Rosania accusa: “OSPEDALE. ULTIMO ATTO: LA VERGOGNA!”

Rosania con Sinistra Unita e Rifondazione accusa il DG Squillante, il Governatore Caldoro, il Sindaco Melchionda, Amministrazione, maggioranza, e quella che definisce la “scialba” opposizione di destra.

Il “Commercialista” che gioca a dirigere la Sanità in Provincia di Salerno e nella Piana del Sele ha adempiuto al suo mandato: dare l’estrema unzione alla Sanità ospedaliera nella Piana del Sele!

Gerardo Rosania
Gerardo Rosania

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Ci è pervenuta una lunghissima nota politica di Rifondazione Comunista e Sinistra Unita, il Movimento politico che fa capo all’ex Sindaco di Eboli Gerardo Rosania, che intervengono in seguito a quello che individuano come “Ultimo atto“, consumato dal Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante ai danni dell‘Ospedale di Eboli e della Sanità della Piana del Sele. Il DG, in termini dispregiativi viene appellato come il “Commercialista”, e certo non per la sua professione fine a se stessa, ma per il fatto che egli stesso candidamente, nell’incontro di Eboli tenne a precisare che era solo da un anno che si occupava di Sanità. La precisazione di Squillante è stata del tutto superflua, si è capito da subito che non solo non aveva nessuna competenza in campo sanitario ma non ne aveva nemmeno in quelle manageriali, ma nonostante tutto necessarie a distruggere in maniera irreversibile la Sanità nella Piana del Sele che con la delibera n° 106 del 4/2/2014 il Commercialista” che gioca a dirigere la Sanità in Provincia di Salerno e nella Piana del Sele ha adempiuto al suo mandato: dare l’estrema unzione alla Sanità ospedaliera nella Piana del Sele!

E lo fa fra le grida di gioia di una destra locale, nel panico totale, che cerca di far passare come un grande successo quello che, appunto , è il “De profundis” dei presidi ospedalieri dei centri della Piana, e lo sforzo di qualche Sindaco che cerca di valorizzare qualche “briciola” guardando al proprio consenso elettorale piuttosto che alla qualità della assistenza sanitaria sul proprio territorio. Gravi, gravissime!!! le responsabilità di altri amministratori, quali il sindaco di Eboli e del suo delegato alla Sanità, che per anni hanno colpevolmente taciuto e che ora alzano la voce, a giochi fatti, e giusto per poter dire: noi non eravamo d’accordo! Hanno sbagliato tempi, modalità e contenuti della protesta, una responsabilità storica che rappresenterà l’ennesima catastrofe di una amministrazione scialba, disattenta, incapace.

Il provvedimento del “Commercialista” dell’ASL è il punto di arrivo di una “politica” che nulla ha a che vedere con la Politica Sanitaria, ma che è attenta soltanto al bilancino del ragioniere. Una “politica” che nulla ha a che vedere con la qualità della risposta sanitaria, di cui nessuno parla più.  Una “politica” che sicuramente non ha nessuna attenzione verso la persona che abbisogna di cure: il malato è ridotto ad un numero, ad una cifra, ad un costo Una “politica” che sicuramente non si pone il problema di mettere mano alle sacche di inefficienza di spreco, di interessi costituiti, di situazioni da “mangiatoia bassa” dove in tanti si sono “abboffati” in questi anni !

Del resto, perchè meravigliarsi?

Da anni in Regione Campania non si discute più di Politica Sanitaria, ma si spaccia per tale un interminabile braccio di ferro per qualche posto-letto ospedaliero fra qualche potentato politico locale, da sbandierare in campagna elettorale come un trofeo.. Come se, appunto, la Politica Sanitaria si risolvesse tutta lì!

L’ultimo vero atto di Politica Sanitaria della Regione Campania è stato il  Piano Regionale  del 2007/2009.

