De Luca sbanca e da capo si candida a Leader di un nuovo mezzogiorno

De Luca sbaraglia i suoi avversari e nonostante la campagna nazionale di TV e Giornali sovranisti stravince e si candida a Leader del Sud.

Con circa il 70% e contro tutti, da capopolo a Leader del Mezzogiorno. Il PD è primo partito, volano anche le sue liste, la Lega fa flop, FI e FdI ridimensionati, M5S si squaglia. Alla maggioranza andranno 34 seggi al centrodestra 9 al M5S 7. E si apre un’altra sfida, quella dei miliardi del Recovery Found. Zingaretti e Bonaccini sono avvertiti.

Vincenzo De Luca

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

https://elezioni.interno.gov.it/regionali/scrutini/20200920/scrutiniRI150000000000

NAPOLIVincenzo De Luca ha sbancato e con il 67% dei consensi ha quadruplicato le distanze su Stefano Caldoro e minimizzato la presenza dei “cazzari” a 5 stelle, i quali però si accontentano di aver vinto con il Si al Referendum sul taglio dei parlamentari e dato una ulteriore spallata alla Costituzione. Eppure solo qualche mese fa, nessuno gli parlava e nessuno avrebbe scommesso nemmeno per una cicca su De Luca, tanto che gli stavano sfilando la sedia da sotto, e Partito Democratico in testa, con un tale Gennaro Migliore ex deputato di Rifondazione Comunista, poi passato al PD e in seguito con Italia Viva di Renzi, gli aveva recitato già il “de prufundis” pensando di sostituirlo con l’ex Rettore della Federico II De Michele ora Ministro dell’Università e se si fosse concretizzato l’accordo organico con il M5S, con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (il fuggitivo). Ma l’epidemia da Covid e il lockdown hanno fatto il resto e hanno dato l’opportunità a De Luca di far emergere il suo carattere combattivo ma anche decisionista facendo venir fuori il personaggio, che a giudicare dai consensi, e nonostante la campagna nazionale mediatica dei giornali e dei programmi TV sovranisti che lo avevano aggredito è riuscito, a disegnarsi il ruolo, che più gli si addice, dello sceriffo, protettivo nei confronti dei suoi cittadini campani ristabilendo il feeling con il suo “popolo”, che con il voto si conferma gradito e torna ad essere quello che quel suo “popolo” vuole che sia, e come ai tempi di quando Sindaco di Salerno era il Sindaco più amato dagli italiani., oggi si riprende quel ruolo e si rimette in quei panni.

De Luca conferenza stampa

E i suoi avversari? Quelli nazionali sono avvertiti a partire dal suo Partito, il PD, con il quale di sicuro, conoscendo il suo carattere, regolera’ subito  tutti i conti  in sospeso e passando all’attacco di Zingaretti si libererà di quei “personaggetti” che hanno soporificato il PD a Napoli, annullandolo e consegnando al “demagistrismo”, ma anche guidando una vera e propria “rivolta” del Sud, che al contrario vuole sedersi e alla pari con gli altri e decidere le sue sorti, così come fece, facendo saltare il tentativo dei Governatori Zaia, Fontana e Bonaccini, i quali in nome di una non bene identificata “Autonomia differenziata” volevano depredare di ogni risorsa il Mezzogiorno (Sanità in testa) per continuare nell’azione colonizzatrice del Sud.

Quindi un De Luca da capo popolo a leader di un nuovo meridionalismo, che sbaragliato i suoi nemici interni ed esterni al PD, passerà all’incasso e si candiderà a guidare il riscatto delle popolazioni meridionali o userà la sua schiacciante vittoria per decapitare i suoi nemici e affermarsi come capo indiscusso?

