Il Prefetto diffida il Consiglio Comunale di Eboli: 20 giorni per approvare il riequilibrio o si scioglie

Avviate le procedure di scioglimento. Il Prefetto Marchione concede al Comune di Eboli 20 giorni per approvare la Manovra finanziaria.

Il Nuovo PSI fa terrorismo e avverte i Consiglieri della Maggioranza di guardare bene gli atti per evitare di risponderne personalmente.

Consiglio Comunale di Eboli

EBOLI – “La legge è uguale per tutti”, sostiene il Nuovo PSI, rispetto alla diffida del Prefetto di Salerno. Il Consiglio Comunale ha 20 giorni di tempo per approvare il riequilibrio di bilancio. E ne sono trascorsi già due.

Mercoledì scorso infatti, il 13 ottobre 2020, è arrivata al Comune di Eboli la diffida da parte del Prefetto di Salerno Sabatino Marchione, che impone all’amministrazione comunale l’approvazione della manovra finanziaria entro venti giorni dalla data di notifica del provvedimento.

Quindi sono solo 20 i giorni di tempo che ha l’Amministrazione Melchionda ha a disposizione per approvare il bilancio. A darne la comunicazione è il Nuovo PSI: “La richiesta di verifica – dice Di Benedetto – inoltrata alla Prefettura di Salerno e al Ministero dell’Interno ha dato i suoi frutti.

Un atto dovuto – continua Cosimo Pio Di Benedettorispetto ai ritardi troppo spesso accumulati da una gestione approssimativa e menefreghista dei regolamenti che sottende, probabilmente, la reale difficoltà di far quadrare i bilanci del Comune di Eboli. L’avevamo scritto in una lettera inviata proprio alla Prefettura ed al Ministero”.

Il Nuovo PSI sostiene che spesso l’amministrazione Melchionda ha peccato di superficialità nei confronti dell’approvazione dei bilanci economici. e più di una volta è andata bene. Il termine perentorio, smentisce di fatto l’assessore al Bilancio Pasquale Lettera, secondo il quale non sarebbe mai giunta una diffida in quanto il Comune avrebbe rispettato i tempi previsti.

“Così non è stato – dice il  coordinatore del Nuovo PSI – la legalità è stata ristabilita. E qui sta tutta la nostra soddisfazione, non nell’atto in se, in quanto capace di mettere in difficoltà un’amministrazione già di per se in difficoltà, bensì nel fatto che anche l’Amministrazione Melchionda, dovrà finalmente rispettare le leggi“.

L’azione del Nuovo Psi, partendo dall’assunto di uno stato d’attuazione dei programmi drammaticamente misero, ricorda all’amministrazione che verificheranno ogni debito fuori bilancio e che, qualora dovessero riscontrare anche solo un centesimo di deficit riconducibile alla cattiva gestione dei contenziosi (sia quelli attivati dall’Amministrazione Rosania, sia gli attuali), non si faranno scrupolo di inviare la documentazione alla Corte dei Conti.

“Per questo – conclude Di Benedetto, seminando un poco di “terrore” tra i Consiglieri Comunali della maggioranza, invitandoli –  a prendere coscienza dello stato dell’arte, a visionare con cura i bilanci vagliando in modo attento l’opportunità di voto, in quanto, nell’avallare bilanci poco chiari, sarà chiamato a rispondere degli errori in modo personale”.

9 commenti su “Il Prefetto diffida il Consiglio Comunale di Eboli: 20 giorni per approvare il riequilibrio o si scioglie”

  1. Cosa complicata la politica,ma a complicarla di più sono gli uomini che la fanno è la gestiscono.Dal primo melchionda la politica regionale navigava tutta a sinistra questi cosa mi hanno prodotto???.-avevano Bassolino come governatore avevano consiglieri regionali come rosania e cuomo,un ‘assessore provinciale come cariello e in più il presidente della provincia di salerno che pur a sinistra stava, il dott.angelo villani.Ora mi chiedo con un sindaco di eboli come martino melchionda questi signori tutti elengati perchè non hanno lavorato di squadra e per il territorio, visto che erano tutti dello stesso”team” di sinistra,eboli merita questo ???.-solo per la loro incapacità e l’egoismo di tanti politici,a pagarne le spese siamo sempre noi cittadini……..poi chi approva una volta e disapprova in una seconda volta è ridicolo,non parliamo del mercato e campagne acquiste,questo è proprio vomitoso…….un uomo può cambiare cento mille distintivi,ma se non è uomo non lo sarà mai.-

    P.S-politica cosa seria,dal termine greco pòlis indicava città stato.-
    ricordate signori miei fare politica è un dovere verso la comunità,non gestirla a modi e costumi propri,il buon GIULIO ANDREOTTI amava dire il potere logora a chi non lo ha…….allora solo sete di potere ,avete cari amministratori fatti è non parole cerchiamo di uscirne grazie.

