E’ morta Tina Anselmi, partigiana e prima donna Ministro

Tina Anselmi, cattolica, partigiana, impegnata nel sindacato e in politica, prima donna Ministro della Repubblica, è morta ad 89 anni.

Impegnata da ragazza nella resistenza, da donna in politica, interpetre delle conquiste vere. E dalla Anselmi e la Iotti, si è passati alla Boschi, Madia, Mogherini, e dalle donne libere si è passati alle donne di Berlusconi e a quelle di Renzi. Dalla conquista della parità dei diritti alle “quote”.

Tina Anselmi
Tina Anselmi

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMATina Anselmi, prima donna ad aver ricoperto la carica di Ministro della Repubblica, è morta nella notte tra lunedì e martedì nella sua casa di Castelfranco Veneto (Treviso): fu nominata titolare del Dicastero del Lavoro e della Previdenza sociale, nel luglio del 1976, in un governo presieduto da Giulio Andreotti. Tina Anselmi , aveva 89 anni, cattolica, impegnata nella società civile e in politica, proveniente dall’esperienza sindacale, fu eletta più volte parlamentare nelle liste della Democrazia Cristiana.

Tina Anselmi
Tina Anselmi

Dopo aver ricoperto la carica di ministro del Lavoro, Tina Anselmi fu ministro della Sanità nel quarto e quinto governo Andreotti e legò il suo nome a diverse riforme tra le quali: Quella che riconosceva alle donne lo stesso trattamento economico degli uomini; e quella veramente epocale che introduceva il Servizio Sanitario Nazionale, assicurando a tutti gli italiani dignità e diritto alle prestazioni sanitarie e alla salute.

Nel 1981, riconoscendole equilibrio politico e fermezza caratteriale oltre che onestà morale e intellettuale, nel corso dell’ottava legislatura, fu nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2. Era l’epoca del Gran Maestro Licio Gelli. La Commissione lavora e apre la stagione delle grandi manovre in difesa dello Stato Repubblicano, puntando i fari sui poteri forti e occulti e sui coinvolgimenti dell’apparato dello stato, mirando al controllo del parlamento e del Governo e condizionale programmi e scelte politiche. La Commissione termina i suoi lavori nel 1985, ma su cui, purtroppo, ancora oggi si avvertono quelle ombre che si allungano fino a noi e generano sospetti.

Nilde Iotti
Nilde Iotti

I funerali di Tina Anselmi, saranno celebrati venerdì 4 novembre nel Duomo di Castelfranco Veneto. Con lei se ne va una parte importante della nostra storia è soprattutto della storia della emancipazione della donna. Una figura semplice ma gigantesca che come la Nilde Iotti, Rosa Russo Iervolino, Emma Bonino e si può annoverare tra queste la Rosy Bindi che in quel periodo, appena si affacciava alla vita politica.

Donne che interpetravano le istituzioni proprio nei giorni in cui le lotte del movimento femminista erano forti e reclamavano più diritti e pari dignità, e la Anselmi era proprio l’incarnazione di quell’impegno che in maniera diversa senza scorciatoie riusciva con austerità ad ottenere il “possibile”.

Emma Bonino
Emma Bonino

La figura di quella che era una ragazza semplice e partigiana, che a soli diciassette anni si iscrive alla Democrazia Cristiana, per poi diventare il primo ministro donna della Repubblica, incarna da sempre in Italia l’immagine della donna impegnata ai massimi livelli al servizio della cosa pubblica, fino a diventarne, appunto, il primo ministro donna, al lavoro e alla previdenza sociale nel 1976 con il terzo governo Andreotti, riconoscendo quel suo impegno nel sindacato tessile, e poi in seguito fino ad essere più volte iscritta nella rosa di candidati per la presidenza della repubblica, una circostanza emblematica della popolarità della sua figura.

ministre-del-governo-berlusconi
ministre-governo-berlusconi-Meloni-Gelmini-Carfagna-Prestigiacomo

Primo ministro donna, nominata prorio da “Belzebù” come veniva appellato Giulio Andreotti, una delle ultime donne che hanno raggiunto livelli altissimi nella organizzazione dello Stato senza “macchinazioni” o amicizie “particolari“, che si presentavano al cospetto degli elettori che le votavano proprio in quelle liste che quella politica “maschilista” presentava, senza le “quote”, come accade oggi, finta conquista, che consente solo a “fidanzate“, “mogli“, “amanti“, o solo “ubbidientissime” e “disinvolte signorine“, amiche o “figlie di“, che poi senza nessun merito, (se non magari una Tesi universitaria o un master) si trovano a ricoprire il ruolo di Ministro come quello ricoperto dalla partigiana Anselmi, soddisfacendo un falso obiettivo di “parità” raggiunto per Legge da una “quota“, ponendo la donna alla stessa stregua del “latte”, dell’ “acciaio” e via  di seguito.

Madia-Boschi-Mogherini
Madia-Boschi-Mogherini

E così con quella più moda che ansia di rinnovamento, rinnovando e rottamando si  è buttato il bimbo insieme all’acqua sporca e se: l’altro ieri cerano Tina Anselmi, Nilde Iotti, Rosa Russo Iervolino, Emma Bonino e tante altre; ieri c’erano le donne di Silvio Berlusconi come, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Stefania Prestigiacomo e altre, innanzitutto belle e “titolate”; oggi ci sono le donne di Matteo Renzi come Maria Elena Boschi, Marianna Madia, Federica Mogherini ed altre, belle, bellissime e…. trovate voi l’aggettivo per caratterizzarne le competenze.

Cara Tina Anselmi a te che ci lasci per il Mondo dei giusti, un saluto sincero e commosso per te e per quello che hai rappresentato, peccato che a noi resta solo l’amarezza, la rabbia e la delusione di vivere un’epoca che ci auguriamo per noi e i nostri figli cambi veramente e presto, e che lasci lo spazio a chi veramente vale e merita. Ma purtroppo siamo più certi che ti raggiungeremo, piuttosto che in quel frattempo cambi qualcosa.

Roma, 1 novembre 2016

1 commento su “E’ morta Tina Anselmi, partigiana e prima donna Ministro”

  1. Commosso apprendo delle perdita di una Italiana vera.
    Ho letto e riletto gli atti delle Commissione d’inchiesta sulla P2 da Lei presieduta.
    Quando da giovane investigatore dell’antimafia mi sono imbattuto nelle logge coperte della massoneria a Trapani.
    Licio Gelli era all’inaugurazione della loggia massonica ed erano presenti anche uomini delle istituzioni (un vice prefetto e un vice questore) tutti in allegra compagnia con alcuni capi mafia assassini e sanguinari.
    Minacce e pressioni subite da noi investigatori ma siamo andati avanti sempre a testa alta rispettando il Giuramento di fedeltà alla Nostra Costituzione, la stessa che oggi eredi del pensiero massonico vorrebbero sovvertire e noi ….. moderni Partigiani e incoscienti, amanti della nostra martoriata Terra Italia sempre qui a difenderla.
    Ieri, oggi, domani …. sempre ?

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