dopo aver contribuito alla demolizione del coriaceo e gaudente Silvio Berlusconi, si è azzeccato a zainetto sul Governo Monti e il Primo Ministro Mario Monti. Ha scelto l’UDC, quella “terra di mezzo” dove tutto è possibile, e la prova provata è quello che succede a Battipaglia, dove un’amministrazione aderisce ad un Partito, tra l’altra, nemmeno maggioritario. Una Istituzione, che aderisce ad un partito.

E’ singolare, ma è quello che accade e la realtà supera sempre e di gran lunga la fantasia. Va da se che il percorso di Santomauro, sembra essere contro corrente, e così mentre i Sindaci si smarcano dai Partiti, troppo egemoni e non più in sintonia con gli elettori, per reggere all’assalto del ciclone Beppe Grillo, vanno verso lidi di autonomia affermando il principio della civicità, Santomauro fa il contrario ed aderisce un partito.

E’ stato messo alle corde oppure c’è dell’altro? si diceva.

C’é dell’altro. E qual’é quell’altro? E’ sicuramente un suo piazzamento nella corsa ad una “Piazza” per il Parlamento. Ha fatto la mielina per mesi e ha fregato sul filo del traguardo il suo collega Ebolitano Martino Melchionda, anche lui pare in cerca di nuove soluzioni, atteso l’affollato parterre di aspiranti parlamentari nel suo partito, il PD.

La mielina era necessaria per ricomporre un percorso che avrebbe convinto i dirigenti locali e quelli nazionali, che l’operazione Santomauro fosse quella giusta e che lo stesso avrebbe offerto un “carniere” pieno zeppo di Consiglieri Comunali. Una strategia convincente, e per un Partito come l’UDC da risultati elettorali non molto esaltanti come gli attrinbuiscono i sondaggi, una “transumanza” del genere non può non essere che presa in seria considerazione, ma non esclude nessuno, non toglie spazi a nessuno, se non offrire dei benefici.

Proprio ieri il Parlamento ha messo mano alla Rigorma costituzionale, almeno nella parte della comnposizione della camera dei deputati riducendo il numero dei Parlamentari da 630 a 508, di cui 8 eletti nella Circoscrizione estera, e lo stesso parlamento affronterà anche le modalità, nel senso come eleggere i Parlamentari se con la tradizionale preferenza o con il collegio unico nominale, in modo da legare il candidato al territorio, ma sempre mantenendo una quota proporzionale per i “caporioni”. Con queste due ultime ipotesi una candidatura Santomauro non toglierebbe niente a nessuno se non rinforzare, sempre che i consiglieri, il gruppone dell’UDC si trasormino in voti, un Partito che è in cerca di consensi per sfondare ma nonostante tutti gli sforzi e gli “slinguamenti” di Casini con Monti, non ci riesce.

Sulla base di tutto quello che bolle in pentola e sui vari fornelli, Etica per il Buongoverno, il Movimento Civico fondato da Cecilia Francese, ha affida alcune sue riflessioni ad una nota politica del suo portavoce Giuseppe Speranza, che analizza le varie vicende ed attribuisce al “caso”, allo sfogliare di una margherita la decisione di Santomauro più che all’attendismo guidato che lo stesso ha posto nella sua strategia, che certo non promette niente per la Città ed aggiunge una nuova interpetrazione che si rifà più al dilemma: Civico o non civico….. questo è il problema per Battipaglia.

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“Civico…non civico…civico…non civico………”

(Etica per il Buon Governo)

Cecilia Francese

Finalmente scrive in una nota il portavoce di Cecilia Francese, Giuseppe Speranza per conto di Etica per il Buongoverno –  il “Sindaco dei miracoli” sembra aver smesso di sfogliare la margherita. Dopo mesi di tira e molla, la grande scelta è stata compiuta:

  • Il sindaco voluto dal PD (che per candidarlo ha spaccato il partito),
  • che ha preso i voti del centro-sinistra di questa città,contro l’U.D.C.,che sosteneva in campagna elettorale,un altra coalizione ed un altro candidato a sindaco,diventato “civico” dopo qualche mese “perché doveva collocarsi al disopra delle forze politiche della coalizione, garantendo tutti con la sua “civicità”

ha aderito all’U.D.C. e non è più “civico”.

Ovviamente, questo approdo, così travagliato e sofferto avviene esclusivamente nell’interesse della città. Ne siamo sicuri! Stranamente, però, in questi mesi di “serrata trattativa”, l’unica cosa di cui non abbiamo sentito parlare,sono i problemi di Battipaglia.

Abbiamo sentito parlare solo di poltrone, di assessori che entrano ed altri che escono, di ricerca di equilibri nel sottogoverno, ma non un sola parola sulle emergenze di una città ormai in ginocchio e che non riesce più a vedere una prospettiva di miglioramento futuro.

Giuseppe Speranza

Ci è sovvenuta una scena di uno dei più bei film degli ultimi decenni: “Mio Cugino Vincenzo“, in cui la coprotagonista ribatteva al suo fidanzato, che le chiedeva quali pantaloni indossare per andare a caccia di cervi: “immagina di essere un cerbiatto, che sta bevendo la fresca acqua di fonte, che sta brucando l’erbetta tenera di primavera, quando “bam” una fucilata in fronte lo uccide. Ora secondo te a quel cervo interessa quali pantaloni indossava lo scemo che lo ha ucciso?”

Ecco noi ci siamo detti: immaginiamo di essere un cittadino medio battipagliese, il cui figlio è disoccupato, il cui stipendio è congelato da tre anni,al quale l’Amministrazione di Battipaglia ha aumentato del 25% la T.A.R.S.U., del 40% l’addizionale I.R.P.E.F., ha portato a 400 euro al mese la tariffa per l’asilo nido del nipote,ha aumentato la tariffa per la mensa scolastica dell’altro nipote,che non sa se riesce ad arrivare a fine mese; ebbene a quel cittadino che gliene frega di quale casacca veste il soggetto che gli ha fatto tutti questi regali?

Che gliene importa se Santomauro ha finito di sfogliare la “margherita” e non è più civico?

A quel cittadino interesserebbero le proposte che vengono messe in campo per portare la città di Battipaglia ed i battipagliesi fuori dalle secche in cui lo “sfogliatore di margherite” li ha condotti in questi 3 anni di gestione del potere.

La nostra convinzione, però, – conclude la nota di Etica per il Buongoverno – è che per sentire parlare di progetti e proposte per Battipaglia,non basta cambiare casacca,ma che sia ormai indispensabile cambiare il sindaco e la sua “corte dei miracoli” ed a questo,noi di etica,senza mezzi termini,e senza mercanteggiamenti possibili stiamo lavorando, convinti che questo sia,davvero nell’interesse della Città.

Battipaglia, 22 giugno 2012

2 commenti su “Santomauro candidato al Parlamento: “Civico….non civico…….” questo è il problema”

  1. Ma dove crede di andare Santomauro se è vera una sua probabile candidatura al parlamento alle prossime elezioni politiche?
    Non si rende conto che i partiti sono morti e,tanto più l’UDC a cui ha aderito per “sistemare il proprio futuro”? E’ vero,al sud le cose stanno un pò diversamente e i 5stelle di Grillo non hanno preso ancora piede,ma ci saranno altre formazioni civiche che spazzeranno via questi personaggi che,tramite gli odiati partiti tradizionali,hanno pensato solo a programmare la propria carriera.
    Gli elettori non sono più tanto ingenui e sapranno scegliere le persone oneste e perbene e non i “portatori di voti”.

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