De Luca sotto tutela: Commissariato il PD in Campania. Si riapre la partita

Commissariamento del PD Campano. L’On. Del Basso De Caro e il Presidente del Consiglio Regionale Oliviero azzoppano De Luca e cappottano il PD.

Si fanno i primi nomi tra: Roberta Pinotti, area Franceschini; Di Claudio Mancini vicino a Gualtieri; il Deputato Piemontese Enrico Borghi e il lettiano Vito De Filippo; Quest’ultimo sembrebbe il favorito. Si aprono nuovi scenari per le future alleanze con M5S, PSI, Italia Viva, Azione, LeU e altri, in vista delle elezioni del 2023. 

Gennaro Oliviero-Umberto Del Basso De Caro

POLITICAdeMENTE

NAPOLI – Tanto tuonò che piovve, e così la Campania, regno incontrastato del Governatore Vincenzo De Luca, dopo le dimissioni prima dell’On. Umberto Del Basso De Caro e poi del Presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero, seguiti da altri componenti dell’Assemblea regionale, 10 in tutto, il PD campano si avvia al commissariamento. Per la prima volta il potere deluchiano vacilla e le dimissioni lasciano pochissimo spazio a possibili manovre ai deluchiani, per salvare il salvabile e nominare un nuovo segretario. L’ultima “manovra”, in ordine di tempo è stata quella del Presidente dell’Assemblea regionale Nicola Landolfi, il quale nei giorni scorsi si era posto il problema, e per questo aveva chiesto alla Segreteria Nazionale di cooptare i componenti che nel frattempo erano decaduti o per essersi candidati in altre liste o perché non in regola con l’iscrizione al Partito. Troppo tardi, non ci è riuscito. La macchina amministrativa politica era già partita, e diciamola tutta a Roma non si aspettava altro per mettere le briglie al Governatore, altro “rosicatore” e con il commissariamento facilitare in Campania le operazioni di “alleanza” con il M5S, PSI, Italia Viva, Azione, LeU e altri, anche in vista delle prossime consultazioni elettorali generali del 2023 e manovrare sulle composizioni delle liste dei candidati e sulle attribuzioni dei collegi.

Raffaele Femiano

«Finalmente dopo tante difficoltà l’assemblea Regionale è stata sciolta. – Scrive in una nota Raffaele Femiano, membro della Segreteria politica provinciale PD di Salerno e componente dell’Assemblea regionale del Partito – Ora il responsabile dell’organizzazione Nazionale di intesa con il segretario “Letta” invierà un Commissario. Spero – prosegue Femiano “rosicatore” per eccellenza e firmatario di tante lettere inviate prima a Nicola Zingaretti e poi ad Enrico Letta, lamentando la non osservanza dello Statuto e chiedendo più volte le dimissioni e il Commissariamento dell’organismo politico guidato da Leo Annunziata, che polemicamente aggiunge – che finalmente la scelta cada su un alto responsabile del partito e non come sempre, violando le norme statutarie nominando qualche Deputato, Senatore, Consigliere Regionale, che come spesso accade le cause di questi disastri, sono proprio loro.

Inoltre – conclude richiamandosi al dettato statutale Raffaele Femianoil Commissario ai sensi dell’articolo 23, comma 4 dello statuto entro 6 mesi dovrà avviare le procedure congressuali, con la speranza che a votare siano solo gli iscritti con regole chiare e puntuali».

Chi sarà il Commissario? Non si sa, ma è partito il totonomi e tra questi si parla dei  parlamentari: Vito De Filippo, lettiano; Roberta Pinotti, area Franceschini; Di Claudio Mancini vicino a Gualtieri; il Deputato Piemontese Enrico Borghi, già commissario a Benevento nel 2021; quest’ultimo tra tutti il più gradito allo “Sceriffo” anche grazie ai buoni rapporti che questi intrattiene con Piero De Luca. Il più piazzato sembrerebbe essere De Filippo, ma indipendentemente da chi sarà è comunque un “freno”, un argine, uno “stop” a quello che i detrattori identificano come “sistema” De Luca. Un sistema che il Governatore gestisce con i suoi vari “cerchi” da quello più vicino a lui a quelli di suo figlio Piero. Un “sistema” che in Campania porta a De Luca e in altre regioni porta a Luca Zaia, Sergio Fontana, Stefano Bonaccini, Michele Emiliano e via, via gli altri. Un “sistema” che fonda le sue radici sui poteri che i mandati elettorali conferiscono ai Governatori, accresciuti a secondo dei consensi elettorali, straordinari, invero, quelli di De Luca, ma anche di una legge che conferisce loro poteri veramente eccezionali.

Ma conoscendo il carattere del Governatore De Luca, sarà una contesa all’ultimo sangue, quella che si prospetta, anche perché c’è una bella pattuglia di Parlamentari pentastellati che aspetta riconferma e un posto il lista o un collegio sicuro, atteso che del vincolo dei due mandati non se ne parla più. Lo stesso vale per LeU che cercherebbe la riconferma dei parlamentari uscenti Federico Conte in testa, oltre che i vari appetiti e la “sistemazione” anche del Segretario PSI Enzo Maraio, oltre che non sarebbe escluso riservare un posto al Ministro Dario Franceschini, così come non ci sarebbe nessun ostacolo per Piero De Luca da Vice capo gruppo alla Camera. Insomma sarà una guerra all’arma bianca e questo è solo l’inizio.

Napoli / Salerno, 6 giugno 2022

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