    Umile cittadino ebolitano da sempre a destra.-

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  2. ARTICOLI CARDINE 193-194 TUEL :Per poter esaminare le condizioni e gli effetti sull’equilibrio del bilancio dell’ente locale è necessario inquadrare la procedura dell’iter di formazione del bilancio di previsione.
    Argomentare sul modus operandi relativo al suddetto documento richiede particolare attenzione in merito alle tappe fondamentali da percorrere per definire con correttezza procedurale l’approvazione del bilancio stesso che non può prescindere dal mantenere un perfetto equilibrio economico e finanziario per l’intero esercizio di competenza.
    La procedura del bilancio revisionale si attua in diverse fasi:

    1. il Sindaco/Presidente ha il compito di delineare gli indirizzi programmatici triennali, d’intesa con l’organo esecutivo, sulla scorta del proprio programma politico, approvato dal consiglio. Il termine è fissato entro il mese di giugno dell’anno precedente a quello di riferimento della programmazione;

    2. al 30 giugno dell’anno di approvazione del bilancio di previsione il Sindaco/Presidente individua o conferma i responsabili dei servizi;

    3. una volta nominato il responsabile di servizio, quest’ultimo, entro il 31 luglio, d’intesa con l’assessore competente formula le proposte di bilancio con il fine di individuare gli obiettivi, indicando le risorse finanziarie specifiche correlate ai propri servizi, illustrando e motivando le proprie richieste;

    4. in questa fase, il cui termine di scadenza è fissato entro il 15 settembre, l’organo esecutivo esamina le proposte, coordinate dal responsabile del servizio finanziario e dall’eventuale Direttore Generale. Nel momento in cui si verifica e si accerta che le succitate proposte siano in linea e compatibili con gli indirizzi programmatici, vi è la necessità di operare le modifiche, necessarie, ai fini del raggiungimento del pareggio finanziario, il cui obbligo è disciplinato dall’art. 162, co. 6, del T.U.E.L. Definiti gli emendamenti sulle proposte, si inviano ai responsabili del servizio con le necessarie indicazioni per l’adeguamento;

    5. entro il 30 settembre i responsabili di servizio, di concerto con il Direttore Generale, rendono le proposte conclusive di bilancio ed eventualmente di Peg insieme con le relazioni di settore al Responsabile dei servizi finanziari;

    6. entro il 15 ottobre il responsabile dei servizi finanziari verificata la veridicità dell’entrata e la compatibilità della spesa, rende esecutiva la procedura con l’apposizione del visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria. Successivamente, collaziona le relazioni di settore e redige la proposta di bilancio che, corredata del proprio parere reso ai sensi dell’art. 49 del DLs n. 267/2000, verrà successivamente sottoposta all’organo esecutivo;

    7. successivamente, entro la data del 30 novembre, l’Organo Esecutivo approva lo schema di bilancio annuale, con allegati il bilancio pluriennale e la relazione revisionale e programmatica. Infine, gli atti vengono messi a disposizioni del Consiglio e dell’Organo di Revisione.

    8. entro la data del 31 dicembre, il Consiglio esamina il progetto di programmazione e, salvo emendamenti, approva il bilancio di previsione con tutti gli altri documenti di accompagnamento allegati. Si precisa che la scadenza al 31 dicembre, come disposta dall’art. 151 del D.Lgs n. 267/2000, può subire eventuali proroghe, divenute ormai quasi una regola. Il termine può essere differito esclusivamente con decreto del Ministro dell’Interno, d’intesa con il Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in presenza di motivate esigenze.

