PUC Battipaglia: Lettera aperta di Nicola Vitolo al Commissario Ruffo

Nicola Vitolo dell’Associazione “A717 Battipaglia & Oltre“, interviene sul PUC e invia una “Lettera aperta” al Commissario Prefettizio Ruffo: “Il PUC è l’elemento qualificante per il futuro sviluppo della città”.

Dopo i tentativi di “riesumare” della Commissione urbanistica, e dopo le posizioni di Zara e  Francese che spingevano per la costituzione di un tavolo politico e il rinvio dei termini di approvazione del PUC, e il rifiuto del Commissario Ruffo, il PD con il Consigliere Provinciale Volpe apre alla proposta di Nicola Vitolo.

Nicola Vitolo
Nicola Vitolo

di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

BATTIPAGLIA – La vicenda del PUC di Battipaglia sembra appassionare la politica e i vari soggetti politici in campo, nuovi e vecchi, o forse più vecchi che nuovi. POLITICAdeMENTE già ne aveva parlato nell’articolo “Il PUC dei desideri. Francese-Zara: prove tecniche di alleanza?” commentando i vari interventi: sia quelli dei sostenitori del lavoro della Commissione Urbanistica comunale presieduta da Gerardo Motta; sia dell’ex Sindaco, ora Consigliere Provinciale e Consigliere regionale Fernando Zara, sia quello del Leader del Movimento Politico Etica per il Buongoverno Cecilia Francese; sia la risposta secca, breve e inequivocabile del Commissario Prefettizio di Battipaglia Mario Rosario Ruffo; e offrendo le sue considerazioni rispetto allo scenario tecnico e politico che si presenta a Battipaglia a seguito delle scadenze fissate dalla Legge Regionale e rispetto ai percorsi che questi debba avere.

Gerardo Motta
Gerardo Motta

La materia del “contendere”: il PUC (Piano Urbanistico Comunale), la sua redazione, la sua approvazione, i percorsi, le scadenze.

Ma la motivazione risiede anche in altre considerazioni che se non appartengono alla convenienza “pratica” appartengono alla convenienza “politica”, atteso il rigurgito “democratico” di taluni rispetto alla invocazione e ai suggerimenti indirizzati “disinteressatamente” al Commissario Prefettizio Ruffo, di praticare percorsi chiari, trasparenti e coinvolgenti i Partiti e chi li rappresenta. Tre posizioni rispettabili ma incompatibili tra loro, proprio in conseguenza di quanto è accaduto a Battipaglia e che ha portato alla Sospensione del Sindaco Giovanni Santomauro, alle dimissioni di 20 Consiglieri Comunali, allo scioglimento del Consiglio Comunale, alla nomina del Commissario Prefettizio e alla nomina della Commissione di Accesso agli atti, per verificare se nel Comune vi fossero realmente infiltrazioni camorristiche, presumendo che i capi di imputazione che giustificassero le motivazioni dello scioglimento non fossero sufficientemete validi per decretare il Comune di Battipaglia sciolto per infiltrazioni mafiose.

Cecilia-Francese
Cecilia-Francese

A queste posizioni se nea aggiunge un’altra, quella dell’Associazione “A717 Battipaglia & Oltre“, e del suo candidato Sindaco Nicola Vitolo, il quale da architetto, giocando nel suo campo, inequivocabilmente mette dei paletti e ricorda regole, procedure corredandole anche di valutazioni politiche che non escludono scenari difficoltosi e complicati, legati al non rispetto della norma in ragione delle scadenze fissate per l’approvazione dei PUC, ma riconoscendo le prerogative del Commissario Prefettizio che racchiude in se i Poteri ordinari ma anche quelli della Giunta e del Consiglio, al quale Consiglio la norma attribuisce il potere deliberatorio indipendentemente dalla maggioranza che in Consiglio lo approva.

Il riconoscimento dell’operato del Commissario Prefettizio allo stesso tempo, come gia evidenziava POLITICAdeMENTE, e come sostiene lo stesso Nicola Vitolo, sebbene sembrerebbe un atto monocratico, quindi privo di indirizzi e contenuti politici, non si discosterebbe da quello che rappresenterebbe un Commissario ad Acta nominato dalla Provincia di Salerno, il quale, sia nei suoi percorsi e sia nelle sue risoluzioni, anch’egli si troverebbe nella condizione di produrre un “Atto monocratico” e quindi di approvare uno strumento tecnico avulso da valutazioni politiche, a meno che non vi sia un “suggeritore” necessariamente da ascoltare.