In quella sede vennero affrontati di petto questioni incancrenite della Sanità regionale:

  • Riequilibrio fra pubblico e privato in settori quale quello della riabilitazione, ove il privato aveva acquisito una sorta di “monopolio”, nel disinteresse complice delle istituzioni e delle forze politiche,
  • la realizzazione degli “hospice ” quale momento anche di supporto alle famiglie che vivono il  dramma di malati tumorali in stato avanzato e costrette a fronteggiare , da sole, un problema che sconvolge gli equilibri stessi della famiglia. Non a caso il primo della provincia di Salerno nasceva ad Eboli;
  • la realizzazione in tutte le Province della Campania del Registro dei tumori, (fino ad allora l’unico riconosciuto era quello dell’ASL 4 di Napoli) per avere un monitoraggio continuo dell’andamento di questo male terribile, che renda possibile stabilire eventuali correlazioni tra fattori esterni, mettendo in evidenza le situazioni territoriali di maggiore rischio. Come prima conseguenza ci fu il riconoscimento del Registro tumori già operativo presso la provincia di Salerno;
  • l’esaltazione del ruolo della “medicina territoriale”, perché non tutte le malattie hanno necessità del ricovero ospedaliero  e occorreva realizzare,quindi, un “filtro” diffuso sui territori.

Tutti elementi tesi innanzitutto a migliorare la qualità della risposta sanitaria, e poi a risparmiare fondi, ma all’interno di una strategia complessiva che manteneva al centro dell’attenzione il malato.

A quel piano fece seguito la legge regionale n° 16 del 28/11/2008 che, oltre a determinare un risparmio di spesa di qualche centinaio di migliaia di euro, ridisegnava e razionalizzava la presenza ospedaliera sul territorio regionale e nella provincia di Salerno.

Prima di quell’atto il rapporto Posti letto/abitanti, in provincia di Salerno era di 3,86 / mille, dopo la legge 16/2008 il rapporto salì a 4,05 /mille. Noi ricordiamo ancora le contestazioni e le accuse di chi diceva che la provincia era stata penalizzata perchè la media regionale era di 4,19/mille. Ricordiamo ancora le accuse rivolte a quel tempo alla delegazione regionale della Provincia di Salerno , accusata di  “non avere difeso gli interessi della Provincia”.

Peccato che l’atto successivo sarebbe stato il Decreto Commissariale 49 del 27/9/2010 : in quella sede il rapporto posti letto/ abitanti in provincia di Salerno precipitava al 3,3 /mille. Ma allora tutti tacquero! Si avviava la politica dei tagli “lineari”  che ha determinato la rovina della economia nazionale , e quindi in una logica “bipartisan” occorreva “abbozzare”!

Con la legge Regionale 16/2008 la Ospedalità in provincia di Salerno e quindi nella Piana del Sele veniva completamente ridisegnata:

A) veniva previsto l’accorpamento degli ospedali di Eboli e Battipaglia in un unico ospedale con 293 posti letto, organizzato come un grande ospedale di eccellenza, destinato ad essere punto di riferimento di tutta la parte meridionale della Provincia, ed in questa logica trovava senso il sacrificio di riduzione dei posti letto che, in precedenza, fra tutti e due gli ospedali ammontavano a 365 (Eboli ne aveva 218 e Battipaglia 147);

B) si riduceva da 139 a 112 il numero di posti letto dell’ospedale di Oliveto, che rimaneva come risposta alla domanda sanitaria delle zone interne;

C) veniva stabilito un aumento dei posti letto (che passavano da 57 a 93) dell’ospedale di Roccadaspide, che rimaneva con vocazione verso la lungo degenza e la riabilitazione ;

D) l’ospedale di Agropoli veniva individuato come polo oncologico dell’intera provincia, con il raddoppio dei posti letto che passavano da 41 ad 81;

Li ricordiamo ancora gli “alti lai di forze politiche locali, organizzazioni sindacali, Sindaci e Consigli Comunali, tutti tesi a ritenersi defraudati ed a chiedere maggiori vantaggi per il proprio territorio, indipendentemente da qualsiasi ragionamento di distretto, di area vasta, di razionalizzazione ,di crescita della qualità della risposta sanitaria.

Poi arriva il già citato Decreto commissariale 49/2010:

  • il previsto Ospedale Unico della Piana del Sele ingloba anche Roccadaspide, i posti letti precipitano a 328, mentre l’ospedale di Oliveto, vocato alla lungodegenza ed alla riabilitazione e perdendo tutto il resto, si riduce ad avere assegnati 80 posti
  • l’ospedale di Agropoli viene messo in discussione;

ed ora  tutto tace!

Quelle che si attivano sono tutte micro battaglie campanilistiche, tese a guadare al “particulare”, al “giardino di casa propria”, indipendentemente da quello che succede nell’area vasta.

