Battipaglia politica – Santomauro revocando gli incarichi fa “spazio” a nuove alleanze

La revoca riapre le trattative: un atto di grande “furbizia” politica.

Un tentativo politico pericoloso quello di “smarcarsi” dai partiti

Palazzo comunale di Battipaglia
Palazzo comunale di Battipaglia

BATTIPAGLIA – Non c’è che dire, con il “licenziamento” in tronco di tutti gli incaricati presso Enti ed istituzioni in rappresentanza del Comune, il Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro ha fatto una bella operazione. In termini calcistici è una vittoria netta: un 3 a 0 senza equivoci. In termini politici, mettendo in discussione altro materiale da contrattazione o merce di scambio, riapre un tavolo politico molto più imbandito di quello uscito dalle urne. “Tavolo” che non riusciva a soddisfare l’appetito del convivio.

Sindaco Giovanni Santomauro
Sindaco G. Santomauro

A giustificazione dell’operato dal Palazzo di Città, una nota dell’Ufficio stampa del neo-Sindaco che precisa – “Le nomine basate sul principio del “rapporto fiduciario” di rappresentanti del Consiglio Comunale in seno ad Enti, Aziende, Istituzioni, ha una sua diretta correlazione con l’Amministrazione Comunale in carica e con il Consiglio Comunale operante. Sicché tale correlazione ha un suo modo di essere proprio nel rapporto fiduciario che si instaura tra l’amministrazione stessa e i rappresentanti del Comune di Battipaglia nei vari enti, aziende ed istituzioni”(da il Mattino).

E così che sono “saltate” le teste: di Vincenzo Inverso e Fabio Vece, rispettivamente Presidente e rappresentante del Consiglio di Amministrazione della Società di Trasformazione Urbana “Battipaglia Sviluppo”, in carica già da cinque anni; di Nicola De Santis ed Edmondo Citarella nel CdA dell’ASIS la società che si occupa delle forniture e dei servizi idrici su tutto il territorio comunale; di Lazzaro Romano e Luigi Pederbelli, nominati nel CdA dell’Azienda “Pignatelli”, dall’ex Commissario Prefettizio del Comune di Battipaglia Alfonso Noce, che si occupa anche della gestione di “Villa Maria”. Tra l’altro nella “Pignatelli” si sarebbe dovuto provvedere già alla sostituzione del suo Presidente Ferdinando Barbato che si era dimesso subito dopo le amministrative di giugno.

Vincenzo Inverso
Vincenzo Inverso

La presa di posizione del Primo Cittadino ed i relativi atti di revoca, hanno colpito in maniera indiscriminata tutte le forze politiche di Centro-destra, nonostante il rimescolamento, che si è avuto prima e dopo le elezioni amministrative. Non poche sono state le reazioni, specie dell’UdC che attraverso Francesco Frezzato, difendendo l’operato Inverso, ha tenuto a precisarne l’interesse e l’impegno profuso per la STU e per la città di Battipaglia sia di Inverso che del suo Partito, ricordando di non essere per niente attaccati alle poltrone. E’ da notare che l’UdC era uno di quei partiti che sarebbe dovuto entrare operativamente nell’Amministrazione Santomauro.

Le reazioni dell’Udc, comunque, non sono seconde a un manifesto del PdL, che ancora frastornato dalla sconfitta elettorale ha trovato la forza di uscire pubblicamente con un manifesto apparso sulle mura cittadine attaccando in maniera inequivocabile l’amministrazione e il Sindaco, incapaci di andare avanti e di dare un’Amministrazione valida con risposte altrettanto valide alla Città

Proteste a parte, la vicenda non si presenta di facile risoluzione, in un clima fortemente deteriorato sia dal punto di vista politico sia sul piano dei rapporti umani. Tuttavia l’atto di revoca degli incarichi si presta a due letture: la prima, ispirata al “politicamente corretto”, che mette tutto in discussione e che “offre” all’intero Consiglio Comunale l’opportunità di poter discutere liberamente, legando ogni cosa al Consiglio stesso più che all’Amministrazione, ricorrendo al metodo di nomine a maggioranze variabili ma libere da accordi precostituiti; la seconda, un atto di grande furbizia politica, che rende “interessante” ogni trattativa che potrebbe portare all’ampliamento numerico e politico dell’attuale Amministrazione, di alcuni partiti del così detto “centro”, concorrendo in maniera più interessata alla distribuzione di diverse postazioni politiche.

