Via l’amianto dai tetti di Eboli: “Togliamoci l’amianto dalla testa”

Finalmente: Via l’amianto dai tetti di Eboli! esulta il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa”, che ricorda come sia pericoloso non eliminarlo.

Gli incentivi continuano per tutto il 2014, per coloro i quali singoli privati e condomini ristrutturano i tetti è prevista nella compilazione della dichiarazione dei redditi una detrazione fiscale pari al 50% della spesa affrontata.

 rimozione-amianto-dai-tetti.

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota che ci ha inviato il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” che interviene sulla delicata questione della presenza dell’amianto in diversi punti della Città. Sebbene non si conosca chi e quante persone ne fanno parte, se e dove hanno una sede, che siano cento, mille o poche persone, la loro iniziativa è lodevole perché, guardando al quadro legislativo e alle iniziative messe in atto dal Comune, contribuisce in maniera significativa ad affrontare e si spera risolvere il problema dell’amianto, presente nei vari edifici realizzati negli anni ’50 e ’60.

A prescindere che ci farebbe piacere conoscere gli apparteneti al comitato, perché l’informazione sia corretta è necessario anche aggiungere che l’Amianto non è presente solo sulle coperture dei tetti, ma anche nelle fecali oltre che in qualsiasi altro manufatto che sarebbe dovuto servire a contenere il caldo il freddo o altri locali che si sarebbero dovuti proteggere da incendi. La loro presenza di per se non è pericolosa se è ben manutenta e se non si provvede alla rimozione utilizzando metodi inappropriati. In quei casi, con il deterioramento dei manufatti si liberano le fibre di amianto(Asbesto) e naturalmente disperdendosi nell’aria, se inalate costituiscono un pericolo grave, gravissimo. Quindi senza procurare allarme, una volta individuato e dopo sopralluoghi appropriati, è necessario intervenire eseguendo i lavori così come prevede la normativa…………………..  …  ………………..

Dobbiamo essere contenti: dopo mostre, convegni e censimenti fotografici fatti qualche mese fa dal Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa”, arrivano i primi risultati concreti: il Comune di Eboli si è dotato di uno Sportello Amianto per aiutare i cittadini che devono rimuovere manufatti contenenti amianto, sia economicamente che semplificando le pratiche.

Ma, soprattutto, sono da apprezzare quei condomini (in via Gagarin e SS 19, ad esempio) che, senza perdere altro tempo, hanno deciso di liberarsi immediatamente di questo materiale pericoloso per sé e per gli altri (l’eternit), sostituendo il loro tetto con delle innocue tegole in cotto.

Questi nostri concittadini sono stati molto responsabili ed intelligenti: quale padre di famiglia lascerebbe ai figli una proprietà contaminata da materiale altamente rischioso che potrebbe causare l’Asbestosi, una delle malattie tumorali più aggressive e subdoli anche a distanza di decenni? Certamente nessuna persona giudiziosa.

Tanti, però, sono i fabbricati, anche di notevole valore economico, ancora coperti di eternit: pensiamo ai vari “parchi” cooperativi in via Giovanni XXIII, in via R. Scotellaro e via San Cataldo; pensiamo a quattro grandi palazzi in via Pio XII e a quelli su Viale Matteotti e via Vittorio Veneto, in pieno centro.

Credete che il loro valore immobiliare possa essere quello di mercato, anche se il potenziale compratore sa di acquistare, insieme al suo nuovo appartamento, anche il rischio potenziale di un male gravissimo?

Noi riteniamo che, anche per questo, valga la pena di pensare al futuro, liberandosi dall’eternit quanto prima o documentando la manutenzione annuale prevista dalla legge.

Inoltre, per tutto il 2014, sono previsti incentivi per la ristrutturazione dei tetti condominiali pari al 50% della spesa sotto forma di detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi.

È ora il momento buono per togliersi l’amianto dalla testa.

Dopo i primi 100 tetti fotografati, censiti e consegnati ad ASL e Comune di Eboli, il Comitato prosegue il suo lavoro e consegna loro la documentazione fotografica di altri 50 tetti da verificare, nello spirito di collaborazione tra istituzioni e cittadini interessati alla salute collettiva.

Non ci dimentichiamo, però, della grave situazione di Santa Cecilia (8 grandi capannoni abbandonati e ricoperti di eternit fatiscente): il Comune di Eboli ha sollecitato l’intervento del giudice del tribunale di Salerno che, attualmente, ha in carico quella proprietà sotto sequestro?

A noi non risulta!

Non è possibile ignorare per altri anni una bomba ecologica di quel tipo: tutt’intorno all’ex-Apof si coltivano ortaggi (scarola, finocchi e carciofi) che arrivano certamente anche sulla tavola di noi ebolitani.

Il Sindaco inviti quanto prima una nutrita rappresentanza di cittadini ebolitani ad incontrare di persona questo giudice per pretendere soluzioni per la bonifica di quell’area: quando è in pericolo la salute della gente non si può parlare di ostacoli “insormontabili”; sarebbe come mettere in conto che dei cittadini “tratti a sorte” debbano rischiare un tumore incurabile nei prossimi anni.

E i capannoni dell’ex mercato boario nei pressi del Palasele?

Anche lì, tettoie in eternit fatiscenti di proprietà di un’associazione privata di allevatori salernitani in una situazione fallimentare, che non si fa carico né della loro manutenzione né della rimozione.

Non è tollerabile quest’immobilismo!

Facciamo appello alla concretezza che deve distinguere sempre l’operato di un buon Sindaco!

Bene lo Sportello Amianto, bene il censimento e l’aiuto ai cittadini!

Andiamo avanti su questa strada!

Eboli, 12 febbraio 2014

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