Zara Fernando
Zara Fernando

Il PUC nella sua definizione dottrinale è lo strumento guida di tutti gli interventi necessari alla Città. Un contenitore plurale che deve saper far convivere tutte le istanze sia quelle della collettività, che dell’Amministrazione e dell’ente o Enti sovracomunali, senza per questo escludere i privati, ai quali si attribuisce grande valore e grande interesse per via della introduzione dell’istituto della contrattazione. Nello stesso tempo proprio per garantire quella pluralità si è introdotto l’obbligo della comunicazione e l’obbligo della evidenza pubblica con incontri programmati ai quali i vari soggetti a diverso titolo interessati, (cittadini, imprenditore, Associazioni, Enti) possono intervenire con proposte, osservazioni, suggerimenti. E’ in quella sede che si deve trovare il confronto, ed è in quella sede che si deve creare le condizioni della trasparenza perché il Piano Urbanistico Comunale sia di tutti. E’ questo che si deve pretendere dal Commissario Ruffo.

Nello stesso tempo, se sembrerebbe inopportuno prendere in esame le risultanze della Commissione Urbanistica Consiliare, che rappresenterebbero indirettamente l’accettazione di una coda politica dell’Amministrazione Santomauro, è ancor più inopportuna la posizione che tenderebbe alla definizione di un tavolo politico-isitituzionale ed in alternativa ad una proposta da avanzare alla Regione di slittamento dei termini perentori di Approvazione dei PUC, sembrerebbe al contrario opportuno che il Commissario ci indichi i percorsi e da chi intende essere supportato, atteso che sarebbe inopportuno utilizzare gli Uffici comunali, sui quali si dovrebbe sospendere il giudizio (chiedendo si faccia più in fretta possibile) fino a che la Commissione di Accesso agli Atti non termini il suo lavoro e fino a quando non si comprendano bene quali siano realmente i capi di imputazione e quali siano le persone (Funzionari, Imprenditori e Politici) realmente coinvolti e che avrebbero causato il Commissariamento del Comune di Battipaglia.

Mario Rosario Ruffo
Mario Rosario Ruffo

In tutta queste disquisizioni non sfugge il perché Battipaglia si trovi in questa situazione, che indipendentemente dai fatti “paragiudiziari”, evidenzia il pieno fallimento della politica e dei Partiti che l’Hanno rappresentata. Conseguenza che ha indotto diversi gruppi di cittadini ad organizzarsi in movimenti civici a forti contenuti politici a distanziarsi dai Partiti ma ad interessarsi ai problemi  e alle varie tematiche politiche tipiche di una Città. In questa direzione si inquadra la 4^ posizione espressa da Nicola Vitolo, che però su questo particolare argomento trova un assist di tutto rispetto nel Consigliere provinciale del Partito Democratico eletto nel Collegio Battipaglia 2 Domenico Volpe, già Sindaco di Bellizzi, il quale senza mezzi termini ed abbandonando tutte le cautele politiche, si schiera apertamenta a sostegno della posizione di Vitolo riportata nella “Lettera Aperta” che ha inviato al Commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo che di seguito si pubblica integralmente.

Mimmo Volpe
Mimmo Volpe

“Nella qualità di consigliere provinciale del PD, eletto nel collegio di Battipaglia 2, – scrive in una nota politica che ci è pervenuta il Consigliere Provinciale del PD Domenico Volpe a proposito del PUC e della sua approvazione – mi permetto di esprimere delle considerazioni politiche in merito alla vicenda del PUC di Battipaglia sollevate da Vitolo. Se tutti concordano che il PUC è un elemento di sviluppo sociale, ambientale ed economico di una comunità, questo lo deve determinare la politica elettiva delle forze in campo, con un processo di partecipazione ampia della comunità dei cittadini di Battipaglia. Oltre alla condivisione e concertazione di un’area comprensiorale vasta con i Comuni limitrofi. L’interesse non è solo la viabilità ma l’evitare di contrapposizioni inutili sulle necessità vocazionali. Lo sviluppo in primis lavorativo si deve determinare ovunque in un’ottica provinciale e regionale. Dove c’è la maggiore attrattività e convenienza.

