E dopo il “buio” Battipaglia sia Cittá della Legalitá

E dopo tre anni di buio con la macchia della Camorra in testa, Battipaglia diventa la Città della legalità.

Incontro a Palazzo di Città tra il Sindaco Cecilia Francese e il presidente del Parlamento della Legalità Internazionale Nicolò Mannino che ha scelto Battipaglia come osservatorio privilegiato.

Il sindaco e Nicolò Minniti
Il sindaco e Nicolò Mannino

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – Battipaglia diventa “Città della Legalità”. Un osservatorio privilegiato scelto dal presidente del Parlamento della Legalità Internazionale Nicolò Mannino che oggi ha fatto visita alla neo eletta sindaca Cecilia Francese a Palazzo di Città. Già in occasione della proclamazione in Comune, attraverso il socio del Parlamento e portavoce di Rivoluzione Cristiana Antonio Di Cunzolo, era stata consegnata alla sindaca una lettera di augurio e una targa inviata proprio dal Parlamento per la Legalità Internazionale.

E così dopo tre anni di scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazione camorristica e tre anni di mortificazione per la Città e per i battipagliesi, senza vi fossero i dovuti chiarimenti e senza che venissero indicati chi tra gli imprenditori, i politici, gli amministratori, i funzionari fossero collusi con la Camorra e soprattutto chi sono i camorristi dei quali guardarci, prendere le distanze e combatterli, finalmente si respira un’altra aria e finalmente si sceglie da che parte stare, indipendentemente da Mannino.

Francese-Mannino-Zara
Francese-Mannino-Zara

Nicolò Mannino, che in passato ha collaborato con Paolo Borsellino e con il giudice Antonino Caponnetto, è un professore della provincia di Palermo da anni impegnato nella lotta alla Mafia. Proprio con Caponnetto ha avuto modo, negli anni Novanta, di conoscere la realtà di Battipaglia e scrivere, anche grazie ad un imprenditore battipagliese, Ubaldo Pietrasanta, un libro il cui ricavato è stato devoluto in favore della Comunità Emmanuel.

Il Parlamento della Legalità Internazionale – ha detto Antonio Di Cunzolo -, è un organismo impegnato nella legalità a 360 gradi. E’ uno strumento per invertire la rotta nella amministrazioni pubbliche, per la trasparenza, per combattere la cultura della Camorra”.

Il Parlamento della Legalità Internazionale vede tra i soci numerosi ministri e sottosegretari di Stato e quale presidente onorario il Presidente del Senato Pietro Grasso.

“E’ per me una grande emozione ritornare a Battipaglia – dice Nicolò Mannino -. Ci sono stato con il giudice Caponnetto e ricordo il dono che mi fecero i poliziotti che erano assegnati alla mia scorta. Una madonnina che mi ha accompagnato nel mio viaggio di ritorno a Palermo. Il nostro impegno è quello principalmente di parlare di legalità nelle scuole, in ambito culturale e sociale. In questo senso vogliamo che Battipaglia diventi un osservatorio sulla legalità”.

La sindaca Cecilia Francese, che nel giorno della sua proclamazione ha letto la lettera accorata che gli giungeva proprio dal Parlamento della Legalità Internazionale, ha voluto dare conferma che “Battipaglia sarà una città della legalità. Una città libera da ogni condizionamento. Una città che ritornerà ad essere normale e ad essere al fianco dei cittadini. Di tutti i cittadini. Combattendo contro il malaffare e favorendo la trasparenza”.

Di Cunzolo-Francese-Mannino
Di Cunzolo-Francese-Mannino

Noi Le crediamo e Le saremo vicini se così sarà. Saremo attenti e non faremo sconti a nessuno, ma staremo anche attenti che Battipaglia non divenga la vetrina per i professionisti dell’antimafia, quelli che sono tra gli onnipresenti a tutte le manifestazioni da quelle parrocchiali a quelle istituzionali, trascurando che spesso quelle vetrine servono solo ad allettare chi invece opera contro lo Stato e contro i cittadini.

