La CISL campana a Caldoro: Dialogo sociale sulla Sanità e gli Atti Aziendali

La Cisl tutta rilancia il dialogo sociale sulla questione complessa della Sanità campana.

Pietro Antonacchio Segretario Generale per la CISL FP di Salerno. Il processo di riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera non può basarsi sul solo numero di posti letto presenti nella struttura.

Stefano-Caldoro
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da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – “Caro Presidente, – scrivono il Segretario Generale FP CISL Campania Rino Brignola, il Segretario Generale  CISL Campania  Lina Lucci, il Segretario Generale CISL Medici Attilio Maurano, il Segretario Generale CISL Università Carlo Melissa, in una lettera indirizzata al: Presidente della Giunta della Regione Campania On. Stefano Caldoro, e p.c. Al Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta della Regione Campania Avv. Danilo Del Gaizo, Al Sub Commissario alla Sanità della Regione Campania Prof. Ettore Cinque, Al Sub Commissario alla Sanità della Regione Campania Dott. Mario Morlacco, Al Consigliere del Presidente della Giunta della Regione Campania per la Sanità Sen. Raffaele Calabrò, Al Capo Dipartimento della Salute della Regione Campania Dott. Ferdinando Romano, Al Direttore Generale del Dipartimento della Salute della Regione Campania Dott. Mario Vasco, Al Dirigente della Struttura Staff  del Dipartimento Salute della Regione Campania, Presidente Commissione Valutazione Atti Aziendali Avv. Antonio Postiglione, Al Direttore Generale della ASL di Avellino Ing. Sergio Florio, Al Direttore Generale della ASL di Benevento Dott. Michele Rossi, Al Direttore Generale della ASL di Caserta Dott. Paolo Menduni, Al Direttore Generale della ASL Napoli 1 Centro Dott. Ernesto Esposito, Direttore Generale della ASL Napoli 2 Nord Dott. Giuseppe Ferraro, Al Direttore Generale della ASL Napoli 3 Sud Dott. Maurizio D’Amora, Al Direttore Generale della ASL di Salerno Dott. Antonio Squillante, Al Direttore Generale AORN Cardarelli di Napoli Dott. Rocco Granata, Al Direttore Generale AORN Azienda dei Colli  di Napoli Dott. Antonio Giordano, Al Direttore Generale AORN Santobono di Napoli Dott. essa Annamaria Minicucci, Al Direttore Generale AORN Moscati di Avellino Dott. Giuseppe Rosato, Al Direttore Generale AORN Rummo di Benevento Dott. Nicola Boccalone, Al Commissario AORN San Sebastiano di Caserta Dott. Paolo Sarnelli, Al Direttore Generale della Azienda Ospedaliera Università di Napoli Dott. Pasquale Corcione, Al Direttore Generale della Azienda Ospedaliera universitaria integrata di Salerno, Dott. Vincenzo Viggiano, Al Direttore Generale dell’IRCCS “Fondazione Pascale” Dott. Tonino Pedicini; – Ti rappresentiamo la nostra viva preoccupazione per la metodologia adottata dalla Commissione Regionale competente per l’approvazione degli Atti aziendali

Riteniamo, infatti, che la scelta di procedere alla valutazione e alla successiva – eventuale – approvazione dei soli Atti delle sei Aziende Ospedaliere di Rilievo Nazionale (Cardarelli, Azienda dei Colli, Santobono, Moscati di Avellino, Rummo, San Sebastiano), senza tener conto di quelli prodotti dalle ASL Territoriali, dalle Università di Napoli e dall’azienda ospedaliera universitaria integrata di Salerno e dall’IRCCS “Fondazione Pascale”, non sia coerente con l’obiettivo, con Te più volte condiviso, di assicurare organicità al Sistema Sanitario Regionale, efficientamento della spesa e sinergia delle strutture (emergenza–urgenza, medicina territoriale, distrettuale e delle aziende ospedaliere di rilievo nazionale).

Lo stesso Decreto commissariale n. 18 del 18 febbraio 2013,  – scrivono i dirigenti regionali CISL – come a Te è ben noto, richiama la necessità di raccordare l’autonomia aziendale con il più ampio contesto regionale, al fine di garantire ai cittadini campani un’assistenza appropriata. 