Per 3 anni abbiamo chiesto al sindaco di Eboli, indifferente ed in altre faccende affaccendato , di convocare un Consiglio Comunale congiunto fra tutti i centri della Piana, o almeno fra Eboli e Battipaglia.  Richiesta vana! nell’indifferenza degli altri centri, mentre Agropoli e Roccadaspide sono impegnate ciascuna  a farsi la “sua ” battaglia, le Amministrazioni e le forze politiche di destra e del centrosinistra sono impegnate nel recitare la più vergognosa delle parti, quella  dei “capponi di Renzo“: «quel reparto deve stare ad Eboli! »;«quello deve stare a Battipaglia!»; «la struttura di Eboli ha problemi di staticità!»;«l’ospedale unico deve venire in territorio di Eboli!»; «no! l’ospedale unico deve venire a Battipaglia».

Questo per tre anni è stato il livello del dibattito sanitario locale!

  • Nel frattempo si consumava lo scandalo dei 22 milioni di ALPI spesi in un anno dall’ASL;
  • nel frattempo qualcuno si intascava 700/800 mila euro in un solo anno;
  • nel frattempo il personale si dimezzava;
  • nel frattempo macchinari che dovevano venire nei nostri presidi si spostavano altrove (verso Polla,verso Vallo della Lucania!);
  • nel frattempo si aprivano primariati di reparto con due posti letto,
  • nel frattempo si accorpavano i reparti ad Eboli;
  • nel frattempo si chiudeva la medicina nucleare a Battipaglia;
  • nel frattempo si appaltava all’esterno l’assistenza domiciliare,nonostante il parere contrario del Ministero;
  • nel frattempo si commissariava l’ospedale di Eboli;
  • nel frattempo si indiceva la gara per la radioterapia per curare “specialmente i cittadini del nord della provincia” (vergognoso!);

ma era sempre un problema di altri!

Infine arriva il decreto commissariale 82 del 2013 e l’Ospedale Unico della Piana del Sele, con una scelta vergognosa che grida vendetta al cielo, esce dalle priorità regionali. Tutti tacciono e come conseguenza del decreto 82 Il “commercialista” dell’ASl  prende a pesci in faccia politici locali di belle speranze, medici, istituzioni, ai quali sembra abbia ricordato che e’ lui che decide e che le sue non sono scelte politiche,ma tecniche.  Poveri noi! Questo signore  confessa pure che non c’e’ uno straccio di politica sanitaria … E nessuno ha trovato la forza di travolgerlo con una risata!

Infine il “commercialista”  emette il suo Atto aziendale del 4-2-2014 scorso:

  • – l’ospedale di Eboli diventa una piccola struttura  da 150 posti letto;
  • – l’ospedale di Battipaglia viene condotto sull’orlo della sussistenza, con 111 posti letto ;
  • – l’ospedale di Oliveto, vocato alla lungo-degenza ed alla riabilitazione, ( può sopravvivere?) arriva a 93 posti letto
  • – l’ospedale di Roccadaspide passa a 51 posti letto;
  • – l’ospedale di Agropoli scompare! Il polo oncologico migra nell’agro nocerino.

Tutti contenti!

Quelli che dovrebbero scendere in piazza e pretendere le immediate dimissioni del “commercialista” dell’ASL e dei propri sindaci, quelli che dovrebbero chiamare a rispondere organizzazioni sindacali e professionali sono i cittadini della Piana del Sele, letteralmente calpestati con queste scelte  “tecniche” e non “politiche” ( appunto!).  Ci si rende conto delle conseguenze dell’Atto aziendale?

  1. Scompaiono dall’Ospedale Unico,quando si farà e se si farà ( non essendo più una priorità), rispetto al disegno originario, i reparti: “medicina d’urgenza”, “chirurgia d’urgenza”, “chirurgia maxillo facciale”, “la strok unit”, “chirurgia della mano”, “malattie infettive e  tropicali”, “neurochirurgia”, “geriatria”; ” medicina nucleare”;
  2. i posti letto per  abitante diventano 1,32 /mille ( al nord della provincia siamo al 2,22/mille, nel Cilento siamo al 3,11/mille) ;
  3. nulla si dice rispetto ai problemi della carenza di personale ;
  4. nulla si dice rispetto ai reparti accorpati ( resteranno accorpati? Per riacquistare autonomia, con quale personale andranno avanti?)
  5. nulla si dice rispetto alla spesa abnorme di ALPI;
  6. nulla si dice rispetto ai reparti fantasmi con primario;
  7. nulla si dice rispetto all’ acquisto di macchinari per sostituire, nei reparti, attrezzature rotte o obsolete!

