L’Ospedale di Eboli chiude? Il Sindaco Conte chiede un incontro all’ASL

L’Ospedale di Eboli è sempre più rimaneggiato, il Sindaco chiede un incontro al DG dell’ASL Salerno Iervolino.

Fondi del Governo destinati e non ancora assegnati alla Regione e agli Ospedali dal Ministro della Salute; Reparti chiusi, accorpati, trasferiti; Carenza di personale medico e paramedico; Aumento dei posti letto; Nomina dirigenti medici; Potenziamento delle attrezzature; Ammodernamento della struttura; Alcune criticità da discutere con l’ASL e il Ministro della “Speranza”. 

Ospedale di Eboli – Mario Conte

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Ebbene ad uno ad uno vengono al pettine tutte le criticità del territorio, e questo tutte le volte che c’è un cambio di Amministrazione comunale. Oggi è il turno dell’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli. A proposito del Nosocomio cittadino si ricorderà le proteste incalzanti nel corso dei primi anni dell’Amministrazione Rosania. Proteste riapparse poi nei primi anni dell’Amministrazione Melchionda portate avanti dai vari Comitati e Associazioni cittadine, poi riproposte nei primi anni dell’Amministrazione Cariello, non ne parliamo proprio delle insulse amministrazioni dei fine anni ’80 e gli inizi degli anni’ 90, delle quali non è rimasta nessuna traccia se non quella di chi invece le ispiró, le volle e le sostenne e dei danni che hanno provocato.

In tutti questi anni purtroppo, fatta eccezione di qualche esponente sindacale (a turno) e qualche primario ostinato ed insistente nelle sue richieste, la maggior parte delle persone interessate, operatori sanitari e medici in testa non hanno alzato un solo dito, ne “bisbigliata” una sola protesta, tanto che a portare avanti il vessillo della protesta, dapprima furono le mamme, quando si trasferirono i reparti materno-infantili da Eboli a Battipaglia e poi la tenacia di una donna, che pur non avendo nulla a che vedere con il mondo della Sanità seppe raccogliere le varie “soffiate” dei “coraggiosi” Medici ed operatori che si nascondevano dietro di lei e seppe mantenere vivo il fuocherello della protesta, mentre si faceva scempio dell‘Ospedale di Eboli e della Sanità pubblica della Piana del Sele.

Vincenzo Fornataro-Rosa Adelizzi

Scempio che riduceva ai minimi termini un Presidio Ospedaliero, chiudendo reparti, accorpandone altri e, altri ancora traferendoli da un Ospedale all’altro, nel silenzio delle forze politiche di destra e di sinistra, antiche e nuove, tutte vigliaccamente interessate, magari, nel proteggere quei piccoli interessi che si nascondevano dietro una nomina di Primario, qualche incarico e quel grande imbroglio che si nascondeva dietro l‘ALPI che faceva guadagnare centinaia di migliaia di euro a medici in cambio del silenzio. E così se arrivava il buon Stefano Caldoro e rapinava i 300milioni di euro destinati, in una apposita posta di bilancio, per realizzare l’Ospedale Unico della Valle del Sele, e li dirottava a Napoli per Costruire l‘Ospedale del Mare, poi arriva Vincenzo De Luca e completa l’opera, ma non si cambiava il destino degli Ospedali della Valle del Sele e nel silenzio di Parlamentari locali senza palle e dei vari sindaci compiacenti a nulla servirono le proteste di Rosa Adelizzi, per cambiare le sorti dei nostri Ospedali. La “pasionaria” della salute a capo del Comitato per la Salute pubblica insieme al dott. Vincenzo Fornataro fu lasciata sola e nemmeno quei medici che le suggerivano le criticità si fecero più sentire.

Intanto a cancellare tutto ci ha pensato il Covid, e dietro al Covid è continuato inesorabile il declino dell’Ospedale di Eboli, ora ridotto ai minimi termini. Tralasciando tutti gli errori commessi nella gestione, si ricorderà l’ostinazione a definire il nosocomio locale “Ospedale Covid” e si ricorderanno anche i percorsi covid che attraversavano pericolosmente corridoi comuni. Il risultato è stato che l’Ospedale non era più ne carne e ne pesce e si è contato due anni di prestazioni negate a centinaia di cittadini, che nemmeno più si attendevano qualcosa. Poi arrivarono le vaccinazioni, ed anche qui si è notato le carenze. Queste sono partite in ritardo sia al Distretto che all’Ospedale stesso, un ritardo di mesi, fatta eccezione per il Dipartimento di Prevenzione collettiva, il quale con soli 3 medici, qualche infermiere e qualche volontario, tra l’altro nemleno pagato, hanno messo a sicuro vaccinando circa 100mila persone.