Credo – conclude Volpe offrendo alcuni suggerimenti al Commissario ed esprimendo alcune considerazioni politiche sulla passata Amministrazione – che il Commissario Prefettizio non ha tutto questo tempo. L’opportunità politica può essere colta per aprire una “nuova” fase d’ascolto con tutte le forze che vorranno concorrere alla guida della Città nell’immediato futuro prossimo. Un altro aspetto non secondario è il ruolo che la norma assegna alla provincia in materia urbanistica, oltre alla nomina di eventuali commissari ad acta. Qualcuno obietterà ma la fase politica c’è già stata con la vecchia maggioranza “politica”, partitocratica e con pezzi “fai da te”. Tutti sanno che non c’è mai stata una maggioranza organica e politica. Era un continuo compromesso giornaliero, basta vedere il numero degli assessori che sono stati cambiati e sostituiti in 4 anni. opportunità politica vuole che qualcuno lo ricordi al commissario prefettizio di Battipaglia. Come Lui ben sa in materia urbanistica le maggioranze cambiano ad ore”.

Un’apertura politica a Vitolo o un chiarimento doveroso da esponente politico-istituzionale? Lo sapremo nel prosieguo, anche perché l’azione dei partiti in questa fase sembrerebbe suggerisca riservatezza, ma anche l’obbligo di osservare quello che si muove nella società e favorirne i percosi per poi decidere se rompere definitivamente con quello che non vogliono i cittadini e aprire una nuova fase o continuare nel loro cammino incuranti delle nuove istanze di partecipazione.

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LETTERA APERTA AL COMMISSARIO MARIO ROSARIO RUFFO

Nicola Vitolo
Associazione “A717 Battipaglia & Oltre“

Al  Dott. Mario Rosario Ruffo
Commissario Straordinario per la provvisoria amministrazione.
Giusto D.P.R 19 giugno 2013

Oggetto: Lettera Aperta al  Dott. Mario Rosario Ruffo Commissario per la provvisoria amministrazione.

Egregio Dott. Mario Rosario Ruffo

Sono Nicola Vitolo – espressione dell’Associazione “A717 Battipaglia & Oltre“, reperibile, sempre, attraverso la seguente posta elettronica  nicola.vitolo@architettisalernopec.it .  

Nelle ultime settimane la città, si sta ritrovando tra Lei – Commissario Straordinario – che manifesta la volontà di andare avanti, nel legittimo rispetto, pedissequo della norma, per non essere commissariato dalla Provincia (ente che non si sa che fine farà, se sarà declassificata, abolita o quant’altro); le parti politiche – quelle che in qualche modo, rappresentavano, l’opposizione alla precedente amministrazione, dimissionaria, per i motivi che tutti conoscono –  che ritengono, che essendo il Piano Regolatore Generale, oggi Piano Urbanistico Comunale, il più alto elemento qualificante per il futuro sviluppo della città, di esclusiva competenza del Consiglio Comunale la progettazione politica, debba spettare al prossimo Consiglio Comunale, qualunque esso sia e da chiunque sia formato, e non essere, il PUC, assentito da un Organo diverso (il Commissario) che andrebbe a ratificare le se scelte fatte da una amministrazione decaduta, indipendentemente dalle fasi delle fasi delle osservazioni e controdeduzioni. Anche il preliminare contiene le scelte; le parti politiche – quelle che in qualche modo, rappresentavano, la maggioranza della precedente amministrazione, dimissionaria, per i motivi che tutti conoscono –  ritiene, che bisogna completare l’iter del PUC, per evitare alla Provincia di imporre il PUC.  

Corre l’obbligo precisare alle parti che pur nell’esercizio di ragionamenti estivi – anche interessanti per l’ombrellone – vi sono norme ordinatorie e perentorie:

  • che non è un azzardo pensare che non tutti i comuni elaboreranno il PUC nei termini previsti;
  • che la Provincia di Salerno è formata da 158 comuni e meno di 10 hanno fatto  il PUC.

E, cosa succederà il giorno seguente lo spirare dei termini?