De Luca 1

Questa seconda versione, ma senza decapitazioni, sicuramente è la più interessante e di sicuro troverà proseliti come è accaduto con il voto di ieri, dal momento in cui “difendendo” i campani con le restrizioni rigide adottate nel corso del lockdown, ha risvegliato anche il loro orgoglio, e quando lo stesso De Luca, a commento del voto sostiene sia stata una vittoria di popolo, ha ragione, anche perché il suo “populismo”, funziona molto di più del PD e delle formule politiche, e la sua vittoria comunque, oltre che una lezione per i suoi avversari-nemici, è anche un monito per Caldoro, Cirielli, Ciarambino e tutti gli altri i quali anziché proporre e contrastare l’azione del suo governo hanno impostato una campagna elettorale di odio e scandalismo, di veleni e giustizialismo. E ora? Ora aspettiamo chi saranno gli eletti, atteso che anche i numeri non saranno quelli che tutti si aspettavano ed il Consiglio Regionale avrà un’altra conformazione come IL MATTINO https://elezioni.ilmattino.it/ anticipa attribuendo alla coalizione di De Luca, una maggioranza che potrebbe arrivare a conquistare fino a 34 seggi nel Consiglio regionale della Campania, lasciandone 16 alle opposizioni, dei quali: 9 al centrodestra e 7 al Movimento 5 Stelle.

Tra i banchi della maggioranza sono sicuri di avere seggi il Pd, De Luca Presidente, Campania Libera, Italia Viva, Fare Democratico Popolari e Noi Campani mentre tutte le altre liste potranno eleggere consiglieri regionali con la spartizione dei resti.

Mancano pochi seggi alla fine dello scrutinio, e cole riporta sempre IL MATTINO, spicca la performance di Mario Casillo, il re delle preferenze a Napoli e provincia con più di 40 mila voti in cassaforte. Con il consigliere uscente di Boscoreale volano Loredana Raia Bruna Fiola; certi di uno scranno al Centro direzionale anche Massimiliano Manfredi e Enza Amato. Nel listino del presidente clamoroso il risultato di Vittoria Lettieri, figlia del sindaco di Acerra e prima eletta con più di diecimila voti: bene anche l’assessore uscente Lucia Fortini e l’ex caldoriano di ferro Carmine Mocerino. Francesco Iovino guida la pattuglia di Italia Viva a Napoli, Felice Di Maiolo è davanti a tutti tra i candidati di Fare democratico – Popolari, mentre Tommaso Casillo si prende la leadership nell’altra civica del presidente, Campania Libera. Rischia Francesco Emilio Borrelli, forte di 15 mila preferenze ma penalizzato dalla pessima performance della sua Europa Verde.

In provincia di Salerno i più votati sono Franco Picarone e Simone Valiante e Tommaso Amabile del Pd, Luca Cascone di De Luca presidente, Nino Savastano di Campania Libera, Andrea Volpe e Antonello di Cerbo del Partito socialista e Tommaso Pellegrino di Italia Viva. A Caserta Gennaro Oliviero supera Stefano Graziano nel Pd, Giovanni Zannini guida la lista del presidente e Vincenzo Santangelo è il più votato di Italia Viva. Ancora, ad Avellino Maurizio Petracca vince il derby dem con Rosetta D’Amelio mentre Vincenzo Alaia trascina Italia Viva secondo partito della coalizione. A Benevento, infine, Mino Mortaruolo fa il pieno di prefenze nel Pd e Luigi Abbate porta in alto il vessillo dei mastelliani di Noi Campani

​Tra le opposizioni, Fratelli d’Italia è il primo partito del centrodestra con Michele Schiano di Visconti Marco Nonno davanti a tutti a Napoli e Nunzio Carpentieri in testa a Salerno. La Lega si ferma al 5% nonostante la buona performance di Severino Nappi a Napoli, Gianpiero Zinzi a Caserta e Attilio Pierro a Salerno, mentre Forza Italia crolla sul gradino più basso del podio di coalizione: Anna Rita Patriarca strappa un seggio a Napoli, Lello Ciccone è primo a Salerno e Massimo Grimaldi si conferma a Caserta.

Tra i cinquestelle, infine, blindano la conferma in Consiglio regionale Gennaro Saiello Maria Muscarà a Napoli e Michele Cammarano a Salerno, la new entry è Antonio Carbisiero a Caserta. https://elezioni.ilmattino.it/

Napoli, 22 settembre 2020

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