Il Movimento 5 Stelle punta il dito sulla “Casa dell’Acqua” e scrive a Santomauro

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La “Casa dell’Acqua”. Quel caro beverino nel quartiere Taverna, e il M5S scrive al Sindaco.

Il M5S domenica prossima 5 maggio presso i Gazebo lancia l’iniziativa “Porta la tua acqua di casa e noi ti diremo com’è”, eseguendo gratuitamente l’analisi delle acque che i cittadini porteranno.

Casa dell'acqua
Casa dell’acqua

BATTIPAGLIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo un Comunicato Stampa di Giuseppe Nobile e Claudio Nigro, che a nomme del Movimento 5 Stelle che rappresentano, scrivono all’Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, portando all’attenzione dello stesso la recente decisione supportata anche da una Delibera di Giunta, di Installare nel quartiere Taverna la così detta “Casa dell’Acqua“, un punto di erogazione di Acqua microfiltrata.

POLITICAdeMENTE in un apposito articolo dal titolo “Il Business della “Casa dell’Acqua” da 17milioni di € arriva anche a Battipaglia”, aveva evidenziato come quella scelta lanciasse un allarme, sia rispetto alla qualità dell’acqua, ma anche rispetto al Busines che si andava ad individuare, nel momento in cui una Società privata veniva “indicata” dall’ATO (Ambito Territoriale Ottimale, l’ente deputato alla gestione e alla erogazione delle acque), come unica società deputata alla realizzazione e alla successiva gestione dell’impianto, oltre che metteva in evidenza quali e quante potessero essere le cifre veicolate nella direzione di questa società, senza effettuare nessun confronto economico e di qualità o di tecniche e come quei soldi spesi potessero servire per l’ammodernamento degli acquedotti cittadini, veri e propri colabrodo.

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Quel “caro” beverino nel quartiere Taverna

di Claudio Nigro e Giuseppe Nobile

BATTIPAGLIA – Una mente un po’ pigra o poco allenata, oppure, semplicemente non maliziosa, non è avvezza a cercare o scorgere le verità che si celano dietro ad alcune cose che, solo all’apparenza, potrebbero sembrare buone e giuste. Dovendo vedere le cose da una diversa prospettiva, non possiamo non rifarci ai fatti, per come sono. E solo dopo, tentare di fornire la nostra visione, quella del Movimento 5 Stelle di Battipaglia.

Abbiamo preso atto, dalla delibera del Comune di Battipaglia del 6 settembre 2012 (approvata con “soli” sei presenti su 11 componenti di giunta), che sono stati spesi ben 52.457 € per la realizzazione di un sito di erogazione di acqua microfiltrata nel quartiere Taverna. Abbiamo preso, altresì, atto che questa spesa ha avuto copertura per 27.732 € da parte dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale, ossia ente deputato alla gestione ed erogazione delle acque potabili) e ben 24.725 € allocati da parte del Comune di Battipaglia.

A fronte di questa spesa i cittadini, pagando solo 5 centesimi al litro, possono servirsi del “fontanino” e riempire le bottiglie che vogliono, potendo perfino scegliere tra l’avere l’acqua liscia o gassata. A questo punto, il lettore avrà posto la seguente domanda (ci scommettiamo?): cosa c’è dietro? Perché sto continuando a leggere?

Casa dell'acqua
Casa dell’acqua

Eh sì, dietro ci sono alcuni elementi, alcuni fattuali (non sono giudizi di parte, sono così e basta), altri semplicemente espressioni chiare e consequenziali delle politiche del Movimento. Veniamo ai primi. Una persona qualsiasi si aspetterebbe che quei “soli” 5 centesimi al litro che un cittadino paga per avere acqua frizzante (o liscia, dipende dai gusti) microfiltrata e pura vadano ai soggetti che hanno pagato l’investimento. Invece no! La logica della convenienza economica di questa amministrazione appare, almeno, stravagante: i 5 centesimi vanno alla SIDEA Italia Srl, una società privata di Firenze chiamata a gestire e manutenere l’impianto. Quindi, mentre l’investimento è di parte pubblica, la remunerazione dell’investimento va ad una società privata. Sì, qualcuno dirà: ma almeno si evitano i costi del personale che deve monitorare il sito. No, noi diciamo: quel personale serviva comunque e poteva benissimo appartenere a qualche società partecipata del Comune.

Per non parlare del fatto che la maggior parte di questi impianti, già installati sul territorio nazionale (ad esempio quelli di Alpignano, Cremona, Firenze ecc.) permettono di prelevare l’acqua liscia (non addizionata di anidride carbonica) gratuitamente, facendo unicamente pagare solo quella gassata (addizionata). Quale è la scelta per la Casa dell’Acqua di Rione Taverna? Dalla delibera ciò non si evince.

Ma la motivazione della negatività del giudizio va ricercata, però, anche su un altri aspetti che, seppur, non direttamente legati all’aspetto economico, secondo la nostra visione sono altrettanto importanti.

Infatti, la messa in funzione di tale impianto produce, nella testa dei cittadini, una immediata discriminazione tra la percezione di qualità dell’acqua microfiltrata che esce dal beverino e quella che esce dal proprio rubinetto. Cinque centesimi non sono nulla, ma i vari euro che ogni famiglia spende in acque minerali sono diretta conseguenza di un’educazione sbagliata. Educazione che è, però, frutto di una comunicazione che per nulla tende a promuovere la qualità delle acque che escono dalle fontane domestiche. Tanto che molte famiglie hanno acquistato, o hanno intenzione di farlo, propri impianti di microfiltraggio.

Infine, ma siamo proprio sicuri che la società privata di gestione, qualora gli incassi dovessero essere al di sotto delle aspettative, si comporterà in maniera responsabile cambiando quei filtri che necessariamente vanno cambiati ogni tot di tempo? Il cittadino sa che sul piano dell’effettivo beneficio, un impianto del genere ed anche quelli domestici sono soggetti a continua manutenzione dei filtri al fine di evitare l’effetto opposto, ossia l’accumulo di eccessiva carica batterica nelle acque stesse?

Per non parlare delle Associazioni di Consumatori che hanno già monitorato autonomamente la qualità dell’acqua di molti di questi impianti, rilevando che essa è nella maggior parte dei casi praticamente identica a quella del fontanino pubblico più vicino, ed in alcuni casi addirittura peggiore.

A questo punto della lettura, non si può non porsi il dubbio se non sia meglio “investire”, soprattutto in termini di comunicazione (perché le acque che arrivano nelle nostre case sono già sicure) per beneficiare di un qualcosa di cui abbiamo diritto per legge? Altrimenti, a che servono le ATO e gli altri soggetti pubblici deputati al controllo delle qualità delle acque?

In fondo, non dobbiamo neppure dimenticarci dell’esito referendario secondo il quale la gestione delle acque deve restare pubblica e non soggetta a profitto da parte di alcun ente. A tal proposito, il Movimento intende, altresì, indagare anche sui processi gestionali dell’ASIS. Ma questo lo riserviamo ad una nuova puntata.

Per intanto, noi del MoVimento lanceremo già da Domenica prossima presso il consueto banchetto l’iniziativa “Porta la tua acqua di casa e noi ti diremo com’è”, dove eseguiremo gratuitamente l‘analisi delle acque che i cittadini ci porteranno.

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Battipaglia, 2 Maggio 2013

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