    Dopo aver definito l’aspetto temporale dell’iter formativo del bilancio di previsione, risulta utile evidenziare che al Capo II, art. 174-175-177, sono disciplinati i contenuti relativi alla predisposizione ed approvazione del bilancio e dei suoi allegati, nonché le variazioni al bilancio di previsione ed al piano esecutivo di gestione e le competenze dei responsabili di settore.
    Merita attenzione l’articolo 231 del T.U.E.L. che disciplina la relazione al rendiconto di gestione che deve contenere una valutazione critica rispetto ai programmi e progetti previsti dalla relazione previsionale e programmatica, alle previsioni del bilancio annuale e pluriennale approvati dal Consiglio all’inizio dell’esercizio e alle successive variazioni.
    Inoltre, è opportuno che in detta relazione, sia richiamata la deliberazione consiliare adottata entro il 30 settembre dell’anno precedente, art. 193 T.U.E.L., con la quale il consiglio è informato sullo stato di attuazione dei programmi, avendo adottato, se necessario, gli opportuni provvedimenti per la salvaguardia degli equilibri di bilancio.
    Il succitato articolo, al comma 4, stabilisce che se si verificano condizioni di disequlibrio di bilancio, la mancata adozione da parte dell’Ente dei provvedimenti di riequlibrio è equiparata, ad ogni effetto, alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui all’articolo 141 del T.U.E.L., con l’applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo che disciplina le cause di scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali.
    Relazionando sulle funzioni dell’organo del collegio dei revisori, art. 239 del T.U.E.L., è opportuno argomentare, in stretto collegamento, con la normativa del D.Lgs. 267/2000 che regolamenta e disciplina i compiti e le funzioni di tale organo.
    In primis, è da sottolineare che in base all’art. 239, comma 2, del T.U.E.L., all’organo di revisione è concesso il diritto di accedere agli atti e documenti dell’ente e di partecipare all’assemblea dell’organo consiliare per l’approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto di gestione.
    Premesso ciò, il suddetto articolo 239 stabilisce, al comma 1 lettera b), che tra le funzioni dell’organo di revisione rientra il parere motivato sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati e sulle eventuali variazioni di bilancio, in relazione alle prescritte condizioni di verifica sul mantenimento dell’equilibrio di detto documento. Detti pareri sono obbligatori per l’organo consiliare.
    Il suddetto inquadramento sulle modalità procedurali di formazione del bilancio revisionale e sulle necessarie condizioni di mantenimento di equilibrio permanente, pongono l’interrogativo sui sistemi di controllo sulla correttezza e regolarità di tale principio durante l’intero esercizio di competenza, così come evidenziato dal D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267. I IL commissario prefettizio l’organo monocratico di amministrazione straordinaria del comune o della provincia previsto dall’art. 141 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali). Tale denominazione non è, peraltro, utilizzata dalla legge, che parla semplicemente di commissario. commissario ha il compito di amministrare l’ente fino all’elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco o presidente della provincia, da tenersi nel primo turno elettorale utile previsto dalla legge (di solito in primavera). Nel caso di infiltrazione o condizionamento di tipo mafioso, lo scioglimento conserva i suoi effetti per un periodo da 12 a 18 mesi, prorogabili fino ad un massimo di 24 in casi eccezionali, e a seguire fino al primo turno elettorale utile (in questo caso è possibile anche turno in novembre-dicembre).
    Durante il periodo di scioglimento, il commissario esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto che lo ha nominato; normalmente unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune o provincia: sindaco o presidente, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata strategica.
    Negli enti di maggiori dimensioni il commissario è affiancato da uno o più sub-commissari ai quali delega parte delle sue attribuzioni.CONCLUDENDO PER I CITTADINI AUMENTO DI TASSE, MENO SERVIZI E SOLO ORDINARIA AMMINISTRAZIONE, SPERIAMO DI SCAMPARLA!