La valutazione degli Atti aziendali, inoltre, non può più solo prendere in considerazione – a nostro avviso – mere logiche “ragionieristiche” (verifica della congruità dei parametri numerici) motivate dal rispetto dei parametri del Piano di rientro e degli obiettivi fissati dal “tavolo Massicci”. Gli enormi sacrifici chiesti in tutti questi anni alla collettività, che hanno consentito alla Campania di essere annoverata tra le Regioni più virtuose, richiedono ora risposte concrete ed immediate in termini di qualità dell’assistenza.

Per quanto sopra, – concludono i dirigenti sindacali della CISL regionale – Ti chiediamo di valutare la necessità di sospendere le procedure di approvazione degli Atti su richiamati, al fine di affrontare una discussione sistemica che garantisca finalmente il più corretto funzionamento del Sistema Sanitario Regionale.

Viceversa nostro malgrado dovremo registrare, ancora una volta, un tentativo debole e parziale di affrontare le criticità del SSR che tradisce l’impostazione da sempre condivisa con il Tuo Ufficio di Presidenza. Confidando nella Tua attenzione, Ti chiediamo una convocazione ad horas per un confronto di merito sui contenuti e sulle modifiche agli Atti aziendali proposte dalla Commissione Regionale.

Sulla base di queste considerazioni è intervenuto anche il Segretario Provinciale di Salerno della CISL FP Pietro Antonacchio, il quale aggiunge: “La Cisl tutta rilancia il dialogo sociale sulla questione complessa e complessiva della sanità campana. Il processo di riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera non può basarsi sul solo numero di posti letto presenti nella struttura. A monte della decisione, è necessaria una valutazione del fabbisogno, una indagine epidemiologica e una mappatura dei servizi esistenti.

La scelta di chiusura o riconversione degli Ospedali – aggiunge Antonacchio – deve essere fatta considerando fattori come: fabbisogno di salute della popolazione di quella specifica zona, incidenza di particolari patologie croniche su quel territorio, la presenza di altre strutture ospedaliere nelle zone limitrofe (che possano configurare eventuali situazioni di duplicazioni di presidi), qualità e sicurezza delle strutture che dovranno essere chiuse o riconvertite, caratteristiche specifiche di quel territorio in termini di orografia e flussi turistici (come zone montane, piccole isole), esistenza di un servizio di trasporto efficace e tempestivo dalla zona dove verrà chiusa la struttura agli ospedali che rimarranno attivi, in particolare in caso di urgenze e di servizi ad esso collegati (es. emodinamiche, stroke unit, etc.), qualità, accessibilità e capacità di rispondere ai bisogni della popolazione (efficacia) da parte dell’assistenza territoriale presente su quel territorio: diffusione del servizio ADI, case della salute, lungodegenze, riabilitazione.

Garantire la contemporaneità degli interventi legati alla riconversione. – prosegue antonacchio – Garantire un’organizzazione dell’offerta socio-sanitaria territoriale e di prossimità adeguata a farsi carico del bisogno di salute della comunità. Garantire la sicurezza degli interventi di emergenza-urgenza, assicurando una corretta e razionale dislocazione dei servizi ed essi dedicati, anche attraverso processi di riconversione (Punti di primo soccorso, DEA I e II livello, etc.), un numero congruo di ambulanze medicalizzate, il funzionamento H24 del servizio di elisoccorso, la distribuzione di servizi collegati alla gestione delle emergenze come le emodinamiche.

Prevedere – conclude Pietro Antonaccio – spazi di condivisione e partecipazione delle comunità locali e delle organizzazioni civiche e di pazienti ai processi di riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali, nonché sulla valutazione costante (es. audit civico) dell’impatto della scelta maturata ed attuata. Prevedere un piano di comunicazione rivolto alla cittadinanza sulla riorganizzazione. In questi ambiti è necessario favorire la partecipazione degli utenti, in particolare nei processi di informazione, trasparenza, misurazione e valutazione dei servizi, affinché il loro ruolo non si limiti alla verifica finale ma a un coinvolgimento nel percorso di definizione dei servizi.”

Salerno, 30 marzo 2014

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