Francesco Frezzato
Francesco Frezzato

Se la prima ipotesi sembrerebbe un’offerta corretta, ha come limite la contrattazione tout court; la seconda è una operazione che apre una contrattazione, che pur sembrando un mercimonio, potrebbe anche essere accettata se prima si perfezionasse il quadro politico-istituzionale, ivi comprendendo ogni forma di “contrattazione” anche quella delle poltrone, piuttosto che il contrario che si presenterebbe solo come una operazione di compravendita.

D’altra parte, Battipaglia è una città sfortunata, tre Commissari prefettizi in pochi anni, tutti con il “pallino” della politica. Nessuno di loro ha messo mano ai conti pubblici, semmai il contrario, come nel caso del commissario prefettizio, Giuseppe Manzo, che dispose l’alienazione dell’immobile ex Tabacchificio a favore della STU “Battipaglia Sviluppo”, autorizzando nello stesso deliberato il dirigente dell’Area economico-finanziaria, Marina Fronda, ad iscrivere nel bilancio (parte Entrata) il corrispettivo della vendita pari a  8.460.000 di euro, cifra che sarebbe dovuta servire a coprire il disavanzo di bilancio, contribuendo al contrario di procrastinare nel tempo una operazione di disavanzo, di cui ancora oggi se ne discute. Anziché pensare di predisporre un piano per il recupero di quelle cifre per il mancato incasso di canoni e tributi vari, si pensò alla vendita di un bene Comunale. Errore che si è protratto nel tempo e che non ha escluso nemmeno la gestione commissariale di Alfonso Noce.

Una trattativa politica che non tiene conto di queste cose è meglio non iniziarla proprio. La verità comporta anche conoscere quali siano le responsabilità che a vario titolo, sono passate inevitabilmente dall’essere politiche, tutte in capo alle amministrazioni di Centro-destra, a individuali, sperando che ancora non sia del tutto perso. Questo tipo di analisi non significa estraniarsi dalle proprie responsabilità politiche e magari prendere le distanze dai propri partiti o coalizioni di appartenenza, come magari fa il Sindaco Santomauro, che pur aderendo al Partito Democratico, immagginando di essere il Sindaco di tutti i battipagliesi se ne “allontana”, al contrario si può essere di parte ed essere di tutti. Nella storia repubblicana ci sono innumerevoli esempi, basta solo fare riferimento e imitarne uno di essi.

4 commenti su “Battipaglia politica – Santomauro revocando gli incarichi fa “spazio” a nuove alleanze”

  1. Il dott. Giovanni Santomauro rappresenta la continuità di quella politica clientelare che a Battipaglia in particolare e nel meridione in generale ha causato la crisi economica e sociale in cui ci dibattiamo. Un piccolo esempio di questa politica è la delibera della Giunta Santomauro con la quale sono state autorizzate le manifestazioni nella villa comunale in assenza dell’indicazione delle relative coperture finanziarie. C’è un lungo cammino ancora da fare nel Sud Italia verso la democrazia, la libertà e la civiltà.

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  2. Che delusione! Le maggioranze non si costituiscono con l’allettamento di incarichi, ma sulle proposte politiche serie. Personalmente non mi aspettavo di meglio, spero soltanto che la gente che si era illusa capisca.

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  3. Quale sarà il nostro futuro? Verrà un altro Commissario e i nostri conti andranno sempre più giù? Santomauro, quello che proponi, tende a tappare un buco, ma non individua le responsabilità e soprattutto non mette in moto un meccanismo produttivo. Quì si tratta di tributi non riscossi, quindi la prima cosa è attivare i meccanismi per incassare quei soldi.

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  4. Da tempo tento invano di capire il perchè la mia tanto amata,ma allo stesso tempo “avvelenata”battipaglia non riesce ad avere il posto che merita,il posto che noi cittadini di battipaglia tanto sogniamo,cioè il posto di città capofila della piana del sele.La risposta che riesco a darmi è solo una,quella della totale incompetenza dei nostri pseudo politici,di chi si candida ad amministrare la cosa pubblica.Basti vedere chi ci ammistra,dal sindaco che non oso neanche nominare per vergogna,dagli assessori nominati tale per conoscenza di qualche consigliere comunale e totalmente inesperti e incompetenti per ricoprire tale carica,e infine i consiglieri che non mi dilungo a citarli tutti e a spiegare le motivazioni,tale zottoli,corrado,d’acampora che a tutt’oggi non sanno con chi stare,restano in maggioranza ma non si sà con quale partito,a quale corrente politica appartengano se non quella dei loro esclusivi e personali interessi.Il caro amico D’acampora dovrebbe assumersi la responsabilità delle proprie scelte e non stare come si suol dire con due piedi in una scarpa,dichiararsi indipendente dopo essere stato eletto nelle fila del PD,VERGOGNATI.

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