Proteste smorzare e così di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno l’Ospedale di Eboli é stato depotenziato e da oltre 450 posti letto è passato a poco più di 150 e al di fuori di ogni rosea previsione ora si regge solo su due repari: Quello della Cardiologia e l’Utic e Quello della Nefrologia; Gli altri tirano a campare senza personale e senza nemmeno una speranza, smorzata da una Direzione che più di preoccuparsi del miglior funzionamento si preoccupa di non spendere e tra proclami e sofferenze si riducono servizi e prestazioni.

Mario Conte

«Sin dalla campagna elettorale abbiamo posto attenzione alla situazione di precarietà del nostro ospedale – ha dichiarato a proposito il sindaco di Eboli Mario Contechiedendo ai vertici dell’Asl e della Regione di implementare il personale e acquistare le attrezzature necessarie, nonché di spendere, finalmente, i circa 22 milioni di euro già stanziati per la costruzione del nuovo pronto soccorso e del complesso operatorio. Occorre poi il consolidamento statico dell’edificio, il nuovo reparto di rianimazione e la manutenzione di quelli esistenti.

Al momento è stata acquistata una nuova risonanza magnetica e ci giunge notizia che siano state avviate le procedure di esproprio per la realizzazione delle nuove opere. – prosegue il Sindaco Mario ConteMa questo non basta. Il problema dell’organico non è stato affatto affrontato. Lo vediamo in questi giorni, in cui l’aumento dei contagi ha messo in ginocchio due importanti reparti il cui personale non è possibile sostituire. Non è ammissibile che un ospedale come quello di Eboli che serve un’utenza enorme grazie alle sue eccellenze professionali con pazienti che vengono anche da fuori provincia, debba essere costretto a chiudere Il reparto di Malattie Infettive e Chirurgia. – fa notare ancora il Sindaco Conte ricordando alcune criticità, alle quali noi aggiungiamo l’Ortopedia e l’Urologia, con una atavica carenza di medici e personale infermieristico, e quest’ultimo poi proprio con il 31 dicembre si trova sprovvisto di due urologi per fine contratto – Nei giorni scorsi anche quello di Medicina. A questo si aggiunge il problema dei precari, professionisti che hanno consentito per anni al nosocomio di lavorare ed i cui contratti scaduti il 31 dicembre non solo non sono stati trasformati in assunzioni stabili, ma neppure rinnovati.

Abbiamo chiesto e ribadiamo la necessità di un incontro urgente sia con il direttore generale Mario Iervolino che con i vertici regionali della Sanità. Vogliamo capire quale sia la strategia per l’ospedale di Eboli. C’è qualcuno, forse che vuole condannarlo ad una lenta agonia? Sappia che non lo consentiremo. – ha aggiunto con fermezza il primo cittadino – Siamo e saremo dalla parte dei cittadini che hanno bisogno di un servizio sanitario serio ed efficiente. Vengano nominati i primari dove mancano, si aumenti l’organico di medici, infermieri e operatori sociosanitari. Non si distrugga una eccellenza punto di riferimento della provincia di Salerno. Faremo ogni azione per evitare che il Maria Santissima Addolorata venga depauperato o, peggio, chiuso».

Intanto si spera che l’Ospedale non chiuda e che il Sindaco riesca ad avere un incontro con il Direttore Generale dell’ASL Salerno Mario Iervolino, immaginando che con lui, anche senza il Direttore Sanitario, si riesca ad avere il personale occorrente affinché i vari reparti possano operare al loro meglio, e sperando altresì che si riesca a strappare anche qualche attrezzatura, oltre a chiedere di incaricare i Direttori delle varie UO che al momento ne sono sprovvisti. Ci auguriamo anche si chieda al Ministro della “Speranza” che sblocchi i fondi destinati alla Salute in Campania per ammodernare gli Ospedali esistenti e costruirne dei nuovi, cercando di colmare il gap tra le regioni del Nord e del Sud. Ma forse questo è un compito che compete oltre che ad un Sindaco anche e soprattutto ai Parlamentari locali, silenti e distratti verso ogni problematica come la Terna, l’Alta Velocità, figuriamoci per la Sanità. Ora il primo loro obiettivo non sarà forse assicurarsi un seggio sicuro?

Eboli, 4 gennaio 2022

1 commento su “L’Ospedale di Eboli chiude? Il Sindaco Conte chiede un incontro all’ASL”

  1. Non abbiamo Speranza, la sanità è regionale e di importanza fondamentale la filiera istituzionale, lo sentiremo sulla nostra pelle e ne vedremo delle belle!

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