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  3. il pietoso stato in cui versa il nostro paese è un dato oggttivo. Qui invece sembra di assistere ad una disputa tra tifosi di squadre di calcio. La mia squadra del cuore è la migliore solo perchè è la mia e se perde è colpa dell’arbitro. E’ sciocco pensare che le cose vanno male per colpa degli altri. Siamo circa 60000 e ognuno di noi ha la stessa quota di responsabilità . Sono 20 anni che ad Eboli non si mette un mattone, eccettuate quelle poche eccezioni fatte per favorire gli amici degli amici o i parenti dei parenti. L’ unico fabbricato di nuova costruzione nel centro che si è innalzato è un immobile ubicato sulla strada delle cooperative della zona di San Cataldo. In uno sputo di terreno hanno costruito un palazzo di 4 piani destinato , pare , a diventare un centro benessere della cui costruzione si occupa un impresa di parenti di amici. Un centro benessere così grande non esiste secondo me nemmeno nelle metropoli. Per il resto dopo il primo mandato, con amministrazioni provinciali e regionali dello stesso colore politico, è trascorso ormai quasi un anno nell’asssoluto e totale immobilismo fatto salvo lo scempio di via Adinolfi. Un ‘altra etate è passata e il degrado della litoranea , la zona che dovrebbe essere il perno dello sviluppo del nostro territorio, non è stato nemmeno sfiorato dall’azione amministrativa. Il nostro comune ha praticamente rinunciato alla sua sovranità territoriale sulla parte economicamente più importante del nostro territorio. Questo si merita Eboli?
    Vediamo fin dove riusciamo a sprofondare prima che il letame ci sommerga.

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  4. @ Marco Naponiello. Mi dispiace che continui a ragionare in modo unilaterale e molto partigiano.
    Il problema secondo te è l’arrivo di un eventuale commissario?
    E di chi sarebbe la colpa di ciò?
    Dell’opposizione?
    Al di là del tecnicismo della tua esposizione sempre molto elaborata cosa vuoi comunicare Marco?
    Se la mia casa scricchiola io cerco di ripararla subito anche se devo spendere qualcosa, non mi pare sensato aspettare che mi crolli addosso.
    Io comunque più che uno o + commissari auspicherei che dei fatti che accadono ad Eboli si interessasse la magistratura, anche quella contabile e non solo quella ordinaria.
    Con stima.

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  5. Uno dei primi effetti “visibili” sarà la scomparsa dei pulmini cittadini che permettevano agli anziani che abitavano nelle periferie di potersi muovere con autonomia senza dover pregare i figli, sempre impegnati. La società di trasporti vanta un credito di 800.000 euro che il Comune non può pagare, in cambio di questa disponibilià della ditta il Comune decide di sbatterli fuori per ripienare i debiti e rientarre nel patto di stabilità. Intanto 8 dipendenti sono stati licenziati ed altrettante famiglie sono rimaste senza alcun reddito. Ci ritroviamo, oggi, a dover affrontare una situazione a dir poco drammatica situazione che DOVEVA essere il punto centrale di questa e della precedente amministrazione che ha “sprecato” tempo ed energie per le lotte di potere e per cercare equilibri interni al solo scopo di rimanere a galla e “campicchiare”. Ecco, oggi abbiamo sotto i nostri occhi i risultati di questo modo becero e da irresponsabili di gestire la cosa pubblica. Siamo ancora convinti che nelle liste dei partiti che hanno partecipato alle ultime amministrative siano stati candidati “il meglio” del paese? A VOI EBOLITANI che avete creduto alle menzogne: che vi serva da lezione. Mai dare fiducia a chi si presenta come salvatore della patria (soprattutto se in cinque anni ha prodotto il nulla). E’ più credibile chi vi sbatte sul muso la verità e quindi la realtà dei fatti (anche se duri da digerire) che farsi prendere in giro come dei bambini … perché tali ci considerano. ALZATE LA TESTA UNA VOLTA PER TUTTE, SVEGLIATEVI DAL VOSTRO TORPORE MENTALE E CHIEDETE IL CONTO A QUESTI SIGNORI …. MANDATELI A CASA PRIMA CHE LO FACCIA IL PREFETTO!!!

