Santimone-“Cimabue” fa una cosa e ne sbaglia due

Non più 3 liste per Santimone meglio un “Listone” per evitare candidati alla “rinfusa” e fa come la Volpe con l’uva rancida. 

Mancano meno di 24 ore alla presentazione di liste e Candidati Sindaco, e mentre Cariello ha ultimato le sue sei liste, Del Vecchio sta completando quella del PCI, e Damiano Cardiello, si fa tirare la calza dal centrodestra, Santimone fa come il fraticello della pubblicità Cimabue, ne fa una e ne sbaglia due. 

Donato Santimone

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Ieri sulla stampa locale è apparsa, attraverso una smentita comunicata con una nota dell’interessato, la notizia che da giorni circolava in Città circa un ripensamento da parte di LeU sulla Candidatura a Sindaco di Donato Santimone, di un suo ritiro, e di un sua sostituzione con il capogruppo uscente di MDP-LEU Antonio Conte, e in più un’altra voce che addirittura dava, ma in fase di trattativa, un possibile accordo con Damiano Cardiello, l’attuale capogruppo uscente di Forza Italia. Una voce alla quale POLITICAdeMENTE non solo non ha voluto prendere in considerazione, perché appartente alla più spinta delle fantapolitiche, ma che evidentemente i corrispondenti locali, avendo ricevuto la nota di Santimone, hanno correttamente riportato facendo diventare vera una non verità.

Massimo Cariello-FASCIA-1

La notizia in se (quella di fantapolitica diffusa in Città), per POLITICAdeMENTE non meritava nessuna notazione se non la risposta inviata ai quotidiani e pubblicata, attraverso la quale non solo si apprende che la coalizione che sostiene Santimone non è più composta da diverse liste, in primis LEU, e di espressione di porzioni di sensibilità politiche vicine al PD, al Movimento di De Magistris e movimenti civici con Eboli 3.0, ma di una sola Lista: “Un Listone che sfiderà in maniera granitica il sindaco uscente“, motivando la scelta con un “Non abbiamo alcuna intenzione di essere rappresentati da candidati come consiglieri comunali presi alla rinfusa dalle famiglie ebolitane, per dire, siamo forti perché abbiamo sei liste“.

Ebbene, per POLITICAdeMENTE quella del “Listone” e quella di non voler “candidati presi alla rinfusa” sono le notizie che meritano nota e danno plasticamente il quadro di come lo scontro condiziona anche le scelte. Pertanto il fare una Lista unica, di per se è una scelta politica e in quanto tale da rispettare. Chiamarla “Listone” al contrario è diminutiva, inquanto il suffisso “one” sebbene accrescitivo in politica rappresenterebbe un’accezione negativa. La motivazione circa la rappresentatività alla “rinfusa” è quanto mai offensiva e dispregiativa nei confronti di chiunque si è candidato e si vorrebbe candidare, indipendentemente dallo schieramento, ma anche nei confronti di chi avrebbe voluto candidarsi con il suo schieramento, marcando semmai condividendo un programma ma nella autonomia rappresentativa delle singole Liste, evidentemente connotate da affinità politiche. Si immagina che il “Listone” prenderà un altro nome piuttosto che LEU, o ART1-MDP-LEU o MDP-LEU come per mesi ha sottolineato nei suoi comunicati Antonio Conte.

Alfonso Del Vecchio

In verità nelle voci che circolavano in Città oltre quelle appena trascitte in precedenza vi era anche quella che raccontava delle difficoltà che il suo schieramento incontrava nella compilazione delle liste. Difficoltà derivanti da un inizio di Campagna elettorale truculenta, e pertanto qualche maligno ipotizzava che il ripiegamento su una lista era da considerarsi alla stessa stregua di quella volpe che non potendo arrivare all’uva disse che era rancida, di qui “consiglieri presi alla rinfusa“.

Piacerebbe ricordare che agli inizi degli anni ’70 un carosello che pubblicizzava il Dom Bairo un amaro miracoloso e dalle antiche tradizioni si affidò alle avventure di Cimabue, protagonista di uno spot di animazioni, che altri non era che uno sfortunato fraticello che veniva costantemente canzonato dai suoi confratelli perché commetteva sempre qualche sciocchezza. Il titolo del “Carosello televisivo pubblicitario“, ora si direbbe spot, era: “Le avventure di Cimabue” che appunto pubblicizzava l’amaro Dom Bairo iniziava con un coro dei fraticelli che intonavano: “Oggi fu giorno di letizia per lo convento e per li frati tutti” nel quale Cimabue, che volonterosamente si prestava a fare tutto, non ne combinava mai una buona, ispirando i confratelli a completare il ritornello in coro: “Cimabue, Cimabue, fai una cosa, ne sbagli due“. E lui contrariato aggiungeva: “Ma che cagnara, sbagliando si impara!”, ed ecco che partiva il messaggio pubblicitario col il Frate Priore che tirando fuori un liquore “al mondo raro. Risalente all’anno di grazie 1452, il Dom Bairo: L’uvamaro“.

Damiano Cardiello

Rispetto alla nostra vicenda Santimone più che la “Volpe” sembrerebbe “Cimabue”, il fraticello della pubblicità che ne fa una e ne sbaglia due, intanto mancano meno di 24 ore alla presentazione di liste e Candidati Sindaco, e mentre il Sindaco uscente Massimo Cariello ha ultimato le sue sei liste e le sta affinando, Alfonso Del Vecchio sta ultimando la Lista del PCI che lo sostiene, e Damiano Cardiello, si fa tirare la calza e ancora deve sciogliere i nodi, cioè se candidarsi o no al “sacrificio” a capo di tre liste civiche o fare pasdo, o addirittura a “capottare” il centrodestra in modo che non sia presente alle prossime elezioni comunali.

In questo quadro ancora indefinito, l’unica certezza è quella di un vantaggio che Cariello sta accumulando, giorno dopo giorno, non per le sue capacità ma per gli errori degli altri. Allo stesso modo il quadro politico che si presenterebbe, ci riporta alla considerazione di un superamento dei vecchi schemi politici in alleanze “a”politiche che confusamente e lontanamente sono sostenute da partiti che per tatticismi politici hanno rinunciato ai propri simboli. Al momento non si individuano coalizioni di centro, centrosinistra, centrodestra o di destra, tranne la presenza fortemente identitaria e politica del Partito Comunista Italiano.

Cosa succederà nelle prossime 24 ore? A noi preoccupa quello che accadrà nel prossimo mese, scommettendo sin da ora che i vari candidati più che presentarci i loro programmi e come e quando vorrebbero realizzarli ci offriranno uno spettacolo pietoso, di bassissimo profilo politico e di altissimo conflitto personale. Vorremmo sbagliarci.

Eboli, 21 agosto 2020

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