Staremo vicini a chi veramente vuole combattere i fenomeni associativi camorristici, ma staremo vicini senza esitare a tutti quelli che ci renderanno la vita quotidiana se nelle loro azioni mostreranno che la cultura della legalità non è una moda ma un valore che ci deve appartenere. Ma siamo consapevoli che per evitare quei percorsi bui che consentono alle camorre, alle mafie, alle ndranghete, di insinuarsi ed avere ragione, occorre vi sia trasparenza e soprattutto regole condivise, che siano uguali per tutti, regole e trasparenza che non lasciano spazio a nessuno.

Per contro denunceremo chi persegue altri obiettivi, lontani dalla legalità, e chi invece quelle regole le disattendere per raggiungere obiettivi personali e inconfessabili, ma saremo rabbiosi soprattutto con i prepotenti, gli arroganti, e quegli altri che appartenendo alle istituzioni le usano per favorire i corrotti, corrotti a loro volta. Insomma noi non vorremmo “rispecchiarci” in vetri che invece di favorire la vista sono rispecchianti.

Ci auguriamo una Città diversa, diversa da quella che non vorremmo mai sia,  E che invece altri vorrebbero fosse, una Città vivace, moderna, accogliente, intraprendente, ricca e generosa nella quale stiano bene tutte le persone oneste e siano bandite tutte le altre, che nulla hanno a che fare con l’onestà e la legalità.

Cecilia Francese scelga fa che parte stare e con chi, e si adoperi perché quella trasparenza sia una naturale conseguenza all’essere veramente liberi e democratici convinti, allo stesso modo lo facciano anche le opposizioni e il suo maggiore leader Gerardo Motta, consapevoli del ruolo che svolgono e che nella più assoluta lealtà rappresentano, sapendo con certezza che le camorra, le mafie e le ndrangheta, non stanno mai all’opposizione e che certe guerre, perché di guerre si tratta, non hanno colori politici.

Di Cunzolo-Francese
Di Cunzolo-Francese

Il Parlamento della Legalità, fondato e coordinato da Nicolò Mannino che ne è l’ideatore e fondatore, nasce dopo anni di intensa attività culturale antimafia, svolta ancor prima delle stragi di Capaci e Via D’Amelio.

Nicolò Mannino già dal 1985…inizia il suo impegno culturale nel sociale proponendo strategie educative per i ragazzi e i giovani, per non cadere nella trappola della malavita organizzata e dal surrogato mafioso che dilaga in ogni dove e che ancora oggi estende i suoi tentacoli in diversi settori rendendo difficile il percorso alle persone oneste …e mentre Giovanni Falcone scriveva che “la mafia è un’autentica vergogna nazionale”, e noi lo condividiamo a pieno, tanti come Nicolò Mannino organizzavano incontri nel mondo scuola per educare i giovani ad amare la vita e tutto ciò che sa di “voglia di vivere nella libertà e nella speranza di un mondo migliore”.

Ma mentre il Sindaco di Battipaglia si affaccia all’opinione pubblica cercando di accreditare la sua immagine e quella di Battipaglia sul versante opposto a quello in cui è precipitata, come una sberla che si dà alle persone che tramortiscono per farle tornare in se, giunge una comunicazione politica da “Rivoluzione Cristiana” che ci riporta alla realtà è ci ricorda quanto ancora sia lungo il cammino che dobbiamo percorrere per liberarci da metodi e comportamenti da bocciare senza appello: «Nessun veto sul nome di Luca Muto – si legge nella nota di replica della segreteria locale di Rivoluzione Cristiana – alle dichiarazioni, apparse su alcuni organi di stampa, dell’ex assessore della giunta Santomauro avvocato Luca Muto.

Né il nostro partito, – si aggiunge – né il nostro rappresentante Fernando Zara, hanno mai posto veti su alcun nome proposto per la composizione della giunta guidata dalla sindaca Cecilia Francese. Alla luce di questo possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che le dichiarazioni fornite alla stampa da parte dell’avvocato Luca Muto sono destituite di ogni fondamento».

Pur apprezzando la nota di chiarimento, ribadiamo che in questo momento ce ne forte di questi o altri, anzi cogliamo l’occasione per consigliare alla sindaco Francese, di avvalersi delle sue prerogative e che, pur ascoltando i Partiti che l’hanno eletta scelga fra i nomi quelli che più ritiene opportuno, evitando si apra un mercato che va proprio nella direzione opposta di quella si vorrebbe intraprendere.

Battipaglia, 26 giugno 2016

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