Tutti contenti quindi! Il disegno di portare a morte per consunzione l’ ospedalità della Piana del Sele va avanti in modo scientifico, con il beneplacito della destra locale (priva di autonomia di pensiero e tutta impegnata a difendere i livelli regionali), grazie alla inettitudine di Amministrazioni locali come quella di Melchionda, al quale ricordiamo per l’ennesima volta che in Consiglio Comunale aveva assunto l’impegno di ritornare a convocare l’Assise  una volta uscito l’Atto aziendale, nell’incapacità di gran parte delle OO.SS di capire cosa sta accadendo (“Non cambia nulla, il nostro ospedale non e’ in pericolo!” sono le rassicurazioni date nel Consiglio Comunale), nel silenzio assordante di gran parte del mondo sanitario locale, nel disinteresse della cittadinanza ormai sfiduciata e rassegnata!

Noi non ci stiamo, noi non ci accodiamo a questi cori, l’ osannante o il silente: per questo saremo in piazza il 16 febbraio e organizzeremo un apposito convegno per il 21 febbraio e chiederemo, ancora una volta, la convocazione di un Consiglio  Comunale monotematico.

Eboli, 10 febbraio 2014

6 commenti su “Rosania accusa: “OSPEDALE. ULTIMO ATTO: LA VERGOGNA!””

  1. Questa notte ci sono stati 4 morti sulla statale tra le uscite agropoli sud e agropoli nord. Due delle vittime sono spirate nelle ambulanze mentre venivano trasportate verso il pronto soccorso di Battipaglia e Vallo della Lucania.

    Non per fare polemiche (perchè non è asssolutamente il caso) ma a io rabbrividisco quando penso che fino a poco tempo fa, a due passi da dove è avvenuto l’incidente, c’era il pronto soccorso di Agropoli che è stato chiuso.

    Rispondi
  2. ottimo Rosania,siamo ai saldi della sanità pp del nostro distretto..altro che dichiarazioni trionfalistiche!
    LA DESTRA SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITA’!

    Rispondi
  3. attenzione concittadini vietato ammalarsi,fra un poco i presidi ospedalieri di zona apparterranno alla storia, ai musei,ad una memori di Stato Sociale,sacrificata sull’altare di altri interessi,i cittadini commossi ringraziano!

    Rispondi
  4. CALDORO E I PARTITI DI DESTRA-CENTRO SONO TENUTI A RISPONDERE DELLE ACCUSE,SE FOSSERO VERE SAREBBE UN ATTACCO ALLE POPOLAZIONI DELLA PIANA,MERCE DI SCAMBIO DELLA POLITICA NAPOLETANA,I RAPPRESENTANTI DEI PARTIRTI DI MAGGIORANZA A PALAZZO S. LUCIA DIANO DELLE SPIEGAZIONI E SI ATTIVINO PER SALVAGUARDARE GLI INTERESSI DEL TERRITORIO…

    Rispondi
  5. Dalla “Presentazione del nuovo assetto per gli ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide e Oliveto Citra” del 5 febbraio 2014:

    “Il personale utilizzato pari a n. 997 unità superiore a quello previsto nella dotazione organica a corredo dell’atto aziendale,Delibera ASL Salerno n. 600 del 01/07/2013, è necessario per garantire LE ATTUALI FUNZIONI DI PRONTO SOCCORSO E DI EMERGENZA IN TUTTI I 4 PRESIDI CHE CONFLUIRANNO NEL P.O. DELLA VALLE DEL SELE. Il personale utilizzato è pari a 997 unità; Attualmente in servizio nei 4 PP.OO. ci sono 1284 unità.”
    http://www.aslsalerno.it/images/DOC/Documenti/presentazione_stampa_05_02_2014.pdf

    Quindi ci sono 287 esuberi di personale?!?!?

    Rispondi
  6. Un esempio della spendig review nella nostra sanità Pubblica,ieri sera un tragico incidente ha causato la morte di 4 persone,tra cui un nostro concittadino,il nostro concittadino era grave,ma il trasporto a vallo della lucania ha fatto perdere tempo preziosa per rianimazione,si paventa che se fosse stato operativo il presidio di Agropoli,il nostro si sarebbe salvato o cmq avrebbe avuto delle probabilità!
    Orbene,senza demagogia del retropensiero,prendete a mò di esempio,ma tutti quei paesi e centri abitati lontani da eboli,mentre arrivano soccorsi o vengono trasportati in un Ospedale,quanti di loro,potenzialmente,sono a rischio della vita?

    Rispondi

Lascia un commento