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  6. @prometeo,preliminarmente, ti ringrazio della stima, io però caro amico, non esamino “partigianamente” la situazione, mi limito all’oggettività della fedda norma inerente gli Enti locali e le conseguenze finanziare pp. e private,oltre ad eventuali grane organizzative della “macchina” comunale. Mi preme sottolineare che le norme in tema di bilancio pubblico sono norme perfette: Le norme sanzione includono una misura punitiva (sanzione) per chi viola i precetti della norma giuridica. In questi casi si parla di norma ‘perfetta’ e non semplici norme precetto , le quali contengono un comando finalizzato a regolamentare un comportamento.Se il legislatore ha utilizzato un simile netto strumento normativo, è chiaro che si tratta di un implicito sprone agli Enti, affinché essi abbiano come fine,una gestione “virtuosa” in tutti i capitolati di spesa, consuntivo dopo consuntivo.L’intervento prefettizio lo si deve anche ad una ragione interna del T.U.,questi, in materie di approvazione e riequilibrio di bilancio si rifà a termini perentori,. il termine perentorio viene così detto, se un dato atto o una data attività devono essere compiuti entro il lasso temporale di scadenza del termine stesso; se il termine non viene rispettato, l’atto o l’attività, pur se eventualmente compiuta, risulta inutile, nel senso che non viene considerata utile ai fini di certi effetti favorevoli, con conseguente applicazione di sanzioni e produzione di effetti sfavorevoli. Questo perchè il termine perentorio obbliga in termini assoluti il compimento di un’attività in quel determinato lasso di tempo al fine di fornire certezza all’attività stessa a differenza dei termine ordinatorio invece, viene così detto se alla sua inosservanza, non sono previste sanzioni o effetti sfavorevoli, ma siamo fuori caso che ci tange esaminare.Se ci dovesse essere il commissariamento, che è un momento “patologico” dell amministrazione pubblica, ci sarebbe come da me affermato in precedenza, un ingessamento dell’azione dell’ente comune, si farebbe la classica ordinaria amm.ne senza progetti di largo respiro, col dogma fondamentale di rientrare dalle passività accumulate, dunque dismissioni di beni e/o aumento tasse e canoni di prammatica! Saluti

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  7. Marco fai una perfetta analisi tecnica e sei molto preparato ma la mia domanda è la seguente:
    dopo 5 anni di amministrazione ed atteso che la mancanza di fondi nelle casse del comune non dipende dallo scarso gettitto tributario di chi è la colpa di tutto ciò?
    Ove mai si riuscisse ad approvare il bilancio comprendi bene che questo sarebbe un atto puramente formale ma nella sostanza lo stato di dissesto è evidente ed , ahimè, difficilmente risanabile.
    Affemo questo perchè non credo si possa sostenere che la colpa sia dell’amministrazione precedente perchè si è avuto in quasi 6 anni tutto il tempo per risanare.
    Non conosco i numeri ma ho ragionevoli margini per pensare che la situazione finanziaria del Comune sia peggiorata rispetto a 6 anni fa.
    Anche se avessero trovato le casse completamente vuote 6 anni fa , questo tempo mi sembra sufficiente non dico per rendere un ente dissestato in uno virtuoso ma almeno di non avere i problemi attuali .
    Ritengo che questo sia il segno più evidente ed inoppugnabile di una grave incapacità degli amministratori attuali la cui permanenza comporterebbe danni ancora maggiori di un eventuale commissariamento.
    Saluti

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  8. @ prometeo-Ti ringrazio, ma come vedi per Eboli questo potrebbe essere il momento del definitivo dissesto.Non ritengo che la colpa sia attribuibile in particolar modo ad una amministrazione anziché ad un altra, ma solo constato che il consuntivo odierno sia la sintesi trentennale della gestione della cosa pp nella nostra cittadina.Negli anni 70 si appianarono i debiti con decreto, ma per far in modo che in futuro gli enti comunali non si indebitassero oltre un terzo degli introiti annuali, ma come evidenziamo i debiti fuori bilancio forse debordano tale cifra.Il commissario prefettizio,se dovesse intervenire, avrà un compito arduo ed ingrato di tagliatore di spese e forse anche di teste, ma personalmente, tale figura la vedo sempre come un momento di stagnazione.Infatti se osservi la vicina Battipaglia, ferma da 15 anni,con sulle spalle 3 dico 3 commissariamenti, è regredita molto rispetto a quella che era prima,(pensa molti battipagliesi ci invidiano l’attivismo dei nostri sindaci e la realizzazione tangibile di numerose opere, e non solo i nostri cugini, ma anche di altri comuni salernitani) la capofila meridionale dei 100 comuni della “piccola grande Italia”,un “range” di comuni medio-piccoli che negli anni addietro si distinguevano per vivacità Di contro ammetto che il tuo ragionamento sagace, ha del logico,affermi, se mi è concesso parafrasando il gergo pallonaro: meglio fermare la partita prima di un risultato + pesante, e su questo concordo in pieno! Buone Cose

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