“L’odio” dei Cardiello, gruccio di Cariello

Cariello: «L’odio personale che muove ogni azione del consigliere Cardiello e suo padre avvelena la politica e danneggia l’immagine di Eboli».

Io non ci sto a questo squallido modo di fare della politica, di offesa e denigrazione di persone che che hanno sempre lavorato e pagato quanto dovuto; non ci sto a far mettere i miei consiglieri alla mercé di un ragazzino viziato dai soldi pubblici e mosso da un livore inaccettabile”.

Massimo Cariello-Foto POLITICAdeMENTE
Massimo Cariello-Foto POLITICAdeMENTE

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – La continua ricerca di ipotesi di incompatibilità amministrativa, portata avanti dal giovane consigliere di minoranza, Damiano Cardiello, più che provocare una plausibile replica da parte dell’Amministrazione comunale, – si legge in una nota diramata dall’Ufficio stampa del Comune di Eboli – sta generando soprattutto delusione per atteggiamenti considerati frutto solo di odio personale.

«Cardiello vive di odio, un sentimento che non appartiene alla politica – sentenzia il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. Ho cercato di capire quale fosse lo scopo di tutta questa acredine, perché da quando sono impegnato in politica mai mi era successo di assistere, e poi in così pochi mesi, ad uno squallore politico e personale come quello messo in campo dal consigliere Cardiello».

Lo sforzo di Cariello nel ricercare possibili cause di quello che viene definito odio personale, non sembra avere portato ad approdi possibili. «All’inizio – rivela il primo cittadino – pensavo che fosse una reazione conseguente alla bruciante sconfitta elettorale e mi dicevo che prima o poi la rabbia ed il livore sarebbero spariti. Invece, tra lui e suo padre, il senatore Franco Cardiello, vivono una quotidianità fatta di odio personale e di ricerca di ogni possibile appiglio per tentare di recuperare posizioni ormai irrimediabilmente perse e non per colpa nostra, ma per scelta degli ebolitani.

Basti pensare che il senatore Cardiello ha prodotto più atti contro questa amministrazione comunale, tra interrogazioni ed interpellanze, come mai in passato aveva fatto, pur con ben 21 anni di presenza in Parlamento. Ovviamente una presenza ben retribuita, per non parlare del resto, visto che non ricordo alcuna rinuncia dei tantissimi benefit che gode a spese dei contribuenti. Da un parlamentare ci aspetteremmo interventi sul lavoro, sulla sanità, sull’agricoltura, sui giovani, sulle famiglie e sui temi caldi per il nostro territorio e la nostra comunità, invece siamo costretti a registrare solo interventi in qualche modo a sostegno del figlio. Evidentemente il senatore Cardiello vede il suo incarico, come detto ben retribuito, come un fatto personale e familiare, non come una rappresentanza dei cittadini e del territorio».

Il sindaco di Eboli analizza anche alcune delle conseguenze delle prese di posizione della famiglia Cardiello mosse dall’odio. «In questi mesi ho assistito ad un livore che non ha motivazione, non ha paragone neanche con la più becera opposizione; abbiamo assistito ad un massacro nazionale della nostra città, vedi la questione immigrati, vedi l’invenzione delle multe. Oggi, con questo odio espresso anche sulla questione incompatibilità, arrivano a fare persino pressioni su Equitalia, sulla Prefettura, sul Ministero dell’Interno, il tutto per semplice contravvenzioni di cui, in molti casi, i consiglieri non ne conoscevano neanche l’esistenza, in quanto mai notificate».

A Massimo Cariello non sfugge che al figlio del senatore ed a suo padre non siano bastate neppure le risposte ufficiali di funzionari, uffici ed organismi. «La famiglia Cardiello porta avanti la sua vendetta personale nonostante i chiarimenti di legge – sottolinea Massimo Cariello -. Io non ci sto a questo squallido modo di fare della politica, che è solo strumento di offesa e denigrazione di persone che nella loro vita hanno sempre lavorato e pagato quanto dovuto; non ci sto a far mettere i miei consiglieri comunali alla mercé di un ragazzino viziato dai soldi pubblici e mosso da un livore inaccettabile. Ed è per questo che invito tutti coloro che hanno a cuore la nostra Eboli, compresa la minoranza illuminata e cosciente, a prendere posizione netta: questa non è politica e neanche opposizione sui programmi, questo è il capriccio di un bambino viziato, abituato ad avere sempre tutto, ma che ora ha perso il suo giocattolo e vuole infangare gente onesta e perbene».

Eboli, 28 ottobre 2015

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