E’ pensabile, ipotizzabile la nomina in blocco di una pletora di commissari per approvare il PUC  (i PPUUCC) di gran parte dei comuni della Provincia? e qualora fossero nominati a quali logiche oggettive e soggettive dovrebbero rispondere?

E chi dovrebbe nominare il Commissario per il PUC, la Burocrazia (una determina dirigenziale), o la Politica (decreto del Presidente della Provincia, delibera di Giunta provinciale, delibera di Consiglio provinciale)? e lo stesso problema non potrebbe porsi per il Commissario prefettizio di Battipaglia?

In entrambi i casi ci troveremo di fronte ad azioni dettate da logiche di parte, di corto respiro  e non da strategie. E’ evidente che tra le due rigidità, tra chi sventola la minaccia strumentale del pericolo che la Provincia approvi il Puc di Battipaglia e chi vuole evitare che il commissario prefettizio approvi il PUC della precedente amministrazione, c’è lo spazio della ragionevolezza, lo spazio della politica.

La disciplina  nasce da due norme, di concerto?, previste dalla L.R. 16/04 e dal Regolamento 5/2011, nonché dall’art. 59 del PTCP. E, comunque mi è valsa la pena di rileggermi il c.1  dell’art.11. della L.U. n. 1150/42, questa mai abrogata e tutt’ora vigente che stabilisce che  “ Il piano regolatore generale del Comune ha vigore a tempo indeterminato.

Non facciamo passare il principio della rigidezza della norma che ad onor del vero, non sembra corrispondere, e come detto, c’è la possibilità di valutare e scegliere tra l’opportunità (che è vicina alla sussidiarietà) e la legittimità

Viene spontaneo chiedersi: e i comuni che faranno il PUC?, che non hanno i soldi per farlo? Cosa farà questo Commissario provinciale? Ammesso che venga nominato, da chi? Delibera? Con i poteri che gli viene dalla legge? Ne risponde lui? e/o la cittadinanza. 

Personalmente, benché ritengo che il PUC sia importante, ritengo che non può stare nelle elucubrazioni di chi sta dentro o fuori dalla politica e/o dalle istituzioni.

Fra le materie di competenza del Consiglio Comunale elencate nell’art. 42 T.U. merita particolare menzione quella indicata alla lettera b) che attribuisce, in maniera esplicita, all’organo elettivo “la competenza limitatamente agli atti fondamentali” tra i quali sono ricompresi “i piani territoriali ed urbanistici comunali”, espressione che nella sua genericità e semplicità ingloba tutti gli strumenti di pianificazione, tenuto conto che è consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui la legittimazione dei consiglieri comunali ad impugnare gli atti degli organi di cui fanno parte è limitata ai casi in cui vengono in rilievo determinazioni direttamente incidenti sul diritto all’ufficio ovvero violazioni procedurali lesive in via diretta dell’Incarico di componente dell’organo.

Credo e spero invece nella necessità forte che  Lei, Commissario, dedichi tutte le sue forze che sono tante, tutto il suo sapere che è tanto, interamente a due questioni fondamentali: il LAVORO con le tante vertenze che sono aperte e rischiano si sventrare il tessuto produttivo della Piana del Sele e che minacciano la vita e la serenità economica di tante famiglie e lavoratori e il ripristino dell’equilibrio economico-finanziario del Comune finalizzato al risanamento con un’operazione verità sui conti pubblici e con una manovra che non può essere rappresentata solo da un aumento dell’imposizione fiscale sui cittadini visto il disordine economico finanziario delle partecipate e vista  la disastrosa situazione finanziaria e amministrativa del comune (al 31/12/2012 il disavanzo è  di 22.929.818 attestato dal rendiconto approvato da Lei appena insediatosi; il peso dei residui attivi di dubbia esazione, una massa abnorme pari a 64.845.892 euro e dei residui passivi pari a 90.373.331 di euro a fronte di proventi della gestione corrente che sfiorano appena i 45 milioni di euro).

Non rivolto a Lei, ma il tempo dei suggerimenti sottovoce, dei paventati pericoli e delle false minacce per conseguire altri fini deve terminare. Deve iniziare il periodo della serietà e dell’amministrazione dei territori.

Con vera stima
Nicola Vitolo

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Battipaglia, 22 agosto 2013

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